LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

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ale1984
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda ale1984 » 04 nov 2018 12:18

Delaire Graff - Chardonnay Banghoek Reserve 2017: :D :D :D
Chardonnay dello stellenbosch, ricco e corposo. Si sente il legno, ma in maniera meno invasiva di alcuni italici (vedi cervaro). Profumi agrumati. Sorso minerale e cremoso, sorretto da una buona acidità. Piaciuto.

Fairview - Darling Sauvignon Blanc 2017: :D :D :)
Bosso, pompelmo, lime e addirittura (possibile su un blanc?) peperone verde :shock:
Acidità molto spiccata.

Oddero - Barolo Bussia Soprana Vigna Mondoca 2007: :D :D :D :)
Buono, buono, buono! Colore granato, forse un pelo più avanti di quanto pensassi. Frutti scuri, viole e spezie. Tannino morbido e vellutato. Bocca calda e ottima persistenza. Piaciuto molto.

Cibo: crema di zucca, tartare di manzo, flan di parmigiano e funghi, torta cioccolato e amaretti.
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Andyele
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Andyele » 04 nov 2018 12:28

Bornard Jura Ouillè Savagnin les Chassagnes 2015: mamma mia quanto è sapido questo vino...di una salinità che tende quasi a sfociare in sensazioni un filo troppo amare.
merlotto85
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda merlotto85 » 04 nov 2018 13:02

Tamellini extra brut
Naso di crosta di pane , nocciola , bocca piena cremosa con un finale ampio di mandorla con discreta mineralità...
Michelasso
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Michelasso » 04 nov 2018 13:15

Zymē, From Black to White, 2017. Bianco originale, ottenuto dall'incrocio di vari incroci a loro volta (Gold Traminer, Kerner, Manzoni bianco), con predominante Rondinella bianca, supposto clone albino di cui però non trovo traccia nel Registro Nazionale delle varietà di vite... paglierino abbastanza vivace con riflessi verdolini, naso molto raffinato di sambuco, banana, vaniglia e sentori agrumati, in bocca è discretamente fresco e morbido, manca forse di un po' di sapidità, più adatto ad aperitivo e piatti delicati che non al pesce con cui l'ho abbinato io. Direi sugli 87/100.
"Fra le poche cose che so fare con piacere e che ho sicuramente meglio saputo fare, è bere. Ho scritto molto meno della maggior parte degli scrittori, ma ho certamente bevuto di più della maggior parte di coloro che bevono."
(G. Debord)
Vinos
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Vinos » 04 nov 2018 15:07

Pergole Torte 2015: bomba di frutta, di grande impatto. Equilibrio tra sale e dolcezza del frutto chirurgico, nonostante lo spessore doppio del 2014 mantiene la stessa bevibilità( possibile? Si). È buonissimo ora ma sono sicuro che crescerá arricchendosi di sfumature. Una grande versione.
landmax
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda landmax » 04 nov 2018 16:37

Corton Charlemagne 2014 Bonneau du Martray: probabilmente l'epitaffio in bottiglia di Jean-Charles de la Morinière, prima della vendita del domaine alla fine del 2016. Un vino di epica grandezza, di valore assoluto, assolutamente imperdibile. Rispetto ad altre annate di questo vino bevute in precedenza, questo ha uno spessore, un'avvolgenza in bocca superiori, mantenendo comunque la grande finezza che ha sempre contraddistinto la sua versione dello Charlemagne (non per niente ha le vigne a Pernand-Vergelles, nella parte rivolta a nord-ovest della collina di Corton). 96+/100

Barolo Monvigliero 2014 G.B. Burlotto: qui devo fare ammenda rispetto a quanto avevo scritto in precedenza in base a un fugace assaggio al banco di Montecatini Terme. Fabio Alessandria ha tirato fuori un vino veramente notevole dall'annata 2014! Certo, una versione più pronta, già buonissima ora, un "piccolo Monvigliero", che ha mantenuto però tutte le caratteristiche essenziali di questo eccellente cru. A partire dalla componente aromatica, intensa e così peculiare, per continuare all'assaggio, con una solidità tannica davvero rimarchevole. 92/100

Barolo Acclivi 2013 G.B. Burlotto: di recente, un importante critico (A. Castagno) ne ha tessuto lodi sperticate e così l'abbiamo voluto assaggiare a fianco di Monvigliero. Nonostante l'annata superiore, e nonostante sia pur sempre un ottimo barolo, a mio modestissimo parere non ha assolutamente il livello qualitativo di quello, e non parlo tanto nei profumi, quanto in bocca, abbastanza magra per essere un barolo, più giocata sulla freschezza agrumata che sul tannino. Il che, per chi ama il Barolo, non può costituire un fattore di pregio (checché ne pensi certa critica "borgognofila"). Del resto, come osservava un caro amico, grande esperto di Langa, due delle tre vigne da cui è tratto il vino (la terza è proprio il Monvigliero, per circa un 20%) sono vigne di substrato completamente diverso da quelle su cui viene generalmente piantato nebbiolo e storicamente piantate a pelaverga. Lo dico con tutto il rispetto, il vino è fatto comunque molto bene. 88/100

