Alberto ha scritto:maxer ha scritto:Voglar 2013 del grande Peter Dipoli
...
A mio parere senz'altro fra i migliori tre sauvignon italiani
Impossibile: Miani da solo ne fa 4...
Voglar in cantina sui 20 €.
Miani "leggermente" più caro
Alberto ha scritto:maxer ha scritto:Voglar 2013 del grande Peter Dipoli
...
A mio parere senz'altro fra i migliori tre sauvignon italiani
Impossibile: Miani da solo ne fa 4...
maxer ha scritto:Ma ad ottobre ci torniamo da Burlotto: Pelaverga, sarai di nuovo mio (con un po' di Baroli ...) !
Ziliovino ha scritto:Quindi chi mettiamo nella Top Ten sauvignon italiani? Miani, Voglar... e poi?
Wraith ha scritto:Ziliovino ha scritto:Quindi chi mettiamo nella Top Ten sauvignon italiani? Miani, Voglar... e poi?
Gumphof?
Ziliovino ha scritto:Wraith ha scritto:Ziliovino ha scritto:Quindi chi mettiamo nella Top Ten sauvignon italiani? Miani, Voglar... e poi?
Gumphof?
Direi di si.
Kante? Manincor? Falkenstein? Non è che abbondino proprio...
BarbarEdo ha scritto:Fuori da AA e FVG è dura... Forse il langhe sauv. dei Marchesi di Gresy.
maxer ha scritto:Il Pelaverga di Burlotto !
L'ho scoperto nel 2013, al termine di una visita in cantina. Erano già le 20.00 e ci era stato proposto in mancanza di Nebbiolo: acquistai sei bottiglie senza neppure assaggiarlo, considerata la mia grande fiducia in Burlotto.
Al ritorno fu la prima bottiglia ad essere aperta: colore tendente al rubino, naso di fragola e pepe bianco, in bocca di una piacevolezza ed eleganza sorprendenti, con una struttura anche importante di tannini carezzevoli. Sentori marcati di spezie e cioccolata e buona persistenza finale. Insomma, una sorpresa gradevolissima !
(Purtroppo ho aperto l'ultima bottiglia dieci giorni fa: me la sono bevuta con un piatto di spaghettini alle vongole veraci di Chioggia e peperoncino Habanero Chocolate. Uno sballo ... )
Ma ad ottobre ci torniamo da Burlotto: Pelaverga, sarai di nuovo mio (con un po' di Baroli ...) !
BarbarEdo ha scritto:Ziliovino ha scritto:Wraith ha scritto:Ziliovino ha scritto:Quindi chi mettiamo nella Top Ten sauvignon italiani? Miani, Voglar... e poi?
Gumphof?
Direi di si.
Kante? Manincor? Falkenstein? Non è che abbondino proprio...
In Alto Adige, oltre al già citato Dipoli, mi son piaciuti in passato i sauvignon di Haas (Schweizer, tra i suoi bianchi forse il migliore a mio parere, meglio del Manna ultimamente), quello di Hartmann Donà, quello dei Produttori di Colterenzio (la selezione, nn ricordo il nome...) È il Sanct Valentin dei Produttori di San Michele Appiano.
In Friuli Venica&Venica e Mario Schiopetto. Mai assaggiato il Sauvignon di Miani... Immagino sia da provare!
Fuori da AA e FVG è dura... Forse il langhe sauv. dei Marchesi di Gresy.
AmoSlade ha scritto: Gravner
AmoSlade ha scritto:, con tappa anche nei colli orientali da Vignai da Duline. )
zampaflex ha scritto:I
Detto ciò, è veramente difficile trovarne uno che sfugga a questa orrenda connotazione e si avvicini (a debita distanza, ça va sans dire) ai modelli loiresi, e che non debordi in una alcoolicità inutile e fastidiosa.
zampaflex ha scritto:I Sauvignon italiani sono quasi tutti irrimediabilmente marcati dal famoso sentore di bosso (che quando è grave, sconfina nella famigerata pipì di gatto). Ringraziamo soprattutto i vivai di Rauscedo per questo...
