PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

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hansen
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda hansen » 19 set 2016 11:18

un grandissimo grazie ad Ivo e famiglia per la solita accoglienza commovente
commovente la chiusura con il vin santo il più vecchio di quelli bevuti fino ad ora in Ivo caveau ed il più zuccherino :shock: roba da far invidia alla bocca di un Avignonesi anni 80
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hansen
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda hansen » 19 set 2016 11:50

ecco la tonalità del vin santo Diletti 1884
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vinogodi
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda vinogodi » 19 set 2016 11:51

...ci tengo a tediare ulteriormente i forumisti aggiungendo che il Vinsanto Diletti sarebbe un attimino da studio enologico . Le componenti che portano un vino ad invecchiamenti estremi sono una sintesi (equilibrata ma su valori alti ) di (lasciando perdere la qualità del tappo ):
- Acidità
- Polifenoli
- Estratti
- Concentrazione di zuccheri (in caso di vini dolci)
- Alcool (escludendo vini dolci - dolci)
- Probabili gas antiossidanti disciolti

Di tutto questo, difficile comprendere quali di questi fattori abbiano influenzato una stabilità al limite dell'assurdo di un vino come il vinsanto bevuto ieri . Io una mia idea me la sono fatta , ma discutiamone....
Tornando a noi:
- Tignanello 1994 : e qui ci scappa la sorpresa della giornata , perché vino in formissima e , soprattutto, con caratteristiche deliziose. Più del valore assoluto (comunque di rilievo) senz'altro la grande sorpresa piacevole , per cui l'esaltazione forse sopra le righe . Ma non mi sorprende più di tanto, perché l'anno scorso abbiamo aperto in deverse occasioni Tignanello ben più vecchi ('77 e '78) con esiti altrettanto esaltanti. L'annata, poi, si sta rivelando meno peregrina dell'ipotizzato, probabile che la si fosse inizialmente sottovalutata , soprattutto relativamente alle capacità di invecchiamento. Comunque è rosso chiaro con qualche nuance granata, un po' crepuscolare otticamente ma assai caratteristico più di un grande Sangiovese che di Cabernet che sta caratterizzando l'ultimo ventennio. Sta i fatto che il sottobosco che emana è fragrante, rugiadoso , di bella presenza scenica, non corpulento ma elegantissimo . Così come elegante è la bocca, setosa ma pulsante , perché l'acidità è in perfetto equilibrio con l'insieme. Direi gran riuscita e una bella levata di cappello per questo vino così bistrattato e ormai relegato da tutti gli appassionati a "banal wine" . Si è preso una bella (e meritata) rivincita . :D :D :D :D
- Latour 1975 : qui, invece , ci scappa una "clamorosa" conferma , perché l'affinità quasi sessuale che mi lega a questo vino mi comporterebbe un occhio di riguardo a prescindere, ma questo era buono forte. Ananta non epica (per la critica) ma dura e scontrosa da giovane, oggi si rivela di equilibri e corrispondenza di umani sensi sensoriali come pochi. E' vivo nel colore con qualche ruga d0espressione granata. Il naso è in continua evoluzione nel bicchiere , dal goudron deciso iniziale (catramone clamoroso) con contorno di fruttini di rovo, ad una ben più evoluta liquirizia e ginepro , fondo bruno e chiodi di garofano. Mai domo, nel bicchiere da sempre sensazioni nuove con l'ossigenazione. L'ho riservato al "piatto forte" della giornata, quegli splendidi uccelletti che ne hanno sposato le caratteristiche addirittura esaltandole . connubio da 100/100 . Limitandomi a Latour di sabato, che pagava solo una lunghezza non infinita e intensità olfattive solo "normali "per Latour" , direi però non meno di :D :D :D :D :) (scusate se sono un po' ipercritico causa le centinaia di bocce bevute) .
Vinsanto Diletti Milleottocentoerotti: vino decisamente emozionale , splendido per conservazione (irreale) e per caratteristiche che lo pongono prossimo ai grandissimi vini dolci sparsi qua e là ne pianeta, pur non vantando quarti nobiliari paragonabili . Fatta la tara allo stupore generale e al desiderio di ergerlo all'olimpo enologico, sta di fatto che è fenomeno quasi paranormale per l'integrità che dimostra. Oro antico (ne abbiamo visti anche assurdi giallo canarino in versioni passate), profumi orientaleggianti quasi fosse una nenia ammaliatrice, con confetture in bella evidenza , mai urlato , sempre con grande dignità che l'età impone . La bocca soave, ben equilibrata , non stucchevole, un po' di volatile o qualcosa che ci assomiglia al retronaso , come un residuo antico di solfatara in disuso . Ho trovato grande sapidità e la solita acidità accentuatissima . E' vino da centellinare , questa volta per il leggero incenso e zafferano mi ha mandato a Barsac ... ripeto vino emozionale a cui non do voto, come non l'ho mai dato ai grandi leviatani della storia enologica mondiale , forse per rispetto , forse per un fuori scala che tocca più le corde emotive che una scala fruibile in canali convenzionali di giudizio...
(però io un :D :D :D :D :D glielo do...)
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda hansen » 19 set 2016 11:57

