Diario economico

Dove discutere, confrontarsi o scherzare sempre in modo civile su argomenti attinenti al mondo del food&wine e non solo.

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zampaflex
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 set 2018 09:22

Dedalus ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Dedalus ha scritto:
zampaflex ha scritto:Se però confronti pere con pere un senso ce l'ha eccome


- "Mi dice qual è stata la variazione delle azioni FCA da agosto 2017 ad oggi? Ho investito tutto quello che ho, vorrei sapere se ci ho guadagnato o ci ho perso."
- "Guardi, la Jeep ha avuto utili da paura, è del gruppo sa?"
- "Ma io ho comprato azioni FCA, non mi serve a niente sapere come va la Jeep"
- "Ah quindi non le interessa sapere? Allora guardi, la Ferrari ha avuto un andamento altalenante, ma alla fine ha chiuso l'anno in aumento"
- "Ma la Ferrari è un titolo quotato a parte, io ho comprato FCA, il benessere della mia famiglia dipende dal titolo FCA, non da quello Ferrari!"
- "Senta signore, i dati sono omogenei, il periodo è quello che interessa a lei, le aziende sono gestite dallo stesso gruppo manageriale. Stiamo comparando pere con pere, un senso ce l'ha eccome."

Sono senza parole, ovvero capisco come fai ad avere le idee che hai.


Al di là dell'esercizio dialettico, contestare un dato che non ci piace non ci porta onore, e ci accomuna ai grullini.
Se le serie ISTAT sul lavoro dicono che c'è un calo (e il calo è motivato dal fatto che tot persone a luglio hanno smesso di cercare un posto), e il mese prima invece hanno dichiarato un aumento, vanno presi così.
Non è accettabile fare picking delle informazioni per scegliere solo quelle che si confanno alla nostra tesi.

Poi mi sembra di essere stato chiaro in questi ultimi anni. Si sta bene? No. Si stava meglio dieci anni fa? Si. Si poteva fare meglio, date le circostanze di partenza, negli ultimi cinque anni? Per me, assolutamente no.
Non fatemi tirare fuori di nuovo la prima pagine del Sole con lo spread a quota 574, please. Sono passati nemmeno sette anni.


Che ti devo dire.

Dovrei mettermi qui ad obiettare punto per punto. Non ne ho più voglia.

Per me la sintesi del tuo pensiero, sconfortante, è questa: "Se le serie ISTAT sul lavoro dicono che c'è un calo [...] vanno presi così.", anacoluto compreso, assai efficace a rappresentare la situazione mentale.

Poi che dire, chi ancora difende il "fate presto!" del Sole 24 Ore, quello con cui si tirò la volata al governo che produsse i peggiori numeri della storia della Repubblica, come lo si commenta? Non lo si commenta.

p.s. : Dove è che io avrei fatto cherry picking? Io una statistica che considera occupato chi dichiara di avere lavorato un'ora nella settimana in cui viene intervistato, anche se nell'azienda di famiglia, anche se pagato in natura, io non è che la cito quando i numeri mi piacciono e la nego quando non mi piacciono. Semplicemente la butto nell'immondizia, dove merita di stare. Nel frattempo mi faccio un'opinione chiara di chi ha definito questi parametri e di chi li riporta come se fossero acqua di fonte sapendo di che liquame immondo si tratta. Chi invece li prende per buoni perché non sa di che cosa si parli in realtà sono cittadini a cui va offerta l'occasione di capire. Prendiamo e confrontiamo piuttosto i vari aggregati Unemployment-x, e in particolare verifichiamo che cifre ci regala l'indice Unemployment-6. Parliamo della somma fra disoccupazione e sottoccupazione (due voci che una prospettiva sociale o di sinistra che dir si voglia dovrebbe considerare ugualmente problematiche ed inaccettabili) che in Italia va oltre il 30%. Poi si ragiona. Così non ha senso.


Preciso che la scelta dei dati non era rivolta a te, ma a commentatori e politici esterni al nostro piccolo mondo.
U6 richiama la qualità e profondità dei dati statistici americani e ahinoi non siamo ancora a quel livello (anche se pure negli USA ci sono contestatori dei riferimenti statistici. Ma ci sono analisti di destra che leggo, malgrado il loro orientamento, perché seguono e compilano dei datasets di grande varietà ed interesse, e dalla crisi ad oggi l'hanno azzeccata, almeno sull'andamento).