Barolo 2011 Bartolo Mascarello: devo essere sincero, mi ha lasciato leggermente interdetto. Lo ricordavo eccellente e l'ho trovato meno invitante di quanto lo fosse appena messo in commercio. Buonissimo, per carità, la finezza tannica e il sapore sono stupendi, ma l'ho trovato un pò caldo, con note di conserva di pomodoro (anche in bocca) che in genere stanno ad indicare un vino già evoluto. Il vino non aveva difetti, ma il dubbio di un tappo che abbia fatto passare troppa aria ce l'ho. 90/100
biodinamico
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda biodinamico » 04 nov 2018 18:41

Jasmin-Collines Rhodaniennes La Chevaliere 2016
Rubino,ciliegia,pepe bianco,violetta.Goloso,di media struttura,semplice ma non banale.
Vigneti Massa-Barbera Monleale 2001
Granato,marasca sottospirito,cuoio,foglie secche e bella nota balsamica a completare un quadro olfattivo interessante.Bocca viva,tannino levigato anche se non ancora risolto,finale intenso e giustamente terziarizzato.
Luciano Sandrone-Nebbiolo d'Alba Valmaggiore 2004
Granato compatto,ciliegia,cuoio,pepe nero,fondo di caffè,viola appassita.Bocca intensa,tannino finissimo è ancora ben presente,finale intrigante e di notevole persistenza,parecchio buono!
Domaine Gallety-Cote du Vivarais 2012
Rubino profondo,frutto scuro,pepe nero,sbuffo alcolico.Bocca scomposta e un po' alcolica...non mi ha convinto.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda zampaflex » 04 nov 2018 19:30

landmax ha scritto:Barolo Acclivi 2013 G.B. Burlotto: ...Del resto, come osservava un caro amico, grande esperto di Langa, due delle tre vigne da cui è tratto il vino (la terza è proprio il Monvigliero, per circa un 20%) sono vigne di substrato completamente diverso da quelle su cui viene generalmente piantato nebbiolo e storicamente piantate a pelaverga... 88/100

Barolo 2011 Bartolo Mascarello: devo essere sincero, mi ha lasciato leggermente interdetto. 90/100


Grazie Massimo per l'interessante frammento di informazione sull'Acclivi.
Monvigliero 14 provato giusto due settimane fa (anche io banco di assaggio) e per me la bocca era troppo fluida, evidente che rispetto a 13 e 10 fosse un po' slavato. Buono aromaticamente ma privo di forza.
BM '11 per me ci sta che sia evoluto così: era talmente piacione all'uscita che una traiettoria simile non mi sorprende.
Non progredi est regredi
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda alì65 » 04 nov 2018 21:42

landmax ha scritto:Corton Charlemagne 2014 Bonneau du Martray: probabilmente l'epitaffio in bottiglia di Jean-Charles de la Morinière, prima della vendita del domaine alla fine del 2016. Un vino di epica grandezza, di valore assoluto, assolutamente imperdibile. Rispetto ad altre annate di questo vino bevute in precedenza, questo ha uno spessore, un'avvolgenza in bocca superiori, mantenendo comunque la grande finezza che ha sempre contraddistinto la sua versione dello Charlemagne (non per niente ha le vigne a Pernand-Vergelles, nella parte rivolta a nord-ovest della collina di Corton). 96+/100



sicuro dell'ubicazione dei vigneti di Charlemagne?
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
giacomo
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda giacomo » 04 nov 2018 22:02

cuvee laïs 16

spettacolare
grazie Roland
"L'importante e' prendere la palla al balzo", come disse il castratore di canguri.

...strano mondo il nostro: c'è chi mette il blu-diesel nell'auto, e mc-chiken nel corpo...
AedesLaterani2012
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda AedesLaterani2012 » 05 nov 2018 00:17

vinotec ha scritto:
vinotec ha scritto:Ieri sera, organizzazione Riccardo(aedeslaterani), venuto appositamente da Roma con al seguito due super bottiglie, con i miei due figlioli Andrea e Francesco, mio cugino Gregorio, Gianni amico cacciatore, mio fratello Mario e l'amico Andrea, tra crostini al fagiano, agnolotti alla crema di porcini, lepre in salmì, colombacci al tegame(strepitosi), polenta fritta e tenerine al cioccolato caldo, con un finale canoro musicale mio(al pianoforte) e mio fratello(tenore, core n'grato, perhaps love, torna a Surriento...), ci siamo scolati:
- CHAMPAGNE PHILIPPONNAT BASE: :D :D :D :) una sicurezza
- CHAMPAGNE ROSE MILLESIMATO (non ricordo il nome): :D :D :D
- TIGNANELLO 2004: :D :D :D :D veramente all'apice da non aspettare troppo molto buono
- MIANI CALVARI 2006: :D :D :D :D :D : che dire, il top; muscoloso e con un naso imbarazzante da tanto che è invasivo...vino del cuore!
- POMMARD 2009(non ricordo il produttore colpa dei fumi dell'alcol :oops: ): :D :D :D , venuto dopo un colosso come il miani ha comunque fatto la sua figura...molto fine e sottile.
- CHATEAU RIEUSSEC 1996 MEZZINA: :D ...deludente, forse perché passato di là...al naso sembrava acido fenico puro lo stesso odore di quando si entra dal dentista; in bocca un po' meglio
Veramente gran bella serata!


