Bella serata Syrah in riva al mare, allo Scoglietto, con il solito mattatore Claudio che ha prodotto proprio una interessante line-up.
Domaine Jamet - Syrah 2016Si comincia con questo giovane Syrah; ad altri tavoli è piaciuto, noi l'abbiamo trovato un po' scomposto e scorbutico. Magari per la giovane età c'era da aspettarselo, ma rimane sempre su note animali non molto gradevoli (il famoso sottosella), e poco altro. Bocca però snella e fresca...non è la mia bottiglia.
Domaine du Colombier - Hermitage 2004Qui si fa un bel salto, per tipologia ed età.
All'inizio escono note medicinali, ma il vino è chiuso e deve aprirsi. Frutta nera macerata al naso, con tocchi balsamici. Bocca avvolgente e setosa, tannini svolti e delicati, ma con un lungo finale fresco. Buon vino, equilibrato, ma manca il quid.
Robert Michel - Cornas "Geynale" 2006Qui si fa sul serio. Ultima annata del grande Robert Michel, che poi ha lasciato al nipote Vincent Paris (che devo dire ha continuato degnamente, per quel poco che finora ho potuto assaggiare).
Parte in sordina al naso, come uno scrigno che non vuol rivelare del tutto cosa c'è all'interno. Ed infatti è la bocca a fare da padrone.
Una bocca dal grip tannico "in allungo", che mi ha ricordato alcuni Barolo.
Arriva subito la pasta d'olive, la mora selvatica di rovo ed un tocco di pepe verde.
Vuole il cibo, che accompagna e domina...come struttura e grip forse il migliore.
Amerighi - Cortona Syrah "Apice" 2011Arriva l'intruso, ma nei riassaggi finali devo dire che non se l'è cavata male, soprattutto per chi aveva accanto.
Al naso è il più dolce, il più fruttato, e se preso da solo ti potrebbe anche convincere di essere un transalpino. E' però la bocca a pagare pegno alla distanza con gli altri, un po' sottratta al centro. Ma sono veramente sottigliezze dovute al contesto, perché da solo avrebbe fatto veramente un figurone.
Detto da Claudio che ne sa molto più di me, il miglior Sirah italiano. E, per quello che ho sentito, gli do ragione.
Gilles Barge - Le Combard Côte-Rôtie 2010Mi aspettavo di più. Poco comunicativo al naso (per non dire quasi muto), è invece spiazzante in bocca dove l'alta acidità percepita risulta quasi "salina".
Con il cibo va meglio, ma vino non nelle mie corde.
Domaine Jamet - Côte-Rôtie 2011Qui arriva la classe, e si sente subito il cambio di passo.
Apre con note di peperone verde grigliato; poi, con l'aria arrivano note di mora macerata, di inchiostro ed affumicate.
In bocca, a differenza del Cornas, ti conquista non per grip o struttura, ma per la sua potenza senza peso.
Direi il migliore, ma cercando il pelo nell'uovo, per l'eccellenza manca ancora qualche piccola cosa...un po' più di mobilità nel bicchiere, ma ad avercene di bocce così...
Le Macchiole - Scrio 2015Dulcis in fundo. Perchè proprio di dolce si tratta...
Anche senza vedere l'etichetta, si sente nel bicchiere un rosso bello pettinato.
Potrebbe essere qualsiasi cosa fatta a Bolgheri.
Cioccolato al latte, vaniglia, confettura...il festival della banalità, per me.
Sentivo su altri tavoli parlare di Napa o di vini australiani, ma lo si diceva a bottiglia scoperta...
Ciò che mi ha deluso di questo vino sono due cose: la prima è che non si sente il Syrah, la seconda è che non si sente nemmeno il territorio...peccato perché (molto) sotto la base sembrava esserci...una buona possibilità affogata nel legno.
Fuori gara: Tenuta Vallocaia - Vino Nobile Di Montepulciano "I Quadri" 2016
Era in degustazione ad un altro tavolo, e Claudio me ne ha portato un bicchiere: devo dire ottimo, buon Sangiovese che ci voleva per ripulire la bocca da tutto questo Syrah...
da approfondire in un'altra occasione.
Bella serata e bei vini, ci siamo proprio divertiti.