Non posso pronunciarmi sulla tipicità per mancanza di esperienza, ma che eleganza! Se questo è un second vin il signor Robert Michel non se la cavava male
![Laughing :lol:](./images/smilies/icon_lol.gif)
Ludi ha scritto:Straordinaria giornata con Gianfranco Soldera, iniziata alle 11.30 e finita (a malincuore) alle 17 passate....pranzo sublime e grandi chiacchierate, ma si è bevuto:
Soldera, Sangiovese 2013: naso inizialmente ritroso e leggermente ridotto che però si apre presto alla fragola, alla mora, alla macchia toscana. Ma è soprattutto in bocca che impressiona, con un equilibrio magico ed un tannino che sarebbe un understatement definire setoso. Grandissimo vino, abbinato incredibilmente ad una piovra cotta nel suo succo con un filo di olio Case Basse.
Soldera, Sangiovese 2017 (da botte): lo avevo assaggiato ancora in fermentazione, ed il bimbo sta crescendo bene, sano e vigoroso, cosciente che sarà uno dei pochi (annata con una produzione di 6.000 bottiglie, non di più).
Soldera, Sangiovese 2015 (da botte): sarà uno dei più grandi vini mai prodotti in Italia. Mi sbilancio e mi espongo a rischio di sbeffeggiamento, lo so, ma l'emozione di quell'assaggio mi rimarrà dentro a lungo, molto a lungo. Parossistico.
alì65 ha scritto:
Giuliano...sai meglio di me che i campioni da botte (a volte) tradiscono e la parte emozionale è cattiva consigliera...![]()
staremo a vedere cosa diranno le bt...certo che a questi prezzi la cosa comincia ad essere impegnativa...purtroppo
Ludi ha scritto:alì65 ha scritto:
Giuliano...sai meglio di me che i campioni da botte (a volte) tradiscono e la parte emozionale è cattiva consigliera...![]()
staremo a vedere cosa diranno le bt...certo che a questi prezzi la cosa comincia ad essere impegnativa...purtroppo
sono d'accordo Claudio, certamente, ma debbo dire che in passato il paragone assaggio da botte/ assaggio da bottiglia con Soldera ha dato sempre conferme; penso soprattutto alla 2013, che avevo "seguito" da botte e che è davvero grande.
Sui prezzi sono d'accordo, purtroppo....la domanda dall'estero è altissima, e la 2013 la mette a 270+IVA franco cantina. Se tuttavia penso a quanto costa il Masseto e a quanto vale, mi sembra quasi un regalo
alì65 ha scritto:[
2013 è una conferma della zona tutta...
sul prezzo ho un mio paragone (che per me calza meglio); è come se te lo infilassero piccolo, pensando a J.Holmes ti è andata bene!!!![]()
alì65 ha scritto:Ludi ha scritto:Straordinaria giornata con Gianfranco Soldera, iniziata alle 11.30 e finita (a malincuore) alle 17 passate....pranzo sublime e grandi chiacchierate, ma si è bevuto:
Soldera, Sangiovese 2013: naso inizialmente ritroso e leggermente ridotto che però si apre presto alla fragola, alla mora, alla macchia toscana. Ma è soprattutto in bocca che impressiona, con un equilibrio magico ed un tannino che sarebbe un understatement definire setoso. Grandissimo vino, abbinato incredibilmente ad una piovra cotta nel suo succo con un filo di olio Case Basse.
Soldera, Sangiovese 2017 (da botte): lo avevo assaggiato ancora in fermentazione, ed il bimbo sta crescendo bene, sano e vigoroso, cosciente che sarà uno dei pochi (annata con una produzione di 6.000 bottiglie, non di più).
Soldera, Sangiovese 2015 (da botte): sarà uno dei più grandi vini mai prodotti in Italia. Mi sbilancio e mi espongo a rischio di sbeffeggiamento, lo so, ma l'emozione di quell'assaggio mi rimarrà dentro a lungo, molto a lungo. Parossistico.
