Qualche bottiglietta giornaliera, mancano gli champagne ma è inutile postare sempre le solite bottiglie
comtes lafon meursault clos de la barre 2010: subito burroso al naso e glicerico in bocca, caratteristiche che col tempo si affievoliscono lasciando spazio a profumi di frutta matura e sassi bagnati, a sapori sapidi e nervosi, la pare morbida comunque rimane e ti abbraccia nel finale che è lungo e profondo.
Si tratta di un meursault che non può e non vuole nasconde la sua vigoria, che può far storcere il naso a chi cerca sottigliezze e vini aciduli. Non ci voleva una scossa del genere in un periodo in cui sono alla ricerca dei vini dal buon rapporto qualità prezzo. Confuso e felice
Barolo Serralunga Principiano 2013:
Nell’intervista fatta da Firmariello e Principiano, Ferdinando afferma:” Sono attendo ai vini quotidiani....bevo più volentieri un dolcetto, detto da un barolista può sembrare un’assurdità, il Barolo lo bevo quando sono riposato e dato che sono sempre stanco bevo dolcetto” be io quando sono stanco bevo il base di Principiano hehe , le rose del nebbiolo, le fragole di bosco, i profumi balsamici, la trama tannica setosa ,il frutto goloso, il corpo leggero, la beva incalzante, vino che si trova in enoteca a 26 euro circa....
Egly ouriet vp: uno dei miei produttori preferiti,chi ama le leggeri ossidazioni, senza rinunciare a tensione e acidità, ma neanche a dinamicità e complessità, dovrebbe bere gli champagne di egly.
Fino a due anni fa il Vp costava 50 euro e con quella cifra era difficile bere meglio, ora i prezzi sono saliti purtroppo, ma per fortuna ne ho bevuti veramente tanti, quindi cercherò altro...
Meursalut chames 2010 mikulski: un stile più sottile e meno burroso del clos de barre di lanfon 2010 bevuto qualche settimana fa , nonostante sia un premier ha meno materia e profumi meno esplosivi. Alterna frutta tropicale e frutta secca spinte da una bella mineralità. Uno stile più vicino a roulot che a coche per citare i due mostri della denominazione, ma lontano anni luce da entrambi( ma questo era ovvio )
Maxime magnon la begou 2016: crema pasticciera, sapone, frutta gialla matura, l’ingresso morbido e con richiami mielosi lascia spazio ad un’acidità rinfrescante che sposta il vino in un’altra dimensione. Promosso
Domaine leon barral fougeres valiniere 2010: si sviluppa su profumi di prugna , liquirizia, cannella, sottilissima la parte vegetale, il tutto amplificato da una VA giocata sul filo del rasoio che dà un tocco di artigianalità. Il bocca è scuro, terroso, la trama tannica non proprio fine da un tocco di ruvidezza che si coniuga perfettamente con le sensazioni di rusticità già avvertite a livello olfattivo. Finale sapido e persistente
Ps sono dei copia e incolla dal mio profilo Facebook quindi qualcosa potrebbe non avere senso( a livello temporale ecc..)