Venendo al merito consentimi: un parametro, per sua natura, è oggettivo. E' una misura. altrimenti sarebbe come chiedere al centimetro di essere un decilitro e a volte un watt.
Quello che puoi legittimamente fare, invece, è interpretare il dato e definire una linea d'azione. Qui possiamo divergere, abbiamo già fatto discussioni del genere in passato, e probabilmente continueremo ad essere di opinioni diverse.
Attenzione però su un aspetto dei dati: alla misurazione della disoccupazione, per una completezza del quadro, si dovrebbero affiancare quelle sul reddito disponibile, sull'inflazione specie per le fasce più basse, e così via. Lo scarso aumento della produttività non permette di aumentare il reddito dei lavoratori perché ci sono pochi soldi in più da redistribuire. Ma al tempo stesso molti posti da operaio qualificato non vengono occupati perché l'offerta di lavoro si concentra su incarichi professionali dove non ci si sporca le mani (magari la coscienza si, però).
Fattoide statistico: le iscrizioni universitarie per la prossima stagione annunciano, finalmente, un calo delle facoltà umanistiche ed un aumento di quelle di ingegneria.

Quando però dici che il governo Monti è stato il peggiore della nostra storia non osservi il suo lavoro nel contesto storico: senza un governo come quello, deputato a rimettere in sesto i conti, avremmo avuto o il fallimento o la Troika. Vedi tu.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 set 2018 09:26

Dedalus ha scritto:Poi, se vogliamo parlare di disoccupazione come persone senzienti e non come scimmie da circo bisogna partire dal presupposto che si sappia bene cosa sono NAIRU e NAWRU, altrimenti si fa come i tedeschi sotto il nazismo che ragionavano nelle università di diritto civile senza considerare che erano aperti Buchenwald, Auschwitz e Dachau.


Così come bisogna partire dal fatto che dal picco della produzione industriale italiana, nel 2008 mi pare, per colpa delle crisi gemelle abbiamo perso il 25% in cinque anni.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 set 2018 09:35

maxer ha scritto:Gli avvoltoi divoratori di pop corn, seduti comodamente sulla riva del fiume, attendono vendicativi che l' Italia vada a rotoli.

Evocando un' ora sì e l' altra pure la salita esponenziale dello spread e il crollo della Borsa, attendono il loro momento purificatorio, dopo aver fatto di tutto per creare le condizioni per la nascita del governo attuale.

Ricordiamo il rifiuto altezzoso del Pd a una sia pur minima risposta ufficiale alla lettera di apertura ad un dialogo, non dico ad un'alleanza, di Di Maio su Repubblica ?
Ricordiamo il piccato e veemente veto assoluto imposto agli atterriti esponenti sconfitti e silenziosi in una riunione di partito dal già dimissionario Renzi a qualsiasi ipotesi di un minimo confronto con il M5S ?
Ricordiamo le pavide e timide aperture dei vari franceschiniani, subito zittiti dalle scomuniche giunte dall' alto ?

Alla fine il risultato è stato quello di consegnare il M5S nelle mani nodose di Salvini, molto più esperto 'politicamente' di loro.

Quando un Pd, con una linea rinnovata solo un po' più definita e unitaria e forte delle sue esperienze di governo e delle personalità pur presenti fra le sue file, avrebbe potuto condurre alla ragione e ad una maggiore moderazione il M5S, contribuendo al raggiungimento di alcuni obiettivi del loro programma a carattere sociale e legislativo indubbiamente di sinistra.

Ma si è preferito astenersi da tale pur difficile impegno, sia perché mancava una linea condivisa, sia perché a molti un obiettivo di sinistra non era minimamente nel cervello, sia perché si è preferito addurre la scusa ridicola e pietosa che gli elettori avevano votato Pd con lo scopo di farlo rimanere all' opposizione (ricordiamo ?)


Quindi tu riesci contemporaneamente a sostenere che il PD è distrutto e sulla via della sparizione e che doveva andare al governo?
Ma ti sei reso conto che le promesse del MoV sono inattuabili e che se il PD si fosse mai alleato con loro si sarebbe preso tutta la colpa e nessun merito? Ma quale senso politico avrebbe avuto fare una coalizione con chi ti ha sputato in faccia cinque anni fa, dato del mafioso per tutti questi anni, e poi ti usa come un portatore d'acqua prendendosi i meriti e lasciandoti le colpe?

