Ariecchime cornuti, purtroppo una serie di casini e lavorativi e di salute mi hanno allontanato per un po’ dall’alcolismo nobile, tuttavia grazie a lunghe sessioni di adorazione del maligno (sempre sia lodato satana) mo’ la situazione è tornata decente e io posso continuare la mia via crucis verso la cirrosi.
Ah, e visto il topic, ecchive un paio di bolle ad minchiam tra le ultime bevute (sia mai si lascia morire sto topic splendido per colpa dell’infame volgo vinofermista
)
NV Cuvée Laetitia - BilliotVecchia sboccatura.
Potente, aperto e diretto, parte con paste di mandorla, la parte esterna dei croccantini (i gelati non quelli dei gatti), poi la frutta succosa e piena con pesca bianca e bucce di mele rosse, lieve fumé, in bocca pieno, rotondo, masticabile e con lievi ritorni quasi metallici.
Vino molto gastronomico, con bistecca di secreto iberico c’è stato da dio, m’è piaciuto decisamente ma gli avrei tolto 2/3 grammi di dosaggio (era intorno alla decina giusto per capirsi).
NV Heritage - Roger CoulonA parte il cognome che a me purtroppo fa partire in automatico un migliaio di battute mentali di un infantilismo che alvaro vitali levati trattasi di oloroso con le bolle, né più né meno.
Un bicchiere è interessante, di più (mi) stanca.
2000 Brut Millesimé - Egly-OurietEccola, la splendida bestiaccia: caffè, stecca di liquirizia, mela gialla concentrata e intensissima, speziatura agrumata quasi da marmellata di arance amare, lievi note di tabacco, nocciola e pirica.
In bocca è il classico carro armato della casa, ovvero largo, potente, di gran persistenza ma mai stucchevole o pesante, gran manico, punto.
Con tortellini in brodo è stato amore brutale e incontrollabile, splendido abbinamento che straconsiglio a tutti, belli e brutti.
NV Blanc de Noirs - Piconnet100% Pinot Nero made in Aube, non la zona del mio cuore usando un eufemismo ma bolla che sa il fatto suo.
Mele rosse, pesche acerbe, sensazione di frutti rossi quasi ciliegiosa e minerale scuro.
Bocca importante, decisamente piena, con bolle un po’ grossolane e aggressive.
Prima boccia che bevo di sto produttore, buona impressione.
2013 Le Mont Benoit Premier Cru - SavartPrima annata prodotta (e primo assaggio per me) per sta boccia, e qui la curiosità era davvero tanta considerando che da sta vigna(really solo premier cru???) Brochet tira fuori tre vini uno più da madonne danzanti dell’altro e che Savart è un produttore che m’è sempre piaciuto.
Pinot nero con un minisaldo (5%) di chardonnay, praticamente un blanc de noirs.
Appena aperto subito esplode di mineralità bianca calcarea e gessosa quasi accecante nella sua purezza e immediatezza totalizzante.
Poi presenza di piccoli frutti rossi ma sempre sottotono, ora come ora è quella splendida mineralità bianca a sovrastare il tutto.
In bocca si sente la piena maturità del frutto, la dolcezza della polpa succosa e un lunghissimo finale con ritorni di lieviti e panificio.
Giovanissimo ma piaciuto tremendamente, bevuto con tigelle fumanti traboccanti di salsiccia di bra cruda è stato un piacere osceno e carnale, pura sensualità.