paperofranco ha scritto:alì65 ha scritto:è tutta una questione di gusti
se ti piacciono i vini rigorosi e austeri si, altrimenti passa a zone più a nord per vini più piacevoli e goduriosi come Gevrey o Chambolle
su quali acquistare troppo lunga la lista....prova varie zone e fatti una tua idea che è la cosa migliore
Parole sante, poi uno può seguire fedelmente guide e libri specifici, partecipare a seminari professionali o a degustazioni tematiche didattiche, tutto fa brodo, ma se ci si limita a questo si rischia solo di bere con il gusto di qualcun altro, magari facendosi piacere anche quello che realmente non ci garba, una volta che ci abbiamo investito dei soldi significativi.
Le idee si schiariscono ed Il gusto personale si forma bevendo tanti vini di quella certa tipologia, e non parlo di microdosi, parlo di almeno un bel paio di bicchieri bevuti con la dovuta calma,
[u]questo è l'unico modo[/u].
No, Papero, questo è il TUO modo, certamente rispettabile, ma è solo UNO dei modi. Ti faccio il mio esempio:
- ho cominciato a conoscere la Borgogna ormai diversi anni fa, frequentando delle serate organizzate da una gloriosa enoteca di Bologna, il Divinis (ormai chiusa, ahimè), che si intitolavano "La Borgogna Comune per Comune: ...". In questo modo ho conosciuto i vini di Gevrey, Chambolle, Vosne, Beaune, ecc.;
- di lì è scattata la passione e ho cominciato a comprare guide francesi e a cercare di capire territori e aziende, sbevacchiando qua e là (purtroppo non ho ancora potuto calpestare quelle terre: non lo faccio, sinceramente, per questioni puramente economiche, perché in questo momento non ho la possibilità di investire cifre importanti per l'acquisto di bottiglie... cosa che vien da sè girando per cantine);
- poi è arrivato il forum e le degustazioni in Bue House (Dio abbia in gloria Marco), oltre che da Alì e Vinotec, in cui ho avuto la fortuna di assaggiare alcune tra le più belle bottiglie di Borgogna della mia vita;
- poi è arrivato l'acquisto diretto, solo dopo molto tempo nel mio caso, forse perchè prima avevo paura di sbagliare, o di spendere troppo;
- poi, ancora, il corso di Castagno, e di lì nuove scoperte ancora...
In questo piccolo percorso (che è lungi dall'essere terminato, sia chiaro) ho però affinato il MIO gusto sui vini di Borgogna. Che sicuramente si affinerà ancora, col tempo e con l'esperienza.
La strada che tu descrivi è certamente bella e rispettabile, ma presuppone una capacità di spesa notevole, che non tutti possiedono (diciamo che io voglia fare un approfondimento di 6 bottiglie di Gevrey, mettendoci dentro 3 village, 2 premier e 1 grand cru: la spesa è come minimo di 3/400 euro... e avrò approfondito un solo comune). E soprattutto non è l'unica valida (sarà l'unica valida per te, semmai).
Lasciami però aggiungere una cosa: quest'idea che studiando una regione sui libri o con l'aiuto di gente più esperta di te rischi di formarti
"con il gusto di qualcun altro, magari facendosi piacere anche quello che realmente non ci garba" è proprio una stronxata! Forse potrà essere così all'inizio, ma dopo anni di bevute proprio no!!
A me quest'idea imperante di demolizione sistematica della critica enologica - quella onesta, intendo (per fare nomi di gente che rispetto, così ci capiamo: Gentili, Rizzari, Gravina, Castagno, De Cristofaro e Boco, ecc.) - mi sta un pò sul caxxo. Questa "supponenza", per cui sembra che non si possa imparare nulla dal confronto e scambio di idee con qualcuno che ha bevuto più di te, proprio la detesto. Poi sono io il primo, tante volte, ad accorgermi che quel vino, per il mio gusto, è stato sopravvalutato/sottovalutato da quella critica che io pure rispetto. Ma nel vino, come nella vita, ci vuole intelligenza, capacità di confronto e umiltà.
Giustissimo, insomma, rivendicare il proprio gusto personale, ma il gusto non è mai qualcosa di immutabile e monolitico, il gusto evolve, il mio evolve da quando bevo! Ben venga, allora, il confronto con chi ti stimola a fare un passo in più, magari in una direzione nuova.
Infine, sulle "microdosi" son d'accordo, bisognerebbe sempre evitare, ma la tua fissa per il "minimo due bicchieri" è un tantino eccessiva...