Verdicchio dei Castelli di Jesi Brut Ubaldo Rosi 2007 – Colonnara. Certo, non è Champagne, ma è fatto proprio bene, agrumato e con un tocco di anice, bocca equilibrata e bella bollicina, pecca per un finale non pulitissimo.
L’Estro 2009 – Casa Caterina. Appena stappato sembra decisamente una birra a fermentazione spontanea, barricata per di più… col tempo un poco si pulisce ma non abbastanza, ed emerge un tocco esotico da viognier. Meglio in bocca dove c’è struttura e buon equilibrio.
Lambrusco di Sorbara Radice 2014 – Paltrinieri. Solito colore fantascientifico, non ha l’articolazione e la tensione dell’annata precedente, anche se ovviamente si lascia bere bene.
Lambrusco dell’Emilia Solco 2014 – Paltrinieri. Questo invece non l’avevo mai assaggiato e mi ha fatto una bella impressione, colorone, bel fruttato nitido e non sparato, bocca più piena ed immediata.
Lambruso Rimosso 2013 – Cantina della Volta. Un Radice con più struttura e meno spigolosità, nasco fresco, gran bevibilità, per me il migliore dei tre.
Vallée d’Aoste Blanc de Morgex e de la Salle Vendemmia Tardiva “Chaude de Lune Vin de Glace” 2006 – Cave du Vin Blanc de Morgex e de la Salle. Al particolare origano che aveva qualche anno fa si è aggiunta una decisa oliva, oltre al fico secco. Bella bocca ricca e suadente ma non pesante.