picenum ha scritto:Serata con forumisti poco scriventi… dato che questa piattaforma c’ha fatto conoscere mi sembra doveroso riportare qualche nota:
Cazals G.C. Cuvèe vive, piaciuto tantissimo. Mutevole, grande finezza ma anche bella acidità. Salinità da vendere.
Drappier Brut millésime exception 2006, Bottiglia che si concede poco, dove la quota del P.N. e prevalente sia al naso che in bocca. Pecca di mineralità direi bolla molto “vinosa” ma cmq bella persistenza su note quasi pepate.
Valentini trebbiano 2012, nulla da aggiungere a quanto si è già detto. Una conferma.
Amiot MSD 2011, Giovane, tanto. Parte piuttosto chiuso aprendosi molto di più a fine serata. Tannino fine con corpo, spezie e frutta rossa che lo rendono per me un ottimo vino da tutto pasto.
Margò Fiero bianco 2013 vino che a me piace molto in questa annata. Grechetto con breve macerazione. Dentro ci ritrovi di tutto, dall’agrume all’erbaceo, bella spina acida mai fastidiosa, quasi tannico, centro bocca avvolgente e finale persistente.
Testalonga bianco 2011, purtroppo ha pagato pegno di una serata anarchica. Un vino che bisogna aspettare nel bicchiere, lasciarlo stare, dargli il giusto tempo che purtroppo non ha avuto. Eleganza e note salmastre non hanno fatto in tempo ad arrivare. Mi spiace per chi non l’aveva mai bevuto.
Bressan Rosantico 2012, 20ql/ha pochissime bottiglie sul mercato. Scontroso come il suo artefice. Ma Vino con la maiuscola. Anche lui ha peccato di gioventù con qualche crudezza di troppo. Ma nel bicchiere era vivo, si muoveva, scalpitava, meno accondiscendente della 2011 in cui la fragolina più accentuata facilitava di più la beva, ma il floreale che cela è fantastico e la persistenza idem. Concedetemi poi una digressione sulla fascinosità di come si presenta nel bicchiere… colore bellissimo.
Schaefer G.D. Auslese 2010, un vino troppppppo giovane. Tanto residuo a sovrastare la parte acido-minerale. Cmq bell’idrocarburo e tanta materia.
Vina Gravonia 2005, “si conferma un vino interessante, grazie soprattutto ad una provvidenziale vena acida di ritorno; tuttavia pareva imbrigliato, quasi ingessato nel suo estremo e malcelato tecnicismo”.
Podium 2009, un grandissimo vino italiano, tra i migliori q/p che abbiamo. Mi limito nel dire che l’equilibrio tra le parti di questo vino ha pochi eguali.
Monteraponi s.a., senza slanci eccessivi, ben fatto; la sua forza per me è di essere un vino gastronomico a 360°. Piaciuto.
Lupicaia 2006, Chi l’ha trovato “strano”, chi “troppo non ricordo cosa …” per me un vino ben fatto, carnoso, terroso-erbaceo, grande beva, bella persistenza… appagante.
Coppo Ris. Brut 2007… aiuto.
Gattinara Travaglini 1986… colore quasi andante, a primo acchitto avrei pensato brodettato ed invece no. Ancora vitale, certo l’acidità è al limite ma la liquirizia, un po’ di caffè, anche un poco di frutta secca. Insomma c’era ed è arrivato… se penso che al tavolo c’era gente più giovane….
Contini Vern. Ris. 1978, quasi quarant’anni…questi sono vini incredibili! Per rispetto di anzianità vino della serata, vivissimo, colore leggermente ambrato lucente, naso variegato dalla noce a tutta la frutta secca, a guscio, etc, mediterraneo, terra e mare, sorretto da un’importante nota salmastra, finale da record. Bello. C’avrei voluto un burro e alici come si deve.
Se qualcuno volesse aggiungere... alla prossima.
sottoscrivo quasi alla lettera...
soprattutto la mia citazione...