COSA BEVIAMO AD APRILE?

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Mike76
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda Mike76 » 22 apr 2019 16:29

Immagine
Monsanto - Chianti Classico "Il Poggio" Riserva 2006
Ieri a Pasqua, tra altri vini dimenticabili, c'era questo bel vinello.
Ancora bello in forma, come era lecito aspettarsi da questa annata.
Spezie scure, ematico, con una bella acidità a sostenere un sorso pieno e lungo.
Ancora vita davanti ma oggi secondo me se ne gode appieno la sua chiantigianità.
Con un bel cinghiale ci stava benissimo.

Immagine
Voirin-Jumel - Champagne Rosé
Oggi, con le lasagne avanzate da Pasqua non avevo un lambrusco di Sorbara, e allora ho aperto questo frizzantino rosè.
Molto gastronomico, profumi dolci, buon corpo e acidità importante a ripulire.
Piaciuto e seccato in 15 minuti netti.
md78d
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda md78d » 22 apr 2019 22:35

maxer ha scritto:Montestefano 2014 : grande Barbaresco, già ora molto bevibile e piacevole, con la consueta eleganza e finezza dei vini di Rivella, anche giovani.
Poi dipende da cosa prevede la cena per l' abbinamento : non è certo un dettaglio trascurabile ! (ad esempio con del pesce, anche importante, potrebbero nascere dei problemi ..... :D )


menu indicativo: spuma di mortadella e ricotta, tartare di fassona, tagliatelle al ragu di daino, guancia di vitello cotta a bassa temperatura brasata al barolo (se principiano) o al barbaresco (se rivella) accompagnata da pure, piccola pasticceria fatta in casa.
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Wineduck
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda Wineduck » 22 apr 2019 23:19

Mike76 ha scritto:Monsanto - Chianti Classico "Il Poggio" Riserva 2006
Ancora vita davanti.....


Si hai ragione ma non molta....giusto altri 40-50 anni :lol: :lol: :lol:


[la maggior parte dei commenti su Il Poggio che leggo su questo forum sono come minimo esilaranti :lol: Mi sa che prima o poi dovrò riorganizzare una verticale in azienda come quella di qualche anno fa. Comincia ad esserci troppa gente che non sa che razza di campione mondiale di bellezza e longevità sia questo vino... :roll: ]
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda Mike76 » 22 apr 2019 23:56

Wineduck ha scritto:Si hai ragione ma non molta....giusto altri 40-50 anni :lol: :lol: :lol:


[la maggior parte dei commenti su Il Poggio che leggo su questo forum sono come minimo esilaranti :lol: Mi sa che prima o poi dovrò riorganizzare una verticale in azienda come quella di qualche anno fa. Comincia ad esserci troppa gente che non sa che razza di campione mondiale di bellezza e longevità sia questo vino... :roll: ]


Si, beh...c'era anche un po' di ironia, ma quella non la insegnano alle verticali...
GabrieleB.
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda GabrieleB. » 23 apr 2019 09:08

Qualcosina per Pasqua...
Jacquesson Cuvée 737 Extra Brut
Sboccato inizio 2014,in fase di maturità ma ancora molto fresco ed integro,arioso ed elegante sia al naso che un bocca.Ottima la pulzia e la cremosità del sorso.
Bonnaire GC BdBs Extra Brut
Anche questo con qualche anno in bottiglia sulle spalle,dritto e didascalico,senza mollezze o piacionerie.Complessivamente una bella eleganza e pulizia anche qui.
Fiorduva Marisa Cuomo 2009
Qui non ci siamo,almeno per me.Assolutamente non nelle mie corde,troppo opulento,grasso,morbido.Sia al naso che in bocca,senza slancio,costruito.Già provato qualche anno fa il 2004 ed avute le medesime sensazioni.Leggo la scheda tecnica su uno dei maggiori siti e la descrizione che ne fanno è uguale a come l'ho trovato io.Quindi è un mio problema,a me vini così non piacciono,mi dispiace.
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda supersonic76 » 23 apr 2019 09:33

Barbaresco Rabaja Riserva 1996 Cortese :shock:

Ho sempre diffidato da espressioni come "buona ma da attendere", "eccelso ma troppo giovane", "infanticidio aprirlo adesso".
O un vino "spacca" da subito o, certamente, migliorerà, ma non al punto da cambiare la mia prima, personalissima, magari sbagliatissima impressione.
Invece, ed è già la seconda volta che capita con i vini di Cortese, non c'è un cazzo da fare.Alcune bocce bisogna attenderle.La riserva 2008, imbevibile all'inizio si è rivelata na roba mistica, da traccanarne ettolitri senza accorgersene
Ho aperto la 96 già pronto per buttarla nel lavandino nonostante un tappo da....divorare.
Naso pazzesco.Quasi privo di quelle note ossidative (che odio) ma incredibilmente intenso di squisiti profumi di fragole e viole.Perfetta corrispondenza con la bocca.Eleganza allo stato puro.I (tanti) gradi si sentono ma sono magistralmente bilanciati da una freschezza che ha dell'inspiegabile.Persistenza che dire infinita è riduttivo.Grande Vino
Memento Audere Semper
Nexus1990
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda Nexus1990 » 23 apr 2019 09:39

GabrieleB. ha scritto:Qualcosina per Pasqua...
Fiorduva Marisa Cuomo 2009
Qui non ci siamo,almeno per me.Assolutamente non nelle mie corde,troppo opulento,grasso,morbido.Sia al naso che in bocca,senza slancio,costruito.Già provato qualche anno fa il 2004 ed avute le medesime sensazioni.Leggo la scheda tecnica su uno dei maggiori siti e la descrizione che ne fanno è uguale a come l'ho trovato io.Quindi è un mio problema,a me vini così non piacciono,mi dispiace.