L'incapacità di ripensarsi come forza di opposizione da parte del gruppo dirigente tutto del PD (Renzi escluso), e di stare lontani dal Potere per un giro, sta facendo molti più danni di quelli che la oculata gestione pubblica del fiorentino ha prodotto nel consenso. Scommetto che se venisse eletto Zingaretti e cominciasse a fare una politica "di sinistra", al venti non ci ritornerebbero.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 04 set 2018 10:32

Dedalus ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:
Dedalus ha scritto:Cittadino che paragona stato giudicato da agenzia rating a calciatore giudicato da gazzetta descrive attuale situazione.

Cittadino che non si accorge di assurdità criminale di situazione in cui stato è simile a calciatore giudicato da giornale sportivo posseduto da privato ha grosso problema. Ma grosso.


cittadino sovranista che non capisce che le agenzie di rating non sono la Spectre ma misurano il rischio che corrono gli investitori ha dei problemi con la realtà

come avere il colesterolo alto e prendersela con il laboratorio di analisi


Come al solito il tenente drogo rimane perfettamente impermeabile a quello che gli si dice.

Tu gli dici che la sua descrizione corrisponde alla realtà attuale, ma che essa è inaccettabile.

Lui ti risponde che non capisci un cazzo, perché questa è la realtà.

Messo in lista di oscuramento anche il profilo tenente drogo 2, ottuso quanto il primo. Deve essere il nick che porta sfiga.


e se la realtà attuale (ovvero quello che succede in base alle leggi dell'economia) è inaccettabile, quale può essere l'alternativa?

e niente, il sovranista che lavora in Svizzera non riesce ad argomentare e si comporta come quello della barzelletta contromano in autostrada

ce ne faremo una ragione
Ultima modifica di tenente Drogo 2 il 04 set 2018 12:55, modificato 1 volta in totale.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 set 2018 12:01

Aggiornamento sugli economics della finanziaria in preparazione, a cura di una SIM:

Il mercato si riposiziona in attesa di conoscere i contenuti del Def, la Legge di Bilancio per il 2019. Negli ultimi due giorni gli esponenti del governo stanno usando un tono più pacato e questo contribuisce a rasserenare il clima di fondo. Secondo alcune indiscrezioni il ministro dell'Economia Giovanni Tria punterebbe a un rapporto deficit/Pil sotto il 2%. Sembrerebbe allontanarsi la temuta ipotesi di sforare il 3%.

I punti più caldi del DEF.

Riforma delle pensioni/quota 100.

Quota 100, ovvero pensione con somma di età anagrafica e versamenti contributivi pari a 100, pur mettendo il limite dei 64 anni di età, costerebbe circa 8 miliardi di euro secondo l'Inps. Una cifra fuori dal la portata attuale dei conti pubblici. Si potrebbe limitare la platea degli interessati in modo da contenere l'esborso a 2-3 miliardi di euro.

Flat tax.

L'aliquota fissa al 15% per i redditi fino a 80mila euro e al 20% per quelli superiori è irrealizzabile. Anche in questo caso si può programmare una introduzione graduale in modo da sborsare al massimo fino a 3,5 miliardi di euro.

Reddito di cittadinanza.

L'attuazione immediata del programma costerebbe almeno 17 miliardi di euro. Irrealizzabile rispettando i vincoli attuali. Anche qui si possono studiare livelli di intervento successivi partendo dal riordino dei centri per l'impiego, che costerebbe circa 2 miliardi.

In sintesi si potrebbe partire con obiettivi minimi, preservando l'annuncio elettorale, senza compromettere la tenuta dei conti pubblici.
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 04 set 2018 19:01

zampaflex ha scritto:
Dedalus ha scritto:Poi, se vogliamo parlare di disoccupazione come persone senzienti e non come scimmie da circo bisogna partire dal presupposto che si sappia bene cosa sono NAIRU e NAWRU, altrimenti si fa come i tedeschi sotto il nazismo che ragionavano nelle università di diritto civile senza considerare che erano aperti Buchenwald, Auschwitz e Dachau.


Così come bisogna partire dal fatto che dal picco della produzione industriale italiana, nel 2008 mi pare, per colpa delle crisi gemelle abbiamo perso il 25% in cinque anni.
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Per quale motivo solo alcune economie hanno avuto questo tipo di danno in occasione della crisi del 2008, che ha colpito inizialmente tutti allo stesso modo?