""" Indovina chi viene a cena



Non c'è voluto molto, è bastata una telefonata da Roma, una data, radunare otto amici, una batteria di bottiglie di vino, e la cena è servita.
Come sempre, la gentilezza di Riccardo si è dimostrata tale, regalandoci emozioni uniche portandoci due bottiglie pazzesche, una di Tignanello 2004 e l'altra di Miani Calvari 2006.
Ma cominciamo dall'inizio.
L'atmosfera che respiro mentre aspettiamo l'arrivo degli ospiti è magica, saranno forse le note che babbo strimpella dolcemente al pianoforte, o la mamma che controlla nei minimi particolari che tutto sia in ordine, mentre la stufa in terracotta borbotta silenziosamente, regalandoci quel calduccio accogliente nella sala da pranzo un po' in stile Gattopardo.
Quando tutti gli ospiti arrivano, come in ogni buona cena che si rispetti, non possono non mancare un paio di bollicine da aperitivo. Apriamo dunque uno Champagne Philipponat base; sempre una bollicina piacevole, fresca, che, con la sua nota leggermente amaricante, ha contrastato quella accennata dolcezza data dai crostini al fagiano.
Cercando tutt'ora di capire se fosse troppa la nostra sete, o fossero troppi i crostini, la prima bottiglia non tocca ancora la tavola che è già finita. Stappiamo dunque un'altra bottiglia. Champagne Drappier 2005 rosé; bollicina a mio gusto molto più interessante per la sua acidità e finezza bella controllata, mentre in bocca ha una nota molto accentuata di nespola matura.
I crostini finiscono e col poco pane rimasto, ci togliamo un piccolo sfizio bagnando le fette con l'olio nostrano di Brisighella di quest'anno, molito pochissimi giorni prima.
Le bollicine sono ormai un ricordo passato come i crostini, quindi, sulla tavola facciamo spazio alla seconda batteria di cibi e bevande.
Agnolotti verdi alla crema di funghi con porcini freschi, che dire buoni, buoni e buoni, nei bicchieri invece abbiamo Tignanello 2004 e Miani Calvari 2006, ma cominciamo col primo.
Non me ne vogliano, ma per me è stata la bottiglia della serata, perfetta in tutto partendo dal colore, con un naso pazzesco. Avevamo nel bicchiere di tutto tabacco, cacao, cioccolato. In bocca è stato “un'esplosione elegante”. Tannino perfetto, gentilissimo, composto seppur presente e vigoroso, si avvertivano anche in bocca i sentori piacevoli e ancora giovani della terziarizzazione. Ho apprezzato la sua evoluzione dal primo fino all'ultimo bicchiere, bevuto quasi due ore dopo la stappatura, è stato come vedere un bambino giocare all'impazzata al parco per poi crollare alla fine sul sedile della macchina mentre tornava a casa. Perdonate la banale metafora, ma all'ultimo bicchiere l'ho sentito affaticato e povero di sapori, ma non di odori. Morale della favola, grandissimo vino bevuto all'apice, da non aspettare ancora molto per aprirlo.
Miani Calvari 2006; ultima bottiglia prodotta dalla vigna leggendaria di Refosco dal peduncolo rosso. Ne ho sempre sentito parlare di questa bottiglia straordinaria, e l'emozione nel berla la superava ampiamente. Già dal colore me ne sono perdutamente innamorato, rosso rubino intenso quasi impenetrabile, colori accesi, intensi. Il naso prima che uscisse fuori abbiamo dovuto attendere poco più di un'ora, era come essere ai piedi di una collina e non poterti godere il panorama per via della nebbia. Aspettando e ossigenandolo, alla fine ci siamo trovati davanti ad un bellissimo vino.
Al naso i terziari erano più spinti, con una bella, ma notevole concentrazione alcolica, che ricordava le marasche sotto spirito, poi liquirizia, liquirizia e ancora liquirizia. In bocca era possente, muscoloso, quasi imbarazzante. Anche qui ci regala bellissimi sentori, con questo legno un po' speziato, che rende piacevole e non stucchevole la beva.
La previdenza di mio babbo è sempre stata una sua virtù, infatti, preventivamente aveva portato una bottiglia da tenere come jolly nel caso servisse. Ebbene è servita.
Apriamo dunque un pinot noir.
Pommard Combes Dessus 2009; breve premessa ovviamente dopo aver bevuto due vini così, qui si è fatto un passo indietro, ma, attenzione, non perché era un difetto del vino, stiamo parlando di bottiglie totalmente diverse fra loro sia di vitigni sia di terroir. Questo pinot mi è davvero piaciuto finalmente già al primo bicchiere, era perfetto, bello, piacevolissimo, naso fresco, fine e sottile, con note di rosa e fiori rossi, la bocca morbida e vellutata, quasi setosa, con questa bellissima fragolina di bosco che ti stuzzicava il palato. Ad accompagnare questi vini, come pietanza avevamo colombacci al tegame che, lo ammetto, era no strepitosi e lepre in salmì, anch'essa di una bontà indescrivibile con polentina fritta.
Siamo ormai giunti alla fine della cena e il vino comincia a circolare fluido in corpo, lo si intuisce dai discorsi a tavola, che inizialmente variavano da quello politico a quello culturale, ma, come da buona tradizione romagnola, alla fine si sfociava sempre in quelli più seri, dove ognuno ha da dire sempre la sua, quei discorsi un po' acculturati, dove si parla sempre della...Abbiamo capito.
Per stemperare un po' i bollenti spiriti di alcuni commensali, nostalgici di quei momenti turbolenti e focosi, apriamo un mezzina di Chateau Rieussec 1996; mio babbo non l'ha trovata piacevole anzi l'ha descritta quasi deludente. Premetto che non sono amante dei Sauternes o dei vini passiti, perché mi risultano sempre stucchevoli, pur essendo pieni di incredibili profumi e sentori, ma devo ammettere che questo Rieussec mi è piaciuto, dentro i miei limiti ovviamente. Ho apprezzato il naso, così ricco, ma con una nota accesa di zafferano che spiccava più in alto di tutte. In bocca era un bouquet di fiori gialli, cera, miele, e ancora zafferano che andava a stemperare e rinfrescare la beva. Come dolce tortino al cioccolato fondente con mascarpone e salsa ai frutti rossi.
Un famosissimo scrittore scrisse una frase che non smetterò mai di citare, perché racchiude con pochissime parole il vero concetto della vita, fregandosene dei pregiudizi, del tempo e cercando di godere a pieno ogni tipo di piacere.