condivido il podio di Sbrega e la descrizione di Chicco sul La Tour dove si casca sempre in piedi
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boccio Darmagi 03 davvero troppo "truccato" per i miei gusti ed anche Kurni 03 non scherza vino per gli amanti delle taglie forti ma almeno con un suo stile
romanee'
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda romanee' » 19 set 2016 12:15

che meraviglia...brisighella...i vini sono gia' stati abbondantemente descritti..e condivido in toto le impressioni..

4 i momenti top della giornata.....

1) abbracciare e ritrovare il caro ivo..
2) ritrovare i compagni di bevute tutti insieme..e come dice marco..grazie ad ivo...ci si sente in famiglia...davvero..
3) mangiare il capriolo e gli uccellini(superbi)
4)..e piu' importante...sedersi ai tavoli del bar a bere il caffe'...e vedere la farmacista che rincorre per strada un cliente che aveva dimenticato un farmaco.....con il camice bianco aperto...e sotto una minigonna da urlo... :shock: :shock: :shock: :lol: :lol: :lol:
il buon baffone..e il fratello (trombatore d'altri tempi)...le scelgono bene le farmaciste... :D :D :D

grazie ancora ivo..a prestissimo..e un saluto a voi tutti...
SPEDISCO SOLITAMENTE DOPO 1 O 2 GIORNI DAL PAGAMENTO...MA A MOLTI HO SPEDITO E SPEDIRO' ANCOR PRIMA.. :D :wink:
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda vinotec » 19 set 2016 14:38

...Marco che si gusta il vinsanto Diletti 1884...

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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda landmax » 19 set 2016 16:02

Un grazie di cuore a Ivo per la splendida giornata e il privilegio di poter assaggiare un vino (santo) così stupefacente!

Purtroppo vado molto di fretta, per cui utilizzerò soltanto il "famigerato" faccinometro:

- FERRARI PERLE’2006 MAGNUM :D :D :D
- CHAMPAGNE DUMENIL MAGNUM :D :)
- ROGER BRUN EXTRA BRUT GRAND CRU CUVEE DES SIRES 2010 :D :D :) (per me un pò deludente, bollicina un pò grossolana e finale diluito... non credo sia solo colpa della gioventù, peraltro relativa, trattandosi di sboccatura ott. 2014)
- ECHEZEAUX MAGNIEN 2005: :D :D :)
- CHATEAU SOCIANDO MALLET 2003 :D :D :D (molto gourmand)
- DARMAGI 2003 :D :D
- KURNI 2003 :D :D :D :D :) (per me il rosso della giornata)
- TIGNANELLO 1994 :D :D :D :)
- CHATEAU LATOUR 1975 :D :D :D :D
- VIN SANTO DILETTI 1884 :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:

Ancora un grazie a Ivo e a tutti i compagni di merende!!!
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda hansen » 19 set 2016 20:12

vinogodi ha scritto:Di tutto questo, difficile comprendere quali di questi fattori abbiano influenzato una stabilità al limite dell'assurdo di un vino come il vinsanto bevuto ieri . Io una mia idea me la sono fatta , ma discutiamone....

Sembra davvero incredibile che un vino di quell'età abbia dei colori e sfumature del genere :shock:
Ivo torna un po' a raccontarci qualcosa che ti hanno tramandato su questi "oracoli/miracoli" enoici brisighellesi
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda vinotec » 20 set 2016 06:01

hansen ha scritto:
vinogodi ha scritto:Di tutto questo, difficile comprendere quali di questi fattori abbiano influenzato una stabilità al limite dell'assurdo di un vino come il vinsanto bevuto ieri . Io una mia idea me la sono fatta , ma discutiamone....