Concordo, annata e bottiglia non c'entrano niente, bevuto varie annate (tutte giovani a dire il vero) e il vino è proprio così.
Nexus1990
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda Nexus1990 » 23 apr 2019 10:07

Rizzi Nebbiolo 2015
Ma quanto sono buoni i vini (anche i meno nobili) delle Langhe? Ennesima conferma del territorio, ne ho bevuti almeno 10 e nessuno mi ha deluso.
Oreste Stefano Nebbiolo 2017
Grande Nebbiolo già adesso, tra un paio d'anni sarà al top della categoria (sempre tra quelli bevuti).
Nebbiolo La Spinetta 2016
Anche qui, bel vino ma non giustifico la differenza di prezzo con quelli sopracitati (nell'enoteca in cui li ho acquistati 13,90 Rizzi contro 24 LaSpinetta, credo mi piaccia di più il primo)
O con Albarino 2015
Gran bel vino spagnolo, bevuto su una grande zuppa di cozze: al naso una mela anche piuttosto croccante, ma il vino è tagliente come una lama, molto sapido, acidità che pulisce tutto. Migliora molto nel bicchiere. Abbinamento splendido.
Val delle Corti 2016
Piaciuto molto anche ai commensali, ottimo vino ma da aspettare un po', un po' chiuso al naso rispetto al 2015 che ho trovato più pronto in generale.
San Giusto a Rentennano Le Baroncole 2013
bevuto di seguito al ValDelleCorti, qui si sente un po' di pelle in più, buona acidità, vino molto equilibrato. Buono ma non è scattata la "scintilla".
Tommasone Pithecusa Rosso 2014
Mi hanno regalato 3 bottiglie di questo produttore dell'isola di Ischia (2 bianchi e 1 rosso) che non avevo mai sentito. Blend di Pie di Rosso e Aglianico, vino molto morbido, quasi un po' ruffiano. Comunque un buon vino.
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda arnaldo » 23 apr 2019 10:26

Mike76 ha scritto:
Wineduck ha scritto:Si hai ragione ma non molta....giusto altri 40-50 anni :lol: :lol: :lol:


[la maggior parte dei commenti su Il Poggio che leggo su questo forum sono come minimo esilaranti :lol: Mi sa che prima o poi dovrò riorganizzare una verticale in azienda come quella di qualche anno fa. Comincia ad esserci troppa gente che non sa che razza di campione mondiale di bellezza e longevità sia questo vino... :roll: ]


Si, beh...c'era anche un po' di ironia, ma quella non la insegnano alle verticali...


Al vinitaly quest anno c'era in deg la riserva 1970. viva era viva ma cominciava a dare segni di ossidazione....pero' devo dire davvero commovente. Poi ri-assaggiato la 2001 ancora imbrigliata dall'affinamento che ne limita al momento la complessita'....ripassare tra almeno 10 anni.....
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda vinogodi » 23 apr 2019 11:23

arnaldo ha scritto:
Mike76 ha scritto:
Wineduck ha scritto:Si hai ragione ma non molta....giusto altri 40-50 anni :lol: :lol: :lol:


[la maggior parte dei commenti su Il Poggio che leggo su questo forum sono come minimo esilaranti :lol: Mi sa che prima o poi dovrò riorganizzare una verticale in azienda come quella di qualche anno fa. Comincia ad esserci troppa gente che non sa che razza di campione mondiale di bellezza e longevità sia questo vino... :roll: ]


Si, beh...c'era anche un po' di ironia, ma quella non la insegnano alle verticali...


Al vinitaly quest anno c'era in deg la riserva 1970. viva era viva ma cominciava a dare segni di ossidazione....pero' devo dire davvero commovente. Poi ri-assaggiato la 2001 ancora imbrigliata dall'affinamento che ne limita al momento la complessita'....ripassare tra almeno 10 anni.....
...mah ... io ho poca esperienza perché giovane, ma mi sono fatto convinzioni sul Chianti :
- Le migliori espressioni , assolute , oggi sono il Baron Ugo e Poggio di Monsanto
- Poggio di Monsanto è uno dei pochi Chianti "eterni" , come lo erano i vecchi Badia a Coltibuono Riserva e Ama anni settanta e Castell'in Villa oppure ancora più antichi Brolio, oppure Riserva del Marchese di Antinori , Felsina o Selvapiana e Nipozzano di Frescobaldi anni 60/70
- Molti grandi produttori (sopracitati) oggi hanno calato le braghe in maniera indegna facendo vinelli da supermercato (controtendenza il Nipozzano Vecchie Viti che è davvero buono) , poi c'è uno stuolo di giovani leve straordinariamente promettenti , quali Caparsa (Caparsino e Doccio a Matteo magnifici) , Val delle Corti, Castellare, i Fabbri , Ormanni , Querciabella (qualcuno la discute , ma la sua Riserva di Chianti Classico 2015 sembra un ... Brunello...), Riecine, Rocca di Montegrossi ... 8)
PS: questi temi li approfondiremo sabato 4 Maggio, perché un conto è parlare e chiaccherare , un conto bere... 8)
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 23 apr 2019 11:34