Per via delle asimmetrie insite nel progetto europeo, ecco per quale motivo.

Ciò non di meno, l'UE continua non solo a parlare di NAIRU e NAWRU, ma soprattutto ad utilizzarli, essendo fra i parametri che concorrono a definire il deficit massimo consentito alla nostra spesa pubblica. Cioè ci impediscono di investire e di immettere liquidità nel sistema economico perché temono che aumentando l'occupazione vera si avrebbero fiammate inflattive che danneggerebbero i poveri signori banchieri e i poveri signori esportatori.

Quindi l'UE decide che gli Italiani DEVONO rimanere o diventare disoccupati, perché non è moralmente tollerabile che vi sia inflazione, quindi che i poveri banchieri e i poveri esportatori vedano ridotte rispettivamente le loro rendite e la loro competitività.

Non è che usano il temperino quando servirebbe il forcone, è che il 25% di deindustrializzazione con relativa disoccupazione (quella nominale con le statistiche farsa che abbiamo detto intorno al 10%, quella reale, tenendo conto della sottoccupazione con l'U-6, oltre il 30%) è esattamente la condizione che ritengono appropriata per l'Italia, e che quindi non solo mantengono accuratamente, ma hanno determinato intenzionalmente.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 04 set 2018 19:10

nonostante qualche nuvola pure oggi si poteva stare.

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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 04 set 2018 19:55

Dedalus ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Dedalus ha scritto:Poi, se vogliamo parlare di disoccupazione come persone senzienti e non come scimmie da circo bisogna partire dal presupposto che si sappia bene cosa sono NAIRU e NAWRU, altrimenti si fa come i tedeschi sotto il nazismo che ragionavano nelle università di diritto civile senza considerare che erano aperti Buchenwald, Auschwitz e Dachau.


Così come bisogna partire dal fatto che dal picco della produzione industriale italiana, nel 2008 mi pare, per colpa delle crisi gemelle abbiamo perso il 25% in cinque anni.
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E' come prendere il temperino quando ci vuole il forcone...


Per quale motivo solo alcune economie hanno avuto questo tipo di danno in occasione della crisi del 2008, che ha colpito inizialmente tutti allo stesso modo?

Per via delle asimmetrie insite nel progetto europeo, ecco per quale motivo.

Ciò non di meno, l'UE continua non solo a parlare di NAIRU e NAWRU, ma soprattutto ad utilizzarli, essendo fra i parametri che concorrono a definire il deficit massimo consentito alla nostra spesa pubblica. Cioè ci impediscono di investire e di immettere liquidità nel sistema economico perché temono che aumentando l'occupazione vera si avrebbero fiammate inflattive che danneggerebbero i poveri signori banchieri e i poveri signori esportatori.

Quindi l'UE decide che gli Italiani DEVONO rimanere o diventare disoccupati, perché non è moralmente tollerabile che vi sia inflazione, quindi che i poveri banchieri e i poveri esportatori vedano ridotte rispettivamente le loro rendite e la loro competitività.

Non è che usano il temperino quando servirebbe il forcone, è che il 25% di deindustrializzazione con relativa disoccupazione (quella nominale con le statistiche farsa che abbiamo detto intorno al 10%, quella reale, tenendo conto della sottoccupazione con l'U-6, oltre il 30%) è esattamente la condizione che ritengono appropriata per l'Italia, e che quindi non solo mantengono accuratamente, ma hanno determinato intenzionalmente.


ma chi detiene i capitali se ne fotte dell'inflazione
sono proprio gli impegati con un reddito fisso le persone più danneggiate dall'inflazione



PS "Asimmetrie" il nome della fondazione del guru di Pescaracas Alberto Bagnai
lo zimbello del mondo dell'economia
ne fa parte anche quel galantuomo di Marcello Foa
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 04 set 2018 22:45

Io ho un capitale di 100 milioni di euro al 1 gennaio, investiti in titoli che mi danno il 3%.

Caso A) l'inflazione è allo 0%.

Al 31 dicembre avrò 103 milioni di euro, il cui valore reale al netto dell'inflazione è 103 milioni di euro. Risultato reale: guadagno 3 milioni di euro.

Caso B) l'inflazione è al 100%.

Al 31 dicembre avrò 103 milioni di euro, il cui valore reale al netto dell'inflazione è di 51,5 milioni di euro. Risultato reale: perdo 48,5 milioni di euro.