Sembra davvero incredibile che un vino di quell'età abbia dei colori e sfumature del genere :shock:
Ivo torna un po' a raccontarci qualcosa che ti hanno tramandato su questi "oracoli/miracoli" enoici brisighellesi

...caro Enrico, cosa vuoi che ti racconti...oramai quelli che lo facevano sono morti da parecchi lustri, per non dire da un secolo, quindi posso al massimo riportare quello che mi è stato tramandato dai racconti dello zio di mia moglie...
In ottobre si raccoglievano i grappoli più belli di albana e si portavano in soffitta ad appassire sui graticci di canna; nel mese di dicembre, si mostavano e dopo una permanenza in piccoli tini, abbastanza lunga, si svinava ed il vino veniva messo nei cosiddetti "caratell" che altro non erano che piccole botticelle simili a quelle per l'aceto balsamico di Modena; l'anno successivo, solitamente la settimana di Pasqua, si toglieva il vino dalle botticelle e lo si metteva in bottiglie da 0,375 e da 0,75Lt. circa, perchè le bottiglie erano di vetro soffiato, fatte a mano. Poi si provvedeva alla ceralaccatura ed al posizionamento in cantina in posizione rigorosamente verticale...dimenticavo: dato che a quei tempi non si sprecava nulla, sul mosto appena svinato, si versava qualche litro di acqua e dopo qualche giorno si svinava un liquido che veniva chiamato "vino beato", essendo più leggero del vinsanto ed era da consumarsi in breve tempo...ovviamente io non l'ho mai assaggiato... 8)
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda Lalas » 21 set 2016 21:53

Arrivo un po' lungo ma arrivo....e per fortuna direi!
Sono due volte contento di aver partecipato a questo pranzo, sia perchè sono stato invitato sia perchè sono potuto venire e alcuni di voi sanno il motivo.
Quindi davvero un GRANDISSIMO ringraziamento ad Ivo e ai suoi splendidi ragazzi per l'ospitalità.
Sui vini ci siamo trovati tutti piuttosto allineati, sull'allungo di Latour,la potenza del Kurni, la banalità di Gaja, la sorpresa Tignanello,l'imprecisione di Magnien, scolastico Sociando. E poi....e poi una roba da fuori di melone, Vino Santo Diletti 1884 semplicemente indescrivibile, perchè se alla bontà indiscussa del vino (targabile tranqullamente negli anni 80) associamo l'anno della vendemmia, occorre parlare di fantascienza e viaggi nel tempo perchè è davvero difficile poterlo spiegare chimicamente parlando, come ha provato a fare Marco.
Sul cibo non c'è storia, quando sono arrivati tordi e merli ho lasciato perdere la dieta, ne avrei mangiati 20!

Ciao Ivo, un forte abbraccio ;-)
Ecco la felicità della vita, amore e vino ugualmente dobbiamo aver vicino.
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda epernay » 25 set 2016 11:08

Grazie Ivo per avermi accolto nella tua casa ed avermi permesso di pranzare con la tua famiglia e sto gruppo di uomini accomunati
dalla passione per il vino.umilmente condivido i giudizi di Marco riguardanti il vino.citazione per il filettino bardato per quanto il cibo
Per me è stata una pranzo emozionante.
Edoardo
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda vinotec » 25 set 2016 18:36

Grazie a tutti voi! E' sempre un piacere ritrovarsi fra vecchi e nuovi amici intorno ad una bella tavola imbandita, con vini che, anche se non sono il top del top, sono sempre piacevoli a bersi; pensando agli incontri che avvengono nella mia cantina, mi tornano sempre a mente le parole che mi ha detto Marco(vinogodi, perchè ci sono altri Marco nel forum): "gli incontri in cantina da te sono sempre piacevoli e rilassanti perchè sono come essere in famiglia, senza l'ansia che nell'aprire bottiglie stratosferiche, il contenuto non sia all'altezza"; sono pur sempre incontri "didattici" ora poi che i miei due figli si sono appassionati ed apprendono più in incontri come questi che in un corso AIS...
Saluti ed abbracci a tutti ed alla prossima primavera, Dio volendo...
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda egio » 29 set 2016 09:42

vinogodi ha scritto:...veniamo al "piatto forte" della giornata : i vini ...
Attenzione: quando le bocce superano i 10 - 15 anni l'ordine di "versamento" diventa significativo (si potrebbe aprire un thread apposito) perché all'interno della bottiglia una certa stratificazione si crea , forse è l'unico aspetto per cui una "ragionata e delicata" decantazione permetterebbe una uniformità nei bicchieri che così non esiste . Ed ecco perché sono attentissimo al giudizio di chi è "in posizione diversa" rispetto all'ordine di sbicchieratamento . La parte superiore iniziale è sempre leggerment diversa dalla parte terminale a contatto con il fondo. Sembra una sciocchezza? Provate...


E' da quando ho letto questo passaggio di vinogodi, che è passato sotto silenzio, che volevo invece sottolinearlo a gran voce e rilanciarlo nella speranza che sia fatto proprio da tutti i sodali di bevute, o quantomeno preso in considerazione e meditato, senza facili e superficiali reazioni di rigetto a priori, al solo sentir pronunciare la "teribbile" parola: DECANTAZIONE!!!

