BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

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maxer
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda maxer » 09 dic 2018 13:46

Riassumendo :

COME SEMPRE, LA DIFFERENZA LA FA IL "MANICO"

L' ho capito pure io, grande seguace di Ferragni e Fedez .....
(ma anche di Belen : mi sa che è stata Lei a illuminarmi :wink: )
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zampaflex
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda zampaflex » 09 dic 2018 14:39

littlewood ha scritto:
zampaflex ha scritto:Nel momento in cui la biodinamica sostiene l'influsso delle fasi lunari sulla preparazione del cornoletame entra di diritto nella stregoneria. Per non parlare della dinamizzazione dei preparati, roba da autentici ciarlatani.

Che se si limitassero a dire che la carica batterica del letame appositamente interrato in contenitore neutro viene aumentata da un periodo di maturazione farebbero miglior figura.

Io da una parte capisco le tue perplessita' che erano anche le mie . da parte mia posso aolo ribadirti gli effetti che preparati come il 501 e il 502 hanno avuto visivamente sulle viti! Se poi vuoi una spiegazione scientifica a questo ti invito a fare una gitarella a montalcino e andare a parlare con il mio maestro che essenzialmente a differenza di molti e' uno scienziato e sapra' darti tutte le spiegazioni del caso


Attenzione Franco: non dico che quei due preparati, insieme alle tisane e insieme ad una conduzione attenta delle piante, non portino benefici (questo lo pensavo tempo fa, ma oggi ci sono sparse evidenze empiriche che le piante così condotte godono di ottima salute e vigore, anche se non abbiamo nessun riscontro sul fatto che una conduzione in normale biologico avrebbe portato agli identici risultati ); sostengo, e continuerò a sostenerlo, che la dinamizzazione è una minchiata alla pari dell'omeopatia e che pretendere di seguire le fasi lunari nella preparazione degli elementi sia stregoneria, troppo vicina all'oroscopo.
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda vinogodi » 09 dic 2018 14:42

...nel biodinamico , la discussione verte soprattutto sulla componente fideistica che rimane fondamentale e , purtroppo, sottolineata come "indispensabile" . Faccio outing senza vergogna : sono credente , nel più profondo del mio essere. Perché chi indaga l'infinitamente grande o l'infinitamente piccolo non può non constatare della meraviglia e dell'equilibrio che la natura che ci circonda emana nella sua perfezione , nonostante la perfezione sia inconcepibile da una mente umana limitata. Però contesto, quasi da apostata , ogni sovrastruttura sia iconografica sia che contrasta con una ragione speculativa . I misteri sono tali solo ed esclusivamente perché non ancora indagati e approfonditi. Ma ciò che sta all'origine di tutto sono solo congetture difficilmente controvertibili proprio per l'impossibilità di dimostrarle , quindi ci si trincera dietro l'aspetto fideistico quando l'asticella non è valicabile dalla mente. Steiner non capiva un cazzo di agricoltura, nello specifico, per cui alcune sue panzan… ahem … teorie filosofiche sono fin troppo generalizzabili su fenomeni con poco accesso razionale , ma le sue non erano "tutte cazzate" come qualcuno tenta di farmi dire o interpretare. Sta di fatto che , invece , il biodinamico "classico" sente nel cuore ciò che ritiene in armonia con la natura e , se in buona fede, ne persegue i dettami come riferimento su cui operare . Quindi ha il mio appoggio e rispetto . Che non c'entra un cazzo se nel bicchiere mi ritrovo un vino tecnicamente mal fatto, anche se di "origine divina" . Rispetto che deve essere reciproco , perché se mi vuol far credere che Gesù è morto di stenti con la benedizione del Padre Supremo con la barba e il triangolo in testa , tendo un attimino ad irrigidirmi... 8)
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda littlewood » 09 dic 2018 15:45

