Mangiata di carne alla brace con bevuta alla cieca:
Champagne Terre de Sables Brut – Perseval-Farge. Da produttore a me sconosciuto, molto piacevole e florele, gessoso, poco corpo ma bello verticale e sapido.
Champagne Substance - Selosse. Parte con un tocco di legno, deciso arachide e noccioline, poi burro e cenni iodati e di cere. Profilo elegante e molto meno prorompente di altri suoi vini, anche in bocca con bollicina cesellata, e un leggero ritorno di noce. Forse troppo giovane (sboccatura 2013), ma preferisco altri suoi Champagne.
Barbera d’Alba 2012 – Giacomo Conterno. Elegante, tanta frutta rossa, un leggero tocco verde sul ginepro, tanta acidità che però non risulta squilibrata, giovanissimo, al tavolo viene riconosciuta la zona e il vitigno.
Sant’Antimo Romito del Romitorio 2012 – Castello Romitorio. Riconoscibile il naso da cabernet, con frutta e nota verde da peperone, bocca levigata e facile.
Ravenna Sangiovese GS 2011 – Costa Archi. Qui non si sa bene dove andare a parare, qualcuno dice toscana, questa volta mi è parso molto differente dall’entusiastico assaggio alla fiera dei vignaioli, dove era bello teso ed agrumato, qui invece più sulla frutta e bocca più accomodante. Boh…
Vallagarina rosso Barbanico 2007 – Balter. Nota verde non percepita, bel frutto croccante, lo colloco tra il Trentino e l’A.A., ma mi perdo tra i vitigni, bocca fresca ed elegante, tannino ben dosato, leggero ritorno di pepe. Piaciuto.
Chianti Classico Riserva Caparsino 2006 – Caparsa. Qui il naso è bello aperto e prorompente di frutta matura, ha una bella forza anche in bocca, struttura e tannino si fanno sentire. Gran bella boccia…
Corse Calvi Villa Maestracci 2006 – Domaine Maestracci. Colore pieno, bella materia anche qui, più avvolgente, spezia scura, chiodo di garofano e macchia mediterranea, finale di liquirizia amara, finisco a pensare alla Sardegna e al Cannonau, sbagliando isola ed anche vitigno (nielluccio), ma il suo essere mediterraneo non tradiva…
Vdt La Mattana 2006 – Maria Donata Bianchi. Anche qui colore concentrato, tannino deciso e quasi asciugante, bocca più larga e dal tratto più rustico del precedente, sapido, ampio al naso. Difficile da collocare, ma qualcuno intuisce una nota marina che lo porta in Liguria.
Chianti Classico Vigneto Bellavista 1993 – Castello di Ama. Frutti rossi belli definiti e freschi, qualche spezia, gran bella bocca, di decisa freschezza e ritorno ancora fruttato, elegante e raffinato, stupisce per l’integrità, col tempo si fa terroso ed agrumato. Ad avercene…
Champagne Ambonnay Demì-sec – André Beaufort. Naso composto ed elegante, tradito da qualche nota più rustica di fermentazione, zenzero e canditi, floreale, buona struttura e freschezza a compensare la misurata dolcezza mai facile da centrare in questa tipologia. Giovane. Ne berresti davvero a ettolitri…