Ecco dimostrato come chi detiene capitali se ne fotta dell'inflazione.
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 04 set 2018 23:03

Dedalus ha scritto:Io ho un capitale di 100 milioni di euro al 1 gennaio, investiti in titoli che mi danno il 3%.

Caso A) l'inflazione è allo 0%.

Al 31 dicembre avrò 103 milioni di euro, il cui valore reale al netto dell'inflazione è 103 milioni di euro. Risultato reale: guadagno 3 milioni di euro.

Caso B) l'inflazione è al 100%.

Al 31 dicembre avrò 103 milioni di euro, il cui valore reale al netto dell'inflazione è di 51,5 milioni di euro. Risultato reale: perdo 48,5 milioni di euro.

Ecco dimostrato come chi detiene capitali se ne fotta dell'inflazione.

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Re: Diario economico

Messaggioda beluga » 04 set 2018 23:10

Dedalus ha scritto:Io ho un capitale di 100 milioni di euro al 1 gennaio, investiti in titoli che mi danno il 3%.

Caso A) l'inflazione è allo 0%.

Al 31 dicembre avrò 103 milioni di euro, il cui valore reale al netto dell'inflazione è 103 milioni di euro. Risultato reale: guadagno 3 milioni di euro.

Caso B) l'inflazione è al 100%.

Al 31 dicembre avrò 103 milioni di euro, il cui valore reale al netto dell'inflazione è di 51,5 milioni di euro. Risultato reale: perdo 48,5 milioni di euro.

Ecco dimostrato come chi detiene capitali se ne fotta dell'inflazione.


Se l'inflazione è al 100% il rendimento dei titoli di Stato sarà al 103% quindi non ti cambia niente.
In Italia con l'inflazione al 12% avevamo i Bot al 15%. Do you remember?
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 04 set 2018 23:11

Quanto a chi percepisce un reddito fisso, vigono singolari pratiche chiamate adeguamenti salariali, la cui base di riferimento è proprio l'inflazione. Questa pratica è tuttavia tenuta quasi segreta e solo una parte dei cittadini ne è a conoscenza. Si chiamano alfabetizzati economici.
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 04 set 2018 23:19

beluga ha scritto:Se l'inflazione è al 100% il rendimento dei titoli di Stato sarà al 103% quindi non ti cambia niente.
In Italia con l'inflazione al 12% avevamo i Bot al 15%. Do you remember?


I BOT lo stato li metteva al di sopra dell'inflazione proprio perché l'inflazione danneggia i detentori del capitale, e lo stato aveva intenzione politica di garantire il capitale dall'erosione inflazionistica, sia perché le banche erano quasi tutte pubbliche, sia perché i titoli di stato erano larghissimamente diffusi fra le famiglie italiane, e una delle priorità era garantire il risparmio. Ma potrebbe anche fare una scelta diversa, come ad esempio fissare i tassi a pareggio dell'inflazione, o appena sotto, perseguendo così politiche definite di "repressione finanziaria", il cui nome completo sarebbe "repressione della rendita finanziaria", il cui senso da un punto di vista socialdemocratico, quello secondo cui il paese è fondato sul lavoro, potrebbe essere inquadrato come "repressione della rendita parassitaria". Così ha fatto l'Italia, nel periodo del nostro massimo lustro economico.

In un regime di mercato come quello attuale non è lo stato che decide tale tasso di interesse dei titoli di stato (follia) bensì i sottoscrittori privati (follia), che non accettano un tasso inferiore (sempre che abbiano a disposizione soluzioni migliori), ma la spiegazione è sempre la stessa: l'inflazione colpisce il capitale, eccome se lo colpisce.

Sono sicuro che non vorrai dire anche tu che il capitale se ne fotte dell'inflazione, essendo il suo principale nemico.
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Re: Diario economico

Messaggioda beluga » 04 set 2018 23:33

Dedalus ha scritto:
beluga ha scritto:Se l'inflazione è al 100% il rendimento dei titoli di Stato sarà al 103% quindi non ti cambia niente.
In Italia con l'inflazione al 12% avevamo i Bot al 15%. Do you remember?


