Dedalus ha scritto:maxer ha scritto:Se do anche un rapida occhiata alla situazione mondiale, non solo italiana, vedo un' enorme sperequazione, negli ultimi anni sempre crescente, fra gli esseri umani, sia in campo sociale che economico e finanziario.
Miliardi di persone vivono sotto la soglia di povertà, nell' ignoranza culturale' a milioni devono scappare dai tanti focolai di guerre spesso ignorate, mentre le giovani generazioni hanno davanti a loro un futuro non certo roseo.
Cosa ha peggiorato queste disuguaglianze ? La socialdemocrazia ? Non credo.
Lo sfrenato e colpevole liberismo mondiale non farà nulla per correggere tale mancanza di equità dopo averla provocata : non è mai stato nella sua natura.
Non si tratta di tornare indietro a Marx, Lenin, Stalin, Mao Tse-Tung o Castro, o di abbattere il capitalismo vincitore, ma di applicare una sana politica sociale di equità distributiva delle risorse, di controllo e di seria regolamentazione del dio finanziario, del blocco dello sciagurato e subdolo neocolonialismo, di revisione totale delle regole che permettono i paradisi fiscali, di garantire a tutti la possibilità di studiare, controllandone l' impegno e favorendone anche economicamente le capacità individuali, di assicurare per tutti una sanità pubblica efficiente, senza che solo chi ne ha le possibilità possa cursrsi al meglio, di difendere una giustizia giusta che tuteli la legalità anche per chi è più debole e sempte con la certezza della pena etc
Questo io intendo per socialdemocrazia.
Utopia ? Eh no, non mi sembrano traguardi irraggiungibili, bensì un modo di vivere "civile" e, tornando in Italia, semplicemente secondo la nostra Costituzione.
Le scelte politiche hanno sempre un obiettivo dipende sempre da quali finalità ogni politico si pone. Per favore, cerchiamo di evitare la solita cantilena "Ma noi italiani siamo fatti così, non cambieremo mai ..."
Basta, cacchio !
Liberalismo contro socialdemocrazia.
Trattati europei contro Costituzione Italiana.
Non ci vuole mica tanto.
Questo è.
Si prenda nota che questo governo, marketing elettorale a parte, è liberale ed europeista.
So di farvi cosa gradita

citando l'ultimo rapporto OXFAM che dice quanto segue:
•L’82% dell’incremento della ricchezza globale registrato nel 2017 è stato appannaggio dell’1% della popolazione più ricco, mentre il 50% più povero della popolazione mondiale non ha beneficiato di alcuna porzione di tale incremento.
•L’1% più ricco della popolazione continua a detenere più ricchezza del restante 99%.
•A metà del 2017 in Italia, l’1% più ricco possedeva il 21,5% della ricchezza nazionale netta. Una quota che sale a quasi il 40% per il 5% più ricco dei nostri connazionali.
•Due terzi della ricchezza dei più facoltosi miliardari del mondo sono ereditati o frutto di rendita monopolistica ovvero il risultato di rapporti clientelari.
•Nei prossimi 20 anni le 500 persone più ricche del pianeta lasceranno ai propri eredi oltre 2.400 miliardi di dollari, un ammontare superiore al Pil dell’India uno dei Paesi più popolosi del pianeta con 1,3 miliardi di abitanti.
•
Tra il 1995 e il 2016 il numero di persone che vivevano in estrema povertà con meno di 1,90 dollari al giorno si è dimezzato *, eppure ancora oggi più di metà della popolazione mondiale vive con un reddito insufficiente che oscilla tra i 2 e i 10 dollari al giorno.
•7 cittadini su 10 vivono in un Paese in cui la disuguaglianza di reddito è aumentata negli ultimi 30 anni.
•Nel 2016 l’Italia occupava la ventesima posizione (su 28) in UE per il livello di disuguaglianza nei redditi individuali.
•Nel 2015 il 20% più povero (in termini di reddito) dei nostri connazionali disponeva solo del 6,3% del reddito nazionale equivalente contro il 40% posseduto dal 20% più ricco.
•Nel 2016 erano 40 milioni le persone “schiavizzate” nel mercato del lavoro, tra cui 4 milioni di bambini.
•Solo nel 2016, le 50 più grandi corporation mondiali hanno impiegato lungo le proprie filiere produttive una ‘forza lavoro di 116 milioni di invisibili’, il 94% della loro forza lavoro complessiva.
•A livello globale si stima che nel 2017 erano 1,4 miliardi le persone impiegate in lavori precari, oltre il 40% degli occupati totali.
•Quasi il 43% dei giovani in età lavorativa a livello globale risulta disoccupato o occupato ma a rischio di povertà. In Italia il tasso di disoccupazione giovanile (18-24 anni) a novembre 2017 era del 32,7%.
•A livello globale le donne subiscono in media un divario retributivo del 23% ed hanno un tasso di partecipazione al mercato del lavoro del 26% più basso rispetto agli uomini. Persino tra i ricchi si registra una sostanziale disparità di genere, 9 su 10 miliardari sono uomini.
•L’Italia si è collocata all’82 posto su 144 Paesi esaminati dal World Economic Forum per il suo Global Gender Gap Index 2017. Per l’uguaglianza retributiva di genere (a parità di mansione) l’Italia si è collocata in 126esima posizione.
•Nel 2016 tra i lavoratori dipendenti in Italia le donne prevalevano solo nel profilo di impiegato. Le donne rappresentavano appena il 28,4% dei profili dirigenziali nazionali.
•Un AD di una delle 5 principali compagnie del settore dell’abbigliamento guadagna in 4 giorni ciò che una lavoratrice della filiera di produzione in Bangladesh guadagna nella sua intera vita lavorativa.
* Parliamo ad oggi di, secondo ActionAid, 900 milioni di persone. Tante, ma non così tante come prima che il liberismo sfrenato portasse lavoro nel Terzo Mondo.