Vintage d'Agosto

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puspo
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Re: Vintage d'Agosto

Messaggioda puspo » 08 ago 2016 22:48

br1861 ha scritto:...se ne avessi in cantina farei fatica ad aspettare ad aprirlo.


Il problema più grosso mi sa che è proprio quel "se ne avessi in cantina" :wink:
Il mio sistema di monitoraggio della cantina:
http://www.checkmycellar.com/Cellar_001.html
vinogodi
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Re: Vintage d'Agosto

Messaggioda vinogodi » 09 ago 2016 09:03

...anni '90:
... secondo me si parte con il botto, ma il livello medio mi è personalmente piaciuto da sgarbati. Intensità giuste, giuste terziarizzazioni, frutti ancora fragranti senza note eccessive di invecchiamento, vini ancora adatti al pasto importante senza concettuose riserve di attenzione come richiedono i vini lungamente invecchiati.
PRIMA COPPIA:
- Si parte, dicevo, con un '99 di Biondi Santi che mostra una marcia stupenda e una progressione fantastica, nonché una prospettiva da brivido. E' bello e di gentile aspetto, freschissimo di acidità, quasi imbalsamato su note di Sangiovese di razza nonostante gli oltre 3 lustri che avrebbero messo in ginocchio qualsiasi altro vino rosso "normale" . E' sempre un piacere ritrovare "un amico" di tal foggia nel bicchiere.
- Lo Charmes Chambertin di Guyon non gli è da meno, anche senza la baldanza ed intensità tipica dei Pinot Nero di gioventù. Più rilassato al naso su fruttini rossi ma con una bocca ispiratissima e tagliente, di bella struttura , quasi austero. Guyon è uno dei migliori tradizionalisti che conosca (e ancora onesti) con stile d'antan ma che dimostra longevità sorprendenti. Certo, la '99 è stata annata "del secolo" ma questo ancora aveva margini, anche se il godimento è stato tanto e nessun rimpianto d'apertura anticipata, anzi, era all'apice

SECONDA COPPIA:
- Cascina Francia '98 l'ho sempre amato per un'eleganza irreale . Ancora intergro, senza sbavature, balsamico , con note meravigliose di amarena e "anguria" dopo ossigenazione, tannini di una finezza impensabile per un Barolo , bevibilità che solo un maturo Conterno riesce ad avere .
- Fleur de Pingus assolutamente vino fantascientifico , soprattutto per integrità . E' rosso fuoco a vent'anni dalla vendemmia , intenso e profondo cromaticamente. Ha naso un po' barocco di cortecce e sottobosco, di liquirizia e tabacco . La bocca di potenza devastante, tutto l'opposto di Cascina Francia . Raramente possiamo assistere ad uno spettacolo di così debordanza palatale, ma ci sta tutto per la tipologia e me lo sono ingollato perché è un vero "Bue Wine " , se qualcuno si ricorda la tipologia... :lol:
TERZA COPPIA
- D'Alceo una sorpresa assoluta per chi non lo conosceva e qualcuno ha proprio sussurrato , alla cieca "Sassicaia" ... e così poteva essere , perché è il vero epigono (figurato, chiaramente) del gioiello di Bolgheri, quello che in certe annate lo si può davvero sovrapporre. Gagliardo, integro anch'esso, con bella macchia mediterranea, nessuna nota (o scarsissima) pirazinica , ha eguagliato il grande vino di Pauillac successivo gonfiando il petto . Bocca vellutata , potente, saturante .
- Linch è sempre di un'eleganza surreale, sembra semplice all'inizio ma poi ti stordisce con l'ossigenazione prolungata, cambiando registro per tutto il tempo che sta nel bicchiere fino a depistarti su note completamente diverse nel giro di pochissimo tempo. Cuoio, corteccia, ciliegia, rabarbaro , spezie, liquirizia: a volte in cacofonia a volte distinte , vino spiazzante ...
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