Wineduck ha scritto:
Mike76 ha scritto:Monsanto - Chianti Classico "Il Poggio" Riserva 2006
Ancora vita davanti.....


Si hai ragione ma non molta....giusto altri 40-50 anni :lol: :lol: :lol:


[la maggior parte dei commenti su Il Poggio che leggo su questo forum sono come minimo esilaranti :lol: Mi sa che prima o poi dovrò riorganizzare una verticale in azienda come quella di qualche anno fa. Comincia ad esserci troppa gente che non sa che razza di campione mondiale di bellezza e longevità sia questo vino... :roll: ]


in tema di chianti (inteso come territorio) per me è fuori categoria (soprattutto in rapporto al prezzo)..almeno per le annate che ho assaggiato io (dalla 2000 alla 2010)...e le vere emozioni, dicono, si trovano nelle bottiglie degli anni 80..non oso immaginare....
Lorenzo
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 23 apr 2019 11:44

Pasquetta:
Ripasso zardini 16: 9 euro in cantina da comprarne a quintali, fruttone scuro dolcino, in bocca è morbido ma per nulla stucchevole, l'acidità è molto gradevole e rinfrescante..bevuto in accostamento a cosce di pollo grigliate marinate in una salsa al moijto (ma cosa ***'..? )..eppure andava giù senza fare a pugni con la menta limonosa del pollo.
Gattinara iaretti 13: minerale da fare spavento, austero si, ma elegante, agile, delicato all'assaggio..accostato a un filetto di maialino in crosta di pistacchio.
Rosso arpepe 16: il mio MVP della giornata, una bella ciliegia croccante al naso, alcol non pervenuto, tannino già perfettamente integrato, freschezza, discreto allungo, toni agrumati in chiusura...scolato con un Hamburger di Angus
Lorenzo
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda pstrada75 » 23 apr 2019 12:05

Weekend Pasquale ricco di spunti interessanti:

Bolle:

Agrapart et Fils - Les 7 Crus (degorgement 2015)
Perfetto nella sua eleganza e mineralita'. Per essere un base e' veramente una gran bevuta. Maturato al punto giusto.

Chateau de Boursault - Champagne Millesime' Brut 2000
Portato da un amico. Soffre il confronto con la bevibilita' estrema di Agrapart. L'ho trovato pesante e surmaturo. Stanco....ancora si fa bere ma vicino al crepuscolo

Haderburg - Haussmannoff 2005
Alla fine mi sono deciso che non vale la pena di spendere soldi in bolle italiche. Alla fine anche se saliamo di livello (e questo in teoria e' nell'olimpo della bolla italiana) difficilmente trovo la stessa soddisfazione che trovo in Champagne anche base (Vedi Agrapart o Fallet Prevostat).
Insomma questa bottiglia era anche buona ma per il prezzo in Champagne bevo 10 volte meglio.

Rossi:
Tema del weekend pasquale e' stato Syrah per il mondo

Domaine Jamet - Cote Rotie 2005
Eleganza e finezza straordinaria. Un naso assolutamente spaziale pero' non supportato da una bocca secondo me allo stesso livello. Finisce un po' cortino. Ma forse erano anche le mie aspettative ad essere troppo alte....

Mollydooker - Carnival of Love 2006
Qui siamo in Australia, per la precisione McLaren Vale. TIpico Parker wine ma che onestamente a me ha stupito. Certo se lo confrontiamo al Cote Rotie siamo su due pianeti diversi. Ma questo nella sua dolce opulenza a me e' piaciuto veramente tanto. Gli hamburger gourmet sono stati un abbinamento perfetto. 16.5 gradi dichiarati, ma onestamente una beva sorprendente. Per me aldila' delle aspettative e vino della giornata

Reynvaan Family Vineyards - Syrah the Unnamed 2010
Qui ci spostiamo negli USA, piu' precisamente Walla Walla Valley nella regione di Washington. Qua siamo su una via di mezzo tra il Cote Rotie di Jamet ed il Carnival of Love. Paga un po' il fatto di seguire la bomba australiana ma l'ho trovato molto bilanciata, con una somiglianza molto piu' prossima allo stile Cote Rotie che New World. Piaciuto anche questo parecchio, veramente un bel trittico di Syrah.

