BarbarEdo ha scritto:Per ragioni di lavoro mi son trovato un paio di giorni a Vercelli. L'idea era di approfittarne per una visita a qualche produttore dell'alto Piemonte: facile a dirsi, quasi impossibile a farsi. Per qualche coincidenza astrale, pur avvisando con buon anticipo, non c'era modo di visitare alcuna cantina, né di assaggiare nulla. Piccolo elenco dei "due di picche": da Antoniolo si preparavano per il Vinitaly, Antoniotti padre e figlio stavano andando a vedere l'incendio che minacciava le loro vigne (ci mancherebbe...), Iaretti non è ancora uscito con la nuova annata e delle vecchie non stappa nulla (capisco...), Franchino, Baldin, Petterino, Patriarca erano impegnati tutto il giorno a qualunque ora o avevano la cantina in ristrutturazione (comprensibile...). Colombera e Garella irrintracciabili.
Sconsolato, vado all'enoteca regionale di Gattinara, nella speranza di consolarmi con un bicchiere... Eh, no, non si può perché la sala degustazioni è in ristrutturazione. Oooook.
Presa una per una, ogni motivazione è assolutamente legittima e comprensibile, peraltro credo che per un produttore la parte dell'accoglienza sia un "di più" a cui non è tenuto per forza. Il suo lavoro è un altro.
Però se penso, non dico alla Langa, ma anche "solo" al Monferrato, c'è un abisso in fatto di organizzazione rivolta al turismo enogastronomico. E non solo per la poca disponibilità alle visite...
Comunque, alla fine trovo provvidenzialmente un gentilissimo Luca Calligaris che scende dai bricchi apposta per la mia visita.
Luca è un uomo pratico, modesto e simpatico con cui fa davvero piacere fare quattro chiacchiere. Conduce alcuni piccoli appezzamenti di vigne più o meno vecchie, spesso molto ripide e non meccanizzabili. Si fa un gran mazzo.
Sì assaggia:
Rosato "Rosa di Martina" 2018
8-9 ettolitri tirati per salasso dalla vasca del Coste del Sesia. Buccia di cipolla. Profumi tenui sulla frutta gialla, appena un filo di "saponetta", acidità più che presente ma i 14° su un rosé scaldano troppo la bocca e stancano. Non molto piaciuto.
Vino rosso da tavola "Rosso di Sara" 2017
50% nebbiolo, 50% altre uve locali: uva rara, vespolina, neretto.
Pensato come vino da tavola, fatto con le vigne più in basso, più giovani. Fa un anno in tonneau per smorzare i tannini ed essere pronto prima. Profumi intensi di frutta scura e spezie (pepe, chiodi di garofano), appena un filo di dolcezza da rovere al naso. Bocca strutturata, piacevolmente tannica. Vino per nulla banale, materia non da "base", seppur un po' rustico. 6€ in cantina: piaciuto.
Assaggio da vasca: "Rosso di Sara" 2018: capisco perché l'anno di tonneau. Naso ancora vinoso e selvatico, in bocca tannino e acidità pulsanti e bisognosi di una sosta in legno.
Coste del Sesia 2015
Nebbiolo. 24 mesi in botte grande. Aperto e floreale, intenso, molto nebbiolesco. Frutto non preponderante, equilibrato con le parti aromatiche più fini. Bocca ancora indietro nell'affinamento del tannino, ma già abbastanza godibile. Piaciuto molto, specie in prospettiva. 12€, ottimo rapporto Q/P.
Gattinara 2015
36 mesi in botte, macerazioni di 3 settimane.
Rispetto al Coste, profumi più lenti ma con un quid di eleganza in più, soffusi, si apre piano ma è più ampio e complesso. Bocca non approcciabile al momento, per massa tannica irrisolta e acidità slegata. Da attendere, molto, con fiducia.
Gattinara Riserva 2012
Granato. Subito poco espressivo (bottiglia stappata al momento), poi parte lentamente su un frutto più dolce, di marca '12, con ciliegia, bon bon alla violetta, rosa appena appassita, tabacco. Vino che cresce nel bicchiere, credo anche più in là del poco tempo che ho potuto concedergli. In bocca è finissimo, già risolto, vellutato, sapido e pieno. Una bellissima interpretazione di annata calda. Molto, molto piaciuto. A 22€ son pochi i laghetti a quel livello.
Bella persona, bei vini. Consigliato!
Ciao Edo, mi spiace per la tua esperienza; una motivazione può essere che questo week end lunedì compreso c'è stato il taste alto piemonte a Novara..
In generale cmq i produttori dell'alto piemonte sono molto, molto più piccoli di quelli di langa e spesso sono da soli a fare tutto, non è facile prestarsi sempre anche alle visite. Per darvi un'idea, Gattinara che è la denominazione più grossa ha 90 ettari vitati, la meta sono di proprietà di travaglini, quasi una trentina di nervi tutti gli altri produttori si spartiscono 20 ettari... Boca ha in tutto 16 ettari vitati.
Mi sembra strano l'atteggiamento di Paride, e vero uscirà solo tra poco con la 2015 ma sono stato da lui un mesetto fa e mi ha fatto assaggiare tutto da botte.. Cantina nuova grazie a nuovo investitori e grandi novità in futuro: dall'anno prossimo oltre al Pietro uscirà anche con Gattinara Valferana, dall'omonimo cru, e Gattinara Riserva. Assaggiato da botte 2015 ottimo ma soprattutto dei 2016 che si annunciano strepitosi (uscita 2020).
Concordo con te il giudizio su Luca, concreto e anche fin troppo modesto. Il suo coste secondo me è da berne a secchiate soprattutto visto il costo. Il Gattinara 2015 l'ha fatto uscire in a ticipo visto che non aveva il 2014, la riserva 2012 è tanta roba (prima riserva che riesca a fare dopo la 2007, ci saranno in futuro 2017 e 2018).
Ps:in alto piemonte il 2012 è considerata un'annata più classica che calda, i riferime ti rispetto alla qualità delle annate sono molto diversi rispetto alle langhe
Se ripassi in zona ti Consiglio:
Per il Boca Barbaglia (cavallirio) sta lavorando benissimo (ha anche dei metodo classico buonissimi!). zona in fermento, tanti giovani che si stanno affacciando e sono ancora alle prese con le prime vendemmia, avremo novità in futuro. Dei solito noti mi ha colpito recentemente poderi garona. Per qp Davide carlone, Boca a 14 euro in cantina.
Per il Lessona sta lavorando benissimo la prevostura oltre che massimo clerico.
Per Ghemme Mazzoni e sempre il top, Francesco brigatti (a Suno) da qualche hanno oltre a un sempre ottimo motziflon fa anche un interessantissimo ghemme
A Gattinara invece i produttori bravi sono quelli. Franchino e petterino ok ma li trovo un po' seduti. Antoniolo il migliore ma il suo osso 2014 non vale la. Pena, il san Francesco 2013 è molte spanne sopra (ma io invero, da sempre lo preferisco all'osso..). Iaretti e caligaris I migliori per qp a mio avviso.
Una piccola chicca, se vi capita assaggiate il prunent, nebbiolo valli Ossola di cantine garrone(ragazzi molto bravi). E un nebbiolo di una varietà differente rispetto alle tre classiche, tipica appunto delle valli dell'ossola