vinogodi ha scritto:...nel biodinamico , la discussione verte soprattutto sulla componente fideistica che rimane fondamentale e , purtroppo, sottolineata come "indispensabile" . Faccio outing senza vergogna : sono credente , nel più profondo del mio essere. Perché chi indaga l'infinitamente grande o l'infinitamente piccolo non può non constatare della meraviglia e dell'equilibrio che la natura che ci circonda emana nella sua perfezione , nonostante la perfezione sia inconcepibile da una mente umana limitata. Però contesto, quasi da apostata , ogni sovrastruttura sia iconografica sia che contrasta con una ragione speculativa . I misteri sono tali solo ed esclusivamente perché non ancora indagati e approfonditi. Ma ciò che sta all'origine di tutto sono solo congetture difficilmente controvertibili proprio per l'impossibilità di dimostrarle , quindi ci si trincera dietro l'aspetto fideistico quando l'asticella non è valicabile dalla mente. Steiner non capiva un cazzo di agricoltura, nello specifico, per cui alcune sue panzan… ahem … teorie filosofiche sono fin troppo generalizzabili su fenomeni con poco accesso razionale , ma le sue non erano "tutte cazzate" come qualcuno tenta di farmi dire o interpretare. Sta di fatto che , invece , il biodinamico "classico" sente nel cuore ciò che ritiene in armonia con la natura e , se in buona fede, ne persegue i dettami come riferimento su cui operare . Quindi ha il mio appoggio e rispetto . Che non c'entra un cazzo se nel bicchiere mi ritrovo un vino tecnicamente mal fatto, anche se di "origine divina" . Rispetto che deve essere reciproco , perché se mi vuol far credere che Gesù è morto di stenti con la benedizione del Padre Supremo con la barba e il triangolo in testa , tendo un attimino ad irrigidirmi... 8)

Marco ol concetto e' esattamente questo! Ora cerchero' di fare un' esempio che esula dalla qualita' del vino ma che chiarofica in modo preciso che quella del bio declinato in qualunque modo si voglia e' un modus vivendi. Es n 1) quando andavamo in vigna sui filari con il sovescio nn si poteva neanche calpestarli con i piedi men che mai passarci col trattore! Questo perche' se ci camminavi rovinavi la strittura del terreno? No ma ti abituavi che li nn dovevi passare co nulla perche' altresi avresti fatto danno alla struttura stessa! Es n 2) passando per i filari se vedeva un piccolo pezzettino di plastica jan si chinava SEMPRE a raccoglierlo. Questo era un esempio per tutti e di fatti tutti ci adeguavamo a farlo. Questo influenzava la qualita' del vino? No ma da queste piccole cose impari ad aver rispetto della vigna e dell' ambiente . poi in cantina 0 compromessi. Le migliori botti, la tecnologia top ( selettore ottico degli acini x es)pulizia estrema. Ma ripeto tutto per il massimo rispetto dell' uva. E quindi l' obbiettivo di ottenere vino senza volatili senza difetti ma con la massima espressivita' che il territorio possa dare. I difetti dei vini erano banditi e assolutamemte nn tollerati. Ricordo ancora la sua faccia all' assaggio di alcuni vini vegan (sic!) portati da un produttore venuto in pellegrinaggio x avere la sua approvazione...nn servivano parole tanto era il suo disgusto di fronte a quella roba!!
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda maxer » 09 dic 2018 16:12

littlewood ha scritto:..... passando per i filari se vedeva un piccolo pezzettino di plastica jan si chinava SEMPRE a raccoglierlo .....

Jan Theys - Riparbella / Caiarossa ?
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda pstrada75 » 09 dic 2018 17:23

Mmmmmhhhh, non credo proprio...

Tenderei di più per Jan Erbach, Pian dell’Orino direi...
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda littlewood » 09 dic 2018 20:40

pstrada75 ha scritto:Mmmmmhhhh, non credo proprio...

Tenderei di più per Jan Erbach, Pian dell’Orino direi...

Ecco....meglio!! :D :D
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda michelep » 10 dic 2018 17:11

sta cosa dei vini naturali mi fa girare le balle ogni volta che la leggo, in parte anche il biodinamico (vedi alla voce stregoneria di cui hanno parlato altri). Soprattutto mi fa girare le balle la vulgata dei vini-buoni-e-sani-perché-naturali.
vado spesso alle manifestazioni di Marchetti (back to the wine e vinessum) per vicinanza geografica, la mia conoscenza del mondo naturale-modaiola viene più da lì che da certi altri nomi famosi che avete citato, e non c'è un cazzo da fare: se sai fare il tuo mestiere bene, se sei scarso puoi anche dirmi quanta solforosa ci metti (giustificandoti, quasi) come prima descrizione del vino che mi versi, ma resti scarso e il tuo vino fa cagare.

È sempre pieno di gente con vini inutili o difettati o cattivi proprio, ma ce ne sono anche tanti (ormai so chi evitare e chi no, per fortuna) che fanno vini naturalissimi (vabbè, capiamoci) ma puliti, precisi e ben riusciti nel senso più classico e sommelieristico del termine. Uno mi dice pure che viene snobbato dal pubblico perché non credono faccia vini bio, visto che sono a posto.