Domaine des Montcalmes - Terrasses de Larzac 2008
Qui il Syrah e' solo al 60%, completato da un 20 di Grenache e un 20 di Mourvedre. Anche questo molto buono ma paga il confronto con i 3 giganti che lo hanno preceduto. Ottimo e molto bevibile in ogni caso

Per riprendermi dalla orgia di Syrah:

Envinate - Benje 2017
Spettacolare vino da Tenerife. A partire dal colore di un rosso incredibilmente tenue (al limite del rosato),al naso, alla bocca nessuno direbbe mai Sud Europa (ed in questo caso Tenerife e' ancora piu' a sud). Alla cieca direi Jura..... veramente buonissimo, ennesimo vino di questo produttore che mi fa impazzire.
Mike76
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda Mike76 » 23 apr 2019 12:47

Su Il Poggio (e dintorni).
E' tra i miei 5 Chianti Classico preferiti, ed è sicuramente uno dei più longevi (sulla carta).
Lo apprezzo molto e lo bevo sempre volentieri.
Ora però mi rivolgo ai bevitori di etichette: attenti che non sempre quello che c'è scritto sull'etichetta lo si ritrova nel vino.
Non è perché un vino sulla carta ci si aspetti che duri 40-50 anni, poi effettivamente alla prova del bicchiere (40 o 50 anni dopo) sarà così...e chi ha bevuto le riserve degli anni '70 (beato lui), avrà sicuramente notato che quelli erano Chianti molto diversi (sia per il clima che per le tecniche usate), e difficilmente replicabili oggi; non è detto quindi che il Poggio di oggi si beva altrettanto bene e con la stessa soddisfazione di un Poggio 1962 (che ancora viene inserito nelle verticali aziendali, a quanto ho letto) tra oltre 50 anni..
E comunque anche basta con le verticali, portate ad esempio a spada tratta appena un giduizio su un vino non collima con la grandezza dell'etichetta: bisogna essere un po' più aperti di testa e un po' più umili e scanzonati quando ci si imbatte in bocce di vino, perché specialmente quando cominciano ad essere bottiglie con qualche anno sulle spalle, la probabilità che intervengano altri fattori a modificarne le caratteristiche (conservazione in primis) aumentano esponenzialmente, anche quando "sulla carta" il vino è attrezzato per attraversare le decadi.
Soprattutto quando poi non si ha la possibilità di conservazioni medio-lunghe nella propria cantina (non ho la cantina a volte che c'è a Monsanto, purtroppo...), bisogna anche sapere quando stappare la propria bottiglia, perché poi ci si rimane male (per il momento mi è andata abbastanza bene, nel complesso).
Negli anni mi sono imbattuto in scene anche comiche in alcune aziende, quando gli esaltatori a spada tratta di certe etichette addirittura fanno la voce grossa con il produttore o lo contraddicono perché in quel dato bicchiere e con quel dato vino, quello che si "deve" sentire sono quei sentori o caratteristiche che sono "tipiche" di quel vino...il bello del vino è che poi si versa nel bicchiere e si mette in bocca, ed allora lì c'è chi lo ascolta o chi lo vuole imbrigliare a forza nella propria etichetta, anche quando racconta una storia diversa...
Io, che non sono un "hombre vertical", mi limito a berlo e a godermelo il vino, anche quando non collima con l'idea che mi ero fatto guardando l'etichetta (e certe volte è proprio quello il divertimento).
gbaenergiaeco10
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 23 apr 2019 12:59

Mike76 ha scritto:Su Il Poggio (e dintorni).
E' tra i miei 5 Chianti Classico preferiti, ed è sicuramente uno dei più longevi (sulla carta).
Lo apprezzo molto e lo bevo sempre volentieri.
Ora però mi rivolgo ai bevitori di etichette: attenti che non sempre quello che c'è scritto sull'etichetta lo si ritrova nel vino.
Non è perché un vino sulla carta ci si aspetti che duri 40-50 anni, poi effettivamente alla prova del bicchiere (40 o 50 anni dopo) sarà così...e chi ha bevuto le riserve degli anni '70 (beato lui), avrà sicuramente notato che quelli erano Chianti molto diversi (sia per il clima che per le tecniche usate), e difficilmente replicabili oggi; non è detto quindi che il Poggio di oggi si beva altrettanto bene e con la stessa soddisfazione di un Poggio 1962 (che ancora viene inserito nelle verticali aziendali, a quanto ho letto) tra oltre 50 anni..
E comunque anche basta con le verticali, portate ad esempio a spada tratta appena un giduizio su un vino non collima con la grandezza dell'etichetta: bisogna essere un po' più aperti di testa e un po' più umili e scanzonati quando ci si imbatte in bocce di vino, perché specialmente quando cominciano ad essere bottiglie con qualche anno sulle spalle, la probabilità che intervengano altri fattori a modificarne le caratteristiche (conservazione in primis) aumentano esponenzialmente, anche quando "sulla carta" il vino è attrezzato per attraversare le decadi.
Soprattutto quando poi non si ha la possibilità di conservazioni medio-lunghe nella propria cantina (non ho la cantina a volte che c'è a Monsanto, purtroppo...), bisogna anche sapere quando stappare la propria bottiglia, perché poi ci si rimane male (per il momento mi è andata abbastanza bene, nel complesso).
Negli anni mi sono imbattuto in scene anche comiche in alcune aziende, quando gli esaltatori a spada tratta di certe etichette addirittura fanno la voce grossa con il produttore o lo contraddicono perché in quel dato bicchiere e con quel dato vino, quello che si "deve" sentire sono quei sentori o caratteristiche che sono "tipiche" di quel vino...il bello del vino è che poi si versa nel bicchiere e si mette in bocca, ed allora lì c'è chi lo ascolta o chi lo vuole imbrigliare a forza nella propria etichetta, anche quando racconta una storia diversa...
Io, che non sono un "hombre vertical", mi limito a berlo e a godermelo il vino, anche quando non collima con l'idea che mi ero fatto guardando l'etichetta (e certe volte è proprio quello il divertimento).


