Ieri ho trascorso una splendida giornata in compagnia di Alessandro e Nicola Castellani. Il mondo del vino è un viaggio sempre più affascinante e quando hai la fortuna di incontrare produttori come Alessandro, diventa unico.
Ale è un amico, una persona di cuore, è ambizioso, sa ascoltare e resta umile nonostante i vari riconoscimenti internazionali.
È una persona che ha le idee chiare su cosa vuole e dove vuole arrivare. È un rivoluzionario per certi aspetti, crede nelle potenzialità del suo territorio, esce fuori dagli schemi; chiama il suo ripasso Malavoglia e produce un valpolicella da uve fresche, il Casalvegri,distante anni luce dal prototipo di valpolicella a cui siamo abituati, scarico nel colore, limpido, ricco di sfumature aromatiche che spaziano dai frutti rossi croccanti alle spezie fini, disinvolto e di beva disarmante. La promessa di un vino fresco,teso e dinamico viene mantenuta anche all’assaggio del fratello maggiore, l’amarone ravazzol, con le dovute proporzioni ma senza mai essere distanti dall’ideale di vino che Alessandro adora e vuole produrre, un vino che deve essere bevuto e condiviso e non una pura dimostrazione di forza o un laborioso esercizio di stile. Nonostante io abiti a pochi chilometri dalla valpolicella, non ho una forte attrazione per questa terra, l’obiettivo di Alessandro era farmi ricredere e mostrarmi le potenzialità di questo splendido territorio e devo dire che ci è riuscito.
Mi sento un privilegiato,in poche ore ho fatto un viaggio nel tempo e sono entrato in intimità con una delle realtá più belle e interessanti della valpolicella classica.
Quali sono i segreti di questo successo?
1)Avere una grande vigna.
Ravazzol è un anfiteatro naturale di rara bellezza, il Bepi stesso disse ad Alessandro anni fa:”quella è la terra migliore per fare vino in Valpolicella”
2)Approccio maniacale in vigna( Nicola è scrupoloso,ama e conosce la sua terra); in cantina( pulizia, precisione, cura del dettaglio, tanta passione e Alessandro ne ha da vendere)
3)Non bisogna mai fermarsi, mai smettere di “studiare”, ma cercare sempre di migliorarsi,trovare nuove soluzioni per assecondare l’annata e tirare fuori il meglio; l’appassimento è una lente di ingrandimento, amplifica pregi e difetti, non si puó sbagliare.
Infine, particolare da non trascurare e che bisogna bere, Alessandro oltre ad essere un grande produttore è un grandissimo appassionato di vino conserva in casa una sfilza di bottiglie vuote( e piene
dei più grandi vini Italiani e Francesi, ama alla follia il Nebbiolo, non si tira mai indietro di fronte ad un grande champagne ma cerca anche il vino dal rapporto qualità/prezzo, da bere tutti i giorni e condividere con gli amici, insomma è uno di noi
Di seguito i vini che abbiamo degustato:
Bianco casal 2016/2017
Valpolicella 2017
Valpolicella caselvegri 2016/2015/2013/2010/2011/2009/1999
Decennale 2008
Amarone ravazzol 2013/2011/2009/2008/2004
Amarone riserva ravazzol 2005( la 2008 l’avevamo bevuta insieme da poco altrimenti avrebbe stappato anche quella
)
Fuori zona:
Agrapart avizoise 2010
arnoux-lachaux nuits saint georges clos des corvees pagets 2013
la castellada collio pinot grigio 2011
la castellada collio bianco 2011
Vin santo san giusto a rentennano 2008
Una giornata indimenticabile.