Messaggioda piergi » 03 apr 2019 14:57
Irpinia
C/de di taurasi
-Grecomusc 2016
Bella prova per questo roviello in purezza. C’è frutta bianca (pesca) sale e acidità QB, corpo non esile ma finale citrino che facilita la beva
-Taurasi 2013
Sviluppo verticale,idrocarburo, acidità, tannino feroce, frutta rossa matura e note ematiche. Chiusura lunga.
Colli di lapio
-fiano di Avellino 2018
Grande prestazione, già ben equilibrato. Sorso pieno e goloso e finale salino.
Feudi
-fiano di Avellino Pietracalda 2018
Se un alieno appassionato di Pietracalda tornasse sulla terra dopo un intergalattico viaggio di un lustro non riconoscerebbe più la sua bevanda del cuore. Affilato, acido, verticale, nespole e biancospino. Finale di media intensità.
-greco di Tufo Cutizzi 2018
Qui il cambiamento è ancora a metà strada, sarà che il greco è vitigno meno immediato rispetto al fiano, ma le note di pera campanina sovrastano troppo la parte minerale.
Tenute di pietrafusa
-fiano di Avellino Montelapio 2018
Divisione irpina della storica cantina Villa Matilde, vigne perlopiù a Lapio. Eccede in tecnicismo ma sfoggia una prestazione convincente, giocata un un bel corredo floreale e fruttato. Finale leggermente amaro.
Terre d’aione
-fiano di Avellino 2018
Naso muto e poco mobile, in bocca è leggermente più disteso, si riscatta con un finale salino lunghissimo.
I favati
-fiano di Avellino pietramara 2017
Molto idrocarburico al naso, in bocca è sfaccettato, alternando note più minerali a un corredo aromatico floreale notevole.
-greco di Tufo terrantica 2017
Vino che chiama a gran voce la tavola, grasso, tannico ma dal finale affilato.
I capitani
-Taurasi bosco faiano 2013
Naso piuttosto stravagante, pongo e menta. In bocca nette sensazioni di confettura di pera, un po’ asciugante il finale.
Pietracupa
-fiano di Avellino 2017
Una delle certezze della denominazione, in piena forma. Gessoso, salino, balsamico, affilato come una katana.
-greco di Tufo 2017
Anche qui il marchio di fabbrica è evidente, con un idea di sottrazione che lo rende un vino dal fascino ascetico.
Rocca del principe
-fiano di Avellino 2017
In quel di c/da Arianello non sbagliano più un uscita. Vino equilibrato e dosato alla perfezione, tra note di pesca nettarina, gasolio, e richiami marini.
-fiano di Avellino Tognana 2016
Naso molto mobile, note di zolfo in evidenza. In bocca è tutt’altro che scarno, anzi, ma pur avendo notevole struttura ha una spinta acida che lo rende agile e scattante. Finale lunghissimo e pai persistente.
Tenuta cavalier Pepe
-fiano di Avellino Brancato 2017
Poco mobile, poco slanciato. Non riesce a scoccare la scintilla con i vini di questa azienda.
Tenuta Sarno
-fiano di Avellino 2017
Spremuta di limone, buccia di mandarino e un tocco di sale. Potrebbe essere un dissetante cocktail da spiaggia, oppure si può attendere, le premesse per una bella riuscita ci sono tutte.
Traerte
-fiano di Avellino 2017
Bella verticalità, agrume, glicine, mentuccia. Chiusura un po’ amara.
Di prisco
-vigna Rotole 2017
Fiano in terra di Greco, poco mobile nel bicchiere, adiposo, sorso faticoso.
-greco di Tufo pietra rosa 2017
Classico rosso travestito da bianco, acidità, tannino, sale e una struttura notevole.
-Taurasi 2010
Naso un po’ sfocato, anche in bocca fatica a trovare una quadratura.
Villa Raiano
-fiano di Avellino ventidue 2016
Naso idrocarburico, frutto ben presente, note di pesca bianca, nespola, mandarino comune, bilanciati da un finale gessoso molto fresco e balsamico.