Sono anni che sostengo inascoltato questa idea, una necessità che è evidente e palese a chiunque abbia provato a aprire bottiglie del genere e mescerle in pochi secondi in otto o più calici. Lo shakeramento del contenuto della bottiglia, seppur l'operazione venga fatta con la maggior cautela possibile, è tale per cui dal terzo/quarto bicchiere in avanti il liquido che si versa già è cambiato, è normale che sia così.

Versare il vino con un unico movimento in un secondo recipiente, di misura contenuta e quindi dalla capienza appena sufficiente, permetterebbe di evitare tutto questo rimescolamento, notevole in vini con presenza di sedimenti, facendo sì che tutti i componenti della tavolata si ritrovino nei calici il medesimo contenuto, mentre il residuo nella bottiglia avrebbe nel corso del pasto il tempo di decantare di nuovo e spesso ci si potrebbe anche divertire a "spremere" ancora qualche goccia di vino sufficientemente limpido.

Sono contento che Marco, con l'onestà intellettuale che gli conosciamo, dettata da un amore e un rispetto veri e profondi per il vino e da un approccio empirico senza pregiudizi, abbia iniziato a ragionare in questa direzione. A un pranzo alla Casetta di qualche anno fa (Pergole Riserva 1990, Lafite 1990, Solaia 1990, Pianpolvere Soprano 1990, ecc..) al mio solo accenno a un'operazione del genere mi beccai un cartellino rosso e fui relegato a affettare mortadella di Pasquini a oltranza... Riporto il suo commento di allora: "Vediamo: eravamo inizialmente in 7 , poi uno sventurato mi ha chiesto di decantare i vini e , dopo veloce supplizio, la soppressione immediata del malcapitato e lo scarico opportuno di un posto, con miglior prospettiva bevitoria di tutti per uno in meno e soprattutto meno zavorra intellettuale inutile al seguito ...( dov'è finito? Non si sa , in questi casi l'omertà deve regnare sovrana...)" In realtà si limitarono a una espulsione a tempo, tipo pallanuoto, e fui riammesso al tavolo, ma solo dopo aver dato segno di contrizione e pentimento, in stile giapponese...

D'altronde, l'esperienza avuta alla mitica Pergolata nella caverna dello Zaccarini tempo prima, con il conte Mersault a officiare il rito del doppio passaggio, mi aveva definitivamente tolto ogni dubbio al riguardo. E non facciamo ora i soliti discorsi anti-decanter. Dal punto di vista dell'ossigenazione, cambia praticamente nulla. Il vino verrebbe versato comunque ndirettamente in un calice ampio e aperto, contenitore che dà al vino una sberla di ossigeno notevole. Il rapido passaggio in un contenitore dal collo stretto e dalla capienza su misura non modifica sensibilmente questo percorso.

Poi possiamo sempre raccontarci che sono pippe mentali, che la bottiglia è quella, ecc. Ma allo splendido pranzo da Ivo bastava guardare il colore dei vini di chi si aveva di fronte, seduto all'inizio o alla fine del "giro" di mescita, per rendersi conto della differenza.

Bene così, bravo Marco.
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda vinotec » 29 set 2016 10:26

egio ha scritto:
vinogodi ha scritto:...veniamo al "piatto forte" della giornata : i vini ...
Attenzione: quando le bocce superano i 10 - 15 anni l'ordine di "versamento" diventa significativo (si potrebbe aprire un thread apposito) perché all'interno della bottiglia una certa stratificazione si crea , forse è l'unico aspetto per cui una "ragionata e delicata" decantazione permetterebbe una uniformità nei bicchieri che così non esiste . Ed ecco perché sono attentissimo al giudizio di chi è "in posizione diversa" rispetto all'ordine di sbicchieratamento . La parte superiore iniziale è sempre leggerment diversa dalla parte terminale a contatto con il fondo. Sembra una sciocchezza? Provate...


D'altronde, l'esperienza avuta alla mitica Pergolata nella caverna dello Zaccarini tempo prima, con il conte Mersault a officiare il rito del doppio passaggio, mi aveva definitivamente tolto ogni dubbio al riguardo. E non facciamo ora i soliti discorsi anti-decanter. Dal punto di vista dell'ossigenazione, cambia praticamente nulla. Il vino verrebbe versato comunque ndirettamente in un calice ampio e aperto, contenitore che dà al vino una sberla di ossigeno notevole. Il rapido passaggio in un contenitore dal collo stretto e dalla capienza su misura non modifica sensibilmente questo percorso.


