Degustatori italiani ultimi classificati

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venicka
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda venicka » 19 ott 2017 19:48

mi piacerebbe sapere in base a quale principio a bolgheri si posson tirar fuori bei bordolesi, dalle parti di trento bolle francesi tuttaltro che improponibili mentre in messico non si puo' manco provare a fare una boccia di nebbiolo.
Ma poi sta cosa che al di fuori di italia francia e compagnia non si possano produrre vini che non siano internazionali/marmellatosi/concentrati chi l'ha detta?
E soprattutto sulla base di quali convinzioni?
Per me è solo chiusura mentale e ignoranza in materia.
Che uno non voglia sbattersi a cercare vini del nuovo mondo ci sta, che non voglia pagarli quei prezzi (obiettivamente non convenientissimi paragonati all'italia) idem ma da qui a generalizzare su interi continenti, boh, a me un pochettino i coglioni per terra cadono.
recentemente ho bevuto una serie di grenache californiane da lacrime, vini semplicemente splendidi, con assolutamente nulla di internazionale/marmellata/buuulabarriquecattiva.
Secondo me sarebbe meglio avere meno pregiudizi e più assaggi prima di uscirsene con certe generalizzazioni.
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puspo
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda puspo » 19 ott 2017 21:03

venicka ha scritto:mi piacerebbe sapere in base a quale principio a bolgheri si posson tirar fuori bei bordolesi, dalle parti di trento bolle francesi tuttaltro che improponibili mentre in messico non si puo' manco provare a fare una boccia di nebbiolo.
Ma poi sta cosa che al di fuori di italia francia e compagnia non si possano produrre vini che non siano internazionali/marmellatosi/concentrati chi l'ha detta?
E soprattutto sulla base di quali convinzioni?
Per me è solo chiusura mentale e ignoranza in materia.
Che uno non voglia sbattersi a cercare vini del nuovo mondo ci sta, che non voglia pagarli quei prezzi (obiettivamente non convenientissimi paragonati all'italia) idem ma da qui a generalizzare su interi continenti, boh, a me un pochettino i coglioni per terra cadono.
recentemente ho bevuto una serie di grenache californiane da lacrime, vini semplicemente splendidi, con assolutamente nulla di internazionale/marmellata/buuulabarriquecattiva.
Secondo me sarebbe meglio avere meno pregiudizi e più assaggi prima di uscirsene con certe generalizzazioni.


Quoto tutto.
Penso che alcuni vitigni autoctoni andrebbero rispettati un po' di più, ma ... chi è senza peccato? (come dicevi anche tu)
Per quanto riguarda il "concorso", c'erano vini di tutto il mondo e degustatori di tutto il mondo. Siamo arrivati ultimi. STOP!
Secondo me ci potrà essere stato qualche errore nella scelta dei partecipanti, che magari persone migliori le abbiamo ... fatto sta che siamo arrivati ultimi. Se avessimo voluto fare gli snob, avremmo forse dovuto evitare di partecipare :wink:
Il mio sistema di monitoraggio della cantina:
http://www.checkmycellar.com/Cellar_001.html
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda maxer » 19 ott 2017 21:19

[*]
vinogodi ha scritto:
marcolanc ha scritto:
alexer3b ha scritto:
marcolanc ha scritto:Ciò premesso, riguardo la capacità di riconoscere un vino alla cieca, io la penso come Rizzari (http://www.piattoforte.it/blog-dautore/ ... otere.html): credo che un bravo degustatore possa valutare un vino anche senza riconoscerne l'esatta provenienza ed è anche quello che mi aspetto principalmente da questo tipo di professionisti. Se indovina il vino che ha nel bicchiere, ma non ha capacità critica (e quindi mi dà consigli inutili o, peggio, sbagliati), per me è solo un fenomeno da baraccone: molto meglio un degustatore che magari non ha una capacità mnemonica da Pico della Mirandola dei vini, ma che ha una capacità critica notevole. Poi magari il team francese e quello inglese erano formati da persone che hanno entrambe le qualità (nel qual caso, tanto di cappello), ma di per sé questa è una classifica che a me dice poco.

Non sono d'accordissimo. Derubricare a fenomeno da baraccone chi riesce a indovinare alla cieca un vino è per me limitante. Per farlo (almeno nelle sue caratteristiche principali) si deve fare uno sforzo di valutazione e giudizio sullo stesso, sulla tipologia. Dire perchè un vino è buono o meno deve necessariamente far scopa con la tipologia dello stesso, altrimenti un critico premierebbe solo i vini che corrispondono alla sua idea di vino e al ciò che gli detta il palato, quindi, se non specificata, arrivare quantomeno alla tipologia e alla sua corrispondenza è un esercizio fondamentale. Ipotizziamo, non conoscendoti, che ti piaccia il Pinot Nero: non ti stupiresti di trovare nel calice un Pinot Nero, con tutti i suoi riconoscimenti da Pinot Nero ma dal colore scuro come la pece? Come lo valuteresti alla cieca? Ti fermeresti a dire che è un buon vino perchè risponde a tutte le caratteristiche che cerchi nel Pinot Nero (leggerezza e facilità di beva, complessità olfattiva, tannino morbido) oppure faresti uno sforzo per dire che non è un Pinot Nero tipico quantomeno per il colore? E per dire che non è un Pinot Nero tipico dovresti aver almeno una volta bevuto un Pinot Nero e dovresti fare un minimo sforzo mnemonico per quantomeno tracciarne i caratteri fondamentali. Poi se vogliamo invece dire che la cieca non serve (cosa che dicono molti di coloro che perculano quelli che azzeccano i vini alla cieca) allora è un altro paio di maniche.