I BOT lo stato li metteva al di sopra dell'inflazione proprio perché l'inflazione danneggia i detentori del capitale, e lo stato aveva intenzione politica di garantire il capitale dall'erosione inflazionistica, sia perché le banche erano quasi tutte pubbliche, sia perché i titoli di stato erano larghissimamente diffusi fra le famiglie italiane, e una delle priorità era garantire il risparmio. Ma potrebbe anche fare una scelta diversa, come ad esempio fissare i tassi a pareggio dell'inflazione, o appena sotto, perseguendo così politiche definite di "repressione finanziaria", il cui nome completo sarebbe "repressione della rendita finanziaria", il cui senso da un punto di vista socialdemocratico, quello secondo cui il paese è fondato sul lavoro, potrebbe essere inquadrato come "repressione della rendita parassitaria". Così ha fatto l'Italia, nel periodo del nostro massimo lustro economico.

In un regime di mercato come quello attuale non è lo stato che decide tale tasso di interesse dei titoli di stato (follia) bensì i sottoscrittori privati (follia), che non accettano un tasso inferiore (sempre che abbiano a disposizione soluzioni migliori), ma la spiegazione è sempre la stessa: l'inflazione colpisce il capitale, eccome se lo colpisce.

Sono sicuro che non vorrai dire anche tu che il capitale se ne fotte dell'inflazione, essendo il suo principale nemico.


I titoli di Stato sono emessi per non fallire.
Se gli investitori non li comprano o aumentano i tassi o si fallisce nel senso che non si pagano stipendi, i fornitori, si fermano i treni e le macchine della polizia.
Il resto è teoria vetero marxista che non ha rispondenza con il mondo reale.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 04 set 2018 23:40

mamma mia ... ma se uno ha 100 milioni di euro li investe dove gli fa più comodo .... obbligazioni finlandesi, BTP, fondi azionari australiani ecc. ecc. e ci farà come minimo il 4%
sta mica a preoccuparsi dell'inflazione

... manco le basi ....
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 04 set 2018 23:45

Peraltro a voler fare i pignoli, a parità di tasso reale (diciamo il 3%) l'effetto di erosione del valore monetario dell'inflazione si può rilevare ugualmente.

Infatti con un tasso di inflazione dello 0% un tasso reale del 3% corrisponde al tasso nominale pure del 3%, quindi il valore reale del guadagno è il 3%.

Se invece il tasso di inflazione è del 100% a un tasso reale del 3% (103% del tasso nominale - 100% dell'inflazione) corrisponde un valore reale degli interessi pari all'1,5%. Come si dimezza il valore del capitale si dimezza anche il valore degli interessi.

Cosa che è rilevante in massimo grado sulla sottoscrizione dei mutui di lungo periodo. In regime di alta inflazione, nei primi anni il peso reale delle rate è quello definito all'atto della sottoscrizione, mentre man mano che passano gli anni le rate diventano sempre più leggere perché l'nflazione porta in alto i salari mentre le rate sono sempre le stesse, sia nella componente di capitale sia in quella degli interessi. Se ne avvantaggia chi contrae il mutuo, cioè di norma famiglie ed imprese, e ne viene colpito chi il mutuo lo concede, cioè le banche erogatrici.

L'inflazione colpisce il capitale e valorizza il lavoro. Non c'è da discutere, è aritmetica.
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 04 set 2018 23:46

Qualcuno sa se in Finlandia o in Australia esistano anche lì l'inflazione e la matematica?
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Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 05 set 2018 00:01

Dedalus ha scritto:Qualcuno sa se in Finlandia o in Australia esistano anche lì l'inflazione e la matematica?

Mmmhhh, in matematica un po' debolucci :
Non sono neanche capaci di effettuare un semplice censimento di renne e canguri ..... :?
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 05 set 2018 00:22

se uno ha 100 milioni, ma anche "solo" un milione, può vivere di rendita investendolo
se invece il suo reddito è solo uno stipendio mensile un'inflazione elevata lo mette in difficoltà

è talmente ovvio
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 05 set 2018 02:46

beluga ha scritto:I titoli di Stato sono emessi per non fallire.
Se gli investitori non li comprano o aumentano i tassi o si fallisce nel senso che non si pagano stipendi, i fornitori, si fermano i treni e le macchine della polizia.
Il resto è teoria vetero marxista che non ha rispondenza con il mondo reale.


Lo sai che l'unico posto al mondo in cui le cose stanno così, escludendo i paesi (non tanto) ex colonie e i pochi disgraziati paesi che fanno la cazzata di peggare la loro moneta ad una divisa più forte, è l'Unione Europea vero?

