Wineduck ha scritto:Come avrai fatto a capire che mi definisco tutte queste cose che hai scritto lo sai solo tu. Fai il finto tonto o proprio non ci arrivi?
Continui a scrivere di me, ossessionato da me, nient'altro che da me. Non sai parlare di vino, non sai spiegare perchè hai scritto quelle sciocchezze su Il Poggio e sull'azienda e non riesci a tirare fuori mezzo contenuto che sia mezzo. In questo modo dimostri un mancanza totale di conoscenza e di capacità, sai solo insultare e cercare di dileggiare in modo a dir poco adolescenziale. Soprattutto in un posto in cui mi conoscono centinaia di persone e sui scrivo da 18 anni pretenderesti di dare di me un'immagine corrispondente a quei 4 skech televisivi, che probabilmente rappresentano tutto il tuo bagaglio culturale, senza rendenti conto che in questo modo ti fai delle figure di guano immense.
Te lo ripeto ancora: se hai qualcosa sa dire sul vino o sull'azienda prova a scriverlo: altrimenti lascia perdere. Vediamo se sai spiegare meglio questa put... ehm affermazione: "
attenti che non sempre quello che c'è scritto sull'etichetta lo si ritrova nel vino". Immagino che tu sappia che quello che si scrive sulle etichette delle bottiglie di vino debba rispettare la normativa europea sull'etichettatura degli alimenti. Il vino è a tutti gli effetti un alimento e nessun produttore può scrivere sulle etichette a suo piacimento o per cercare di spingere commercialmente un prodotto senza rischiare di incorrere in sanzioni estremamente severe. Tutti i claim commerciali devono infatti rispettare il principio di non ingannevolezza per i consumatori citato nei Regolamenti UE 1169/2011 e 33/2019 in materia di etichettatura anche se non riguardano gli aspetti strettamente nutrizionali. Affermare quindi quanto riportato nell'etichetta "non lo si ritrova nel vino" (riferito proprio ad uno specifico vino), sottointende palesemente un comportamento scorretto da parte dell'azienda, addirittura in violazione di una norma cogente. Se hai prove oggettive di quello che sarebbe, a tutti gli effetti, un reato commerciale, segnalalo all'ICQRF. Se invece hai scritto una "frase in libertà" (per non definirla più propriamente come meriterebbe), forse sarebbe necessario che abbassassi la cresta e che spiegassi meglio il tuo "profondo" pensiero.
Rimaniamo tutti in trepidante attesa...
Io proprio non capisco cosa tu abbia da fare di così poco importante da passare il week-end a parlare del niente, rovinando così la lettura di questo forum agli utenti realmente interessati a scambiarsi pareri sul vino.
Vedi, una normale persona dotata di comune senso dell'umorismo ed autoironia non mi chiederebbe di spiegare quella frase, che come ti ho già detto, continui a non capire, perché è proprio un tuo limite.
La frase che citi era rivolta ai "bevitori di etichette", ovvero quelli che formulano i loro giudizi su di un vino sapendo appunto che vino stanno bevendo, esaltando o discutendo quindi di quelle caratteristiche che ci si aspetta (che loro in particolare si aspettano) di trovare ogni volta in quel vino, trascurando o male interpretando ciò che stanno effettivamente trovando nel bicchiere.
Era un'iperbole...ma come faccio a spiegarla a te?
Ecco, un po' come se uno ti dicesse "Buongiorno" e tu, vedendo il cielo nuvoloso, lo citassi per falsa testimonianza.
Oppure, in una discussione su un vino, partissi a citare regolamenti europei ad minchiam e a parlare di denunce e citazioni, perché non hai capito una battuta o, appunto, un'iperbole.
Ah...aspetta...c'è il rischio che tu non lo capisca nemmeno adesso...
Vabbè...facciamo così...l'iperbole è il luogo geometrico dei punti del piano per i quali è costante la differenza delle distanze da due punti fissi detti fuochi. Ecco, magari è questa la definizione che troverai su wikipedia, più rassicurante e comprensibile per te.
Ma guarda te se invece di parlare di vino, tocca rispondere a questo veterano medagliato del Forum esperto di sangiovese e professionista degustatore (di sto.....).