Alex

Ciao Alex!
Non mi sono spiegato bene prima. Non voglio dire che la capacità di riconoscere un vino non sia importante: dico che quella capacità, da sola, per me non determina il valore di un degustatore. Il degustatore, per quanto mi riguarda, deve avere prima di tutto capacità critica: deve essere in grado di valutare e guidare chi lo ascolta. Nell’esempio che giustamente hai portato, hai sottinteso proprio questo: che chi assaggia un vino sia in grado di affermare se è “buono” (secondo canoni il più possibile oggettivi) e soprattutto perché lo è oppure no. Corrispondenza a vitigno e terroir? Acidità? Tannino? Dinamica?
Ecco, solo questo volevo dire: una gara di “riconoscimento di vini”, per me, non determina le capacità a tutto tondo dei degustatori partecipanti.
...non ho mai capito perché né mi capacito... quindi sono un fenomeno da psicanalisi e il problema è tutto mio, ma quando sento di concorsi di riconoscimento cieco dei vini , concorsi da sommelier , concorsi legati al vino in generale , ho un rigetto quasi istintivo , quasi schifato . Quindi con una operazione di introspezione , cercherò di analizzare il più criticamente possibile questo mio problema , magari con l'aiuto e il supporto di un bravo psicoterapeuta .
PS: che sia solo invidia? Che da piccolo mi sognavo di alzare la coppa di miglior sommelier del mondo alla Gardini e ho sempre visto frustrata questa mia aspirazione per dabbenaggine e incapacità e , quindi, l'inconscio si ribella al mio triste destino di inadeguatezza nell'affrontare il bicchiere? Eppure qualche Ceca l'ho trombata , dovrei essermi liberato da questo fantasma psicologico latente ...
PS: ma andassero affanculo loro e i concorsi internazionali sul vino di qualsiasi foggia e tipologia : MA CHISSENEFREGA ! ...

Konkordo kon Marko sul MA KISSENEFREGA !
Konkordo soprattutto sulla liberazione dal fantasma della CEKA: esplosive ! :shock:
Per i degustatori-sommelier penso che debbano possedere due qualità fondamentali (oltre a quelle puramente tecnico-gustative): a) la capacità di saper scegliere il giusto abbinamento con il piatto b) l'onestà di consigliare al cliente il vino adatto, senza sottostare a certe interessate imposizioni del ristoratore oppure a scelte effettuate in base a interessi economici personali tipo provvigioni sulle bottiglie vendute di una certa cantina piuttosto che un' altra.
Comunque sarò presuntuoso, a volte sbaglierò, ma il vino al ristorante me lo scelgo sempre io, anche se me lo proponesse il campione del mondo dei degustatori. Almeno so che me la prenderei con me stesso, evitando risse ... :D
carpe diem 8)
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videodrome
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda videodrome » 19 ott 2017 21:51

puspo ha scritto:
venicka ha scritto:mi piacerebbe sapere in base a quale principio a bolgheri si posson tirar fuori bei bordolesi, dalle parti di trento bolle francesi tuttaltro che improponibili mentre in messico non si puo' manco provare a fare una boccia di nebbiolo.
Ma poi sta cosa che al di fuori di italia francia e compagnia non si possano produrre vini che non siano internazionali/marmellatosi/concentrati chi l'ha detta?
E soprattutto sulla base di quali convinzioni?
Per me è solo chiusura mentale e ignoranza in materia.
Che uno non voglia sbattersi a cercare vini del nuovo mondo ci sta, che non voglia pagarli quei prezzi (obiettivamente non convenientissimi paragonati all'italia) idem ma da qui a generalizzare su interi continenti, boh, a me un pochettino i coglioni per terra cadono.
recentemente ho bevuto una serie di grenache californiane da lacrime, vini semplicemente splendidi, con assolutamente nulla di internazionale/marmellata/buuulabarriquecattiva.
Secondo me sarebbe meglio avere meno pregiudizi e più assaggi prima di uscirsene con certe generalizzazioni.


