commovente la chiusura con il vin santo il più vecchio di quelli bevuti fino ad ora in Ivo caveau ed il più zuccherino

vinogodi ha scritto:Di tutto questo, difficile comprendere quali di questi fattori abbiano influenzato una stabilità al limite dell'assurdo di un vino come il vinsanto bevuto ieri . Io una mia idea me la sono fatta , ma discutiamone....
hansen ha scritto:vinogodi ha scritto:Di tutto questo, difficile comprendere quali di questi fattori abbiano influenzato una stabilità al limite dell'assurdo di un vino come il vinsanto bevuto ieri . Io una mia idea me la sono fatta , ma discutiamone....
Sembra davvero incredibile che un vino di quell'età abbia dei colori e sfumature del genere![]()
Ivo torna un po' a raccontarci qualcosa che ti hanno tramandato su questi "oracoli/miracoli" enoici brisighellesi
vinogodi ha scritto:...veniamo al "piatto forte" della giornata : i vini ...
Attenzione: quando le bocce superano i 10 - 15 anni l'ordine di "versamento" diventa significativo (si potrebbe aprire un thread apposito) perché all'interno della bottiglia una certa stratificazione si crea , forse è l'unico aspetto per cui una "ragionata e delicata" decantazione permetterebbe una uniformità nei bicchieri che così non esiste . Ed ecco perché sono attentissimo al giudizio di chi è "in posizione diversa" rispetto all'ordine di sbicchieratamento . La parte superiore iniziale è sempre leggerment diversa dalla parte terminale a contatto con il fondo. Sembra una sciocchezza? Provate...
egio ha scritto:vinogodi ha scritto:...veniamo al "piatto forte" della giornata : i vini ...
Attenzione: quando le bocce superano i 10 - 15 anni l'ordine di "versamento" diventa significativo (si potrebbe aprire un thread apposito) perché all'interno della bottiglia una certa stratificazione si crea , forse è l'unico aspetto per cui una "ragionata e delicata" decantazione permetterebbe una uniformità nei bicchieri che così non esiste . Ed ecco perché sono attentissimo al giudizio di chi è "in posizione diversa" rispetto all'ordine di sbicchieratamento . La parte superiore iniziale è sempre leggerment diversa dalla parte terminale a contatto con il fondo. Sembra una sciocchezza? Provate...
D'altronde, l'esperienza avuta alla mitica Pergolata nella caverna dello Zaccarini tempo prima, con il conte Mersault a officiare il rito del doppio passaggio, mi aveva definitivamente tolto ogni dubbio al riguardo. E non facciamo ora i soliti discorsi anti-decanter. Dal punto di vista dell'ossigenazione, cambia praticamente nulla. Il vino verrebbe versato comunque ndirettamente in un calice ampio e aperto, contenitore che dà al vino una sberla di ossigeno notevole. Il rapido passaggio in un contenitore dal collo stretto e dalla capienza su misura non modifica sensibilmente questo percorso.
...comunque io parto da un altro presupposto : il vino "vecchio" è un equilibrio assolutamente instabile e di una delicatezza inimmaginabile. Con i bicchieri attuali, la superficie esposta è sufficiente all'ossigenazione che permette uno sviluppo armonico dei profumi . La decantazione, soprattutto da sprovveduti ( ecco perché ho parlato di "delicatezza ragionata") non è un'ossigenazione ma proprio un'ossidazione del fragilissimo liquido a noi tanto caro ed è troppo violenta , se male interpretata tecnicamente, tanto da danneggiare irreparabilmente il vino versato. Probabile che la decantazione, oltre a quella funzionale di ridurre la presenza di fondo nei bicchieri, possa essere utile nell' "arieggiare" il vino in caso di presenza di riduzioni , quindi in vini giovani, non vecchi. Decantare un vino vecchio è come prendere per un braccio un novantenne che si regge a fatica (magari con il bastone) e tirarselo con energia dietro sperando che acceleri il passo , facendolo solo cadere senza ridurre i tempi di percorrenza...egio ha scritto:In realtà Ivo la mia considerazione è diversa. Mi riferisco solo al fatto che vuotare del vino dalla bottiglia in un ampio calice, oppure farlo passare prima per qualche secondo in un'altra bottiglia (penso alle bottiglie a forma di ampolla dal collo stretto che si usavano per il liquori, ad esempio), non incida assai diversamente sull'ossigenazione del vino stesso.