Prendo spunto da questa tua considerazione per tornare sul mio esperimento di aprire una doppia magnum di pergole 1990 e di farne 3 bottiglie intere ed una a 3/4...fui criticato quasi da tutti che sostenevano che il vino versato dalla D.Mg. alla bottiglia pur immediatamente tappata, aveva preso troppo ossigeno...ora noto che tu sostieni la mia tesi che il rapido passaggio in un contenitore a collo stretto qual'è una bottiglia, non inficia il valore del travasato...
Comunque me ne sono rimaste ancora 2 bottiglie di questo esperimento e vedremo nei prossimi anni cosa succederà al sopracitato nettare Manettiano...
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda egio » 29 set 2016 11:13

In realtà Ivo la mia considerazione è diversa. Mi riferisco solo al fatto che vuotare del vino dalla bottiglia in un ampio calice, oppure farlo passare prima per qualche secondo in un'altra bottiglia (penso alle bottiglie a forma di ampolla dal collo stretto che si usavano per il liquori, ad esempio), non incida assai diversamente sull'ossigenazione del vino stesso.

La pratica che hai messo in atto tu è qualcosa di assai diverso, perché sei intervenuto nel microcosmo che è una bottiglia tappata dall'imbottigliamento e per molti lustri, dando al vino una botta di ossigeno anche se contenuta nel tempo, e ritappando per poi rimettere la bottiglia in cantina per un certo lasso di tempo. Detto questo, io sì, sono del partito che hai fatto bene a fare l'esperimento e credo tu abbia solamente accelerato l'evoluzione del vino stesso; ma tanto, mica vorrai lasciare troppo tempo in cantina quelle bottiglie, prima di farcene godere..giusto??? :D :D :D
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda vinogodi » 29 set 2016 12:12

egio ha scritto:In realtà Ivo la mia considerazione è diversa. Mi riferisco solo al fatto che vuotare del vino dalla bottiglia in un ampio calice, oppure farlo passare prima per qualche secondo in un'altra bottiglia (penso alle bottiglie a forma di ampolla dal collo stretto che si usavano per il liquori, ad esempio), non incida assai diversamente sull'ossigenazione del vino stesso.

La pratica che hai messo in atto tu è qualcosa di assai diverso, perché sei intervenuto nel microcosmo che è una bottiglia tappata dall'imbottigliamento e per molti lustri, dando al vino una botta di ossigeno anche se contenuta nel tempo, e ritappando per poi rimettere la bottiglia in cantina per un certo lasso di tempo. Detto questo, io sì, sono del partito che hai fatto bene a fare l'esperimento e credo tu abbia solamente accelerato l'evoluzione del vino stesso; ma tanto, mica vorrai lasciare troppo tempo in cantina quelle bottiglie, prima di farcene godere..giusto??? :D :D :D
...comunque io parto da un altro presupposto : il vino "vecchio" è un equilibrio assolutamente instabile e di una delicatezza inimmaginabile. Con i bicchieri attuali, la superficie esposta è sufficiente all'ossigenazione che permette uno sviluppo armonico dei profumi . La decantazione, soprattutto da sprovveduti ( ecco perché ho parlato di "delicatezza ragionata") non è un'ossigenazione ma proprio un'ossidazione del fragilissimo liquido a noi tanto caro ed è troppo violenta , se male interpretata tecnicamente, tanto da danneggiare irreparabilmente il vino versato. Probabile che la decantazione, oltre a quella funzionale di ridurre la presenza di fondo nei bicchieri, possa essere utile nell' "arieggiare" il vino in caso di presenza di riduzioni , quindi in vini giovani, non vecchi. Decantare un vino vecchio è come prendere per un braccio un novantenne che si regge a fatica (magari con il bastone) e tirarselo con energia dietro sperando che acceleri il passo , facendolo solo cadere senza ridurre i tempi di percorrenza... 8)
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda landmax » 29 set 2016 14:52

egio ha scritto:
vinogodi ha scritto:...veniamo al "piatto forte" della giornata : i vini ...
Attenzione: quando le bocce superano i 10 - 15 anni l'ordine di "versamento" diventa significativo (si potrebbe aprire un thread apposito) perché all'interno della bottiglia una certa stratificazione si crea , forse è l'unico aspetto per cui una "ragionata e delicata" decantazione permetterebbe una uniformità nei bicchieri che così non esiste . Ed ecco perché sono attentissimo al giudizio di chi è "in posizione diversa" rispetto all'ordine di sbicchieratamento . La parte superiore iniziale è sempre leggerment diversa dalla parte terminale a contatto con il fondo. Sembra una sciocchezza? Provate...