guarda, daccordissimo su tutta la linea, però io dalla 2000 alla 2010 mi sono sempre ritrovato nel calice cose pazzesche..quindi non mi sento di dire qualcosa di diverso..ho criticato monsanto sulle recentissime annate soprattutto sui base e sui difetti che spesso ho riscontrato (sfiga mia o qualcosa di storto fatto in cantina, non saprei)..il poggio per quello che ho assaggiato mi pare che faccia uno sport per conto suo..2007 e 2010 le annate più recentemente bevute....maronna benedetta....

a proposito del poggio, adesso uscirà come gran selezione giusto? mi hanno riferito che la differenza sta solo nella dicitura presente in etichetta, possibile?
Lorenzo
Mike76
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda Mike76 » 23 apr 2019 13:34

gbaenergiaeco10 ha scritto:
guarda, daccordissimo su tutta la linea, però io dalla 2000 alla 2010 mi sono sempre ritrovato nel calice cose pazzesche..quindi non mi sento di dire qualcosa di diverso..ho criticato monsanto sulle recentissime annate soprattutto sui base e sui difetti che spesso ho riscontrato (sfiga mia o qualcosa di storto fatto in cantina, non saprei)..il poggio per quello che ho assaggiato mi pare che faccia uno sport per conto suo..2007 e 2010 le annate più recentemente bevute....maronna benedetta....

a proposito del poggio, adesso uscirà come gran selezione giusto? mi hanno riferito che la differenza sta solo nella dicitura presente in etichetta, possibile?


Sul Poggio non posso che concordare, sempre fatto un sport a sè rispetto al resto (non solo aziendale).
Ora, se anche lui rienterà in quella cag@ta che è la Gran Selezione, ce ne faremo una ragione...si spera però che il vino resti quello... i prezzi a quanto girano ora?
gbaenergiaeco10
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 23 apr 2019 14:08

Mike76 ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:
guarda, daccordissimo su tutta la linea, però io dalla 2000 alla 2010 mi sono sempre ritrovato nel calice cose pazzesche..quindi non mi sento di dire qualcosa di diverso..ho criticato monsanto sulle recentissime annate soprattutto sui base e sui difetti che spesso ho riscontrato (sfiga mia o qualcosa di storto fatto in cantina, non saprei)..il poggio per quello che ho assaggiato mi pare che faccia uno sport per conto suo..2007 e 2010 le annate più recentemente bevute....maronna benedetta....

a proposito del poggio, adesso uscirà come gran selezione giusto? mi hanno riferito che la differenza sta solo nella dicitura presente in etichetta, possibile?


Sul Poggio non posso che concordare, sempre fatto un sport a sè rispetto al resto (non solo aziendale).
Ora, se anche lui rienterà in quella cag@ta che è la Gran Selezione, ce ne faremo una ragione...si spera però che il vino resti quello... i prezzi a quanto girano ora?


a naso mi pare che siamo stabili sui 40 euro..
Lorenzo
Ale Lenzi
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda Ale Lenzi » 23 apr 2019 15:42

gbaenergiaeco10 ha scritto:
ho criticato monsanto sulle recentissime annate soprattutto sui base e sui difetti che spesso ho riscontrato (sfiga mia o qualcosa di storto fatto in cantina, non saprei)


Quoto, pure io ho bevuto annate recenti (a parte la 2014), l'ho trovato sempre sporco al naso (pellame ed ematico), in particolare la 2016 bevuta in orizzontale coi base di Monteraponi e S. Giusto (entrambi molto buoni, specialmente Monteraponi) ha fatto una figuretta, naso puzzosetto, bocca scomposta, alcool sfuggito di mano.
Il Poggio invece è da sempre fra i miei preferiti, rapporto qualità-prezzo per me clamoroso.
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zampaflex
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda zampaflex » 23 apr 2019 18:46

Dopo un bel po', ritrovo con gli amici milanesi, e quindi serata con tante luci, poche ombre e nessun faro.

