Tino Bolla ha scritto:Ciao a tutti, vi leggo quando posso ma non partecipo molto.
Tuttavia, su questo tema, non riesco veramente a capire come, in buona fede, si possa davvero credere nell'utilità di un punteggio centesimale.
Esistono a mio umilissimo parere, molteplici e gigantesche ragioni per ritenerlo totalmente privo di senso, e utilizzato giusto per dare un valore spendibile in logiche commerciali, seppur privo di ogni ragionevolezza.
Il requisito dell'oggettività, ovvero l'attribuire il medesimo punteggio da parte di diversi degustatori, è ampiamente sconfessato in numerosissimi contesti.
Su quello della ripetibilità, intesa come capacità di ripetere il giudizio da parte del medesimo degustatore in giornate differenti, non cominciamo neanche. Il palato non è, scientificamente, uno strumento di misura in grado di dare valutazioni ripetibili. E anche di questo ne avete certo tutti avuto innumerevoli prove, dato che tutti qui dentro si ha una certa qual esperienza.
Per non parlare di quanto sia insensato attribuire punteggi "in prospettiva", elargendo 100 centesimi a vini definiti dallo stesso degustatore come ben lungi dal loro apice, oltrepassando a mio umilissimo parere la soglia del ridicolo.
Di ragioni ve ne sarebbero ancora ed ancora; mi risulta difficile, soprattutto in un consesso di così rilevante valore ed esperienza, comprendere come non si riesca a liberarsi da questa logica illogica.
A tutti piace giudicare, spesso a sproposito, e a tutti piace sintetizzare. Lo si fa per dare la maggior informazione possibile nel minor numero di segni grafici possibili. Ma se la sintesi del giudizio è priva di valore, è priva anche di alcun significato.
Questo è naturalmente solo il mio pensiero.
Concordo in tutto, con una unica eccezione... la media punteggi vino atribuita dal CGT è stata da tempo insignificata del certificato ISO 9001, su questo non si discute