Negli altri paesi si esercita la sovranità monetaria, che per definizione esclude la possibilità di fallimento dello stato.

Lo stato è esposto al rischio di non poter pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici solo se fa la follia (follia facilmente spiegabile con il tradimento della classe dirigente) di rinunciare ai poteri propri dello stato sovrano, primo fra i quali la facoltà di battere moneta. Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Cina, Corea, Canada, India, Russia, Brasile, Sudafrica, Australia... Sono tutti paesi dotati di sovranità monetaria.

Non è vetero marxismo, è la realtà di tutti i grandi paesi del mondo fuori dalla follia europeista.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 05 set 2018 04:04

"[...] nell'esercizio della funzione di emissione, è attribuito alla pubblica amministrazione un potere discrezionale assoluto, prerogativa della sovranità statale, che trae fondamento dalla necessaria preminenza dell'interesse pubblico alla fabbricazione ed alla circolazione della moneta rispetto a tutti gli eventuali interessi privati che con esso possano confliggere. A fronte di tale potere, non esistono posizioni soggettive giuridicamente tutelate, bensì meri diritti civici al godimento di pubbliche funzioni. "

Chi ha scritto questo manifesto della sovranità monetaria dello Stato?

Borghi? Bagnai? Savona? Un sovranista de noantri?

No, la Banca d'Italia.

Nel 1994, appena usciti dallo SME, prima di divenire un governatorato coloniale quale è oggi dentro l'Eurosistema.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 05 set 2018 10:10

Dedalus ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Dedalus ha scritto:Poi, se vogliamo parlare di disoccupazione come persone senzienti e non come scimmie da circo bisogna partire dal presupposto che si sappia bene cosa sono NAIRU e NAWRU, altrimenti si fa come i tedeschi sotto il nazismo che ragionavano nelle università di diritto civile senza considerare che erano aperti Buchenwald, Auschwitz e Dachau.


Così come bisogna partire dal fatto che dal picco della produzione industriale italiana, nel 2008 mi pare, per colpa delle crisi gemelle abbiamo perso il 25% in cinque anni.
Di fronte alla chiusura di una azienda su quattro, a che serve parlare di NAIRU?
E' come prendere il temperino quando ci vuole il forcone...


Per quale motivo solo alcune economie hanno avuto questo tipo di danno in occasione della crisi del 2008, che ha colpito inizialmente tutti allo stesso modo?

Per via delle asimmetrie insite nel progetto europeo, ecco per quale motivo.

Ciò non di meno, l'UE continua non solo a parlare di NAIRU e NAWRU, ma soprattutto ad utilizzarli, essendo fra i parametri che concorrono a definire il deficit massimo consentito alla nostra spesa pubblica. Cioè ci impediscono di investire e di immettere liquidità nel sistema economico perché temono che aumentando l'occupazione vera si avrebbero fiammate inflattive che danneggerebbero i poveri signori banchieri e i poveri signori esportatori.

Quindi l'UE decide che gli Italiani DEVONO rimanere o diventare disoccupati, perché non è moralmente tollerabile che vi sia inflazione, quindi che i poveri banchieri e i poveri esportatori vedano ridotte rispettivamente le loro rendite e la loro competitività.

Non è che usano il temperino quando servirebbe il forcone, è che il 25% di deindustrializzazione con relativa disoccupazione (quella nominale con le statistiche farsa che abbiamo detto intorno al 10%, quella reale, tenendo conto della sottoccupazione con l'U-6, oltre il 30%) è esattamente la condizione che ritengono appropriata per l'Italia, e che quindi non solo mantengono accuratamente, ma hanno determinato intenzionalmente.