E' da quando ho letto questo passaggio di vinogodi, che è passato sotto silenzio, che volevo invece sottolinearlo a gran voce e rilanciarlo nella speranza che sia fatto proprio da tutti i sodali di bevute, o quantomeno preso in considerazione e meditato, senza facili e superficiali reazioni di rigetto a priori, al solo sentir pronunciare la "teribbile" parola: DECANTAZIONE!!!

Sono anni che sostengo inascoltato questa idea, una necessità che è evidente e palese a chiunque abbia provato a aprire bottiglie del genere e mescerle in pochi secondi in otto o più calici. Lo shakeramento del contenuto della bottiglia, seppur l'operazione venga fatta con la maggior cautela possibile, è tale per cui dal terzo/quarto bicchiere in avanti il liquido che si versa già è cambiato, è normale che sia così.

Versare il vino con un unico movimento in un secondo recipiente, di misura contenuta e quindi dalla capienza appena sufficiente, permetterebbe di evitare tutto questo rimescolamento, notevole in vini con presenza di sedimenti, facendo sì che tutti i componenti della tavolata si ritrovino nei calici il medesimo contenuto, mentre il residuo nella bottiglia avrebbe nel corso del pasto il tempo di decantare di nuovo e spesso ci si potrebbe anche divertire a "spremere" ancora qualche goccia di vino sufficientemente limpido.

Sono contento che Marco, con l'onestà intellettuale che gli conosciamo, dettata da un amore e un rispetto veri e profondi per il vino e da un approccio empirico senza pregiudizi, abbia iniziato a ragionare in questa direzione. A un pranzo alla Casetta di qualche anno fa (Pergole Riserva 1990, Lafite 1990, Solaia 1990, Pianpolvere Soprano 1990, ecc..) al mio solo accenno a un'operazione del genere mi beccai un cartellino rosso e fui relegato a affettare mortadella di Pasquini a oltranza... Riporto il suo commento di allora: "Vediamo: eravamo inizialmente in 7 , poi uno sventurato mi ha chiesto di decantare i vini e , dopo veloce supplizio, la soppressione immediata del malcapitato e lo scarico opportuno di un posto, con miglior prospettiva bevitoria di tutti per uno in meno e soprattutto meno zavorra intellettuale inutile al seguito ...( dov'è finito? Non si sa , in questi casi l'omertà deve regnare sovrana...)" In realtà si limitarono a una espulsione a tempo, tipo pallanuoto, e fui riammesso al tavolo, ma solo dopo aver dato segno di contrizione e pentimento, in stile giapponese...

D'altronde, l'esperienza avuta alla mitica Pergolata nella caverna dello Zaccarini tempo prima, con il conte Mersault a officiare il rito del doppio passaggio, mi aveva definitivamente tolto ogni dubbio al riguardo. E non facciamo ora i soliti discorsi anti-decanter. Dal punto di vista dell'ossigenazione, cambia praticamente nulla. Il vino verrebbe versato comunque ndirettamente in un calice ampio e aperto, contenitore che dà al vino una sberla di ossigeno notevole. Il rapido passaggio in un contenitore dal collo stretto e dalla capienza su misura non modifica sensibilmente questo percorso.

Poi possiamo sempre raccontarci che sono pippe mentali, che la bottiglia è quella, ecc. Ma allo splendido pranzo da Ivo bastava guardare il colore dei vini di chi si aveva di fronte, seduto all'inizio o alla fine del "giro" di mescita, per rendersi conto della differenza.

Bene così, bravo Marco.


Grazie Egio, intervento alquanto interessante.

Leggendolo, però, mi è sorta questa perplessità: nel decantare un vino "vecchio" poco prima di servirlo, o si è maniacalmente attenti a versarlo lentissimamente e quasi in orizzontale oppure non puoi avere la garanzia che parte del sedimento non finisca nel decanter. E, se c'è molto sedimento, potresti essere costretto a lasciare molto vino dentro la bottiglia. Insomma, le controindicazioni di questa operazione non sono poche, mi pare (oltre a quella già sottolineata da Vinogodi relativa alla possibile "botta di ossidazione", che però effettivamente c'è anche se il vino viene servito in ampi calici).
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda egio » 29 set 2016 17:50

In realtà la mia è una considerazione molto più banale di quanto possa apparire: se ho una bottiglia da 0,75 con un bel po' di anni sulle spalle, e la verso in sette calici inclinandola e raddrizzandola sette volte, di certo dal terzo/quarto bicchiere in avanti un eventuale sedimento sarà mescolato al vino. E presumibilmente dovrò fermarmi abbastanza presto, lasciando abbastanza vino non versato, dal momento che gli ultimi calici altrimenti sarebbero del tutto pieni di fondo.