La pratica che hai messo in atto tu è qualcosa di assai diverso, perché sei intervenuto nel microcosmo che è una bottiglia tappata dall'imbottigliamento e per molti lustri, dando al vino una botta di ossigeno anche se contenuta nel tempo, e ritappando per poi rimettere la bottiglia in cantina per un certo lasso di tempo. Detto questo, io sì, sono del partito che hai fatto bene a fare l'esperimento e credo tu abbia solamente accelerato l'evoluzione del vino stesso; ma tanto, mica vorrai lasciare troppo tempo in cantina quelle bottiglie, prima di farcene godere..giusto???![]()
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egio ha scritto:vinogodi ha scritto:...veniamo al "piatto forte" della giornata : i vini ...
Attenzione: quando le bocce superano i 10 - 15 anni l'ordine di "versamento" diventa significativo (si potrebbe aprire un thread apposito) perché all'interno della bottiglia una certa stratificazione si crea , forse è l'unico aspetto per cui una "ragionata e delicata" decantazione permetterebbe una uniformità nei bicchieri che così non esiste . Ed ecco perché sono attentissimo al giudizio di chi è "in posizione diversa" rispetto all'ordine di sbicchieratamento . La parte superiore iniziale è sempre leggerment diversa dalla parte terminale a contatto con il fondo. Sembra una sciocchezza? Provate...
E' da quando ho letto questo passaggio di vinogodi, che è passato sotto silenzio, che volevo invece sottolinearlo a gran voce e rilanciarlo nella speranza che sia fatto proprio da tutti i sodali di bevute, o quantomeno preso in considerazione e meditato, senza facili e superficiali reazioni di rigetto a priori, al solo sentir pronunciare la "teribbile" parola: DECANTAZIONE!!!
Sono anni che sostengo inascoltato questa idea, una necessità che è evidente e palese a chiunque abbia provato a aprire bottiglie del genere e mescerle in pochi secondi in otto o più calici. Lo shakeramento del contenuto della bottiglia, seppur l'operazione venga fatta con la maggior cautela possibile, è tale per cui dal terzo/quarto bicchiere in avanti il liquido che si versa già è cambiato, è normale che sia così.
Versare il vino con un unico movimento in un secondo recipiente, di misura contenuta e quindi dalla capienza appena sufficiente, permetterebbe di evitare tutto questo rimescolamento, notevole in vini con presenza di sedimenti, facendo sì che tutti i componenti della tavolata si ritrovino nei calici il medesimo contenuto, mentre il residuo nella bottiglia avrebbe nel corso del pasto il tempo di decantare di nuovo e spesso ci si potrebbe anche divertire a "spremere" ancora qualche goccia di vino sufficientemente limpido.
Sono contento che Marco, con l'onestà intellettuale che gli conosciamo, dettata da un amore e un rispetto veri e profondi per il vino e da un approccio empirico senza pregiudizi, abbia iniziato a ragionare in questa direzione. A un pranzo alla Casetta di qualche anno fa (Pergole Riserva 1990, Lafite 1990, Solaia 1990, Pianpolvere Soprano 1990, ecc..) al mio solo accenno a un'operazione del genere mi beccai un cartellino rosso e fui relegato a affettare mortadella di Pasquini a oltranza... Riporto il suo commento di allora: "Vediamo: eravamo inizialmente in 7 , poi uno sventurato mi ha chiesto di decantare i vini e , dopo veloce supplizio, la soppressione immediata del malcapitato e lo scarico opportuno di un posto, con miglior prospettiva bevitoria di tutti per uno in meno e soprattutto meno zavorra intellettuale inutile al seguito ...( dov'è finito? Non si sa , in questi casi l'omertà deve regnare sovrana...)" In realtà si limitarono a una espulsione a tempo, tipo pallanuoto, e fui riammesso al tavolo, ma solo dopo aver dato segno di contrizione e pentimento, in stile giapponese...