Giuliano...sai meglio di me che i campioni da botte (a volte) tradiscono e la parte emozionale è cattiva consigliera...![]()
staremo a vedere cosa diranno le bt...certo che a questi prezzi la cosa comincia ad essere impegnativa...purtroppo
Wineduck ha scritto:alì65 ha scritto:Ludi ha scritto:Straordinaria giornata con Gianfranco Soldera, iniziata alle 11.30 e finita (a malincuore) alle 17 passate....pranzo sublime e grandi chiacchierate, ma si è bevuto:
Soldera, Sangiovese 2013: naso inizialmente ritroso e leggermente ridotto che però si apre presto alla fragola, alla mora, alla macchia toscana. Ma è soprattutto in bocca che impressiona, con un equilibrio magico ed un tannino che sarebbe un understatement definire setoso. Grandissimo vino, abbinato incredibilmente ad una piovra cotta nel suo succo con un filo di olio Case Basse.
Soldera, Sangiovese 2017 (da botte): lo avevo assaggiato ancora in fermentazione, ed il bimbo sta crescendo bene, sano e vigoroso, cosciente che sarà uno dei pochi (annata con una produzione di 6.000 bottiglie, non di più).
Soldera, Sangiovese 2015 (da botte): sarà uno dei più grandi vini mai prodotti in Italia. Mi sbilancio e mi espongo a rischio di sbeffeggiamento, lo so, ma l'emozione di quell'assaggio mi rimarrà dentro a lungo, molto a lungo. Parossistico.
Giuliano...sai meglio di me che i campioni da botte (a volte) tradiscono e la parte emozionale è cattiva consigliera...![]()
staremo a vedere cosa diranno le bt...certo che a questi prezzi la cosa comincia ad essere impegnativa...purtroppo
Scusa Claudio io però sui prezzi provereia pensarla diversamente: un conto sono le nosre tasche ed un altro il prezzo cheil prodotto spunta sul mercato globale. Io Soldera facevo fatica a potermelo permettere quando costava 90-120 figurati adesso che siamo abbondantemente sopra i 400 euro. Quindi non ne faccio una questione personale ma semplicemente di valore che il prodotto ha sul mercato. Non capisco la sudditanza psicologica verso i vini francesi che negli ultimi anni hanno moltiplicato per 3-4-5 il prezzo franco cantina, anche quello di prodotti che non hanno certo la qualità dei nostri Monfortino, Soldera, Roagna, Poggio di Sotto, Gaja, ecc. Quindi perchè loro si ed i nostri no? I nostri produttori dovrebbero lasciare solo alla speculazione i margini che si generano con i prezzi a cui attualmente il mercato quota i loro vini? Prendi il caso di MT Mascarello o di Beppe Rinaldi: io se fossi in loro triplicherei il prezzo franco cantina per "tagliare i margini" a tutti coloro che triplicano i prezzo non appena metto piede fuori dalla loro cantina. Poi se uno vuole essere coerente con i propri valori "di sinistra" trova sicuramente il modo per destinare quel "plusvalore" (come lo avrebbe chiamato K.M.) ad Emergency, Medici senza Frontiere oppure un ospizio per senza tetto nel centro di Torino.
Diverso è il fatto che noi non ci possiamo più permettere quei vini: fa "girar le balle" ma è una naturale evoluzione del mercato. Io sono 25 anni che avverto tutti che l'italia avrebbe fatto questa fine senza adeguati correttivi. Ma noi continuiamo a ripetere glie rrori che stanno facendo impoverire la nostra classe media. E queste sono le conseguenze...
Il resto del mondo però cresce e ci sono ogni anno milioni di nuovi ricchi: anceh loro vogliono assaggiare queste delizie, la pressione sulla domanda cresce (le quantità sono bloccate) e di conseguenza il prezzo cresce.
Economia di base, roba che si dovrebbe insegnare in tutte le scuole elementari. Ma non le nostre, purtroppo.
alì65 ha scritto:Ludi ha scritto:Straordinaria giornata con Gianfranco Soldera, iniziata alle 11.30 e finita (a malincuore) alle 17 passate....pranzo sublime e grandi chiacchierate, ma si è bevuto:
Soldera, Sangiovese 2013: naso inizialmente ritroso e leggermente ridotto che però si apre presto alla fragola, alla mora, alla macchia toscana. Ma è soprattutto in bocca che impressiona, con un equilibrio magico ed un tannino che sarebbe un understatement definire setoso. Grandissimo vino, abbinato incredibilmente ad una piovra cotta nel suo succo con un filo di olio Case Basse.