Detto ciò, è veramente difficile trovarne uno che sfugga a questa orrenda connotazione e si avvicini (a debita distanza, ça va sans dire) ai modelli loiresi, e che non debordi in una alcoolicità inutile e fastidiosa.
zampaflex ha scritto:I Sauvignon italiani sono quasi tutti irrimediabilmente marcati dal famoso sentore di bosso (che quando è grave, sconfina nella famigerata pipì di gatto). Ringraziamo soprattutto i vivai di Rauscedo per questo...
Detto ciò, è veramente difficile trovarne uno che sfugga a questa orrenda connotazione e si avvicini (a debita distanza, ça va sans dire) ai modelli loiresi, e che non debordi in una alcoolicità inutile e fastidiosa.
gpetrus ha scritto:zampaflex ha scritto:I Sauvignon italiani sono quasi tutti irrimediabilmente marcati dal famoso sentore di bosso (che quando è grave, sconfina nella famigerata pipì di gatto). Ringraziamo soprattutto i vivai di Rauscedo per questo...
Detto ciò, è veramente difficile trovarne uno che sfugga a questa orrenda connotazione e si avvicini (a debita distanza, ça va sans dire) ai modelli loiresi, e che non debordi in una alcoolicità inutile e fastidiosa.
perfettamente d'accordo....se qualcuno mi dice un sauvignon italico "diverso" accetto volentieri il suggerimento ...
Ziliovino ha scritto:BarbarEdo ha scritto:Ziliovino ha scritto:Wraith ha scritto:Ziliovino ha scritto:Quindi chi mettiamo nella Top Ten sauvignon italiani? Miani, Voglar... e poi?
Gumphof?
Direi di si.
Kante? Manincor? Falkenstein? Non è che abbondino proprio...
In Alto Adige, oltre al già citato Dipoli, mi son piaciuti in passato i sauvignon di Haas (Schweizer, tra i suoi bianchi forse il migliore a mio parere, meglio del Manna ultimamente), quello di Hartmann Donà, quello dei Produttori di Colterenzio (la selezione, nn ricordo il nome...) È il Sanct Valentin dei Produttori di San Michele Appiano.
In Friuli Venica&Venica e Mario Schiopetto. Mai assaggiato il Sauvignon di Miani... Immagino sia da provare!
Fuori da AA e FVG è dura... Forse il langhe sauv. dei Marchesi di Gresy.
Mario Schiopetto grave dimenticanza... ma è da parecchio che non lo assaggio.
Venica: per me è no.
gpetrus ha scritto:zampaflex ha scritto:I Sauvignon italiani sono quasi tutti irrimediabilmente marcati dal famoso sentore di bosso (che quando è grave, sconfina nella famigerata pipì di gatto). Ringraziamo soprattutto i vivai di Rauscedo per questo...
Detto ciò, è veramente difficile trovarne uno che sfugga a questa orrenda connotazione e si avvicini (a debita distanza, ça va sans dire) ai modelli loiresi, e che non debordi in una alcoolicità inutile e fastidiosa.
perfettamente d'accordo....se qualcuno mi dice un sauvignon italico "diverso" accetto volentieri il suggerimento ...
gpetrus ha scritto:gpetrus ha scritto:zampaflex ha scritto:I Sauvignon italiani sono quasi tutti irrimediabilmente marcati dal famoso sentore di bosso (che quando è grave, sconfina nella famigerata pipì di gatto). Ringraziamo soprattutto i vivai di Rauscedo per questo...
Detto ciò, è veramente difficile trovarne uno che sfugga a questa orrenda connotazione e si avvicini (a debita distanza, ça va sans dire) ai modelli loiresi, e che non debordi in una alcoolicità inutile e fastidiosa.
perfettamente d'accordo....se qualcuno mi dice un sauvignon italico "diverso" accetto volentieri il suggerimento ...
anzi uno ve lo propongo io: quello di Renato Keber , derivato in parte da cloni francesi e da vigne discretamente vecchie
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