Che poi bisogna distinguere :
- da una parte la conduzione in vigna, che sia integrata, biologica o biodinamica, influisce sulla resa e sulla qualità delle uve ma non ne fa di per sé un vino "naturale ";
- dall'altra c'è la fase successiva di fermentazione e maturazione, e qui cade l'asino perché non è più la natura a fare il suo corso, ma va guidata.
I pasdaran ti diranno che ci vogliono lievitazioni spontanee con lieviti indigeni, controllo della temperatura solo a volte, recipienti neutri se non ancestrali, nessun uso di filtrazioni meccaniche o chimiche, nessuna addizione di composti estranei (mcr, zucchero, sali, acidi, tannini...), figuriamoci le pratiche esoteriche come osmosi e filtrazioni tangenziali.
Poi ti apri un vino fatto da uno di questi arroganti imbecilli * e senti volatile, brett, mousiness , tannini asciuganti se hanno macerato male, bocche che scappano, nasi che fremono...e ti sale la carogna perché vorresti solo bere un buon vino ma se lo fai, da un produttore "tradizionale " vieni guardato dai pasdaran come uno sporco inquinatore plutocrate e imperialista.
* ovviamente mi riferisco non a quelli che lavorano bene, ascoltando il vino mentre si forma, e accarezzandolo, ma a coloro che invece applicano manicheisticamente una teoria e vanno avanti come panzer nazisti e qualunque cosa abbiano prodotto, è il vino più buono del mondo e sei scemo tu che non lo capisci.