Sui difetti: quest'anno ho sentito un cataratto macerato indistinguibile dalla vitovska macerata dell'altro banchetto, qualche altro vino con una volatile da linea base della Ponti, uno che al naso sapeva di merda (no pollo borgognone, proprio merda), ma avevo il mio bel sorrisone lo stesso quando sono tornato da un noto produttore romagnolo di sangiovese con protocolli bizzarri, nonostante le riduzioni e il naso un filo impreciso e il bisogno di stappare ore prima (e aspettare qualche anno, forse).
Se sei scarso fai un vino difettato, se sei bravo fai un vino della madonna che puo' essere impreciso ma essere lo stesso piacevole.
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda maxer » 10 dic 2018 20:36

maxer ha scritto:Riassumendo :

COME SEMPRE, LA DIFFERENZA LA FA IL "MANICO"


Mi autocito stringatamente
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda Marcozzo » 11 dic 2018 09:12

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Candidoshark ha scritto:Di sicuro leggendo l'articolo si riceve il messaggio che la biodinamica non serva a nulla , chissà come mai c è un aumento di aziende che si converta a questo tipo di pratica ...( penso che chi si converta lo faccia perchè l agricoltura convenzionale non ha prodotto risultati per i quali convenga andare avanti ) penso che cmq si debba continuare a indagare sulle effettive valenze dei preparati biodinamici . Certo sarebbe interessante scoprire che i preparati , oltre a non fare male siano realmente efficaci

A) marketing
B) con rese ridotte il vino viene più buono (se lo sai fare)
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda Candidoshark » 11 dic 2018 11:15

Magari mi sarà sfuggito qualcosa .. Ma perché si dovrebbero spendere energie nel. Parlare di vini di produttori che ne n sanno venificare? Che producono dei vini con difetti?
A che pro?
Non sarebbe più utile parlare di quei produttori biologici e biodinamico o vinaturisti che producono vini fatti come si deve?
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda birrachiara » 11 dic 2018 13:01

Recentemente , in un'enoteca romana "Sogno Autarchico" abbiamo bevuto tutti i vini di Stefano Bellotti, in commemorazione della sua recente morte , era con noi, insieme a tanti enoappassionati, la distributrice in Italia e in Brasile di "Cascina degli Ulivi".
Entusiasmante il racconto della vita di Stefano, delle sue scelte, dell'azienda agricola, della resistenza contadina. In particolare mi sono piaciuti molto i suoi 2 Rossi, il Mounbè (credo 2012) dove il Barbera( 85%) ha rusticità e morbidezza, tanta personalità e ciò rende questo vino molto più aperto ed immediato di quello solo dolcetto il Nibiò, nome locale dell'uva. L'altro rosso, di finezza ed eleganza notevoli che mi è piaciuto tanto è l'Etoile du Raisin del 2007, dopo svinatura aveva qualche zucchero residuo ed ha fermentato per 4 anni in tonneau sulle fecce fini.
Fra i bianchi molto interessanti il Montemarino 2014, Cortese in purezza, morbido, speziato, di frutta matura, introverso e femminile secondo la definizione di Stefano e il Filagnotti 2015 Cortese 100%, di sapidità importante e di buona acidità ma anche di grassezza tale da conferire un buon equilibrio..13,5° in questo caso.
Interessanti anche A Demua e La Merla bianca del 2004, così come i bianchi, rossi e rosato base..

Molto curioso di un vostro parere..io non conoscevo i suoi vini che mi sono piaciuti molto, ma soprattutto sono rimasto affascinato dalla sua vita e dalla sua coerenza..che la figlia Ilaria sappia proseguire questi percorsi, anche se a volte padri con troppa personalità sono profili ingombranti per i figli.