Quoto tutto.
Penso che alcuni vitigni autoctoni andrebbero rispettati un po' di più, ma ... chi è senza peccato? (come dicevi anche tu)
Per quanto riguarda il "concorso", c'erano vini di tutto il mondo e degustatori di tutto il mondo. Siamo arrivati ultimi. STOP!
Secondo me ci potrà essere stato qualche errore nella scelta dei partecipanti, che magari persone migliori le abbiamo ... fatto sta che siamo arrivati ultimi. Se avessimo voluto fare gli snob, avremmo forse dovuto evitare di partecipare :wink:

Massimo, le prox volte che ci troveremo mi impegnerò a portare dei fantastici traminer toscani o dei favolosi nebbioli messicani che apprezzerai indubbiamente. Rinaldi 2004? buah, innoviamo!
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda videodrome » 19 ott 2017 22:19

venicka ha scritto:mi piacerebbe sapere in base a quale principio a bolgheri si posson tirar fuori bei bordolesi, dalle parti di trento bolle francesi tuttaltro che improponibili mentre in messico non si puo' manco provare a fare una boccia di nebbiolo.
Ma poi sta cosa che al di fuori di italia francia e compagnia non si possano produrre vini che non siano internazionali/marmellatosi/concentrati chi l'ha detta?
E soprattutto sulla base di quali convinzioni?
Per me è solo chiusura mentale e ignoranza in materia.
Che uno non voglia sbattersi a cercare vini del nuovo mondo ci sta, che non voglia pagarli quei prezzi (obiettivamente non convenientissimi paragonati all'italia) idem ma da qui a generalizzare su interi continenti, boh, a me un pochettino i coglioni per terra cadono.
recentemente ho bevuto una serie di grenache californiane da lacrime, vini semplicemente splendidi, con assolutamente nulla di internazionale/marmellata/buuulabarriquecattiva.
Secondo me sarebbe meglio avere meno pregiudizi e più assaggi prima di uscirsene con certe generalizzazioni.

1) http://forum.gamberorosso.it/viewtopic.php?f=13&t=207253#p1674809
2) ho sempre meno tempo (qualche altro hobby), pazienza (l'età, sai....) e soldi per fare ricerca su vini di mercati emergenti e trovarne magari 1 buono dopo 100 assaggi;
3) mi beo della mia ignoranza in un circolo autoreferenziale;
4) non ho lacrimato (anche se li ho apprezzati per bene) 2 settimane bevendo con Wineduck anche grenache di CDP; magari ieri sera qualche brividino mi è venuto bevendo con qualche amico 3 La La La, ma sono poco incline alla lacrima facile.

Qualche anno fa preso dalla smania di ricerca indotta da qualche deficiente di critico cinematografico, mi sono guardato (e acquistato) almeno un centinaio di film di Hong Kong/Taiwan. Scoprii Wong Kar Wai, John Who e Takeshi Kitano (che è giapponese, vabbeh), tutto il resto lo buttai nel cesso.... e capii che lo Wu xia Pian non fa per me.....

Truffaut e Fassbinder mi piacciono tuttora.
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda venicka » 19 ott 2017 23:00

videodrome ha scritto:1) http://forum.gamberorosso.it/viewtopic.php?f=13&t=207253#p1674809
2) ho sempre meno tempo (qualche altro hobby), pazienza (l'età, sai....) e soldi per fare ricerca su vini di mercati emergenti e trovarne magari 1 buono dopo 100 assaggi;
3) mi beo della mia ignoranza in un circolo autoreferenziale;
4) non ho lacrimato (anche se li ho apprezzati per bene) 2 settimane bevendo con Wineduck anche grenache di CDP; magari ieri sera qualche brividino mi è venuto bevendo con qualche amico 3 La La La, ma sono poco incline alla lacrima facile.

Qualche anno fa preso dalla smania di ricerca indotta da qualche deficiente di critico cinematografico, mi sono guardato (e acquistato) almeno un centinaio di film di Hong Kong/Taiwan. Scoprii Wong Kar Wai, John Who e Takeshi Kitano (che è giapponese, vabbeh), tutto il resto lo buttai nel cesso.... e capii che lo Wu xia Pian non fa per me.....

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appunto, lui ha assaggiato il vino prima di parlare, che è ciò che si dovrebbe fare.
Ha bevuto un nebbiolo legnoso demmerda, amen, l’italia è piena di nebbiolo legnosi, non mi stupisce che ce ne sia UNO pure in messico.
Poi da qui a dire che tutto il messico, con qualunque suolo, esposizione, vitigno etcetcetc tira fuori solo vinacci per me ce ne passa.
Idem arrivare a parlare di continenti interi.
Poi se i tuoi assaggi di vini californiani/sudafricani etcetcetc sono 99 merde e uno buono fai non bene ma benissimo a saltare.
Io c’ho proporzioni diverse e avendo meno hobby mi diverto a cazzeggiare cercando robe scrause da posti scrausi.
Ma qui si parla di gusti, e quelli sono personali e indiscutibili.
Io trovo certe generalizzazioni esagerate, tutte le volte che ho organizzato cieche al riguardo sono SEMPRE uscite sorprese clamorose.
Se poi ogni volta che uno beve un buon pinot/nebbiolo/grenache non lo puo’ dire perché i monfortino i rayas e la tache ovviamente sono migliori amen, per me questa è la morte dell’amore per il vino, che dovrebbe essere curiosità, mancanza di pregiudizi e capacità di apprezzare, possibilmente lacrimando, pure dei semplici ottimi vini, non solo le bocce da totmila euro.
e il mondo, nuovo così come quello vecchio, è pieno di ottimi vini.
Detto questo ti piace fassbinder che per me è dio ergo bene o male puoi dire tutto.
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda lloyd142 » 20 ott 2017 09:22

venicka ha scritto:Se poi ogni volta che uno beve un buon pinot/nebbiolo/grenache non lo puo’ dire perché i monfortino i rayas e la tache ovviamente sono migliori amen, per me questa è la morte dell’amore per il vino......