Soldera, Sangiovese 2017 (da botte): lo avevo assaggiato ancora in fermentazione, ed il bimbo sta crescendo bene, sano e vigoroso, cosciente che sarà uno dei pochi (annata con una produzione di 6.000 bottiglie, non di più).
Soldera, Sangiovese 2015 (da botte): sarà uno dei più grandi vini mai prodotti in Italia. Mi sbilancio e mi espongo a rischio di sbeffeggiamento, lo so, ma l'emozione di quell'assaggio mi rimarrà dentro a lungo, molto a lungo. Parossistico.
Giuliano...sai meglio di me che i campioni da botte (a volte) tradiscono e la parte emozionale è cattiva consigliera...![]()
staremo a vedere cosa diranno le bt...certo che a questi prezzi la cosa comincia ad essere impegnativa...purtroppo
GabrieleB. ha scritto:Dom Perignon 2006. ... però magari un’altra bottiglia da risentire tra quattro o cinque anni giusto per capire l’effetto che fa…
landmax ha scritto:GabrieleB. ha scritto:Dom Perignon 2006. ... però magari un’altra bottiglia da risentire tra quattro o cinque anni giusto per capire l’effetto che fa…
Sarà ancor più buono di oggi, sono pronto a scommetterci.
MARAUDER ha scritto:Krug GC sul tappo il codice V821 la maison mi ha detto che è una 158.... Mah... L'etichetta non ha ovviamente ne ID ne indicazioni tipo 168th etc.... Ditemi voi se lo sapete cosa ho bevuto... Io l'ho trovata mostruosa... Intensa persistente tostata ma anche freschissima più che uno champagne quasi un vino rosso.... Aspetto volentieri commenti grazie
MARAUDER ha scritto:Krug GC sul tappo il codice V821 la maison mi ha detto che è una 158.... Mah... L'etichetta non ha ovviamente ne ID ne indicazioni tipo 168th etc.... Ditemi voi se lo sapete cosa ho bevuto... Io l'ho trovata mostruosa... Intensa persistente tostata ma anche freschissima più che uno champagne quasi un vino rosso.... Aspetto volentieri commenti grazie
videodrome ha scritto:MARAUDER ha scritto:Krug GC sul tappo il codice V821 la maison mi ha detto che è una 158.... Mah... L'etichetta non ha ovviamente ne ID ne indicazioni tipo 168th etc.... Ditemi voi se lo sapete cosa ho bevuto... Io l'ho trovata mostruosa... Intensa persistente tostata ma anche freschissima più che uno champagne quasi un vino rosso.... Aspetto volentieri commenti grazie
Ho qualche dubbio (non sulla bontà, chiaro) ma sull'annata base. Infatti è vero che dal V-code si evince l'annata, ma attenzione, non l'annata base che costituisce lo champagne in questione, ma il degorgement. Il V code seguito da un codice di 3 numeri, sta ad indicare (il 1^ numero indica l'anno, il secondo e il terzo la settimana del degorgio) nel tuo caso che il degorgio è avvenuto la 1^ settimana di Maggio del 2008. Ora, considerando che la G.C. sta 6 anni sui lieviti prima del degorgio, potrebbe (il condizionale è d'obbligo) avere come annata base la 2001. (cfr https://winetomas.wordpress.com/2015/02/08/krug-grande-cuvee-vertical-tasting/)
MARAUDER ha scritto:Grazie mille ovviamente per il tempo che mi avete dedicato.... Se non è 158 potrebbe essere 157? O cosa altro....? Grazie ancora ripeto comunque che la stessa maison mi ha risposto 158 ma anche io come ho detto ho i miei dubbi....
marcolanc ha scritto:Domanda: esistono “158ème Edition” con etichette in cui non è riportato il numero? Intendo: che io sappia, la 158ème è stata la prima ad essere messa in commercio con l’etichetta che ne riportava il numero (e ha anche l’ID Code). Per cui, a meno che non siano uscite anche bottiglie identiche che non riportano “158ème Edition” in etichetta, quella bottiglia deve essere qualcosa di diverso per forza di cose.
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