Ecco Stefano Bellotti è senz'altro un padre di queste pratiche agricole l'azienda Cascina degli ulivi nasce nel 1984..
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda birrachiara » 11 dic 2018 13:25

Un passo di Stefano Bellotti sulle sue scele agricole :
“Certamente io mi sono trovato ad un bivio perché da una parte c’era la cosiddetta modernità che mi spingeva ad andare in una direzione e, dall’altra, c’era il mio istinto che mi spingeva ad andare in direzione contraria. Io ho scelto senza incertezze il biologico perché avevo una formazione comunque ecologista. Allora non si parlava di biologico e, tanto meno, di biodinamica. La mia scelta non è stata solo istintiva ma è stata ancorata anche a ragioni politiche. Vedere che il contadino – che per me è per definizione la persona più libera che ci sia, perché vive all’aria aperta e ha a che fare con le piante, con il cielo, con le piogge, con la neve; quale uomo può sentirsi più libero di un contadino? – aveva ormai il cappio al collo con il ricatto di “compra un sacchetto”, poi comprane un altro, poi comprane un altro ancora, per creare una dipendenza totale dall’industria chimico-farmaceutica – mi insospettiva. Però è stata una battaglia dura. Mi dicevano: “Ti sei contro il progresso. Il mondo sta andando in quella direzione”. Ero molto solo e a volte mi sentivo in crisi perché mi chiedevo: “Sarò, poi, sulla strada giusta?”. Ma istintivamente io ero convinto di essere sulla strada giusta: Quindi ho scelto subito il biologico e ho cominciato senza incertezze a fare il vino senza artifici. Io non avevo letto Columella però il mio ragionamento era esattamente questo: se il processo di fermentazione dell’uva può avvenire naturalmente, perché devo farlo in un altro modo? Perché devo andare a cercare artificio dove c’è un processo naturale che, conoscendolo e assecondandolo, mi porta a risultati anche migliori? Quindi, un poco controcorrente, mi sono piazzato in questo modo. Avendo fatto questa scelta chiaramente ho incontrato tanti detrattori, tante persone che mi dicevano se ero matto e non sono mancati anche gli attacchi violenti.”
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda vinogodi » 11 dic 2018 13:56

Candidoshark ha scritto:...Non sarebbe più utile parlare di quei produttori biologici e biodinamico o vinaturisti che producono vini fatti come si deve?
...apriamo un thread sulla Borgogna? O sulla Loira? ... ma , no , va bene anche in Italia , e ci sono eccome , come nelle premesse del thread di parlarne , non solo nel male , anzi . Con Doctor Wine abbiamo dato il premio per l'Agricoltura Sostenibile a tale Marco Casolanetti , che come vini (soprattutto Kurni e Kupra , ma segue una pletora di Piceni di altissimo livello e tutti "ecosostenibili") non è che scherzi, gusti personali oppure no . Ma ce ne sono tanti altri ... ma non priviamoci di segnalare anche le sconcezze spacciate per grandi vini ... 8)
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda zampaflex » 11 dic 2018 14:09

Altro caveat: ci sono zone (come Languedoc e Roussillon) dove coltivare in bio- è facile perché le condizioni climatiche (secco, asciutto, ventoso con rare eccezioni) permettono raramente lo scatenarsi di malattie e soprattutto di muffe (ben diverso il racconto nel Bordolese dove l'umidità atlantica o girondina non aiuta, anche se il famigerato riscaldamento globale una mano la sta dando).
Viceversa ci sono altre zone dove invece il trattamento chimico (vero, non solo col solfato) prima o poi capita di doverlo dare per non perdere il raccolto. Come ha fatto notare Vinogodi, ogni azienda agricola fa business, non hobbistica.

Per chi voglia divertirsi, un esempio di disciplinare di un organismo certificatore:
https://www.demeter.it/wp-content/uploads/2015/08/STANDARD-PRODUZIONE-DEMETER-AGGIORNAMENTO-2016.pdf

Tra chi rifiuta ogni prodotto di sintesi per usi ordinari, ci sono pratiche come la concimazione con letame di pecora o capra, piuttosto che l'inerbimento intrafilare con piante azoto fissatrici che poi qualcuno falcia ed altri invece piegano a terra soltanto (per proteggere comunque il terreno dall'irraggiamento solare).

Tutto questo, e tanto altro, sono però fasi a monte della vinificazione sulle quali c'è molta meno difformità di vedute (chi vuole produrre vino a prescindere dalle condizioni esterne lo fa e basta, e si guarda bene dal polemizzare, di solito), quando il 90% della polemica mondiale verte invece sui processi in cantina e sui risultati a volte poco lusinghieri che essi creano.
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda birrachiara » 11 dic 2018 18:02

Messner ha scritto:
littlewood ha scritto:
picenum ha scritto:il palmento lo berrei anche a colazione. a tavola è versatile e sta bene con tantissime cose, il bianco G lo trovo un gran bel bianco ed il don alfio (la 14 in particolare) è una bevuta molto goduriosa. dovrei descrivertili uno ad uno ma diventerei noioso. parlo sempre a gusto personale io.[/quotgus
Son a mui parere vini ridotti scomposti con volatili e brett che vanno per conto loro frutto di gestioni in cantiina che dire discutibili e' dir poco. Ora rispetto i tui gusti ma questo e' un fatto suffagrato da autorevoli impressioni di altrettanti produttori bio....