Standing ovation!!! :D :D
«E coloro che furono visti danzare, vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica»
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda zampaflex » 20 ott 2017 09:43

videodrome ha scritto:
Qualche anno fa preso dalla smania di ricerca indotta da qualche deficiente di critico cinematografico, mi sono guardato (e acquistato) almeno un centinaio di film di Hong Kong/Taiwan. Scoprii Wong Kar Wai, John Who e Takeshi Kitano (che è giapponese, vabbeh), tutto il resto lo buttai nel cesso.... e capii che lo Wu xia Pian non fa per me.....

Truffaut e Fassbinder mi piacciono tuttora.


Takeshi Kitano! Grande (e suonato, pure)! :D

venicka ha scritto:Poi da qui a dire che tutto il messico, con qualunque suolo, esposizione, vitigno etcetcetc tira fuori solo vinacci per me ce ne passa.
Idem arrivare a parlare di continenti interi.
Poi se i tuoi assaggi di vini californiani/sudafricani etcetcetc sono 99 merde e uno buono fai non bene ma benissimo a saltare.
Io trovo certe generalizzazioni esagerate, tutte le volte che ho organizzato cieche al riguardo sono SEMPRE uscite sorprese clamorose.


Va bene, apriamo un dibattito di quelli anni settanta...la cultura ed il terroir contano? O conta solo il risultato finale nel bicchiere?
Tendenzialmente, essendo un essere razionale, direi che conta solo il secondo, ma il rischio che vengano adottati mezzi per ottenere il risultato prescindendo dalle caratteristiche diverse dei primi è sempre in agguato, e di conseguenza le perplessità sono forti.
Anche perché la cultura enologica del nuovo mondo E' marmellatosa/barriccosa.
Le rare eccezioni sono sintomo di evoluzione del gusto del mercato nel suo complesso o fulgide gemme figlie di produttori ispirati dalla leggerezza dei territori classici?
Non progredi est regredi
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 20 ott 2017 12:00

zampaflex ha scritto:
videodrome ha scritto:
Qualche anno fa preso dalla smania di ricerca indotta da qualche deficiente di critico cinematografico, mi sono guardato (e acquistato) almeno un centinaio di film di Hong Kong/Taiwan. Scoprii Wong Kar Wai, John Who e Takeshi Kitano (che è giapponese, vabbeh), tutto il resto lo buttai nel cesso.... e capii che lo Wu xia Pian non fa per me.....

Truffaut e Fassbinder mi piacciono tuttora.


Takeshi Kitano! Grande (e suonato, pure)! :D

venicka ha scritto:Poi da qui a dire che tutto il messico, con qualunque suolo, esposizione, vitigno etcetcetc tira fuori solo vinacci per me ce ne passa.
Idem arrivare a parlare di continenti interi.
Poi se i tuoi assaggi di vini californiani/sudafricani etcetcetc sono 99 merde e uno buono fai non bene ma benissimo a saltare.
Io trovo certe generalizzazioni esagerate, tutte le volte che ho organizzato cieche al riguardo sono SEMPRE uscite sorprese clamorose.


Va bene, apriamo un dibattito di quelli anni settanta...la cultura ed il terroir contano? O conta solo il risultato finale nel bicchiere?


ecco, per me la domandona è questa..
se ci si riferisce al vino come veicolo emozionale, e si sposa l'impostazione veronelliana, i prodotti enogastronomici possono considerarsi talvolta come il risultato di una forma d'arte..e come si fa a valutare il prodotto dell'arte prescindendo dalla considerazione del percorso artistico dell'autore? semplicemente non si può...cosa sarebbe la gioconda se non l'avesse dipinta leonardo? e attenzione, una valutazione fatta in tal senso non è più oggettiva, semmai è vero il contrario..sarebbe lacunosa, incompleta, addirittura errata.
si può valutare un vino prescindendo dall'etichetta? certamente si, ma allora si cambia la premessa iniziale: il vino non è arte ma semplice artigianato, o prodotto industriale..rileggendola quest'ultima frase ci si accorge di come sia troppo stretta..non ci sta li dentro tutto il vino del mondo, perché è troppo vario, troppo sfumato, troppo grande per farcelo stare.

sarà che alla cieca saprei forse riconoscere giusto qualche barbera e qualche chianti, ma (forse per diverse motivazioni) sono d'accordo con vinogodi..queste gare le trovo abbastanza inutili perché riducono a una semplice bevanda qualcosa che per me rappresenta tutt'altro.
Lorenzo
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda venicka » 20 ott 2017 12:15

zampaflex ha scritto:Va bene, apriamo un dibattito di quelli anni settanta...la cultura ed il terroir contano? O conta solo il risultato finale nel bicchiere?
Tendenzialmente, essendo un essere razionale, direi che conta solo il secondo, ma il rischio che vengano adottati mezzi per ottenere il risultato prescindendo dalle caratteristiche diverse dei primi è sempre in agguato, e di conseguenza le perplessità sono forti.
Anche perché la cultura enologica del nuovo mondo E' marmellatosa/barriccosa.
Le rare eccezioni sono sintomo di evoluzione del gusto del mercato nel suo complesso o fulgide gemme figlie di produttori ispirati dalla leggerezza dei territori classici?


