Durante le vacanze nel Cilento ho provato, senza troppo impegno, qualche fiano della zona. L'idea che mi sono fatto, e probabilmente non dirò nulla di nuovo per la maggior parte dei lettori del forum, è che qui il fiano si esprima su toni aromatici e fruttati molto più immediati e semplici che in altri terroir. Vini godibili da giovani, nei quali non ho intravisto grandi prospettive, sebbene ci sia da dire che mi sono limitato ai "base", ovvero:
Kratos 2014 - Maffini con profumi di frutta quasi esotica, giocato in bocca più sulla sapidità che sull'acidità;
San Matteo 2015 - Rotolo, dal profilo più agrumato e con ricordi di macchia mediterranea;
Trentenare 2015- San Salvatore, dei tre quello che si discosta di più, più fresco, con profumi di mela, pera e basilico.
Volendo fare un confronto con un altro territorio ho provato anche il
Fiano di Avellino 2013 - Marsella, completamente un altro tipo di vino: qui la frutta è solo sullo sfondo, a dominare è una nota minerale torbata, affumicata/tostata molto forte e in bocca l'acidità è elevata, al momento mi è difficile giudicarlo.
Avendo voglia di un rosso ho trovato in enoteca il
Piedirosso Settevulcani 2015, che però non mi ha convinto, non ci ho trovato la finezza che avevo rintracciato nell'unico piedirosso finora bevuto (Contrada Salandra), qui la classica nota di geranio scivola verso frutta più matura, è ancora molto vinoso e ha anche un nonsoché di animale che mi disturba un po'.
Mi sono limitato ad una sola visita in cantina, da
San Giovanni in località punta Tresino. Ci si mette un attimo a trovarla, ma poi il posto ne vale veramente la pena, con i vigneti affacciati letteralmente sul mare.
Qui ho provato fra i bianchi il Paestum 2015 (fiano, greco e trebbiano) davvero molto aromatico, troppo per i miei gusti, e il fiano Tresinus 2015, più affilato e sapido, che mi è piaciuto di più.
Fra i rossi, pur non essendo il mio genere, ho apprezzato il
Maroccia 2012, un aglianico molto potente che trova però un suo equilibrio fra frutta matura, liquirizia, alcol e acidità ben bilanciati. Tannino ancora aggressivo, ma ha buone prospettive. Fanno anche un piedirosso in purezza che ho acquistato da provare a casa.
Ritornato nella frescura della mia valle:
Stella Retica 2011- ArPePe: classico naso Arpepiano, intenso e fine, fatto di piccoli frutti rossi, ma soprattutto fiori secchi e macerati. Non molto tannico in bocca, sarà forse meno longevo che in altre annate, non un mostro di persistenza, ma quanto mi piace! Non smetterei mai di berlo.
Schioppettino 2007, Bressan: prima volta che provo qualcosa di Bressan, e forse non sono stato fortunato. Colore granato parecchio evoluto, non ci ho trovato il tripudio di spezie che mi aspettavo, ma una prugna un po' cotta, liquirizia e una nota di incipiente ossidazione. Peccato, riproverò.
Riesling Grand Cru Osterberg 2007, Louis Sipp: prima volta anche con un riesling alsaziano. Bel colore carico, inizia a sviluppare sentori idrocarburici, che fanno da contorno a profumi fruttati ancora piuttosto verdi e citrini. Sostenuto da buona acidità in bocca, gli manca qualcosa ma non so ben dire cosa
ma comunque mi è piaciuto non poco.
Ürziger würzgarten Riesling Auslese 2010, Merkelbach Ap #08: qui il colore diventa decisamente dorato, brillantissimo. Profumi di agrumi canditi, frutta esotica, succo di mela, meno speziato di altri teutonici provati, dolcezza misurata e acidità netta che dà quasi una sensazione di frizzantezza sulla punta della lingua. Mi è sembrato un auslese abbastanza leggero, cosa che probabilmente non lo proietterà avanti di molti decenni come altri suoi simili (sia chiaro, ha comunque lunga vita davanti) ma che al momento gli conferisce una facilità di beva enorme, impossibile non berselo "quasi a canna" anche dopo aver bevuto diversi altri vini.