Ferma un attimo: non è un discorso soggettivo, bensì' oggettivo. I vini sono spesso brettati e quando non lo sono hanno volatili da insalata. Quindi non sono vini corretti, punto! Hai ragione ma se alla gente piace bere vini fatti male va benissimo così... ed è un peccato perchè ci sono stato in quelle zone lì zona Maletto contrada nave-tartaraci e così via e ci sono dei presupposti per fare grandissimi vini, ma purtroppo non si lavora come si dovrebbe.
Prendiamo un esempio lampante: Cornelissen. Fino a 5-6 anni fa faceva vini con volatile alle stelle, sulla falsariga della Martens. Ora sono puliti ed eleganti. Basta studiare e migliorarsi, ma non essere cocciuti spacciando per vino naturale un vino difettato
Quindi Littlewood ti appoggio in tutto e per tutto



Fatta degustazione con Frank Cornelissen la settimana scorsa a Roma, avevo un assaggio di Munjibel intorno al 2008/2009 che non mi era piaciuto per volatile eccessiva e 2/ 3 anni fa avevo aperto un Magma 2007 che mi era piaciuto molto, ma che ricordo dopo un solo giorno in bottiglia scolmata ( ne avevamo bevuto la metà) aveva dimostrato molti difetti. Quest'anno a Montecatini avevo assaggiato i suoi Munjbel e mi erano piaciuti molto. La degustazione romana prevedeva il Susucaru 2017 e i suoi 5 Munjibel, picco per il Vigne Alte, vini estremamente interessanti, bilanciati , con un frutto prepotente...e ovviamente personaggio estremamente interessante
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda eno » 12 dic 2018 11:53

Candidoshark ha scritto:Magari mi sarà sfuggito qualcosa .. Ma perché si dovrebbero spendere energie nel. Parlare di vini di produttori che ne n sanno venificare? Che producono dei vini con difetti?
A che pro?
Non sarebbe più utile parlare di quei produttori biologici e biodinamico o vinaturisti che producono vini fatti come si deve?



Se ne parla perche’ quella dei vini con difetti e’ una tendenza che sta prendendo piede sempre piu’. Ovvio che ognuno e’ libero di bere quel che gli pare, ci mancherebbe, il fatto e’ che alcuni fanno passare per “avvelenatori” anche produttori che invece non lo sono affatto, questo e’ il problema, e non va bene, convieni? Anche perche’ ci sono produttori che lavorano “in biologico” da tempo senza aver chiesto la certificazione, quindi sbeffeggiati ancor piu’ ingiustamente, cosi’ si spara nel mucchio.
Poi tranquillo, qui sul forum c’e’ tanta gente che beve bene biologici e biodinamici, a volte senza sottolineare il fatto che lo sono...
Facciamo una cieca tra biologici fatti bene e convenzionali fatti bene, vediamo un po’...
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda Michelasso » 25 gen 2019 23:39

Riporto su questo thread per raccontare della mia bevuta di stasera:
apro una bottiglia di Colli di Luni DOC Vermentino 2017 - Santa Caterina (http://www.santacaterina-sarzana.it/ind ... vermentino).
Attenzione innanzitutto: questa cantina propone anche una versione macerativa del Vermentino, il Poggi Alti IGT (http://www.santacaterina-sarzana.it/ind ... poggi-alti), ma quella che ho io invece dovrebbe essere la versione "classica" prevista dalla DOC.
Ciononostante nel calice mi trovo, invece del paglierino che mi aspettavo, un giallo che più che dorato è quasi ambrato, al naso chiari sentori ossidativi di frutta tropicale molto matura, se non sciroppata, note eteree....tutto molto strano per un Vermentino 2017; in bocca la salinità e l'acidità ci sono, ma sono sovrastate da una preponderante morbidezza e un finale quasi dolciastro.
Vado a leggermi qualcosa sul sito della cantina relativamente alla produzione e leggo frasi che ammiccano alla "naturalità" del vino senza però sbilanciarsi troppo ("Tutte le nostre vinificazioni avvengono senza uso di prodotti enologici. L'eccezione è costituita da una modesta dose di anidride solforosa che può essere usata, non sempre, in fase di vinificazione e prima dell’imbottigliamento."..." alla fine il vino si fa da solo" ..."la trepidazione del chiedersi: tutto sta andando per il verso giusto? Ma chiederselo soltanto in forma di trepidazione e non per virare verso qualche intervento correttivo, imparando a dare fiducia a quell'evolversi"..."non ho un'attenzione ossessiva di controllo. Il vino mi sembra che chieda calma, e disposizione d'animo positiva. Mi sottraggo al lavoro in cantina nei giorni che sento una disposizione sbagliata, contrariata."
Mah, non dico che il vino in questione sia cattivo, ma mi resta il dubbio se mi sia capitata una bottiglia che per qualche motivo ha subito un'evoluzione estremamente accelerata, o se sia questa produzione più o meno naturale a produrre risultati di questo tipo.
"Fra le poche cose che so fare con piacere e che ho sicuramente meglio saputo fare, è bere. Ho scritto molto meno della maggior parte degli scrittori, ma ho certamente bevuto di più della maggior parte di coloro che bevono."
(G. Debord)
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda alì65 » 26 gen 2019 09:36

