Timorasso, questo sconosciuto

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sburtt
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Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda sburtt » 25 feb 2019 10:11

Buongiorno a tutti,
mi e' capitato di bere il Montemarzino 2015 di Luca Roagna, uvaggio Timorasso, penso sia la prima volta che provo questo vino e sono rimasto sorpreso, una gran bella bottiglia.. certo costicchia.. ma tutti i vini di Luca ormai escono a prezzi a mio giudizio altini, ma cio' non toglie che sia una gran bella bottiglia.

L'uva Timorasso mi ha affascinato, e mi chiedevo se qualcuno puo' indicarmi qualche produttore/bottiglia che offre un livello qualitativo pari al Montemarzino di Roagna ma magari ad un prezzo piu' contenuto. In generale sono curioso di capire di piu' di questo uvaggio, ossia se qualcuno ha esperinza con bottiglie piu' mature, quanta longevita' ha questo vino. Leggo che Massa e' uno dei principali produttori, ma forse c'e qualche nome piccolo molto valido? qualcuno ha provato il Timorasso di Principiano? Insomma, datemi qualche consiglio su bottiglie da provare! Grazie
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zampaflex
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda zampaflex » 25 feb 2019 12:04

Walter Massa, colui che ha fatto riemergere dall'oblio questo vitigno. Mano pesante, vini che assecondano la tendenza del vitigno al gigantismo alcoolico. Ma la gamma è ampia, assaggia e valuta.

Claudio Mariotto, degna controparte, in medium stat virtus.

Marina Coppi, per una versione più leggera.

La Colombera, mai provati.
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BarbarEdo
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda BarbarEdo » 25 feb 2019 12:51

Massa mi sembra abbia alleggerito la mano negli ultimi 3-4 anni, direi dalla 2012, soprattutto nel grado alcolico. Sono vini che vanno aspettati (molto buoni i 2010 ora). Sui rossi invece continua a revalere la ciccia e l'alcol, se piace il genere, da provare anche quelli.
Mariotto molto interessante (anche il personaggio...), Fa 2 selezioni, il cavallina e il pitasso, quest'ultimo davvero notevole con qualche anno sulle spalle. Manico meno estrattivo ma non inferiore a Massa per complessità e longevità. Buono anche il più semplice derthona. Bel RQP.
Colombera (derthona buono, il Montino molto buono!), Marina Coppi (Fausto), Luigi Boveri (filari di timorasso), i Carpini, Terralba, La Vecchia Posta, Andrea Mutti (timorasso Castagnoli), Daniele Ricci (San Leto), cascina bandiera (vigne molto alte, in val Borbera), Oltretorrente sono prodotti che meritano un assaggio e cantine (spesso piccole) interessanti da visitare.
Prova e facci sapere!
:wink:
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda michelep » 25 feb 2019 13:01

io ho bevuto un base di Massa (non ricordo quale) e tutta la linea di Mariotto, purtroppo non affiancati quindi ho fatto fatica a notare differenze di stile, ma erano tutti davvero validi e originali nella linea dei bianchi italiani.
Massa ha preso una china di prezzi piuttosto impegnativa, Mariotto è ancora su cifre ben abbordabili.
Luca90
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda Luca90 » 25 feb 2019 13:03

Massa è Mariotto come già detto sono i classici di questo vitigno/terroir

Lato mio di piccoli produttori ti consiglio per qualità prezzo il san Leto di Ricci e il brezza d'estate de I Carpini.

Il timorasso è un vino longevissimo, bevuto l'altro giorno proprio il brezza d'estate 2011 e poteva tranquillamente stare in cantina altri 10 anni. Si trova a meno di 20 euro
Luca90
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda Luca90 » 25 feb 2019 13:20

BarbarEdo ha scritto:Massa mi sembra abbia alleggerito la mano negli ultimi 3-4 anni, direi dalla 2012, soprattutto nel grado alcolico. Sono vini che vanno aspettati (molto buoni i 2010 ora). Sui rossi invece continua a revalere la ciccia e l'alcol, se piace il genere, da provare anche quelli.
Mariotto molto interessante (anche il personaggio...), Fa 2 selezioni, il cavallina e il pitasso, quest'ultimo davvero notevole con qualche anno sulle spalle. Manico meno estrattivo ma non inferiore a Massa per complessità e longevità. Buono anche il più semplice derthona. Bel RQP.
Colombera (derthona buono, il Montino molto buono!), Marina Coppi (Fausto), Luigi Boveri (filari di timorasso), i Carpini, Terralba, La Vecchia Posta, Andrea Mutti (timorasso Castagnoli), Daniele Ricci (San Leto), cascina bandiera (vigne molto alte, in val Borbera), Oltretorrente sono prodotti che meritano un assaggio e cantine (spesso piccole) interessanti da visitare.
Prova e facci sapere!
:wink:


In generale a me sembra che ultimamente Mariotto sia come qp diventato superiore a Massa che è caro e spesso non vale qual che costa. Mi piace molto Ricci, i carpini particolari, la colombera cresciuti molto e molto bravi, Boveri lo trovo invece incostante da un'annata all'altra
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda ruben_1982 » 27 feb 2019 19:11

Un giovane promettente è Luca Canevaro con il suo Derthona Cà degli Olmi 2017
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda dani23 » 27 feb 2019 21:31

Premesso che il timorasso non è tra i miei vini preferiti, un vero e proprio capolavoro l’ho assaggiato all’ultimo Vinitaly da Ricci (San Leto), non so il nome ma ricordo perfettamente il racconto sulla produzione e l'etichetta molto particolare con tutte le date dei vari membri della famiglia.
Timorasso vinificato in una vasca di cemento, imbottigliato in magnum o qualche formato più grande, poi tutte le bottiglie sono state sotterrate ( :shock: ) per 8 anni, una volta estratte sono state rimbottigliate et voilà il palato è servito :D
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda Langa&Roero » 27 feb 2019 21:47

Mariotto a mio modesto parere su tutti, mi ha aperto qualche mese fa un Pitasso 2003 in cantina. F O T O N I C O.
Roagna buono ma prezzo imbarazzante come tutti i suoi vini.
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda gpetrus » 27 feb 2019 23:09

Langa&Roero ha scritto:Mariotto a mio modesto parere su tutti, mi ha aperto qualche mese fa un Pitasso 2003 in cantina. F O T O N I C O.
Roagna buono ma prezzo imbarazzante come tutti i suoi vini.

Anche a me Mariotto piace parecchio. Su Roagna stendo un pietoso velo
BarbarEdo
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda BarbarEdo » 17 apr 2019 18:28

Fear and loathing in Tortona
È da un po' che volevo scrivere due righe su Claudio Mariotto, dopo una "visita in cantina" (se così si può definire) di alcuni giorni fa, che si è rivelata un'esperienza al contempo surreale, folle, divertentissima, estremamente istruttiva, enoicamente esagerata, folle (l'ho già detto?)... Insomma, da raccontare.
Arrivo a Vho, poco fuori Tortona, verso le 15 circa... cortile deserto. Incrocio per caso il fratello del titolare che mi accompagna in una stanza dove trovo quattro uomini intorno a un tavolo con una trentina di bottiglie sopra. Due sono visitatori, come me. Gli altri due sono, rispettivamente, Claudio Mariotto e "Pigì".
Partiamo da Claudio: sulle prime ricorda un curioso incrocio tra una rockstar e un "simpatico sociopatico" stile criminal minds. Ha due passioni nella vita: la prima è quella che.. ehm... accomuna tutti noi utenti del forum, la seconda invece è il vino.
Pigì, collaboratore prima di Walter Massa, ora di Mariotto, è una figura mitologica del vino tortonese: uomo massiccio, perennemente scalzo e in salopette blu, barba raccolta in due ciuffi da due elastici colorati. I suoi discorsi sono flussi di coscienza che spaziano dal mondo del vino all'economia, dalla Svizzera al Venezuela, con nessi associativi per così dire...aleatori. Al di là dell'apparente bizzarria, comunque, i due sono persone di estrema simpatia e intelligenza.
Partiamo con gli assaggi... Saranno stati venti o trenta, e non era decisamente il contesto adatto per prendere appunti, né per sputare, quindi i ricordi sfumano nell'onirico...

Tutti i vini, bianchi e rossi, sono stati serviti a temperatura ambiente.

Timorasso "vigna San Michele" 2017
..non sono sicuro del nome.. Viti giovani, primo anno di produzione. Primario, pulito, sulla frutta bianca. Sapido, piuttosto semplice. Non indimenticabile

Timorasso Derthona 2017
Il suo base. Un filo più complesso, pietra focaia e pesca bianca, misurato nel frutto e di buon equilibrio acido. Nessuno dei suoi vini, pur serviti a temperatura ambiente, appare squilibrato nell'alcol. Buon bianco, un gradino sopra.

