zampaflex ha scritto:...se scrivo nel thread di novembre si perde...
L'altra sera:
Jacquesson - Brut DT 1996Tonico, dritto, sapido e "moderno". Non si vedono le stelle ma si beve molto bene.
contro
Henriot - Brut cuvée des enchanteleurs 1996Classico, marino (vera e propria alga) e rancio, caffé e mandorla per un prodotto più da appassionati; rispetto a J paga una minore prestanza in bocca.
Bonneau du Martray - Corton Charlemagne 2012Paglierino, quasi verdognolo. Sventaglia infermabile in progressione da ala destra di una volta tutto il repertorio della Borgogna di prima classe, dall'esordio pirico alla fase fruttata, per chiudere sui fiori e su lievi ossidazioni. Bocca rotonda e burrosa, ma con slancio elastico e lunga gittata. Molto molto buono.
Però di fronte a questo...
Domaine Leroy - Corton Charlemagne 2011Oro classico. Parte con una fase pirica fortissima, tant'è che ho pensato a Coche Dury. Pian piano, molto lentamente, si apre su vertici e vortici in traiettorie inconsuete e personalissime (kiwi, agrume rosso ?!?, liquirizia) e parimenti la bocca esplode incontrollabile in una furia minerale. Coprente, saturante, salino, lunghissimo. Dopo due ore è ancora vispo come un ragazzino...
Stéphane - Cote rotie 2013Piacione su frutto abbondante, oliva, garrigue: voilà il catalogo del Rodano in cinque secondi di olfazione. Si complessa sullo speziato, evolve gradatamente e si fa notare come uno smart buy. Chiaramente crudo in bocca, dove si nota un tannino abbondante ma molto fine, ed è ancora cortino. Bel vino.
Contro l'enfant prodige...
Georges Noellat - Grand-Echézeaux 2011Poco espansivo al naso, molto verde, vegetale, legno bruciato, pirico.
Si capisce che il ragazzo è bravo quando lo si assaggia e si sente una mano salda, capace di dare un profilo di tridimensionalità perfino teatrale all'ingresso bocca. Dove convince meno è nel centro bocca, nella chiusura non un granché performante, nei ritorni modesti. Forse una fase di assestamento?
Cav. Accomasso - Barolo 2008Curioso in alcuni aspetti, canonico in altri, paga pegno per una volatile un filo eccessiva e per dei tannini polverosi. Chapeau, comunque, al Cavaliere. Nebbiolo langarolo come pochi.
Fa largo al giovane:
Roagna - Barbaresco Crichet Pajé 2006Bel naso, svettante di fiori e frutta macerati contrappuntati da toni salmastri (umami, fondo bruno) e balsamici. Quasi ngurioso ad un certo punto, talché qualcuno ha proposto un Cascina Francia.
La bocca però è rimasta molto aerea, in finezza, quasi impalpabile. Scorrevole come la sabbia in una clessidra. Strano, avrebbe dovuto essere ben più polposa e prestante.
ultima coppia spaiata.
Quintarelli - Amarone 2000Intenso e giovanilmente sul frutto. Vaghi accenni di evoluzione. Bocca larghissima, quasi esplosiva, ovviamente spinta molto dalla carica alcoolica. Aperto presto nonostante siano già sedici le primavere: la complessità è lontana.
Brovia - Barolo Rocche 2011Annata che già si è descritta numerose volte come facile, amichevole. Anche questa bottiglia lo dimostra, dal carattere solare ma dalla notevole potenza. Interessante, potrà migliorare ancora.