Michelasso ha scritto:Riporto su questo thread per raccontare della mia bevuta di stasera:
apro una bottiglia di Colli di Luni DOC Vermentino 2017 - Santa Caterina (http://www.santacaterina-sarzana.it/ind ... vermentino).
Attenzione innanzitutto: questa cantina propone anche una versione macerativa del Vermentino, il Poggi Alti IGT (http://www.santacaterina-sarzana.it/ind ... poggi-alti), ma quella che ho io invece dovrebbe essere la versione "classica" prevista dalla DOC.
..."non ho un'attenzione ossessiva di controllo. Il vino mi sembra che chieda calma, e disposizione d'animo positiva. Mi sottraggo al lavoro in cantina nei giorni che sento una disposizione sbagliata, contrariata."
..
.


vedi, questa frase dice tutto; come lui evita il lavoro in cantina quando non lo ritiene positivo per lo spirito anche tu, a tua volta, devi bere questo vino con spirito d'animo giusto e positivo.....che non dica in giro che gli appassionati sono bevitori superficiali che prima di ogni bicchiere abbiano lo spirito sbagliato
prima di bere hai concentrato il tuo karma, mantra, la madonna e tutti i santi?....dopo non ti lamentare.... :mrgreen:
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda littlewood » 26 gen 2019 12:30

Michelasso ha scritto:Riporto su questo thread per raccontare della mia bevuta di stasera:
apro una bottiglia di Colli di Luni DOC Vermentino 2017 - Santa Caterina (http://www.santacaterina-sarzana.it/ind ... vermentino).
Attenzione innanzitutto: questa cantina propone anche una versione macerativa del Vermentino, il Poggi Alti IGT (http://www.santacaterina-sarzana.it/ind ... poggi-alti), ma quella che ho io invece dovrebbe essere la versione "classica" prevista dalla DOC.
Ciononostante nel calice mi trovo, invece del paglierino che mi aspettavo, un giallo che più che dorato è quasi ambrato, al naso chiari sentori ossidativi di frutta tropicale molto matura, se non sciroppata, note eteree....tutto molto strano per un Vermentino 2017; in bocca la salinità e l'acidità ci sono, ma sono sovrastate da una preponderante morbidezza e un finale quasi dolciastro.
Vado a leggermi qualcosa sul sito della cantina relativamente alla produzione e leggo frasi che ammiccano alla "naturalità" del vino senza però sbilanciarsi troppo ("Tutte le nostre vinificazioni avvengono senza uso di prodotti enologici. L'eccezione è costituita da una modesta dose di anidride solforosa che può essere usata, non sempre, in fase di vinificazione e prima dell’imbottigliamento."..." alla fine il vino si fa da solo" ..."la trepidazione del chiedersi: tutto sta andando per il verso giusto? Ma chiederselo soltanto in forma di trepidazione e non per virare verso qualche intervento correttivo, imparando a dare fiducia a quell'evolversi"..."non ho un'attenzione ossessiva di controllo. Il vino mi sembra che chieda calma, e disposizione d'animo positiva. Mi sottraggo al lavoro in cantina nei giorni che sento una disposizione sbagliata, contrariata."
Mah, non dico che il vino in questione sia cattivo, ma mi resta il dubbio se mi sia capitata una bottiglia che per qualche motivo ha subito un'evoluzione estremamente accelerata, o se sia questa produzione più o meno naturale a produrre risultati di questo tipo.