Timorasso Cavallina 2017
Apre su un fiore solare, quasi dolce, note di fieno ed erbe aromatiche. Naso davvero espressivo e bello. Bocca fresca, sorso pulito e lungo. Il mio preferito tra i '17.

Timorasso Pitasso 2017
Naso più riservato in questo momento. Struttura più importante, tutto tensione e droiture, poco accessibile ora. Tra 3-4 anni sarà un bel bere.

Timorasso Pitasso 2006
Colore ancora giovanissimo, paglierino con un inizio di viraggio verso il dorato. Naso bello bello, maturo e solare, di pasta di mandorle netta, fiori di campo e un filo di idrocarburo sullo sfondo. Bocca di gran sapore, con analoghi rimandi. Lungo. Pazzesco.

Prima bottiglia alla cieca:
Paglierino senza cedimenti, al naso torna la pasta di mandorle intensissima, i fiori, la polvere da sparo, ancora più bello bel precedente. Sorso di integrità assoluta, perfetto, ancora più "dritto" del precedente. Penso a un'annata fresca e dico "Pitasso 2008", sbagliando non solo cru e annata, ma pure il vitigno: trattasi del Profilo 2005, selezione di uve cortese. Solforosa bassissima e un anno in acciaio sulle fecce. Tappo probabilmente miracoloso, comunque vino della giornata e uno dei più bei bianchi italiani mai assaggiati.

Orange wine 2017 "l'imbevibile"
Esperimento dalle uve del Pitasso, 30 giorni di macerazione. La vinificazione sulle bucce lo rende più aperto e pronto rispetto al "fratello" vinificato in bianco. Apre con una leggera volatile, che sparisce in 5 minuti. Fieno, agrume, albicocca disidratata, anche in bocca sembra più accessibile. Tannino appena percettibile, un buon orange, ma non lo cambierei con i suoi bianchi.

Barbera "Territorio" 2017
Solo acciaio. Alla cieca avrei detto, con tutta tranquillità: ruchè di Castagnole Monferrato. Un buon ruchè, tra l'altro: l'aromatica è quella, intensa, di rosa candita e ciliegia, con però più freschezza al sorso. Non potevo credere che fosse barbera, ma fa parte dell'esperienza surrealista della giornata. Vino semplice e ben fatto, ma molto atipico come barbera.

Freisa Braghé 2015
Acciaio. Stessa nota particolare di petali di rosa canditi, lavanda e lampone. Interessante come il terreno marchi in modo simile, quasi aromatico, alcuni vini rossi da vitigni differenti. Qui c'è un filo di complessità in più. Buona.

Croatina Montemirano 2015
Vinificazione e affinamento in legno. Composto, equilibrato, floreale fine e frutto rosso ricco, assenti le note "bucciose" o vinose di molte versioni oltrepadane. Bocca un filo in debito di freschezza.

Barbera Vho 2015
Barrique e tonneau. Altra storia rispetto al "territorio": frutto rosso molto pulito, tipico, senza fronzoli. Mano in affinamento molto equilibrata: leggera speziatura , tabacco. Barbera di una certa eleganza, solida, piacevole, in stile "moderno con cognizione". Molto piaciuta.

Barbera Poggio del Rosso 2013
Vino rosso di punta dell'azienda. Qui, vai a capire perché, torna la nota di rosa dolce, poi naso articolato tra spezie, alloro, legni nobili. Frutto non molto in primo piano. Più complesso ma meno solare del Vho, a cui va la mia preferenza.

Barbera Poggio del Rosso 2004
Barbera Vho 2003
Barbera Territorio 2003

Qui i ricordi si confondono un po'... Poggio 2004 notevole, ben terziarizzata, più sul cuoio e mallo di noce. Vho 2003 un filo ossidata, anche se ancora in piedi. Territorio 2003 (alla cieca) pazzesca: ancora un'acidità invidiabile, tutta sul fiore che sembrava un nebbiolo. Bellissima.

Il tutto accompagnato da ottimi formaggi della zona e un cotechino (!) prodotto da Claudio...