“Le cose più belle della vita sono immorali, illegali, oppure fanno ingrassare.” (George Bernard Shaw) """

...il figlio che supera il babbo... :D


Difficile poter aggiungere qualcosa dopo questa splendida istantanea del nostro Andrea... posso solo dire che il vino è stato il leitmotiv del conviviale amarcord; un "mi ricordo" fra amici, come sempre fuori del tempo e dello spazio, sapientemente guidati dal nostro simposiarca Ivo.
Gli champagne sono finiti davvero nel tempo di un Amen... con i crostini al fagiano la freschezza del Drappier Rosé millesimato "Grande Sendrée" stava d'incanto ed il suo finale agrumato, con nota leggermente amaricante, ha risolto molto bene l'acidità della 'Nostrana di Brisighella', appena molìta, ed il pizzicore e l'amaro caratteristici dell'olio nuovo. Squisito davvero quest'ultimo: alla Cooperativa Agricola Brisighellese l'indomani ne ho fatto scorta per l'inverno...
La potenza e l'eleganza del Tignanello, decisamente al suo apice qualitativo, nella calibrata e millimetrica rispondenza fra olfattiva e gustativa, hanno sicuramente favorito l'evocazione dei momenti più 'hot' della serata, mentre il Calvari, nella sua straordinaria mobilità e con quelle note fresche e suadenti di liquirizia e di caffè, ci ha portato nel mondo della introspezione, delle arie pensose, poi tramutatesi in armonie sensibili quando il nostro Ivo ha accompagnato il M° Mario al piano. Questi, con grandissima agilità e sensibilità, ha dismesso le vesti del "tenore drammatico", nell'interpretazione del repertorio classico napoletano, per indossare quelle del "tenore di grazia" nella "Perhaps Love" che John Denver scrisse e duettò con Plácido Domingo. Applausi a scena aperta e telefonini puntati sul pianista e sul tenore per custodire gelosamente (e riascoltare) la brillante performance per voce e pianoforte...

Ragionando quasi didatticamente, davvero interessante la terziarizzazione del botritizzato di Château Rieussec, vendemmia 1996, preso nella fase della cd. "rottura bruna" (casse ossidasica), quando i fenoli si trasformano in chinoni, facendo così spazio alle note di smalti per unghie e ceralacca, ma, solo dopo aver lasciato che il nostro Speziale si tuffasse nel calice per riconoscere la nettissima volatile di fenolo ("acido fenico"), odore pungente ben sedimentato nella memoria olfattiva di tutti noi che abbiamo varcato la soglia dell'ambulatorio medico o dello studio dentistico almeno una volta nella vita. Anch'io, come il buon Andrea, questa mezzina di Rieussec non l'ho affatto "declassata" e, una volta aperto, del vino ne ho apprezzato le note di miele di castagno, cera per mobili e zafferano, intriganti davvero in abbinamento con il tortino al cioccolato fondente.
Non apro la parentesi cibo in questa sede, perché la cacciagione è sempre cucinata a puntino ed il resto... divino! Aggiungo soltanto che il Pommard, chiaramente sofferente nella 'posizione di mescita' dopo i due "mostri" italici, personalmente stava d'incanto con la 'ripresa' di colombacci al tegame; il suo frutto tenue e delicato (figlio di un'ottima annata anche a Volnay), armonico e fine in bocca, ci ha offerto tannini morbidi, suadenti, molto ben levigati dalla permanenza nell'avita cantina del nostro Speziale...