Ganevat - Savagnin cotes du jura montferrand 2016
Bel naso con miele, lievito, caramella, sciroppo di tarassaco; sapido, fresco, giovane, preciso, ma non particolarmente lungo
:D :D :D :)

Ganevat - Trousseau cotes du jura plein sud sous la roche 2012
Vino DICHIARATAMENTE naturale, a cominciare dal colore fluo opalescente. Naso complesso, dinamico: tra l'altro menta, timo, succo di rosa canina, bonbon inglesi; ma in bocca, ahinoi, fa vedere il lato Mr. Hyde presentandosi tannico, acido, con ritorni di succhi gastrici, amari vaganti, pelo.
Eppure la prima parte mi ha inebriato al punto da dargli un bel :D :D :D :) +

Liger-belair - Corton les renardes GC 2013
Frutto asprino e china, poi si addolcisce, esce l'agrume rosso; sorso lieve, tannino finissimo, bella mano elegante. Carino.
:D :D :D :)

Clos rougeard - Saumur-champigny Les Poyeux 2006
Ciliegia nitida, oliva, pirazine lievi, tanta leggerezza; tannino puntiforme, bocca di velluto come da manuale dei fratelli Foucault. Pur essendo il secondo vino di casa, è già un bel bere. Colto in un buon momento.
:D :D :D :D +

Laurent Roumier - Bonnes-mares GC 2015
Vino giovane perciò molto compatto, muscolare a tratti, ha chiaramente bisogno di stare tranquillo ancora un po'. Però offre già buone cose; è sanguigno, caffè da élévage, frutto dolce, accenni di yogurt alla fragola; il tannino si sente, è un po' caldo, ma allunga bene, classy.
:D :D :D :D

Altare - Barolo vigneto arborina 2004
Emblema di come mettere il nebbiolo nella barrique produca vieppiù il risultato di imbalsare il vitigno. Quindi: ok consueto panorama di fiori secchi e frutti di bosco, conditi da sbuffi tropicali, e accenni balsamici; ma il tannino è troppo maschio, asciuga, e la lunghezza potenziale del sorso si scontra con la striscia chiodata che la polizia tannica ha steso sulla strada verso il fondo della gola...tutto sommato però non male
:D :D :D :) ++

Valentini - Montepulciano 2001
Classica prestazione, quasi fotocopiabile, con caffè e frutto chiaro in evidenza. Stupisce sempre la leggerezza del sorso, perché unita a presenza e tonicità di mimetico apparire.
:D :D :D :D ++

Léoville barton - Saint-julien 2001
Fruttino, arancia tarocco, pirazina; peccato per il sorso diluito e un po' acido. Il tannino è ancora fitto, vuole altro tempo.
:D :D :D :) ++

Fonterenza - Brunello di montalcino 2006

Emule di Biondi Santi, le due sorelle producono un brunello che spicca sempre per incazzosa acidità. Il naso è canonico, con tanta frutta macerata, estiva e gioviale. Ma la bocca si restringe, chiama carnazza, qualunque cosa possa dare bilanciamento alla spinta fortissima degli acidi.
:D :D :D :) +++

Si potesse sempre bere mediamente così bene, saremmo a cavallo.
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda maxer » 23 apr 2019 19:40

zampaflex ha scritto:Dopo un bel po', ritrovo con gli amici milanesi, e quindi serata con tante luci, poche ombre e nessun faro.
....
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Vino DICHIARATAMENTE naturale, a cominciare dal colore fluo opalescente. Naso complesso, dinamico: tra l'altro menta, timo, succ canina, bonbon inglesi; ma in bocca, ahinoi, fa vedere il lato Mr. Hyde presentandosi tannico, acido, con ritorni di succhi gastrici, amari vaganti, pelo.

..... sempre molto superficiale, ehhh :

A) pelo di ...? : sii più preciso !

B) succhi gastrici o sorcio : in questo caso, sono sinonimi ?

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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda win_67 » 23 apr 2019 20:01

maxer ha scritto:
zampaflex ha scritto:Dopo un bel po', ritrovo con gli amici milanesi, e quindi serata con tante luci, poche ombre e nessun faro.
....
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..... sempre molto superficiale, ehhh :

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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda zampaflex » 23 apr 2019 22:12

maxer ha scritto:
zampaflex ha scritto:Dopo un bel po', ritrovo con gli amici milanesi, e quindi serata con tante luci, poche ombre e nessun faro.
....
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..... sempre molto superficiale, ehhh :

A) pelo di ...? : sii più preciso !

B) succhi gastrici o sorcio : in questo caso, sono sinonimi ?

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Ohibò, mio cavo, ma si pavla ovviamente di selvaggina da pelo, suvvia!
Quanto ai sovci, chi li ha mai visti? Al manievo di famiglia a quelle bestiole ci pensa la sevvitù...
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda maxer » 24 apr 2019 01:07

zampaflex ha scritto:
maxer ha scritto:..... sempre molto superficiale, ehhh :

A) pelo di ...? : sii più preciso !

B) succhi gastrici o sorcio : in questo caso, sono sinonimi ?

Specificare, grazie :wink:


Ohibò, mio cavo, ma si pavla ovviamente di selvaggina da pelo, suvvia!
Quanto ai sovci, chi li ha mai visti? Al manievo di famiglia a quelle bestiole ci pensa la sevvitù...