Esperienza delirante nel senso più positivo del termine... Iniziato a degustare alle ore 15:30, finito alle h 20:30. Probabilmente sono stato fortunato, trovandomi nel posto giusto al momento giusto.
Comunque sia: visita consigliata.
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gpetrus
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda gpetrus » 17 apr 2019 18:57

anni fa ho incontrato Pigi in salopette blu a udine durante una degustazione. Che personaggio .......il resto lo hai detto tu :D
alemusci
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda alemusci » 17 apr 2019 23:01

BarbarEdo ha scritto:Fear and loathing in Tortona
È da un po' che volevo scrivere due righe su Claudio Mariotto, dopo una "visita in cantina" (se così si può definire) di alcuni giorni fa, che si è rivelata un'esperienza al contempo surreale, folle, divertentissima, estremamente istruttiva, enoicamente esagerata, folle (l'ho già detto?)... Insomma, da raccontare.
Arrivo a Vho, poco fuori Tortona, verso le 15 circa... cortile deserto. Incrocio per caso il fratello del titolare che mi accompagna in una stanza dove trovo quattro uomini intorno a un tavolo con una trentina di bottiglie sopra. Due sono visitatori, come me. Gli altri due sono, rispettivamente, Claudio Mariotto e "Pigì".
Partiamo da Claudio: sulle prime ricorda un curioso incrocio tra una rockstar e un "simpatico sociopatico" stile criminal minds. Ha due passioni nella vita: la prima è quella che.. ehm... accomuna tutti noi utenti del forum, la seconda invece è il vino.
Pigì, collaboratore prima di Walter Massa, ora di Mariotto, è una figura mitologica del vino tortonese: uomo massiccio, perennemente scalzo e in salopette blu, barba raccolta in due ciuffi da due elastici colorati. I suoi discorsi sono flussi di coscienza che spaziano dal mondo del vino all'economia, dalla Svizzera al Venezuela, con nessi associativi per così dire...aleatori. Al di là dell'apparente bizzarria, comunque, i due sono persone di estrema simpatia e intelligenza.
Partiamo con gli assaggi... Saranno stati venti o trenta, e non era decisamente il contesto adatto per prendere appunti, né per sputare, quindi i ricordi sfumano nell'onirico...

Tutti i vini, bianchi e rossi, sono stati serviti a temperatura ambiente.

Timorasso "vigna San Michele" 2017
..non sono sicuro del nome.. Viti giovani, primo anno di produzione. Primario, pulito, sulla frutta bianca. Sapido, piuttosto semplice. Non indimenticabile

Timorasso Derthona 2017
Il suo base. Un filo più complesso, pietra focaia e pesca bianca, misurato nel frutto e di buon equilibrio acido. Nessuno dei suoi vini, pur serviti a temperatura ambiente, appare squilibrato nell'alcol. Buon bianco, un gradino sopra.

Timorasso Cavallina 2017
Apre su un fiore solare, quasi dolce, note di fieno ed erbe aromatiche. Naso davvero espressivo e bello. Bocca fresca, sorso pulito e lungo. Il mio preferito tra i '17.

Timorasso Pitasso 2017
Naso più riservato in questo momento. Struttura più importante, tutto tensione e droiture, poco accessibile ora. Tra 3-4 anni sarà un bel bere.

Timorasso Pitasso 2006
Colore ancora giovanissimo, paglierino con un inizio di viraggio verso il dorato. Naso bello bello, maturo e solare, di pasta di mandorle netta, fiori di campo e un filo di idrocarburo sullo sfondo. Bocca di gran sapore, con analoghi rimandi. Lungo. Pazzesco.

Prima bottiglia alla cieca:
Paglierino senza cedimenti, al naso torna la pasta di mandorle intensissima, i fiori, la polvere da sparo, ancora più bello bel precedente. Sorso di integrità assoluta, perfetto, ancora più "dritto" del precedente. Penso a un'annata fresca e dico "Pitasso 2008", sbagliando non solo cru e annata, ma pure il vitigno: trattasi del Profilo 2005, selezione di uve cortese. Solforosa bassissima e un anno in acciaio sulle fecce. Tappo probabilmente miracoloso, comunque vino della giornata e uno dei più bei bianchi italiani mai assaggiati.