Se invece - con grandissima cura e attenzione, ovvio, ma la stessa che si suppone avrei tenuto versando nei calici - la verso con un unico, delicato movimento continuo in un solo recipiente, il sedimento in sospensione sarà inferiore. Per evitarlo al massimo grado, versare in controluce alla vecchia maniera potrebbe aiutare, in modo da fermarsi tempestivamente.

Non si tratta di nulla di complicato, in realtà. Ma sta di fatto che dalla bottiglia "di decantazione", diciamo così, si potranno poi versare sette calici tutti del medesimo vino, e sicuramente più "puliti", senza le conseguenze della stratificazione cui faceva riferimento Marco. Tutto qua.

E penso convenga anche in termini di quantitià: versando calice a calice è più facile che sia necessario fermarsi prima, come detto, mentre con un accorto movimento unico molto spesso si riuscirà a "salvare" una maggior quantità di liquido.

Sono d'accordo con Marco quando scrive che comunque si tratta sempre di violenze fatte a vini di una certa età. E, ripeto, lo farei solo a fini di decantazione e pulizia del vino in questione, che ben difficilmente potrebbe giovarsi di ossigenazioni spinte.
Ma dico solo che questa operazione mi sembra avere molti più vantaggi, ai fini della bevuta in compagnia, che svantaggi, dal momento che a livello di ossigenazione non vedo molte differenze tra il passaggio diretto dalla bottiglia al calice e quello mediato, come suggerito.

Come detto, alla mitica verticale di Pergole tutti i calici in tavola erano perfetti, dal primo all'ultimo, e tutti con il medesimo liquido al loro interno. Grazie chiaramente alla perizia del Conte, ovvio. Ma il procedimento che suggerisco permise allora un simile risultato, e da allora a casa mia l'ho adottato.

Tutto qua.
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda vinogodi » 30 set 2016 09:29

egio ha scritto:In realtà la mia è una considerazione molto più banale di quanto possa apparire: se ho una bottiglia da 0,75 con un bel po' di anni sulle spalle, e la verso in sette calici inclinandola e raddrizzandola sette volte, di certo dal terzo/quarto bicchiere in avanti un eventuale sedimento sarà mescolato al vino. E presumibilmente dovrò fermarmi abbastanza presto, lasciando abbastanza vino non versato, dal momento che gli ultimi calici altrimenti sarebbero del tutto pieni di fondo.


Tutto qua.
...personalmente , lascio "inclinate " le bottiglie dal giorno prima per permettere l'ispessimento del fondo (come in un cono Himhoff) e poi verso , con non malcelata maestria, veicolato da cestello versavino, quindi senza che la bottiglia si muova dalla sua posizione inclinata. Che poi è il metodo usato anticamente dai "Sommeliers ante-litteram" prima dell'avvento dell'AIS et similia. Così come sono fondamentali la microossigenazione post apertura e i giusti tempi di contatto . Insomma, il servizio è un'arte ed elemento fondamentale per gestire vecchie bottiglie. Gli improvvisatori parleranno sempre di "problemi" e mai di "soluzioni" ...
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda Fedevarius » 30 set 2016 11:36

Ho letto con grande interesse questo thread... se ho ben capito le "variabili" in gioco quando si decide se decantare sono l'ossigenazione (eventualmente troppo abbondante e violenta), l'eliminazione dei residui e la non omogeneità del vino all'interno della bottiglia e quindi dei bicchieri versati...

possibile arrivare a una "buona pratica" condivisa e condivisibile ?
per quanto riguarda l'ossigenazione aprire con largo anticipo la bottiglia, magari leggermente scolmata, può essere una soluzione?
decantare dopo averlo tenuto aperto per diverso tempo può eliminare (o almeno ridurre) il rischio di ossidare il vino?
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda vinogodi » 30 set 2016 12:50

Fedevarius ha scritto:Ho letto con grande interesse questo thread... se ho ben capito le "variabili" in gioco quando si decide se decantare sono l'ossigenazione (eventualmente troppo abbondante e violenta), l'eliminazione dei residui e la non omogeneità del vino all'interno della bottiglia e quindi dei bicchieri versati...