Una serata speciale, di cui si può godere solo a casa del buon Ivo & Figli, nella meravigliosa terra di Romagna!

E per concludere con il consueto faccinometro:

- Champagne Royal Reserve Brut, Philipponnat (s.a.); :D :D :D
- Champagne Drappier "La Grande Sendrée" Rosé Brut (2005); :D :D :D :)
- "Tignanello", Marchesi Antinori (2004); :D :D :D :D
- Refosco dal Peduncolo Rosso "Calvari", Miani (2006); :D :D :D :D :)
- Pommard Combe Dessus, Domaine Marquis d'Angerville (2009); :D :D :D :)
- Sauternes Premier Grand Cru Classé, Chateau Rieussec (1996) - 37,5cl :D :D :)
Ultima modifica di AedesLaterani2012 il 05 nov 2018 15:57, modificato 3 volte in totale.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Messner » 05 nov 2018 00:23

Qualche bevutina di ritorno dal sudtirol

Abraham Upupa Rot 2015 :D :D :D
Stroblhof Blauburgunder Riserva 2015 :D :D :D +
Gottardi Blauburgunder 2013 :D :D :D +
Hartmann Donà Donà Noir 2011 :D :D :D :)
Tramin Nussbaumer 2015 :D :D
Glogglhof Rondell 2016 :D :D :D

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Chambolle Musigny Francois Bertheau 2015 :D :D :D :D
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Alberto » 05 nov 2018 00:48

giacomo ha scritto:cuvee laïs 16

spettacolare
grazie Roland

Bianco o rosso?
Personalmente, il bianco 2016 lo direi un buon bianco mediterraneo, solare e "spettinato" ma con una sua grazia.
Il Laïs rosso (un 2015, ad ogni modo) l'ho trovato invece davvero oltre la soglia di tolleranza animale. :mrgreen:
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda giacomo » 05 nov 2018 08:56

bianco...
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda ORSO85 » 05 nov 2018 09:45

cuvee laïs 16 - 15 - 14 per me è un vino ottimo a quel prezzo.
il rosso non l'ho mai provato
[email protected] - https://www.instagram.com/tanadelvino/
Non spedisco il venerdì per evitare di lasciare il vostro vino in deposito dai corrieri.
Spedisco il giorno successivo alla visualizzazione del pagamento, consegna in 24/48h.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Vinos » 05 nov 2018 10:51

landmax ha scritto:Corton Charlemagne 2014 Bonneau du Martray: probabilmente l'epitaffio in bottiglia di Jean-Charles de la Morinière, prima della vendita del domaine alla fine del 2016. Un vino di epica grandezza, di valore assoluto, assolutamente imperdibile. Rispetto ad altre annate di questo vino bevute in precedenza, questo ha uno spessore, un'avvolgenza in bocca superiori, mantenendo comunque la grande finezza che ha sempre contraddistinto la sua versione dello Charlemagne (non per niente ha le vigne a Pernand-Vergelles, nella parte rivolta a nord-ovest della collina di Corton). 96+/100

Barolo Monvigliero 2014 G.B. Burlotto: qui devo fare ammenda rispetto a quanto avevo scritto in precedenza in base a un fugace assaggio al banco di Montecatini Terme. Fabio Alessandria ha tirato fuori un vino veramente notevole dall'annata 2014! Certo, una versione più pronta, già buonissima ora, un "piccolo Monvigliero", che ha mantenuto però tutte le caratteristiche essenziali di questo eccellente cru. A partire dalla componente aromatica, intensa e così peculiare, per continuare all'assaggio, con una solidità tannica davvero rimarchevole. 92/100

Barolo Acclivi 2013 G.B. Burlotto: di recente, un importante critico (A. Castagno) ne ha tessuto lodi sperticate e così l'abbiamo voluto assaggiare a fianco di Monvigliero. Nonostante l'annata superiore, e nonostante sia pur sempre un ottimo barolo, a mio modestissimo parere non ha assolutamente il livello qualitativo di quello, e non parlo tanto nei profumi, quanto in bocca, abbastanza magra per essere un barolo, più giocata sulla freschezza agrumata che sul tannino. Il che, per chi ama il Barolo, non può costituire un fattore di pregio (checché ne pensi certa critica "borgognofila"). Del resto, come osservava un caro amico, grande esperto di Langa, due delle tre vigne da cui è tratto il vino (la terza è proprio il Monvigliero, per circa un 20%) sono vigne di substrato completamente diverso da quelle su cui viene generalmente piantato nebbiolo e storicamente piantate a pelaverga. Lo dico con tutto il rispetto, il vino è fatto comunque molto bene. 88/100

