Wraith ha scritto:gbaenergiaeco10 ha scritto:AedesLaterani2012 ha scritto:gbaenergiaeco10 ha scritto:Ludi ha scritto:Per legge è tenuto a restituirti quanto hai pagato...classico caso di vendita di aliud pro alio. Se puoi dimostrare un danno ulteriore (ad esempio, che avresti rivenduto le bottiglie ad un prezzo maggiora di quello pagato) dovrebbe risarcirti anche quello
insomma, mica tanto classico..vero è che in linea con quanto stabilito dalla suprema corte (Cass. Civ., Sez. II, 04/05/05, n. 9227) si ritiene configurabile l’aliud pro alio anche quando la cosa consegnata abbia difetti che la rendano inservibile o manchi delle particolari qualità necessarie per assolvere alla sua naturale “funzione economico-sociale”..tuttavia il particolare oggetto del contratto porta con se alcuni aspetti aleatori (incerti), ovverosia l'eventuale difetto del vino..è noto infatti che il vino possa essere corrotto dal sentore di tappo, dunque chi acquista si accolla questo rischio, di certo non imputabile all'imperizia del produttore, tanto meno alla negligenza del venditore..diversa cosa è se il difetto sia riconducibile alla malagestio del venditore, a fortiori se quest'ultimo abbia consapevolmente posto in essere il contratto con lo scopo di sbarazzarsi delle bottiglie mal conservate, o avendo coscienza dell'alta possibilità che il contenuto delle bottiglie fosse compromesso..
è purtroppo una situazione molto scomoda per chi acquista..volendo fare gioco forza si potrebbe anche ottenere in via giudiziale il risarcimento, ma per una cifra del genere e vista la particolarità del caso direi che non ne vale la pena..(si tratterebbe di dimostrare la mala fede del venditore o che il difetto del vino sia riconducibile ad una cattiva e negligente conservazione.....auguri)
ciò premesso il comportamento del venditore è assolutamente da censurare e onestamente nemmeno tanto arguto...hai guadagnato 175 euro ma hai perso un cliente...sicuro di aver vinto?
Costi d'iscrizione al ruolo, del procedimento civile e del legale a parte (che già di per sé, come hai ben evidenziato, non giustificherebbero l'impresa), il vino maderizzato (o "marsalato" che dir si voglia) è certamente "invecchiato" da un processo ossidativo accelerato in ragione di una cattiva conservazione a temperature alte (oltre i 18 gradi, per capirci!). E pertanto è difficile pensare che la Barbera d'Alba "Vigna Francia" del 2012, in commercio dalla fine del 2014, possa esser così 'involuta' dopo appena due anni! Il sughero non c'entra un bel nulla a meno che le bottiglie non siano state tappate male e l'eccessiva ossigenazione ne abbia ossidato il contenuto; cosa finora da me non riscontrata nelle bottiglie dell'azienda Conterno.
Sacrosanto, quindi si chiede al giudice di nominare un CTU per l'analisi tecnica del vino (perchè controparte non se ne starebbe di certo buona a dire "si signor giudice, confermo, è maderizzato")..dopodichè, una volta appurato che non si tratta di tappo devi dimostrare che il difetto si è originato a causa della cattiva conservazione del vino operata dal venditore....controparte/venditore: "ma come signor giudice, io l'ho sempre tenuto nella mia cantina a volta settecentesca ereditata da enrico VIII in persona..non è possibile che il difetto si sia originato in un luogo sì consono all'affinamento del vino...che poi io l'ho assaggiato...e mi creda giudice, sono un esperto in materia (lo vendo diamine!)...a me sembra che questo sia il tipico difetto da vino shakerato....saranno stati quei burloni dei corrieri...lo sa come funziona..."...in pratica si intavola una tarantella da pollaio tanto divertente quanto poco funzionale alla ripetizione dell'indebito.
Prospettare al cliente la concreta possibilità di ottenere la restituzione delle somme, per me è quasi fantascienza..
quindi è come dire che ovunque si acquista, se capita la bt fallata, ce lo prendiamo sempre il quel posto, a meno che il venditore, per sua bontà d'animo
, decida per un rimborso?
l'opportunità di adire l'autorità giudiziaria dipende anche dalle peculiarità del caso di specie...se ho acquistato cinque mila euro in vino pregiato, tentare la via del risarcimento laddove ci siano i presupposti (argomenti di prova circa la responsabilità del venditore..ad esempio veniamo a sapere per vie traverse, dopo l'acquisto, che il venditore non è così serio come ci ha fatto credere, ma è solito conservare le bottiglie in un ambiente inidoneo) è senz'altro opportuno.
se si tratta di un acquisto dal valore modico o esiguo, ritengo che l'azione legale sia da intraprendere solo nei casi in cui ci siano elementi che costituiscano piena prova della responsabilità del venditore (insomma solo se si va sul sicuro, es: il venditore tizio è un noto truffatore..risulta dal casellario che è stato condannato più volte per truffa mettendo in pratica la tecnica di acquistare a poco bottiglie dichiaratamente fallate per poi attirare potenziali acquirenti con prezzi scontati, e conosciamo diverse persone che come noi si sono ritrovate con interi cartoni di bottiglie fallate acquistate dal suddetto venditore a un prezzo stracciato).
per quanto riguarda il discorso tappo, per quanto ci siano tappi (sugheri) che si "ammalano" più facilmente di altri (come diceva sopra ludi), l'elemento aleatorio rimane..anche qui, la strategia processuale quale sarebbe? il sughero "x" tende ad essere più colpito dal fungo rispetto al sughero "y" quindi il produttore è responsabile per il fatto di aver scelto il sughero "x"? rinnovo gli auguri già elargiti nel post di poc'anzi....
Nel caso che ci interessa, il venditore ha offerto un buono di 60 e la bottiglia sana..bene, uso il buono gli faccio anche un bel sorriso dopodiché non mi vedrà più...e siccome sono una persona di buon animo e non voglio di certo che amici e conoscenti subiscano la struggente delusione che ho subito io, li metterò al corrente con discrezione dell'accaduto...ribadisco, chi ne esce maggiormente danneggiato è il venditore.