Messner ha scritto:Il Primitivo di Polvanera, su tutti Polvanera 17 è commovente, acciaio, frutto straordinario e cangiante, potenza disumana ma eleganza a farla da padrone, bevuto all'uscita sembra tutta ciccia, ma se si aspettano quei 6-7 anni diventa un capolavoro. Tenute Chiaromonte Contrada Barbatto Muro Sant' Angelo, anch'esso alla stregua del Polvanera 17, con la differenza del passaggio in legno che non disturba anzi gli da quel quid in più (tendo a preferire il primitivo in acciaio, così come il rossese di dolceacqua, ma il legno ben dosato conferisce una nota molto interessante). Gianfranco Fino rimane ai vertici, già stato menzionato più volte, anche se onestamente preferisco Polvanera, ma gusto personale.
Sono molto d'accordo con te.
Messner ha scritto:Su tutti Patriglione, soprattutto le annate più vecchiotte, anch'esso da bere dopo almeno un paio di lustri, molto interessante l'Alberelli di Masseria l'Astore. Ricordiamo anche il Graticciaia di Severino, il pioniere dell'ascesa vitivinicola rossista pugliese degli anni 80
Bevuti più di rado nell'ultimo biennio, prima li bevevo più frequentemente. Sono sempre ottimi rossi, anche se negli ultimi anni molti stanno pagando l'aumento delle temperature con vinoni un po' eccessivi. Rimanendo sui top, si portano a casa comunque ottime bottiglie anche in annate storte
Negroamaro in discesa pesante nelle preferenze, dato che la ricetta dell'appassimento sta dando risultati pessimi, con questo clima recente, alla tenuta del tempo. Vini che virano pesantemente sul tamarindo, faticosi da bere. Dovrebbero tornare alla leggerezza potenziale del vitigno. Che forse è inferiore, da questo punto di vista, al Nero di Troia.
supersonic76 ha scritto:Morella La Signora e Old Wines trascendentali
E anche qui si viaggia in alto, parecchio in alto.