Barolo 2011 Bartolo Mascarello: devo essere sincero, mi ha lasciato leggermente interdetto. Lo ricordavo eccellente e l'ho trovato meno invitante di quanto lo fosse appena messo in commercio. Buonissimo, per carità, la finezza tannica e il sapore sono stupendi, ma l'ho trovato un pò caldo, con note di conserva di pomodoro (anche in bocca) che in genere stanno ad indicare un vino già evoluto. Il vino non aveva difetti, ma il dubbio di un tappo che abbia fatto passare troppa aria ce l'ho. 90/100


Bartolo 2011 l’ho qualche mese fa, ed floreale e gioioso, ...
Come hai scritto tu il tappo probabilmente ha lavorato male, e secondo me anche sulla 2012 di sabato c’è stato lo stesso problema...
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda Ludi » 05 nov 2018 10:54

Domaine Saparale, Casteddu Rosé 2017: la sua estrema salinità tradisce l'origine isolana. Delizioso mix di frutti e capperi.
Antonelli, Sagrantino Chiusa di Pannone 2003: nonostante l'annata non entusiasmante, la mano di un produttore serio si sente: molto pellame e cuoio, ottima integrità gusto olfattiva, speziatura tutt'altro che banale.
F. Hirtzberger, Riesling Smaragd Hochrein 2011: grasso ed idrocarburico, davvero materico, è appena scalfito da note amarognole nel finale, ma rimane sempre una gran bella bevuta.
Colombo, Cornas Les Ruchets 2006: didattico e, con dodici anni alle spalle, fortunatamente privo delle tostature e della frutta marmellatosa che qualche volta contraddistinguono i vini di Colombo. Molto piaciuto.
Chateau Climens 1997: non la migliore annata, per carità, ma Berenice Lurton non sbaglia mai una bottiglia. Caramello e mela cotogna, più che zafferano.
Weingut Karlsmuhle, Kaseler Nies'chen Auslese LGK 2005: preso come aperitivo; nonostante il notevole residuo zuccherino, si adattava perfettamente ad una torta al testo umbra con salumi. Preso dal produttore per 25 euro, li vale davvero tutti.
Cervaro della Sala 2006: legno assorbito, ma la nota ammandorlata del Grechetto viene un po' troppo fuori. Per me sono vini che mi ricordano le borse di tolfa e i pantaloni a zampa d'elefante...appartengono alla mia "infanzia"
Quacquarini, Vernaccia di Serrapetrona secco S.A.: da bere letteralmente a secchiate, nella sua rusticità deliziosa.
Dettori, Chimbanta 2015: forse la miglior versione del Chimbanta mai provata: composto pur nell'esuberanza alcolica, strabiliante nella purezza del frutto e delle note di mirto, di grande equilibrio. Fa riconciliare con il Monica.
landmax
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda landmax » 05 nov 2018 11:33

alì65 ha scritto:
landmax ha scritto:Corton Charlemagne 2014 Bonneau du Martray: probabilmente l'epitaffio in bottiglia di Jean-Charles de la Morinière, prima della vendita del domaine alla fine del 2016. Un vino di epica grandezza, di valore assoluto, assolutamente imperdibile. Rispetto ad altre annate di questo vino bevute in precedenza, questo ha uno spessore, un'avvolgenza in bocca superiori, mantenendo comunque la grande finezza che ha sempre contraddistinto la sua versione dello Charlemagne (non per niente ha le vigne a Pernand-Vergelles, nella parte rivolta a nord-ovest della collina di Corton). 96+/100

sicuro dell'ubicazione dei vigneti di Charlemagne?
Di sicuro nella vita c'è solo la morte ( :mrgreen: :lol: ), ma dovrebbe essere così, l'informazione ce la diede Camillo Favaro alla presentazione del suo ultimo libro sulla Borgogna, serata in cui assaggiammo anche il vino sopra citato (che ho poi ribevuto venerdì sera), di cui ci parlò a lungo. Le vigne del domaine, più precisamente, dovrebbero essere all'interno della parcella "En Charlemagne" di Pernand-Vergelles.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 05 nov 2018 11:51

recente capatina in langa, riporto a spanne le mie impressioni:

Giuseppe Cortese, le ultime annate in commercio:

Chardonnay scapulin: interessante questa versione, che fa un breve passaggio in anfora oltre a legno e acciaio..al naso è gessoso, minarale, verrebbe quasi da definirlo austero, ma al palato incanta con una beva assassina e una piacevolissima lunghezza balsamica.
Barbera morassina: elegantissima, fresca, addolcita dal passaggio in barrique..cede concentrazione per acquisire agilità, una Barbera di grande acidità e di facile approccio.
Nebbiolo: ecco, per tutti quelli che il nebbiolo è un vino di risulta, quello di cortese due o tre cose le avrebbe da ridire..nessuna risulta, nessuno scarto, nebbiolo da vigne giovani del cru rabaja..l'essenza di questo vino esplode, in una versione classica, accademica..difficile non acquistarlo dopo averlo assaggiato.
Barbaresco rabaja 2015: solito nasino elegante, sussurrato, chiaramente ancora un po' chiuso, meravigliosi i rimandi agrumati e di cenere che racchiudono un lieve frutto rosso croccante..al palato ancora irruento..si può bere, certo, ma non senza un buon brasato.