D'altronde, l'esperienza avuta alla mitica Pergolata nella caverna dello Zaccarini tempo prima, con il conte Mersault a officiare il rito del doppio passaggio, mi aveva definitivamente tolto ogni dubbio al riguardo. E non facciamo ora i soliti discorsi anti-decanter. Dal punto di vista dell'ossigenazione, cambia praticamente nulla. Il vino verrebbe versato comunque ndirettamente in un calice ampio e aperto, contenitore che dà al vino una sberla di ossigeno notevole. Il rapido passaggio in un contenitore dal collo stretto e dalla capienza su misura non modifica sensibilmente questo percorso.
Poi possiamo sempre raccontarci che sono pippe mentali, che la bottiglia è quella, ecc. Ma allo splendido pranzo da Ivo bastava guardare il colore dei vini di chi si aveva di fronte, seduto all'inizio o alla fine del "giro" di mescita, per rendersi conto della differenza.
Bene così, bravo Marco.
...personalmente , lascio "inclinate " le bottiglie dal giorno prima per permettere l'ispessimento del fondo (come in un cono Himhoff) e poi verso , con non malcelata maestria, veicolato da cestello versavino, quindi senza che la bottiglia si muova dalla sua posizione inclinata. Che poi è il metodo usato anticamente dai "Sommeliers ante-litteram" prima dell'avvento dell'AIS et similia. Così come sono fondamentali la microossigenazione post apertura e i giusti tempi di contatto . Insomma, il servizio è un'arte ed elemento fondamentale per gestire vecchie bottiglie. Gli improvvisatori parleranno sempre di "problemi" e mai di "soluzioni" ...egio ha scritto:In realtà la mia è una considerazione molto più banale di quanto possa apparire: se ho una bottiglia da 0,75 con un bel po' di anni sulle spalle, e la verso in sette calici inclinandola e raddrizzandola sette volte, di certo dal terzo/quarto bicchiere in avanti un eventuale sedimento sarà mescolato al vino. E presumibilmente dovrò fermarmi abbastanza presto, lasciando abbastanza vino non versato, dal momento che gli ultimi calici altrimenti sarebbero del tutto pieni di fondo.
Tutto qua.
... tra l'altro aggiungiamo pure la variabile "tipologia" che non è scontata, nel contemplare un "danno da decantazione" : ci sono tipologie di vini con migliore o peggiore resistenza ... si , insomma .... l'esperienza rimane un bel viatico per queste operazioni...Fedevarius ha scritto:Ho letto con grande interesse questo thread... se ho ben capito le "variabili" in gioco quando si decide se decantare sono l'ossigenazione (eventualmente troppo abbondante e violenta), l'eliminazione dei residui e la non omogeneità del vino all'interno della bottiglia e quindi dei bicchieri versati...
possibile arrivare a una "buona pratica" condivisa e condivisibile ?
per quanto riguarda l'ossigenazione aprire con largo anticipo la bottiglia, magari leggermente scolmata, può essere una soluzione?
decantare dopo averlo tenuto aperto per diverso tempo può eliminare (o almeno ridurre) il rischio di ossidare il vino?