-fiano di Avellino Alimata 2016
In casa Basso quest’anno Montefredane batte Lapio. Mentuccia, timo, origano, quindi tanta pietra focaia, finale agrumato lunghissimo.
-taurasi 2014
Balsamico e mentolato, tannino ben presente ma non asciugante, frutta rossa e frutto croccante.
Vigne Guadagno
-fiano di Avellino c/da sant’Aniello 2015
Azienda poco sotto i riflettori ma capace di belle prestazioni. Come questa, vino che si presenta scattante fresco e affilato, con un buon corredo di note di albicocca matura e rimandi marini. Finale lungo.
Benito Ferrara
-greco di Tufo vigna cicogna 2017
Questa storica azienda inanela l’ennesima ottima prestazione. Bevibilità assassina, freschezza, acidità e struttura. Frutto goloso e croccante.
Nolurè
-greco di Tufo venticinquedodici 2017
Greco a trazione naturale. Alla prima snasata evidente mallo di noce e sbuffo alcolico, in bocca è duro, tannico, scontroso. Finale salino e scarno.
-ventinovemaggio 2017
Cupamente empireumatico, in bocca è inizialmente sul tannino duro, quindi si apre su note più fruttate e solari chiudendo su radici e china. Mobile e gustoso.
Petilia
-greco di Tufo quattroventi 2017
Crosta di pane, sensazioni lievitose. In bocca duretto e poco amicale, chiude corto.
-taurasi 450V 2013
Note verdi e vegetali, la bocca è dominata da un tannino tutt’altro che risolto. Una chiusura lunga e fortemente agrumata fa’ ben sperare, da attendere.
Cantine dell’angelo
-greco di tufo miniere 2017
Ruffianeggia, per quanto impropriamente possa usare questo termine, perché il vino è sì sale, zolfo e corna del demonio, ma il tutto in una cornice di equilibrio tale che rende il tutto di estrema gradevolezza.
-greco di tufo torrefavale 2017
Qui torniamo ai consueti registri, tannino, chiusura, reticenza e mutismo, non sarebbe sferico nemmeno un pallone. Finale lunghissimo.
Il cancelliere
-Gioviano 2016
Inizialmente ridotto, naso e bocca sono dominati da un insistita nota di canfora abbastanza disturbante.
-Taurasi riserva nero né 2011
Manca cattiveria ma il vino è molto equilibrato. Giocato sui toni cupi e radicosi, quasi salmastri, ha allungo e sale ma manca la spinta acida per far quadrare il tutto.
Antico castello
-Magis 2015
Aglianico in versione easy & funny. Pepe nero, fumè, finocchietto selvatico, buona spinta acida e tannino non levigato ma educato. Finale di inaspettata lunghezza con nette note di arancia rossa.
-Taurasi riserva 2011
Due anni fà la riserva 2010 mi aveva lasciato piuttosto indifferente. Questa versione mi pare invece convincente e in gran spolvero! Struttura importante, tannino ben fuso, frutta rossa, spezie, agrume e tanto sale. Chiusura lunghissima e pulita.
Stefania Barbot
-Taurasi Fren 2015
Naso scapigliato e anarchico, in bocca note idrocarburiche e marine spingono nell’angolo un frutto rosso maturo che pure c’è. Interpretazione in divenire.
Donnachiara
-Taurasi 2015
Naso e bocca dominati da note di liquirizia, china, genziana. Tannino risolto, chiusura veloce.
Luigi Tecce
-Taurasi Poliphemo 2014
Gioventù estrema. Profilo idrocarburico, tanto tanto tannino, quindi frutta sotto spirito, spezie orientali, sesamo. Lunghissimo.
-Taurasi riserva puro sangue 2014
Naso molto balsamico, mentuccia e eucaliptolo. In bocca prevalgono le note riconducibili a radici, china, sottobosco, quindi brace e finale di arancia rossa matura.
Perillo
-Taurasi 2009
Rispetto a recenti versioni mi pare pare leggermente sottotraccia. Elegante, giocato su note di radice di liquirizia, timo, origano. Quindi tanta frutta rossa, tra l’arancia tarocco e le more di rovo. Chiusura lunga ma manca la cazzimma.