Pranzo a serralunga bevendo il Nebbiolo di Giovanni rosso e mangiando salsiccia cruda di Bra..poteva andarci peggio..

Serafino (Teobaldo) Rivella:

montestefano 2014: confermo quanto di positivo sentito e letto..immediato, elegante, di grande progressione, per me da scolare già adesso.
montestefano 2011: ancora giovane ma straordinaria nella sua durezza, oggi smussata e alleggerita da un tannino più integrato, e un naso lievemente dolcino.
Dolcetto 2017: totale, solita bocca minerale e sapida, naso intrigante, variegato, note floreali si alternano a profumi più austeri, mi è sembrato di avvertire del cuoio..riscolato proprio ieri sera con una bel pacchero al sugo con alici del cantabrico.

outsider:
Montepulciano d'abruzzo riserva Fontefico 2011 - Titinge
se piace la personalità, il velluto, la concentrazione, questo è un Montepulciano da scolare senza ritegno..al naso si palesa con un bel frutto scuro maturo, e poi grafite, caramello, bastoncino di liquirizia..in bocca è materico, di sostanza, è un vino che a tratti si beve e a tratti si mastica, ma attenzione..non c'è pesantezza, la gradazione alcolica elevata dona in chiusura balsamicitá e freschezza..nonostante la massa si beve estremamente bene e in fretta..
Lorenzo
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda GabrieleB. » 05 nov 2018 11:57

Chablis 1 er Cru La Forest Domaine Dauvissat 2004
Da uno dei massimi produttori della tipologia bottiglia straordinaria per integrità ed evoluzione.Il tappo perfetto,elastico ha lavorato benissimo,giallo oro intenso con un naso da bella Borgogna matura,complesso,elegante.Burro d’alpeggio,crema al caffè,toffee alla liquirizia,caramello,una vena agrumata e minerale ricca che non abbandona mai lo spettro olfattivo.In bocca si trasforma completamente,dritto,minerale, molto acido e agrumato,salino e secco,una nota erbacea molto elegante,con una pulizia ,una purezza,verticalità e precisione da lasciare davvero interdetti.Chapeau.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda BarbarEdo » 05 nov 2018 13:10

landmax ha scritto:
alì65 ha scritto:
landmax ha scritto:Corton Charlemagne 2014 Bonneau du Martray: probabilmente l'epitaffio in bottiglia di Jean-Charles de la Morinière, prima della vendita del domaine alla fine del 2016. Un vino di epica grandezza, di valore assoluto, assolutamente imperdibile. Rispetto ad altre annate di questo vino bevute in precedenza, questo ha uno spessore, un'avvolgenza in bocca superiori, mantenendo comunque la grande finezza che ha sempre contraddistinto la sua versione dello Charlemagne (non per niente ha le vigne a Pernand-Vergelles, nella parte rivolta a nord-ovest della collina di Corton). 96+/100

sicuro dell'ubicazione dei vigneti di Charlemagne?
Di sicuro nella vita c'è solo la morte ( :mrgreen: :lol: ), ma dovrebbe essere così, l'informazione ce la diede Camillo Favaro alla presentazione del suo ultimo libro sulla Borgogna, serata in cui assaggiammo anche il vino sopra citato (che ho poi ribevuto venerdì sera), di cui ci parlò a lungo. Le vigne del domaine, più precisamente, dovrebbero essere all'interno della parcella "En Charlemagne" di Pernand-Vergelles.

Sud-ovest, allora. Credo che Alì intendesse quello... Poi se non sbaglio le vigne a denominazione Charlemagne girano attorno alla collina e hanno anche esposizioni a sud, sud est e est, ma la parte a Pernand-Vergelles è a sud ovest.. (..." sublimo" l'interesse per questi vini leggendo la teoria sulla carta non potendomi esercitare nella pratica del bicchiere... :cry: :cry: ).
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda maxer » 05 nov 2018 13:19

BarbarEdo ha scritto:..." sublimo" l'interesse per questi vini leggendo la teoria sulla carta non potendomi esercitare nella pratica del bicchiere... :cry: :cry:

Anch' io uso la carta, però almeno cerco di farmela bagnare con dei fondi di bottiglia da chi beve questi vini per goderne un po' i profumi ..... :?
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda landmax » 05 nov 2018 13:59