Una scusa ridicola x descrivere l' incapacita'....
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda zampaflex » 26 gen 2019 14:57

littlewood ha scritto:
Michelasso ha scritto:Riporto su questo thread per raccontare della mia bevuta di stasera:
apro una bottiglia di Colli di Luni DOC Vermentino 2017 - Santa Caterina (http://www.santacaterina-sarzana.it/ind ... vermentino).
Attenzione innanzitutto: questa cantina propone anche una versione macerativa del Vermentino, il Poggi Alti IGT (http://www.santacaterina-sarzana.it/ind ... poggi-alti), ma quella che ho io invece dovrebbe essere la versione "classica" prevista dalla DOC.
Ciononostante nel calice mi trovo, invece del paglierino che mi aspettavo, un giallo che più che dorato è quasi ambrato, al naso chiari sentori ossidativi di frutta tropicale molto matura, se non sciroppata, note eteree....tutto molto strano per un Vermentino 2017; in bocca la salinità e l'acidità ci sono, ma sono sovrastate da una preponderante morbidezza e un finale quasi dolciastro.
Vado a leggermi qualcosa sul sito della cantina relativamente alla produzione e leggo frasi che ammiccano alla "naturalità" del vino senza però sbilanciarsi troppo ("Tutte le nostre vinificazioni avvengono senza uso di prodotti enologici. L'eccezione è costituita da una modesta dose di anidride solforosa che può essere usata, non sempre, in fase di vinificazione e prima dell’imbottigliamento."..." alla fine il vino si fa da solo" ..."la trepidazione del chiedersi: tutto sta andando per il verso giusto? Ma chiederselo soltanto in forma di trepidazione e non per virare verso qualche intervento correttivo, imparando a dare fiducia a quell'evolversi"..."non ho un'attenzione ossessiva di controllo. Il vino mi sembra che chieda calma, e disposizione d'animo positiva. Mi sottraggo al lavoro in cantina nei giorni che sento una disposizione sbagliata, contrariata."
Mah, non dico che il vino in questione sia cattivo, ma mi resta il dubbio se mi sia capitata una bottiglia che per qualche motivo ha subito un'evoluzione estremamente accelerata, o se sia questa produzione più o meno naturale a produrre risultati di questo tipo.

Una scusa ridicola x descrivere l' incapacita'....


Peggio, Franco: oramai siamo alla ricerca dello "stile naturale" perché i biopasdaran soli quello vogliono!
Il ritorno allo stato di natura di Thoreau, senza la benché minima cultura per affrontarlo.
Magari sto tizio il vino normale saprebbe anche farlo, ma ha compiuto una scelta commerciale. ...
Non progredi est regredi
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda alleg » 27 gen 2019 11:45

littlewood ha scritto:
Michelasso ha scritto:Riporto su questo thread per raccontare della mia bevuta di stasera:
apro una bottiglia di Colli di Luni DOC Vermentino 2017 - Santa Caterina (http://www.santacaterina-sarzana.it/ind ... vermentino).
Attenzione innanzitutto: questa cantina propone anche una versione macerativa del Vermentino, il Poggi Alti IGT (http://www.santacaterina-sarzana.it/ind ... poggi-alti), ma quella che ho io invece dovrebbe essere la versione "classica" prevista dalla DOC.
Ciononostante nel calice mi trovo, invece del paglierino che mi aspettavo, un giallo che più che dorato è quasi ambrato, al naso chiari sentori ossidativi di frutta tropicale molto matura, se non sciroppata, note eteree....tutto molto strano per un Vermentino 2017; in bocca la salinità e l'acidità ci sono, ma sono sovrastate da una preponderante morbidezza e un finale quasi dolciastro.
Vado a leggermi qualcosa sul sito della cantina relativamente alla produzione e leggo frasi che ammiccano alla "naturalità" del vino senza però sbilanciarsi troppo ("Tutte le nostre vinificazioni avvengono senza uso di prodotti enologici. L'eccezione è costituita da una modesta dose di anidride solforosa che può essere usata, non sempre, in fase di vinificazione e prima dell’imbottigliamento."..." alla fine il vino si fa da solo" ..."la trepidazione del chiedersi: tutto sta andando per il verso giusto? Ma chiederselo soltanto in forma di trepidazione e non per virare verso qualche intervento correttivo, imparando a dare fiducia a quell'evolversi"..."non ho un'attenzione ossessiva di controllo. Il vino mi sembra che chieda calma, e disposizione d'animo positiva. Mi sottraggo al lavoro in cantina nei giorni che sento una disposizione sbagliata, contrariata."
Mah, non dico che il vino in questione sia cattivo, ma mi resta il dubbio se mi sia capitata una bottiglia che per qualche motivo ha subito un'evoluzione estremamente accelerata, o se sia questa produzione più o meno naturale a produrre risultati di questo tipo.