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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda Wineduck » 24 apr 2019 08:10

Mike76 ha scritto:Su Il Poggio (e dintorni).
E' tra i miei 5 Chianti Classico preferiti, ed è sicuramente uno dei più longevi (sulla carta).
Lo apprezzo molto e lo bevo sempre volentieri.
Ora però mi rivolgo ai bevitori di etichette: attenti che non sempre quello che c'è scritto sull'etichetta lo si ritrova nel vino.
Non è perché un vino sulla carta ci si aspetti che duri 40-50 anni, poi effettivamente alla prova del bicchiere (40 o 50 anni dopo) sarà così...e chi ha bevuto le riserve degli anni '70 (beato lui), avrà sicuramente notato che quelli erano Chianti molto diversi (sia per il clima che per le tecniche usate), e difficilmente replicabili oggi; non è detto quindi che il Poggio di oggi si beva altrettanto bene e con la stessa soddisfazione di un Poggio 1962 (che ancora viene inserito nelle verticali aziendali, a quanto ho letto) tra oltre 50 anni..
E comunque anche basta con le verticali, portate ad esempio a spada tratta appena un giduizio su un vino non collima con la grandezza dell'etichetta: bisogna essere un po' più aperti di testa e un po' più umili e scanzonati quando ci si imbatte in bocce di vino, perché specialmente quando cominciano ad essere bottiglie con qualche anno sulle spalle, la probabilità che intervengano altri fattori a modificarne le caratteristiche (conservazione in primis) aumentano esponenzialmente, anche quando "sulla carta" il vino è attrezzato per attraversare le decadi.
Soprattutto quando poi non si ha la possibilità di conservazioni medio-lunghe nella propria cantina (non ho la cantina a volte che c'è a Monsanto, purtroppo...), bisogna anche sapere quando stappare la propria bottiglia, perché poi ci si rimane male (per il momento mi è andata abbastanza bene, nel complesso).
Negli anni mi sono imbattuto in scene anche comiche in alcune aziende, quando gli esaltatori a spada tratta di certe etichette addirittura fanno la voce grossa con il produttore o lo contraddicono perché in quel dato bicchiere e con quel dato vino, quello che si "deve" sentire sono quei sentori o caratteristiche che sono "tipiche" di quel vino...il bello del vino è che poi si versa nel bicchiere e si mette in bocca, ed allora lì c'è chi lo ascolta o chi lo vuole imbrigliare a forza nella propria etichetta, anche quando racconta una storia diversa...
Io, che non sono un "hombre vertical", mi limito a berlo e a godermelo il vino, anche quando non collima con l'idea che mi ero fatto guardando l'etichetta (e certe volte è proprio quello il divertimento).


Se il tuo intervento uno lo leggesse tutto d'un fiato, magari prestandogli quella giusta e leggera attenzione che le vicende edonistiche della vita meritano (ed il vino è sicuramente uno di questi argomenti), potrebbe addirittura dire che "fila come lo zucchero".
Dopodichè se invece lo rileggesse con un minimo di attenzione in più e con il cervello "acceso", esclamerebbe "...ma che caxxo dice!?". Ne hai sparate talmente tante in così poche riche che anche solo risponderti con un minimo di razionicinio mette nell'imbarazzo di decidere da dove cominciare. Si potrebbe pescare a caso fra: esaltatori di etichette, individui incapaci di essere "umili e scanzonati", Hombre vertical (?? :lol: ), basta con le verticali, vini attrezzati "sulla carta" per attraversare le decadi e molte altre....
Quella top però è questa: "attenti che non sempre quello che c'è scritto sull'etichetta lo si ritrova nel vino" che mette nell'imbarazzo se perseguirti per vie legali o se mettersi a ridere a crepapelle. Sono andato a controllare cosa ci fosse scritto di così tanto "scandaloso" sulla (retro)etichetta de Il Poggio: vicino a casa avevo a disposizione solo una vecchia annata destinata all'esportazione sulla quale in effetti c'è scritto qualcosa di opinabile ovvero che il vino "can age for over 30 years". Io in effetti al posto loro avrei scritto anche 50 e più.... :wink:
Il problema è che risponderti nel merito a questa sequela di .... (ognuno ci metta il termine che preferisce) sarebbe come cercare di spiegare ai no-vax la serietà scientifica e l'impegno appassionato di migliaia di ricercatori sui vaccini in ogni angolo della terra oppure spiegare ai complottisti delle scie chimiche i processi chimici che si creano nell'atmosfera a 10.000 metri di altezza oppure cercare di contrastare la teoria "terrapiattista" senza aver prima fatto uso di sostanze stupefacenti oppure spiegare i meccanismi di generazione di inflazione, e di relativo impoverimento diffuso, ai sovranisti convinti della necessità di dover tornare a stampare una propria moneta nazionale per risolvere il problema del debito pubblico oppure mettere in guardia i sostenitori di Putin della pericolosità mortale "dell'abbraccio russo" con il quali vorrebbero sostituire lo "strangolamento americano", ecc. ecc. ecc.
Ormai siamo in epoca del "libera tutti", uno-vale-uno, tutti possono (anzi devono) esprimersi in libertà, usare i social, gli incontri fra gli amici, i cessi dell'autogrill e qualunque altro "media" per smontare, sospettare, abbattere "miti", distruggere tesi, scovare complotti, mettere in guardia "furbescamente" i gonzi che "i saccenti" li vogliono fregare, che studiare, analizzare, ricercare, applicarsi ecc. è solo un grande inganno, che tanto basta fidarsi delle proprie CAPACITA' innate (per il vino bastano due-tre visite a banchi d'assaggio, un Vinitaly e due visite in cantina e diventi subito Master of Masters of the Universe of Wine) per poter dire tutto ed il contrario di tutto.
La cosa più spassosa è che hai scritto la parola "umili"... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: Ogni volta che la rileggo mi viene il mal di pancia dal ridere! Chi sarebbe quello "umile"? :lol: Tu??? Immagine

