davidef ha scritto:vogliamo far finta che le situazioni di ossidazione precoce in Borgogna siano state un flagello dal 1996 al 2005 e che a tutt'oggi non ne son riusciti a venire fuori e che diverse bottiglie ancora presentano questi problemi anche nelle ultime annate ?
mica sono io che lo dico...lo dice e scrive e corrobora da prove su prove solo RVF, Bettane & C., praticamente tutti i critici europei, svariati produttori su una moltitudine di interviste ecce. ecc.
solo che quando capita la bottiglia avanti ma non morta si invocano mille fattori ma ci si nasconde di fronte al reale problema ovvero che la Borgogna bianca ha un tasso di rischio di bottiglie a dir poco sottoperformante tale al punto che alcuni posizionamenti di vini presso gli investitori stanno seriamente vacillando
leggo spesso descrizioni di bottiglie con questo inizio, salvo poi che ci si gira attorno...e lo dice uno che ha comperato 3 Chevalier Montrachet negli ultimi 10 giorni oltre a una dozzina di cosette miste, che ha bevuto un Montrachet l'altra sera e che sarà di passaggio per la Borgogna anche tra 2 settimane circa...insomma non certo un facinoroso
...bene, tema tipico e degno di una sezione che si chiama "Polemiche&Opinioni" ... Davide, uno facinoroso forse no, uno attaccato alle proprie convinzioni forse si e battagliero nel portarle avanti a prescindere anche, ti conosco da parecchi anni ...e infatti, nonostante i giramenti di palle per alcune bottiglie problematiche , continui a comprare Chevaliers e Montrachet ... ma ti voglio bene lo stesso. Siamo chiari: Il precox di Borgogna ha diverse cause e chi non ha avuto l'accortezza tecnica di tenere sotto controllo questi fattori, ha avuto dei problemi. Chi ha lavorato nella maniera più tradizionale possibile , senza tentativi un po' velleitari , non ha avuto problemi.
Data la poderosa ondata "naturista e biodinamica" in corso per un decennio, in tanti hanno provato a ridurre drasticamente la quantità di solforosa (o toglierla) e l'hanno presa nel culo, senza usare giri di parole. In tanti hanno pensato che fosse sufficiente trattare con H2O2 i tappi per scongiurare il pericolo di infestazione da Armillaria (coglionata colossale) e i residui della medesima , fortemente ossidante, ha dato un'ulteriore mano a ... avercela nel culo. Altri hanno abusato di batonnage imbottigliando già vini fiacchi ... ma tutto ciò non è problema di terroir, è problema tecnico che di volta in volta hanno chiarito e risolto. Questo parlando con tanti produttori e distributori (ma anche con supporto scientifico eche ho approfondito con amici enologi). Tutto ciò a macchia di leopardo, non per questo i vini bianchi di Borgogna non sono più ... i vini bianchi di Borgogna. Sono il primo a dire che mi girano i coglioni quando sento dei Montrachet DRC non all'altezza (purtroppo non pochi negli ultimi 20 anni) , tutti i Grands Cru di Leflaive 2006 ormai decrepiti (e quanti ne ho aperti, compulsivamente proprio perché neppure io ci credevo: praticamene tutta l'assegnazione di un anno buttata) e alcuni Prieur che sembravano Chardonnay di Planeta ...ma anche altri qui e là. Detto questo, la percentuale di Precox su vini bianchi di Borgogna negli ultimi 10 anni ( circa 500 bottiglie aperte , bastano i resoconti sul forum per fare un rapido calcolo) è prossima a quelle infestate da Tricloroanisolo: ti incazzi come una jena, smadonni in triplice lingua ... poi le volte dopo hai visioni mistiche comprensive di cherubini e serafini come nessun altro bianco al mondo ti fa vedere , ed ecco che ti aumenta solo il patema all'apertura, ma non certo la convinzione che da questi territori nascono i più grandi vini bianchi del pianeta...
PS: non dimentichiamoci anche la suggestione personale, a questo punto, dove ogni elemento di naturale terziarizzazione viene interpretato come precox, che ti rende il vino non terziarizzato male ma proprio affetto da ossidazione ...