BarbarEdo ha scritto:
landmax ha scritto:
alì65 ha scritto:
landmax ha scritto:Corton Charlemagne 2014 Bonneau du Martray: probabilmente l'epitaffio in bottiglia di Jean-Charles de la Morinière, prima della vendita del domaine alla fine del 2016. Un vino di epica grandezza, di valore assoluto, assolutamente imperdibile. Rispetto ad altre annate di questo vino bevute in precedenza, questo ha uno spessore, un'avvolgenza in bocca superiori, mantenendo comunque la grande finezza che ha sempre contraddistinto la sua versione dello Charlemagne (non per niente ha le vigne a Pernand-Vergelles, nella parte rivolta a nord-ovest della collina di Corton). 96+/100

sicuro dell'ubicazione dei vigneti di Charlemagne?
Di sicuro nella vita c'è solo la morte ( :mrgreen: :lol: ), ma dovrebbe essere così, l'informazione ce la diede Camillo Favaro alla presentazione del suo ultimo libro sulla Borgogna, serata in cui assaggiammo anche il vino sopra citato (che ho poi ribevuto venerdì sera), di cui ci parlò a lungo. Le vigne del domaine, più precisamente, dovrebbero essere all'interno della parcella "En Charlemagne" di Pernand-Vergelles.

Sud-ovest, allora. Credo che Alì intendesse quello... Poi se non sbaglio le vigne a denominazione Charlemagne girano attorno alla collina e hanno anche esposizioni a sud, sud est e est, ma la parte a Pernand-Vergelles è a sud ovest.. (..." sublimo" l'interesse per questi vini leggendo la teoria sulla carta non potendomi esercitare nella pratica del bicchiere... :cry: :cry: ).
Andavo a memoria, per cui forse mi sono sbagliato, stasera a casa voglio riguardarci... rimane il fatto che si tratta della porzione più fredda da cui viene tratto lo Charlemagne (ecco forse spiegato il riferimento mentale al nord).
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda landmax » 05 nov 2018 14:05

landmax ha scritto:
BarbarEdo ha scritto:
landmax ha scritto:
alì65 ha scritto:
landmax ha scritto:Corton Charlemagne 2014 Bonneau du Martray: probabilmente l'epitaffio in bottiglia di Jean-Charles de la Morinière, prima della vendita del domaine alla fine del 2016. Un vino di epica grandezza, di valore assoluto, assolutamente imperdibile. Rispetto ad altre annate di questo vino bevute in precedenza, questo ha uno spessore, un'avvolgenza in bocca superiori, mantenendo comunque la grande finezza che ha sempre contraddistinto la sua versione dello Charlemagne (non per niente ha le vigne a Pernand-Vergelles, nella parte rivolta a nord-ovest della collina di Corton). 96+/100

sicuro dell'ubicazione dei vigneti di Charlemagne?
Di sicuro nella vita c'è solo la morte ( :mrgreen: :lol: ), ma dovrebbe essere così, l'informazione ce la diede Camillo Favaro alla presentazione del suo ultimo libro sulla Borgogna, serata in cui assaggiammo anche il vino sopra citato (che ho poi ribevuto venerdì sera), di cui ci parlò a lungo. Le vigne del domaine, più precisamente, dovrebbero essere all'interno della parcella "En Charlemagne" di Pernand-Vergelles.

Sud-ovest, allora. Credo che Alì intendesse quello... Poi se non sbaglio le vigne a denominazione Charlemagne girano attorno alla collina e hanno anche esposizioni a sud, sud est e est, ma la parte a Pernand-Vergelles è a sud ovest.. (..." sublimo" l'interesse per questi vini leggendo la teoria sulla carta non potendomi esercitare nella pratica del bicchiere... :cry: :cry: ).
Andavo a memoria, per cui forse mi sono sbagliato, stasera a casa voglio riguardarci... rimane il fatto che si tratta della porzione più fredda da cui viene tratto lo Charlemagne (ecco forse spiegato il riferimento mentale al nord).
Mi correggo immediatamente (cioè, avevo ragione :mrgreen: ), sono andato a riguardare le slide di Armando Castagno che ci ha consegnato alla fine del mini-master sulla Cote d'Or:
"PERNAND-VERGELESSES
EN CHARLEMAGNE
Estensione: 17,26 ha
Esposizione insolita da Ovest a Nord-Ovest. Sensazionale vigneto da bianchi, nervosi,
longevi, austeri, di gran classe e forza minerale, spesso caratterizzati da acidità vibranti"
Ultima modifica di landmax il 05 nov 2018 14:12, modificato 1 volta in totale.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2018

Messaggioda landmax » 05 nov 2018 14:10

maxer ha scritto:
BarbarEdo ha scritto:..." sublimo" l'interesse per questi vini leggendo la teoria sulla carta non potendomi esercitare nella pratica del bicchiere... :cry: :cry:

Anch' io uso la carta, però almeno cerco di farmela bagnare con dei fondi di bottiglia da chi beve questi vini per goderne un po' i profumi ..... :?
Qui basta mettersi d'accordo con 4/5 amici, 30/40 euro a testa e si assaggia (non è un vino iper-caro). :D

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