la cultura avoja che conta, e di sicuro bolgheri o napa valley non sono né dubito saranno mai vosne romanée o serralunga.
Sul discorso terroir avoja bis, ma qui per me noi europei facciamo l'errore di fare di tutta l'erba un fascio a livelli cronici: la california di sicuro non è tutta los angeles, spiagge e palme, ergo avoja che pure lì trovi bei territori, con belle esposizioni e bei suoli.
Poi il clima cambia e le mode cambiano: più di una maison di champagne ha acquistato terreni nel sud dell'inghilterra, dove tradizione per la viticoltura meno di zero eppure suoli e clima si prestano a sperimentazioni in via di riscaldamenti climatici funesti e via dicendo (tra l'altro stan tirando fuori bolle interessanti in perfida albione).
Poi non sono assolutamente d'accordo sulla cultura enologica del nuovo mondo marmellatosa/barricosa nel 2017
Negli anni novanta e primi 2000 sì, ma pure qui mi sembra che non si scherzasse, ancora ricordo le enoteche che vendevano due nero d'avola, uno economico e l'altro "barricato" che era il vino da presunti intenditori.
Vattene in qualunque wine bar serio a chicago, austin, san francisco et similia e troverai vini buoni, mai improponibili e decisamente gastronomici.
Poi sulla barrique io pure se non sembra non la vedo per niente male, e non parlo di quella usata leggermente come dai classici in borgogna, ma pure di quella bella vastasa: il kupra di casolanetti è tutto tranne che un vino leggiadro, old world style, scarico e via dicendo, anzi è fondamentalmente l'opposto.
Detto questo per me è un vino della madonna, totalmente diverso dai vini che sono solito bere e apprezzare, ma un vino della madonna.
Concentrare un vino, o utilizzare barrique molto tostate sono scelte stilistiche che poco hanno a che fare col territorio d'origine, tutto qui.
Negli anni 90 andavano molto ste tecniche, ora meno.
In italia come in usa.

Io alla fine rimango della mia idea, meno pregiudizi più assaggi.
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda pippuz » 20 ott 2017 13:04

venicka ha scritto:Negli anni novanta e primi 2000 sì, ma pure qui mi sembra che non si scherzasse, ancora ricordo le enoteche che vendevano due nero d'avola, uno economico e l'altro "barricato" che era il vino da presunti intenditori.

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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda venicka » 20 ott 2017 13:44

pippuz ha scritto:
venicka ha scritto:Negli anni novanta e primi 2000 sì, ma pure qui mi sembra che non si scherzasse, ancora ricordo le enoteche che vendevano due nero d'avola, uno economico e l'altro "barricato" che era il vino da presunti intenditori.

Morgante ? :mrgreen:


ah, che belli i tempi in cui tutti i vini profumavano della mitica triade cacao/cocco/vaniglia :mrgreen:
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda pippuz » 20 ott 2017 14:45

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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda andrea » 20 ott 2017 16:15

La signora Massolino nonna che mi diceva del Parafada: Eh! questo fa la barìc!!!! è buono!
Ti amo Licia!!!
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Spedisco entro 5 giorni lavorativi, sempre che riesca a trovare i vini nel casino della mia cantina
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda FiloBianco » 20 ott 2017 16:32

Aggiungo che i vini proposti non sono molto in linea con quanto proposto all'esame MS (i vini non credo siano pubblici) o quelli del MW (vedi alla fine). I vini del MW sono molto piu' semplici anche se scrivere la nota e' molto, molto piu' complesso (la nota non deve essere descrittiva ma motivare come mai si sentono certe cose nel bicchiere e usare il rasoio di Ockham per arrivare a cosa possa essere come tipologia, qualita' e potenziale di invecchiamento.

QUESTION 1
Wines 1-3 are all from the same country and region. For each wine:
Identify the origin as closely as possible, with reference to the grape variety(ies) used. (3 x 11 marks)
Discuss the winemaking techniques used to arrive at this style. (3 x 8 marks)
Discuss the commercial potential. (3 x 6 marks)

QUESTION 2
Wines 4-5 are made from the same grape variety. With reference to both wines:
Identify the grape variety (20 marks)Identify the grape variety and origin(s) as closely as possible. (16 marks)
For each wine:
Identify the origin as closely as possible. (2 x 6 marks)
Discuss the wine's quality and maturity within the context of its origin. (2 x 6 marks)
What are the key winemaking techniques used in the wine's production? (2 x 5 marks)

QUESTION 3
Wines 6-7 are from Italy and are made from different grape varieties. For each wine:
Identify the origin as closely as possible with reference to the grape variety used. (2 x 12
marks)
Discuss the wine's style and quality; in which area of the trade would this wine be most
successful? (2 x 13 marks)

QUESTION 4
Wines 8-10 are all from Europe and each is made from a different grape variety. For each wine:
Identify the grape variety. (3 x 8 marks)
Identify the origin as closely as possible. (3 x 8 marks)
Consider how the winemaker has sought to retain the wine's sense of place. (3 x 9 marks)