Una scusa ridicola x descrivere l' incapacita'....


Ma dici perchè i loro vini li hai bevuti o sulla base delle dichiarazioni riportate?
Io è un po' che non ne bevo ma i loro vini mi sono sempre sembrati corretti e puliti. Mai trovato ossidazioni o invecchiamento precoce, anche se devo dire non li ho mai tenuti in cantina più di tanto...
Michelasso
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda Michelasso » 27 gen 2019 15:21

alleg ha scritto:
Ma dici perchè i loro vini li hai bevuti o sulla base delle dichiarazioni riportate?
Io è un po' che non ne bevo ma i loro vini mi sono sempre sembrati corretti e puliti. Mai trovato ossidazioni o invecchiamento precoce, anche se devo dire non li ho mai tenuti in cantina più di tanto...


D'accordo ma qui si sta parlando di un Vermentino 2017, sarà in commercio da meno di un anno, permetti che a leggere quelle dichiarazioni sorga qualche dubbio sul controllo della fase di vinificazione e imbottigliamento.
Oppure più in generale, senza riferirsi nello specifico a questa cantina, che questi vini naturali siano più suscettibili a fenomeni di evoluzioni inaspettate e precoci.
Comunque sia ne ho scritto qui proprio perché avevo letto nel thread dei Tre Bicchieri 2018 Liguria che a qualche forumista i vini di questa cantina piacciono, e quindi potrebbe essere che a me sia capitata una bottiglia sfortunata, attendiamo eventuali altri contributi di chi ha fatto assaggi recenti.
"Fra le poche cose che so fare con piacere e che ho sicuramente meglio saputo fare, è bere. Ho scritto molto meno della maggior parte degli scrittori, ma ho certamente bevuto di più della maggior parte di coloro che bevono."
(G. Debord)
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda pstrada75 » 27 gen 2019 15:50

Bevuto tante bottiglie di Santa Caterina in passato e trovate sempre ottime, anzi talmente corrette da non aver niente da spartire con esagerazioni di alcuni produttori bio qualcosa...parlare di incapacità nello specifico caso di questo produttore mi sembra veramente fuori luogo.... :roll:
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Re: BIOqualcosa : vini puzzoni e non puzzoni

Messaggioda alleg » 27 gen 2019 16:38

Michelasso ha scritto:
alleg ha scritto:
Ma dici perchè i loro vini li hai bevuti o sulla base delle dichiarazioni riportate?
Io è un po' che non ne bevo ma i loro vini mi sono sempre sembrati corretti e puliti. Mai trovato ossidazioni o invecchiamento precoce, anche se devo dire non li ho mai tenuti in cantina più di tanto...


D'accordo ma qui si sta parlando di un Vermentino 2017, sarà in commercio da meno di un anno, permetti che a leggere quelle dichiarazioni sorga qualche dubbio sul controllo della fase di vinificazione e imbottigliamento.
Oppure più in generale, senza riferirsi nello specifico a questa cantina, che questi vini naturali siano più suscettibili a fenomeni di evoluzioni inaspettate e precoci.
Comunque sia ne ho scritto qui proprio perché avevo letto nel thread dei Tre Bicchieri 2018 Liguria che a qualche forumista i vini di questa cantina piacciono, e quindi potrebbe essere che a me sia capitata una bottiglia sfortunata, attendiamo eventuali altri contributi di chi ha fatto assaggi recenti.


No no ma io non discuto sul fatto che tu abbia trovato una bottiglia precocemente ossidata. Può capitare su qualsiasi vino e può essere che questi siano anche più delicati della media.
Io chiedevo a Littelwood se parlava per esperienze negative su questi vini o sulla base delle dichiarazioni che tu riportavi. Nel primo caso ha avuto esperienze molto diverse dalle mie, nel secondo caso posso essere d'accordo che siano frasi un po tirate e scritte sicuramente per far rientrare i vini nell'ambito del "naturale" ma che poi non intaccano la effettiva capacità di fare vini generalmente corretti.

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