Ero ieri da Roagna, solita splendida accoglienza da parte di Luca e vini che si confermano ormai ai massimi livelli langaroli e non solo ovviamente.
Assggiato:
- Barolo Pira 2011: il più debole di tutta la line, in particolare mi lasciato qualche dubbio sul naso, da valutare comunque tenendo presente più che i suoi demeriti, i meriti dei fratelli
- Barbaresco Pajè 2011: piaciuto di più ed in generale mi è parso un Barbaresco molto classico e preciso
- Barbaresco Asili vv 2011: è il calssico Asili, tutto giocato sulla finezza e l'eleganza, ottimo anche se a me un po' più di polpa non dispiace
- Barbaresco Montefico vv 2011: stilisticamente molto diverso, il volume in bocca è decisamente maggiore e diciamo che questo seppur con qualche lievissima imprecisione è più nelle mie corde
- Barbaresco Pajè vv 2011: questo è un mostriciattolo, ancora chiuso a riccio, ma la bocca è davvero incazzosa , ti riempe e ti gira il palato alla grande. Sarà uno splendido vino tendente al capolavoro
- Barbaresco Crichet Pajè 2007: una semplice ed assoluta goduria, lo si può vermaente già bere con assoluto piacere. Sarà pure un po' troppo piacione, ma ogni tanto qualche coccola bisognerà pur concendersela
- Barbareco Montefico vv 2010: questo è indietro, ma il tannino della 10 si conferma molto nelle mie corde, ce n'è un abbondanza, ma i vini rimangono elegantissimi. Da aspettare, anche se io però non faticherei a seccarlo neppure ora
- Barbaresco Montefico vv 2009: tutt'altro registro, ma piena conferma che Luca sa interpretare le annate calde come pochi altri. Ok vabbè via, meglio aprire questo e tenere il 10
- Barbaresco Pajè vv 2008: questo non è da toccare al momento, chiuso a riccio e l'unico sul quale abbia sentito un filo di alcol in eccesso, tra l'altro.
- Barolo Vigna Rionda 2005: la nota selvatica riconducibile alla vinificazione di canale, la si avverte chiaramente, ma la bocca ti ripaga abbondantemente, sta evolvendo davvero bene sto vino ed io continu a rimpiangere il fatto che la Rionda non sia riuscito a prenderla lui
- Barbaresco Crichet Pajè 2006: olè, chapeau, sbav, sbav. Semplicemnte grandissimo, bocca più che mostruosa, questo tra un po' di tempo lo piazzo di fianco a Monfo 06 per godere come un mandrillo in calore
E per finire bisognerà pure sciacquarsi e rinfrescarsi la bocca con bianco:
- Derthona 2014: e vabbè ci stanno le polemiche sul prezzo, anche se poi io ritengo che sia il mercato a determinarlo e non la correttezza/scorrettezza di un produttore, rifacendomi al discorso di Claudio, anche io son convinto che un sano pregiudizio sia quasi sempre una salvezza, ma c'è qualche eccezione
siamo di fronte ad un Timorasso da 12,5 gradi, dove spicca molto di più l'acidità rispetto d altre versioni ed al naso ci sono pure richiami Borgognoni. Vale quel che costa? non di certo, ma è un signor vino e non una presa per il lato B
Ma si potrà venir via da Roagna dopo un bianco, macchè per ripulirsi di nuovo la bocca:
- Crichet Pajè 2004:vino molto buono che riesce a farsi apprezzare alla grande anche se ormai le papille gustative iniziano ad essere stanche, vino di grande equilibrio, già buonissimo ora, ma che durerà per tanto tempo.