QUESTION 5
Wines 11-12 are made from the same grape variety. For each wine:
Identify the origin as closely as possible. (2 x 10 marks) Identify the vintage and consider the capacity to improve in the bottle. (2 x 8 marks) Discuss the method of production with particular reference to the use of oak. (2 x 7 marks)

PRACTICAL PAPER 1 - WINE LIST
Muscadet Sèvre et Maine, Vincent & Sébastien Chéreau. 2015. Loire, France (12%)
Savennières, Château d'Epiré. 2014. Loire, France (13.5%)
Pouilly Fumé, Les Griottes, Jean-Pierre Bailly. 2015. Loire, France (12.5%)
Pinot Gris, Charles Schleret. 2007. Alsace, France (14%)
Pinot Gris, Neudorf. 2015. Nelson, New Zealand (14%)
Soave Classico, Inama. 2016. Veneto, Italy (12%)
Roero Arneis, Cornarea. 2016. Piemonte, Italy (13.5%)
Muscat Réserve, Trimbach. 2014. Alsace, France (12.5%)
Albariño, Pazo de Villarei. 2015. Rias Baixas, Spain (12.5%)
Condrieu, Coteau de Vernon, Georges Vernay. 2014. Rhône, France (14%)
Meursault, 1er Cru Les Charmes Dessus, Château de Meursault. 2013. Burgundy, France (13.5%)
Chablis, Vielles Vignes de Sainte Claire, Jean Marc Brocard. 2014. Burgundy, France (12.5%)

PRACTICAL PAPER 2

QUESTION 1
Wines 1-4 are from different countries. They all share a common dominant grape variety. With reference to all four wines:
Identify the common dominant grape variety. (16 marks)
For each wine:
Identify the origin as closely as possible. (4 x 8 marks)
Identify the key winemaking techniques used, with reference to other grape varieties and any oak maturation. (4 x 6 marks)
Comment on quality and maturity. (4 x 7 marks)

QUESTION 2
Wines 5-8 are from the same country but from different regions. For each wine:
Identify the origin and variety(ies) as closely as possible. (4 x 12 marks)
Assess the quality within the context of the region of origin. (4 x 7 marks)
Comment on the maturity. (4 x 6 marks)

QUESTION 3
Wines 9-12 are made from different grape varieties. For each wine:
Identify the grape variety. (4 x 8 marks)
Identify the origin as closely as possible. (4 x 8 marks)
Comment on quality and commercial potential, within the context of the region of origin. (4 x 9 marks)

PRACTICAL PAPER 2 - WINE LIST
Château Montrose. 1996. St Estèphe, Bordeaux, France (12.5%)
Cabernet Sauvignon / Shiraz, Oxford Landing. 2014. South Australia, Australia (13.5%)
Cabernet Sauvignon, Silver Oak. 2012. Alexander Valley, California, USA (14.2%)
Rubicon, Meerlust. 2013. Stellenbosch, South Africa (14%)
Montepulciano d'Abruzzo, La Piuma. 2015. Abruzzo, Italy (13%)
Chianti Classico Riserva, 'Rancia', Felsina Berardenga. 2012. Tuscany, Italy (14.5%)
Barolo, Pio Cesare. 2012. Piemonte, Italy (14%)
Etna Rosso, Archineri, Pietradolce. 2014. Sicily, Italy (15%)
Chinon, Domaine de la Semellerie. 2014. Loire, France (12.5%)
Spätburgunder, Martin Wassmer. 2014. Baden, Germany (13.5%)
Pinotage, Kaapzicht. 2013. Stellenbosch, South Africa (14.5%)
Lagrein, Castel Turmhof, Tiefenbrunner. 2014. Südtirol / Alto Adige, Italy (13%)

PRACTICAL PAPER 3

QUESTION 1
Wines 1-3 are rosés from three different countries. For each wine:
Identify the origin as closely as possible with reference to the style. (3 x 7 marks)
Highlight the key winemaking techniques used. (3 x 8 marks)
Discuss the commercial appeal and market positioning. (3 x 10 marks)

QUESTION 2
Consider wine 4 to be of unknown origin. For this wine:
Highlight the key winemaking techniques used. (15 marks)
Discuss its style, quality and possible market positioning. (10 marks)

QUESTION 3
Wines 5-6 are labelled as different single grape varieties. For each wine:
Identify the grape variety. (2 x 8 marks)
State the level of residual sugar (g/l) and level of alcohol (%). (2 x 4 marks)
Discuss the quality and commercial potential. (2 x 13 marks)

QUESTION 4
Wines 7-8 are made predominately from the same grape variety. Considering both wines together:
Name the dominant grape variety. (10 marks)
Identify the origin(s) as closely as possible. (20 marks)
Compare and contrast the styles with reference to the likely market positioning of each
wine. (20 marks)

QUESTION 5
Wines 9-10 are from the same country and region. For each wine:
Identify the origin as closely as possible. (2 x 8 marks)
Consider the likely vintage. (2 x 7 marks)
Comment on the quality and potential to improve further in the bottle. (2 x 10 marks)

QUESTION 6
Wines 11-12 are both fortified. For each wine:
Identify the origin as closely as possible. (2 x 9 marks)
Comment on the method of production with reference to the wine's quality. (2 x 10 marks)
Who would buy this wine? (2 x 6 marks)