Ahinoi, tu commetti l'errore, caro ai sovranisti attuali, di confondere la politica monetaria antinflazionistica propugnata dalla Germania e dalla BCE (causa) con la crisi economica italiana (effetto). Come se bastasse magicamente stampare moneta e sparare crescita degli aggregati per recuperare il Lebensraum del nostro sistema industriale.
Non è corretto perché questo è stato lo scenario (ricetta no, in quanto fenomeno non voluto e mal governato) degli anni 70 e 80, nei quali ci sfondavamo di inflazione (tasso massimo 20%), distruggendo il bilancio dello Stato, affossando ripetutamente il valore della Lira e con esso gli agganci europei; e attraverso la famosa scala mobile (aggancio automatico delle retribuzioni all'inflazione), garantivamo la perdita di competitività esterna delle nostre aziende. Che, oltre a rimanere geneticamente nane, si concentravano esclusivamente sul mercato interno perché facile prateria da percorrere grazie ai munifici dividendi da spesa pubblica incontrollata.
Non appena (e cominciò Craxi con la battaglia sul punto unico di contingenza) si frenò il meccanismo, che produceva deficit pubblici mostruosi, senza uguali nel mondo occidentale, questa mangiatoia si svuotò e il sistema industriale nostrano dovette smettere di guardarsi l'ombelico e affrontare la vera concorrenza, quella estera. Perdendo perché totalmente impreparato, dal punto di vista del prodotto, dei processi e dell'accesso ai mercati.
E' stato questo ventennio dissennato, dagli anni 70 delle crisi petrolifere agli anni 80 del CAF, che ci ha fottuto. Oggi paghiamo il peso della crescita drogata dal deficit (che corrisponde a creazione di moneta) e dobbiamo saldare il conto.
Andava talmente bene, in quel periodo, che nel 1992 bastò un poco di pressione in vendita per sbatterci fuori dallo SME e trovare la Lira passare da 750 euro contro il marco a 1200! Per dire quanto realmente valevamo...

Abbiamo perso un quarto della produzione industriale perché il nostro sistema industriale, figlio di questa situazione drogata, al momento delle crisi gemelle era ancora fragile ed in corso di conversione.

Se guardi i saldi del commercio con l'estero dal 2000 in poi noterai come il calo della domanda interna abbia agito da forte leva per costringere molte nostre aziende a rivolgersi all'estero diversificando i mercati di sbocco, finalmente.
Chi aveva la visione corretta lo aveva già fatto, chi ci si è trovato costretto ha provato. Alcuni ci sono riusciti, altri no.
Ma adesso abbiamo un sistema industriale più solido.
Ci manca ancora, però, una cultura imprenditoriale piena, cioè che rischi di tasca propria.
Io vedo almeno duemila bilanci all'anno e ti posso garantire che il vizio di fare i froci col culo degli altri (cioè non mettere capitale di rischio, o metterne poco) è tuttora molto presente.

Quando anche questo ultimo baluardo del capitalismo all'amatriciana sarà abbattuto potremo guardare il futuro con più serenità.
Non progredi est regredi
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 05 set 2018 10:22

Dedalus ha scritto:
Lo sai che l'unico posto al mondo in cui le cose stanno così, escludendo i paesi (non tanto) ex colonie e i pochi disgraziati paesi che fanno la cazzata di peggare la loro moneta ad una divisa più forte, è l'Unione Europea vero?

Negli altri paesi si esercita la sovranità monetaria, che per definizione esclude la possibilità di fallimento dello stato.

Lo stato è esposto al rischio di non poter pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici solo se fa la follia (follia facilmente spiegabile con il tradimento della classe dirigente) di rinunciare ai poteri propri dello stato sovrano, primo fra i quali la facoltà di battere moneta. Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Cina, Corea, Canada, India, Russia, Brasile, Sudafrica, Australia... Sono tutti paesi dotati di sovranità monetaria.

.


e anche Turchia, Argentina e Venezuela
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 05 set 2018 10:31

"il tema della sovranità monetaria si lega ormai strettamente a quello della foreign dominance (cioè del dominio esterno, ndr), e non a quello della fiscal dominance (cioè del dominio fiscale, ndr)”. In parole più semplici, a un paese non basta disporre di una Banca centrale indipendente dal governo e dai suoi obiettivi di politica fiscale per essere pienamente “sovrano” dal punto di vista monetario. Inflazione, variazione dei rapporti di cambio e altri fattori che hanno il potere di alterare le condizioni economiche dipendono sempre più da fattori esterni ai nostri confini. In Italia, con la cessione o condivisione della politica monetaria con la Banca centrale europea, oramai lo sappiamo bene. Quel che è più curioso è che perfino gli Stati Uniti, il cui dollaro è considerato da decenni la valuta di riserva globale, devono scendere a patti con forme di vincolo esterno alla loro politica monetaria."

questo diceva Paolo Savona, si proprio Paolo Savona, nel 2015

https://www.ilfoglio.it/economia/2015/0 ... ano-84158/
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")
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Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 05 set 2018 14:43

zampaflex ha scritto:adesso abbiamo un sistema industriale più solido


Tu non stai bene, sinceramente.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”

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