vinogodi ha scritto:... tra l'altro aggiungiamo pure la variabile "tipologia" che non è scontata, nel contemplare un "danno da decantazione" : ci sono tipologie di vini con migliore o peggiore resistenza ... si , insomma .... l'esperienza rimane un bel viatico per queste operazioni...Fedevarius ha scritto:Ho letto con grande interesse questo thread... se ho ben capito le "variabili" in gioco quando si decide se decantare sono l'ossigenazione (eventualmente troppo abbondante e violenta), l'eliminazione dei residui e la non omogeneità del vino all'interno della bottiglia e quindi dei bicchieri versati...
possibile arrivare a una "buona pratica" condivisa e condivisibile ?
per quanto riguarda l'ossigenazione aprire con largo anticipo la bottiglia, magari leggermente scolmata, può essere una soluzione?
decantare dopo averlo tenuto aperto per diverso tempo può eliminare (o almeno ridurre) il rischio di ossidare il vino?
alemusci ha scritto:vinogodi ha scritto:... tra l'altro aggiungiamo pure la variabile "tipologia" che non è scontata, nel contemplare un "danno da decantazione" : ci sono tipologie di vini con migliore o peggiore resistenza ... si , insomma .... l'esperienza rimane un bel viatico per queste operazioni...Fedevarius ha scritto:Ho letto con grande interesse questo thread... se ho ben capito le "variabili" in gioco quando si decide se decantare sono l'ossigenazione (eventualmente troppo abbondante e violenta), l'eliminazione dei residui e la non omogeneità del vino all'interno della bottiglia e quindi dei bicchieri versati...
possibile arrivare a una "buona pratica" condivisa e condivisibile ?
per quanto riguarda l'ossigenazione aprire con largo anticipo la bottiglia, magari leggermente scolmata, può essere una soluzione?
decantare dopo averlo tenuto aperto per diverso tempo può eliminare (o almeno ridurre) il rischio di ossidare il vino?
Mia moglie dice: "ma perché non usano un filtro (tipo setaccio) per eliminare i residui del fondo, invece di perdere tempo?"
E io, che riportavo con fare da esperto pari pari quello che leggevo sul thread, senza capirci realmente un granché, sono rimasto congelato...
alì65 ha scritto:alemusci ha scritto:vinogodi ha scritto:... tra l'altro aggiungiamo pure la variabile "tipologia" che non è scontata, nel contemplare un "danno da decantazione" : ci sono tipologie di vini con migliore o peggiore resistenza ... si , insomma .... l'esperienza rimane un bel viatico per queste operazioni...Fedevarius ha scritto:Ho letto con grande interesse questo thread... se ho ben capito le "variabili" in gioco quando si decide se decantare sono l'ossigenazione (eventualmente troppo abbondante e violenta), l'eliminazione dei residui e la non omogeneità del vino all'interno della bottiglia e quindi dei bicchieri versati...
possibile arrivare a una "buona pratica" condivisa e condivisibile ?
per quanto riguarda l'ossigenazione aprire con largo anticipo la bottiglia, magari leggermente scolmata, può essere una soluzione?
decantare dopo averlo tenuto aperto per diverso tempo può eliminare (o almeno ridurre) il rischio di ossidare il vino?
Mia moglie dice: "ma perché non usano un filtro (tipo setaccio) per eliminare i residui del fondo, invece di perdere tempo?"
E io, che riportavo con fare da esperto pari pari quello che leggevo sul thread, senza capirci realmente un granché, sono rimasto congelato...
esistono filtri metallici in acciaio per decanter ma non fermano i sedimenti più piccoli che rendono inevitabilmente un po torbido il vino
c'è chi non sopporta questo, chi ne è indifferente e chi dice che ne giova il liquido
garze sterili, già sperimentate, funzionano ma annullano alcuni profumi del vino
la cosa che funziona di più in assoluto (non l'ho provata io, è stato un amico..) sono i filtri per vernici da carrozzeria
sono finissimi ma in materiale plastico, non so se adatti agli alimenti ma il vino che ne esce è perfetto
altro nin zo.......e comunque alcuni decanter sono perfetti come pisciatoi in caso di immobilità....
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