possibile arrivare a una "buona pratica" condivisa e condivisibile ?
per quanto riguarda l'ossigenazione aprire con largo anticipo la bottiglia, magari leggermente scolmata, può essere una soluzione?
decantare dopo averlo tenuto aperto per diverso tempo può eliminare (o almeno ridurre) il rischio di ossidare il vino?
... tra l'altro aggiungiamo pure la variabile "tipologia" che non è scontata, nel contemplare un "danno da decantazione" : ci sono tipologie di vini con migliore o peggiore resistenza ... si , insomma .... l'esperienza rimane un bel viatico per queste operazioni... 8)
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda alemusci » 30 set 2016 14:19

vinogodi ha scritto:
Fedevarius ha scritto:Ho letto con grande interesse questo thread... se ho ben capito le "variabili" in gioco quando si decide se decantare sono l'ossigenazione (eventualmente troppo abbondante e violenta), l'eliminazione dei residui e la non omogeneità del vino all'interno della bottiglia e quindi dei bicchieri versati...

possibile arrivare a una "buona pratica" condivisa e condivisibile ?
per quanto riguarda l'ossigenazione aprire con largo anticipo la bottiglia, magari leggermente scolmata, può essere una soluzione?
decantare dopo averlo tenuto aperto per diverso tempo può eliminare (o almeno ridurre) il rischio di ossidare il vino?
... tra l'altro aggiungiamo pure la variabile "tipologia" che non è scontata, nel contemplare un "danno da decantazione" : ci sono tipologie di vini con migliore o peggiore resistenza ... si , insomma .... l'esperienza rimane un bel viatico per queste operazioni... 8)


Mia moglie dice: "ma perché non usano un filtro (tipo setaccio) per eliminare i residui del fondo, invece di perdere tempo?"
E io, che riportavo con fare da esperto pari pari quello che leggevo sul thread, senza capirci realmente un granché, sono rimasto congelato...
“Dio ha fatto l’acqua, ma l’uomo ha creato il vino” Victor Hugo
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda alì65 » 30 set 2016 15:54

alemusci ha scritto:
vinogodi ha scritto:
Fedevarius ha scritto:Ho letto con grande interesse questo thread... se ho ben capito le "variabili" in gioco quando si decide se decantare sono l'ossigenazione (eventualmente troppo abbondante e violenta), l'eliminazione dei residui e la non omogeneità del vino all'interno della bottiglia e quindi dei bicchieri versati...

possibile arrivare a una "buona pratica" condivisa e condivisibile ?
per quanto riguarda l'ossigenazione aprire con largo anticipo la bottiglia, magari leggermente scolmata, può essere una soluzione?
decantare dopo averlo tenuto aperto per diverso tempo può eliminare (o almeno ridurre) il rischio di ossidare il vino?
... tra l'altro aggiungiamo pure la variabile "tipologia" che non è scontata, nel contemplare un "danno da decantazione" : ci sono tipologie di vini con migliore o peggiore resistenza ... si , insomma .... l'esperienza rimane un bel viatico per queste operazioni... 8)


Mia moglie dice: "ma perché non usano un filtro (tipo setaccio) per eliminare i residui del fondo, invece di perdere tempo?"
E io, che riportavo con fare da esperto pari pari quello che leggevo sul thread, senza capirci realmente un granché, sono rimasto congelato...


esistono filtri metallici in acciaio per decanter ma non fermano i sedimenti più piccoli che rendono inevitabilmente un po torbido il vino
c'è chi non sopporta questo, chi ne è indifferente e chi dice che ne giova il liquido
garze sterili, già sperimentate, funzionano ma annullano alcuni profumi del vino
la cosa che funziona di più in assoluto (non l'ho provata io, è stato un amico.. :mrgreen: ) sono i filtri per vernici da carrozzeria
sono finissimi ma in materiale plastico, non so se adatti agli alimenti ma il vino che ne esce è perfetto
altro nin zo.......e comunque alcuni decanter sono perfetti come pisciatoi in caso di immobilità.... :mrgreen:
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
alemusci
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO…

Messaggioda alemusci » 30 set 2016 17:53

alì65 ha scritto:
alemusci ha scritto:
vinogodi ha scritto:
Fedevarius ha scritto:Ho letto con grande interesse questo thread... se ho ben capito le "variabili" in gioco quando si decide se decantare sono l'ossigenazione (eventualmente troppo abbondante e violenta), l'eliminazione dei residui e la non omogeneità del vino all'interno della bottiglia e quindi dei bicchieri versati...

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Mia moglie dice: "ma perché non usano un filtro (tipo setaccio) per eliminare i residui del fondo, invece di perdere tempo?"
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esistono filtri metallici in acciaio per decanter ma non fermano i sedimenti più piccoli che rendono inevitabilmente un po torbido il vino
c'è chi non sopporta questo, chi ne è indifferente e chi dice che ne giova il liquido
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la cosa che funziona di più in assoluto (non l'ho provata io, è stato un amico.. :mrgreen: ) sono i filtri per vernici da carrozzeria
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L'autostima della moglie ne esce rafforzata :lol: :lol:
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