PRACTICAL PAPER 3 - WINE LIST
White Zinfandel, Sutter Home. N.V. California, USA (9.5%)
Billette Rosé, Pradel. 2015. Provence, France (13%)
Pelorus Rosé, Cloudy Bay. N.V. Marlborough, New Zealand (12.5%)
'Amber', Cullen. 2014. Margaret River, WA, Australia (15%)
Riesling, Giesen. 2015. New Zealand (10%)
Gewürztraminer, Late Harvest, Husch Estate. 2014. Anderson Valley, California, USA (11%)
Cuvée Juveniles, Torbreck. 2014. Barossa Valley, Australia (14.5%)
Châteauneuf-du-Pape, Domaine du Vieux Lazaret. 2013. Rhône Valley, France (14%)
Côte de Nuits Villages, Vieilles Vignes, Domaine David Clark. 2012. Burgundy, France (13%)
Nuits St Georges, 1er Cru Clos des Argillières, Domaine Rion. 2011. Burgundy, France (13%)
Palo Cortado, Viejo CP, Valdespino. N.V. Jerez, Spain (20%)
Maury 'Grande Reserve', Domaine Pouderoux. N.V. Roussillon, France (15.5%)
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda gianni femminella » 20 ott 2017 16:38

venicka ha scritto:
pippuz ha scritto:
venicka ha scritto:Negli anni novanta e primi 2000 sì, ma pure qui mi sembra che non si scherzasse, ancora ricordo le enoteche che vendevano due nero d'avola, uno economico e l'altro "barricato" che era il vino da presunti intenditori.



ah, che belli i tempi in cui tutti i vini profumavano della mitica triade cacao/cocco/vaniglia :mrgreen:


Cacchio, me ne ricordo anche io. La famosa distinzione fra quello normale, e quello buono perché era barricato.
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda pippuz » 20 ott 2017 16:41

andrea ha scritto:La signora Massolino nonna che mi diceva del Parafada: Eh! questo fa la barìc!!!! è buono!

Unico che difatti non ho mai comprato. :lol:
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda Timoteo » 20 ott 2017 16:53

gianni femminella ha scritto:
venicka ha scritto:
pippuz ha scritto:
venicka ha scritto:Negli anni novanta e primi 2000 sì, ma pure qui mi sembra che non si scherzasse, ancora ricordo le enoteche che vendevano due nero d'avola, uno economico e l'altro "barricato" che era il vino da presunti intenditori.



ah, che belli i tempi in cui tutti i vini profumavano della mitica triade cacao/cocco/vaniglia :mrgreen:


Cacchio, me ne ricordo anche io. La famosa distinzione fra quello normale, e quello buono perché era barricato.


le mode girano, passano.
vedi la fica, qui non va più.
per dire.
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda pippuz » 20 ott 2017 16:54

da mo'
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda zampaflex » 20 ott 2017 17:11

FiloBianco ha scritto:Aggiungo che i vini proposti non sono molto in linea con quanto proposto all'esame MS (i vini non credo siano pubblici) o quelli del MW (vedi alla fine). I vini del MW sono molto piu' semplici anche se scrivere la nota e' molto, molto piu' complesso (la nota non deve essere descrittiva ma motivare come mai si sentono certe cose nel bicchiere e usare il rasoio di Ockham per arrivare a cosa possa essere come tipologia, qualita' e potenziale di invecchiamento.



Tu quindi ti stai preparando per questa maratona? Complimenti...
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda benux » 20 ott 2017 17:11

mi è venuta voglia di cercare questo nebbiolo :D
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda andrea » 20 ott 2017 17:16

zampaflex ha scritto:
FiloBianco ha scritto:Aggiungo che i vini proposti non sono molto in linea con quanto proposto all'esame MS (i vini non credo siano pubblici) o quelli del MW (vedi alla fine). I vini del MW sono molto piu' semplici anche se scrivere la nota e' molto, molto piu' complesso (la nota non deve essere descrittiva ma motivare come mai si sentono certe cose nel bicchiere e usare il rasoio di Ockham per arrivare a cosa possa essere come tipologia, qualita' e potenziale di invecchiamento.



Tu quindi ti stai preparando per questa maratona? Complimenti...

Il MW di Filo è un po' come la fabbrica del Duomo.... :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda paperofranco » 22 ott 2017 17:19

FiloBianco ha scritto:Anche se un filo ingenerosa, questa classifica fotografa molto bene il livello dei professionisti italiani. L'impostazione inglese (assaggio alla cieca e ti dico il prezzo che vorrei pagare per il vino) credo sia riconosciuta un po' da tutti come la migliore. Su questo concetto si basano sia la sequenza del MW che quella del MS.

Non ci sono MW italiani o MS italiani. Fino a Settembre 2017 non credo nessun italiano abbia passato il pratico del MW (uno solo ha passato il teorico).

Aggiungo che in Cile, Sudafrica e Nuova Zelanda ci sono vini splendidi che sverniciano moltissimi tre bicchieri nostrani in tutti i mercati esteri. Capisco d'altronde la visione parziale da un paese che e' grande produttore e che non ha bisogno di bere vini stranieri nel consumo quotidiano (anche la Francia ha lo stesso problema ma in versione minore). Cio' non toglie che se sei un professionista sei obbligato a conoscere e confrontarti con altre realta' estere.