Orange wine 2017 "l'imbevibile"
Esperimento dalle uve del Pitasso, 30 giorni di macerazione. La vinificazione sulle bucce lo rende più aperto e pronto rispetto al "fratello" vinificato in bianco. Apre con una leggera volatile, che sparisce in 5 minuti. Fieno, agrume, albicocca disidratata, anche in bocca sembra più accessibile. Tannino appena percettibile, un buon orange, ma non lo cambierei con i suoi bianchi.

Barbera "Territorio" 2017
Solo acciaio. Alla cieca avrei detto, con tutta tranquillità: ruchè di Castagnole Monferrato. Un buon ruchè, tra l'altro: l'aromatica è quella, intensa, di rosa candita e ciliegia, con però più freschezza al sorso. Non potevo credere che fosse barbera, ma fa parte dell'esperienza surrealista della giornata. Vino semplice e ben fatto, ma molto atipico come barbera.

Freisa Braghé 2015
Acciaio. Stessa nota particolare di petali di rosa canditi, lavanda e lampone. Interessante come il terreno marchi in modo simile, quasi aromatico, alcuni vini rossi da vitigni differenti. Qui c'è un filo di complessità in più. Buona.

Croatina Montemirano 2015
Vinificazione e affinamento in legno. Composto, equilibrato, floreale fine e frutto rosso ricco, assenti le note "bucciose" o vinose di molte versioni oltrepadane. Bocca un filo in debito di freschezza.

Barbera Vho 2015
Barrique e tonneau. Altra storia rispetto al "territorio": frutto rosso molto pulito, tipico, senza fronzoli. Mano in affinamento molto equilibrata: leggera speziatura , tabacco. Barbera di una certa eleganza, solida, piacevole, in stile "moderno con cognizione". Molto piaciuta.

Barbera Poggio del Rosso 2013
Vino rosso di punta dell'azienda. Qui, vai a capire perché, torna la nota di rosa dolce, poi naso articolato tra spezie, alloro, legni nobili. Frutto non molto in primo piano. Più complesso ma meno solare del Vho, a cui va la mia preferenza.

Barbera Poggio del Rosso 2004
Barbera Vho 2003
Barbera Territorio 2003

Qui i ricordi si confondono un po'... Poggio 2004 notevole, ben terziarizzata, più sul cuoio e mallo di noce. Vho 2003 un filo ossidata, anche se ancora in piedi. Territorio 2003 (alla cieca) pazzesca: ancora un'acidità invidiabile, tutta sul fiore che sembrava un nebbiolo. Bellissima.

Il tutto accompagnato da ottimi formaggi della zona e un cotechino (!) prodotto da Claudio...

Esperienza delirante nel senso più positivo del termine... Iniziato a degustare alle ore 15:30, finito alle h 20:30. Probabilmente sono stato fortunato, trovandomi nel posto giusto al momento giusto.
Comunque sia: visita consigliata.


Che figata stratosferica!!! personaggi e situazioni come questi ti riconciliano con il mondo del vino, in barba a tutte le fighetterie, le mode, le manie i feticci e le masturbazioni. Piedi nudi, tavolo di legno, formaggio e vino a secchiate. Bellissimo racconto e interessanti le note. Grazie!
“Dio ha fatto l’acqua, ma l’uomo ha creato il vino” Victor Hugo
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda connis » 17 apr 2019 23:51

sburtt ha scritto: qualcuno ha provato il Timorasso di Principiano? Insomma, datemi qualche consiglio su bottiglie da provare! Grazie


Il timorasso di Principiano è una scommessa della cantina. Ne ho prese 3 nella mia ultima visita da loro. Nasce su terreni calcarei collina
A 750m di altezza , vino fresco e abbastanza piacevole ma nulla più. Manca un po' di profondità.
Per le mie esperienze rimarrei sul tortonese per cercare la miglior espressione di questa uva, a parte Il timorasso di Roagna che non conosco.
vinogodi
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda vinogodi » 19 apr 2019 20:39

connis ha scritto:
sburtt ha scritto: qualcuno ha provato il Timorasso di Principiano? Insomma, datemi qualche consiglio su bottiglie da provare! Grazie


