Messaggioda BarbarEdo » 11 mar 2019 11:31
Visita a Cascina Boccia (Tagliolo Monferrato, zona dell'Ovada, AL).
Ad attirare la mia curiosità su questa microrealtà contadina è forse più la storia di Anna, la conduttrice di tutto l'ambaradan, che non il recente assaggio di un loro dolcetto, (che era buono, per carità, ma pur sempre un dolcetto...).
Le belle colline attorno a Tagliolo mi colpiscono per un particolare: le vigne, non così poche come mi sarei aspettato, sono, in media, vecchie se non vecchissime. Grandi ceppi contorti, sesti d'impianto con interfila stretti, molto ostici da lavorare col trattore, un patrimonio paesaggistico e soprattutto vitivinicolo per nulla banale ma poco valorizzato.
Anna ha quarant'anni, è una persona davvero simpatica e accogliente, contadina in senso stretto, vive di quanto le dà la sua terra: vino (5000 bottiglie quando va tutto bene), animali da cortile, bestie (cavallo, mucca, pecore), orto, frutta. La sua storia è molto interessante, vale la pena di conoscerla direttamente dall'interessata, anche perché se siete fortunati vi verrà raccontata davanti a un piatto di formaggette e affettati accompagnati dai suoi vini, ovviamente.
Rosato 2017 (salasso, dolcetto 100%)
Le gelate del 17 hanno fatto danni enormi alle vigne di Anna, specie alla barbera, con cui lei produceva il rosato. Quindi per il 17 tira un po' di mosto dalla vasca del dolcetto e il risultato è molto interessante. Vinoso, chiaro-scuro al naso, piacevole e allo stesso tempo una "lettura impegnata". Appena caldo il sorso (zuccheri e alcol pensati per un rosso), ma quella terra non lesina acidità, per cui davvero un bel rosé!
Dolcetto di Ovada 2014
Le vigne di cent'anni fanno un mezzo miracolo, dando struttura all'annata che tutti sappiamo. Buon vino da tavola, da antipasti grassi, vino primaverile. Non mi è dispiaciuto, ma i limiti dell'annata non scompaiono del tutto.
Barbera 2014
Qui invece l'acidità è da sola e il vino è freddo, spoglio, poco piacevole.
Rosso Bisboccia 2016
Assemblaggio di 75% dolcetto e 25% barbera: naso muto, non c'era tempo per aspettarlo, e alla fine sono vini che vanno insieme al cibo ed è in bocca che devono essere buoni, e questo lo è. Molto completo, di polpa e di spigoli tra l'acido della barbera e il tannino del dolcetto. Buono.
Ovada 2015
Unico vino che fa legno. Il più elegante, il più cesellato, quello che assomiglia meno ad Anna. Apporto del legno misurato e ben fuso alla materia, tra tabacco biondo, spezie dolci e ciliegia. Sorso dal tannino finissimo, dalla perfetta maturazione fenolica, molto lungo. Ruffianotto ma fatto molto bene. Da viti centenarie di "nibiö d'la picula rusa" (dal peduncolo rosso), progenitore del dolcetto.
Visita di un'ora, piacevolissima, volata in un amen. Consigliata.
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BarbarEdo il 12 mar 2019 00:16, modificato 1 volta in totale.
Primum bibere deinde philosophari