Agguingo che nella mia limitata esperienza con degustatori italiani in UK ho sempre trovato grosse lacune. Ripeto e' dovuto alla formazione su vini autoctoni (spesso consumati solo in Italia) e mancanza di esperienza su altri vini. Non si puo' pretendere di far bene.


Il fatto che certi vini di merda abbiano più successo all'estero dei nostri non vuol proprio dire assolutamente un cazzo, di certo non che siano più buoni.
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda paperofranco » 22 ott 2017 17:23

venicka ha scritto:mi piacerebbe sapere in base a quale principio a bolgheri si posson tirar fuori bei bordolesi, dalle parti di trento bolle francesi tuttaltro che improponibili mentre in messico non si puo' manco provare a fare una boccia di nebbiolo.
Ma poi sta cosa che al di fuori di italia francia e compagnia non si possano produrre vini che non siano internazionali/marmellatosi/concentrati chi l'ha detta?
E soprattutto sulla base di quali convinzioni?
Per me è solo chiusura mentale e ignoranza in materia.
Che uno non voglia sbattersi a cercare vini del nuovo mondo ci sta, che non voglia pagarli quei prezzi (obiettivamente non convenientissimi paragonati all'italia) idem ma da qui a generalizzare su interi continenti, boh, a me un pochettino i coglioni per terra cadono.
recentemente ho bevuto una serie di grenache californiane da lacrime, vini semplicemente splendidi, con assolutamente nulla di internazionale/marmellata/buuulabarriquecattiva.
Secondo me sarebbe meglio avere meno pregiudizi e più assaggi prima di uscirsene con certe generalizzazioni.


Questa qui fa sbudellare dal ridere e dal piangere allo stesso tempo.....ma certo, e poi aspettiamo anche che i cinesi di merda ci vendano il loro sangiovese e accogliamolo come migliore dii quello che si fa nel Chianti e a Montalcino, e così siamo a posto......ovviamente pagandolo anche di più, sennò l'inculata non è completa.
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Re: Degustatori italiani ultimi classificati

Messaggioda FiloBianco » 23 ott 2017 09:25

paperofranco ha scritto:
FiloBianco ha scritto:Anche se un filo ingenerosa, questa classifica fotografa molto bene il livello dei professionisti italiani. L'impostazione inglese (assaggio alla cieca e ti dico il prezzo che vorrei pagare per il vino) credo sia riconosciuta un po' da tutti come la migliore. Su questo concetto si basano sia la sequenza del MW che quella del MS.

Non ci sono MW italiani o MS italiani. Fino a Settembre 2017 non credo nessun italiano abbia passato il pratico del MW (uno solo ha passato il teorico).

Aggiungo che in Cile, Sudafrica e Nuova Zelanda ci sono vini splendidi che sverniciano moltissimi tre bicchieri nostrani in tutti i mercati esteri. Capisco d'altronde la visione parziale da un paese che e' grande produttore e che non ha bisogno di bere vini stranieri nel consumo quotidiano (anche la Francia ha lo stesso problema ma in versione minore). Cio' non toglie che se sei un professionista sei obbligato a conoscere e confrontarti con altre realta' estere.

Agguingo che nella mia limitata esperienza con degustatori italiani in UK ho sempre trovato grosse lacune. Ripeto e' dovuto alla formazione su vini autoctoni (spesso consumati solo in Italia) e mancanza di esperienza su altri vini. Non si puo' pretendere di far bene.


Il fatto che certi vini di merda abbiano più successo all'estero dei nostri non vuol proprio dire assolutamente un cazzo, di certo non che siano più buoni.


Quindi giusto per mettere giu' due nomi quali grandi vini Sudafricani, Cileni o NZ hai bevuto che hanno deluso? Perche' se non metti giu' due nomi allora parliamo per sentito dire.

Facendo il caso del Sud Africa, non mi sto riferendo alle big brands tipo Kumala ma a gente come Mullineaux, Badehorst, Newton Johnson, Sadie Familie, Klein Costantia. E non mi addentro nemmeno nella New Wave che in questo momento sta facendo furore nel mondo del vino.

Quindi cosa hai bevuto che ti ha deluso? Per esempio trovo Badenhorst molto scolastico ma tutti i Syrah di Mullineaux molto centrati anche se in stile Hermitage/Cornas piu’ che Cote Rotie. Sadie invece ha una bella mano parecchio leggera.

Tu cosa pensi della rinascita dello Chenin oppure del riaffermarsi delle varieta’ rosse negli ultimi 10/15 anni? Dico al di la’ dei soliti di Stellenbosch/Franschoek. Anche perche’ Swartland o Paarl stanno venendo fuori bene anzi benissimo. Cioe’ non ci sono sono Elgin e compagnia cantante come regioni che funzionano.

Discutiamo. Se vuoi parliamo dei Pinot di Central Otago (forse adesso ce ne sono pure troppi) oppure di Casablanca/San Antonio, Elqui/Limari. Sarebbe veramente interessante.

Fammi sapere quando vuoi fare due parole anche al telefono.
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