Il timorasso di Principiano è una scommessa della cantina. Ne ho prese 3 nella mia ultima visita da loro. Nasce su terreni calcarei collina
A 750m di altezza , vino fresco e abbastanza piacevole ma nulla più. Manca un po' di profondità.
Per le mie esperienze rimarrei sul tortonese per cercare la miglior espressione di questa uva, a parte Il timorasso di Roagna che non conosco.
...quello di Roagna è magnifico...certo , un q/ p discutibile...
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda gpetrus » 19 apr 2019 20:47

vinogodi ha scritto:
connis ha scritto:
sburtt ha scritto: qualcuno ha provato il Timorasso di Principiano? Insomma, datemi qualche consiglio su bottiglie da provare! Grazie


Il timorasso di Principiano è una scommessa della cantina. Ne ho prese 3 nella mia ultima visita da loro. Nasce su terreni calcarei collina
A 750m di altezza , vino fresco e abbastanza piacevole ma nulla più. Manca un po' di profondità.
Per le mie esperienze rimarrei sul tortonese per cercare la miglior espressione di questa uva, a parte Il timorasso di Roagna che non conosco.
...quello di Roagna è magnifico...certo , un q/ p discutibile...

Costa come il Monprivato :shock:
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda lorenzodom » 20 apr 2019 06:43

se ti capita assaggia questo Timorasso di Baricchi.

0 - 30 (zero-trenta) è il nome del vino

Comune: Casasco.
Tipologia: 100% Timorasso.
Anno impianto: vigneto Timorasso anni ‘50 - altitudine 500 mt slm.
Sesto d’impianto: circa 5000 ceppi / Ha - produzione media kg. 2 per pianta.
Superficie: 4.000 mq.
Bottiglie prodotte: circa 3500.
Vendemmia: tradizionale con raccolta a mano in piccole ceste forate da 16 Kg.
Vinificazione: Diraspapigiatura e macerazione con le bucce di 3 giorni. Svinatura e fine fermentazione in vecchie barriques di rovere francese con successivo affinamento nelle medesime per 30 mesi sulle proprie fecce fini. Si effettua un batonage settimanale in modo da riportare gli lieviti depositati in sospensione.
Affinamento: 6 mesi in bottiglia.
Colore: giallo paglierino carico con riflessi dorati.
Descrittori: il profumo è floreale, aromatico con piacevoli ricordi di mela e agrumi sicialini. Acido, minerale e graffiante, fine ed elegante, un vino verticale “bello da bere”. Un taglio netto tra naso e bocca lo contraddistingue, esaltando le sue doti di aromaticità e freschezza.

saluti Lorenzo
«Sono un barolista chinato, ma cerco di avere sempre la schiena diritta»TEOBALDO CAPPELLANO
chambertin
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda chambertin » 08 mag 2019 18:59

Cascina I Carpini
Molto interessante. Vini naturali, fermantazioni spontanee, solforosa minima.
Già il prodotto base mi piace molto e non costa niente.
Spettacolare la riserva con principio ossidazione e il Timox elevato in anfora.
Da provare.
Ziigmund
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda Ziigmund » 22 mag 2019 18:49

Aggiungo alcuni nomi di produttori della mia zona, (sono di Costa Vescovato, colli tortonesi):

-Andrea Tirelli (lavora in biodinamico)
-Boveri Giacomo (mio vicino di casa, da provare)
-Boveri Luigi (già citato in questo thread)
-Daglio (buoni rossi)
-Pomodolce (Agriturismo e azienda vinicola in Montemarzino)
-Terre di Sarizzola (mai assaggiato nulla)
-Cascina degli Ulivi (qui siamo in zona Novi Ligure)

Tutti ovviamente coltivano e imbottigliano timorasso, i produttori più noti sono già stati nominati più su :)

Ah, proprio in questi giorni si svolgerà "AssaggiaTortona", un evento enogastronimico in centro a Tortona dove sicuramente si potrà degustare tutto il timorasso della zona e non solo; quindi per chi è nei paraggi, consiglio una capatina nella "mia" piccola città :wink:
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda dorello » 04 set 2020 21:24

Mariotto su tutti (fino a 3-4 anni fa faceva il pitasso a 10 euro in cantina..)
una volta mi ha fatto guidare un trattore (mai fatto), che ho quasi incagliato

Daglio, Ricci, la vecchia posta e Andrea Mutti nella seconda fila
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Re: Timorasso, questo sconosciuto

Messaggioda gianni femminella » 05 set 2020 10:11

Come riportato nell'altro argomento ieri ho stappato un Pitasso di Mariotto. Mi ha impressionato. Devo approfondire il timorasso , grazie dei consigli.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu

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