Ieri sera primo incontro post ferie con il mio gruppo di tifosi Olimpia preferito (vado in terra infideliorum, già
) e abbiamo stappato:
- Selosse - XB GC Avize Les Chantereines sb. 4/2013
Al naso non è portentoso, si nasconde un po', si mimetizza: pare pigro; in bocca è una furia giusto un pelo ingentilita; per berlo bene va aspettato ancora parecchio. La sua traiettoria però al momento è una incognita, non è chiaro dove atterrerà, se prevarranno le ossidazioni o se si distenderà compiutamente, se l'acidità verrà integrata appieno o resterà a brutalizzare le papille. I tratti tipici selossiani si scorgono e lo fanno riconoscere in fretta, con la sua vinificazione borgognona e le note di caffé. Rispetto ai suoi sciampi non lieux-dits pare una sublimazione di una visione parziale, un'alternativa iperbolica.
- Pierre Morey - Meursault 1er cru Perrières 1999 (NG, bottiglia non a posto)
- Valentini - Montepulciano d'Abruzzo Cerasuolo 2011
Baldo giòvine, anche lui sta sulle sue senza scoprire tutte le carte; facilissimo da indovinare, anche così e forse soprattutto così. Ma bono assai anche se privo del guizzo del campione.
- Château Mouton Rothschild 1990
Bottiglia conservata nella capsula del tempo, assolutamente perfetta. Colore ancora giovanissimo, gli abbiamo dato dieci anni di meno. Naso spaziale, di una classe, eleganza e intensità da riferimento. Fa però presto capolino una nota vegetale che fa tanto cabernet Franc e che lo innerva profondamente, soprattutto al sorso. Ciò che ha diviso la platea, colpendo soprattutto me, è che il vegetale è stato troppo forte; e abbinato ad un comportamento in bocca inizialmente un filo scialbo ed un momento successivo stringente, non me lo ha fatto apprezzare pienamente. Lasciato nel bicchiere a lungo, ha cominciato ad arrotondarsi e limare questi eccessi, migliorando ma (per me) non svettando. Non sembra però, come d'altronde si legge qui e là, una riuscita all'altezza dell'annata e del potenziale della maison. Da risentire tra almeno cinque anni.
- Valentini - Montepulciano d'Abruzzo 2002*
Fruttosamente gustoso (stranamente data l'annata piovosa, ma è la caratteristica controcorrente di questa edizione), charmant, morbidamente avvolgente, infiltrante e lungo. Succoso e stuzzicante, gioca col palato rinnovandosi più volte e facendo percepire una costruzione multidimensionale. Molto bello. Dei tre grandi, unici ad essersi veramente salvati in questa brutta annata (insieme a lui, Monfortino e Soldera), per me potrebbe essere il migliore perchè dotato di una personalità più spiccata.
*uomo avvisato boccia salvata: dopo avere letto dei disagi di Davidef che ne aprì una bottiglia l'anno scorso per vederla naufragare tra carbonica e puzze cavalline, ho ansiosamente stappato la sera prima. Un poco di ossigenazione e poi richiusa. Much better this way. Ma era questa una bottiglia probabilmente più "avanti" rispetto a quella di Davide.
- Marc Sorrel - Hermitage Le Gréal 2001
Altra boccia conservata perfettamente, e grande appagamento. Vino sensuale e sornione, dolce ma forte, tipicissimo e solare. Il dialogo tra le componenti acide e dolci in bocca è uno spettacolo. Frutta, olive, fiori esposti generosamente ma senza eccessi. Magnetico. Per me, vino della serata.
- Cav. Accomasso - Barolo Rocchette 1993
Altra annata minore, altra bottiglia perfetta. Un Barolo di classe nobiliare che farebbe capire a chiunque al mondo le potenzialità del nebbiolo, ammericani fruttomaniaci compresi. Scala marcia dopo marcia mutando registro olfattivo con semplicità e naturalezza tutte sue per chiudere su note balsamiche di struggente evocatività. Paga dazio con una struttura un po' scheletrica che non rende il sorso paragonabile all'olfazione.
- Béreche - Coteaux Champenois Ormes Rouge 2014
Boccia testè condotta dalla Sciampagna dal conferitore, ivi recatosi per un giro di visite di lavoro e strappato al meritato riposo dalla uozzappata infamemente carognesca delle bottiglie sopra elencate. Sballottata quindi dal viaggio odierno, e troppo giovane. Ma inconfondibilmente Béreche e PN ultranordico. E' stato come aprire una finestra sul mondo delle basi per la spumantizzazione. Terroso, radicoso, chinoso, e parecchio acido. Più interessante che buono, ma giusto provarlo.