Provo a tornare serio per chiudere questo post anche troppo lungo per la consistenza della questione: ci sono persone che degustano, studiano e si applicano per anni, alcuni decenni per arrivare al punto di cercare di capire le potenzialità di sviluppo di un vino negli anni per non parlare dei decenni (le condizioni ottimali di conservazione sono un fattore talmente necessario e scontato che neppure vengono, giustamente, citate). Quelli più bravi fra loro, i più talentuosi, vengono talmente apprezzati dal pubblico grazie alla loro "attendibilità" che diventano giornalisti e critici autorevoli fino a quando qualcuno chiede loro di pubblicare le recensioni ed i punteggi che assegnano accompagnandoli con le loro previsioni sulla parabola evolutiva di quel vino nel tempo. Vini come "Il Poggio di Monsanto" non hanno bisogno della conferma di nessun esperto (sebbene tutti i migliori esprimano giudizi più che positivi) ma certamente nessun semplice appassionato si può permetere di mettere in dubbio la serietà e l'onestà dell'azienda quando scrive che il vino può evolvere positivamente per 30 anni e oltre. Non hai una cantina adatta? Non è colpa dell'azienda e d'altronde nessuno ti chiede di bere i vini invecchiati (male) nella tua casa: comprali invecchiati bene e goditeli. Non sei in grado di capire come si sia evoluto lo stile di affinamento in cantina de Il Poggio negli ultimi 15 anni (senza che questo togliesse di nulla alla qualità del vigneto - terreno, esposizione, idratazione -, al clone che viene utilizzato, al microclima di quella collina più unica che rara, ecc): fai un corso seio di degustazione ed impara da chi ne sa più di te. Quando parliamo di verticali lo facciamo (almeno noi appassionati) per capire come le annate e la mano mutevole del vignaiolo/cantiniere abbiano inciso proprio sulla capacità della vigna di fornire alla cantina una materia prima sostanzialmente stabile (che è poi la teoria alla base di tutte le vinificazioni di singole vigne, dalla Borgogna, al Piemonte, al resto del mondo). Quando si arriva ad organizzare una verticale è perchè quei vini sono già stati messi "enne volte" accanto a vini simili, dissimili, da giovani, da meno giovani, con coppie, orizzontali, ringer, ecc. in modo studiato come pure in modo totalmente edonistico. Fatti venire il dubbio che ci sia qualcuno che lo ha bevuto un po' più di te questo vino, no! C'è un manipolo di appassionati su questo forum che beve i vini di Monsanto da almeno vent'anni, in tutte le salse, in ogni condizione e stagione. NON CI RITENIAMO ASSOLUTAMENTE DEPOSITARI DI UNA VERITA' ASSOLUTA: al contrario, nel vino, la soggettività ha un ruolo importante. Ma questo non autorizza chiunque a "sparare ad altezza d'uomo" su 60 anni di lavoro di una famiglia rispettabile e professionale come i Bianchi di Castello di Monsanto.
Mi permetto quindi di suggerire a te un briciolo di sana umiltà: puoi scrivere e criticare chiunque (io l'ho sempre fatto su questo forum, soprattutto ho criticato i degustatori, mai le aziende) e qualunque vino ma fallo parlando il più possibile di quello che hai trovato nel bicchiere.
Quello che c'era nel tuo bicchiere mentre degustavi, nessuno lo potrà confutare mai. Il resto, almeno per adesso, non mi sembra roba che faccia per te.
Cheers!
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
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Re: COSA BEVIAMO AD APRILE?

Messaggioda vinotec » 24 apr 2019 09:36

Wineduck ha scritto:
Mike76 ha scritto:Monsanto - Chianti Classico "Il Poggio" Riserva 2006
Ancora vita davanti.....


Si hai ragione ma non molta....giusto altri 40-50 anni :lol: :lol: :lol:


[la maggior parte dei commenti su Il Poggio che leggo su questo forum sono come minimo esilaranti :lol: Mi sa che prima o poi dovrò riorganizzare una verticale in azienda come quella di qualche anno fa. Comincia ad esserci troppa gente che non sa che razza di campione mondiale di bellezza e longevità sia questo vino... :roll: ]


...all'ultimo pranzo nella mia cantina del 13 u.s., Enrico(Hansen) me ne ha regalato una bottiglia perfetta del 1985...che sia da bere o ha ancora qualche anno davanti a se?
UBI MAIOR, MINOR CESSAT !

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