Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

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alexer3b
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 10:05

Lavoro un po' anche io e sarà durissima dopo Armando :D
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Champagne sferico, giovane e ciccio il giusto, un po' inglese nell'impostazione, gli manca la sfuriata acida delle annate top. Solita mano superba per bollicina e dosaggio, non gli manca nulla se non l'emozione delMi spiazza sull'annata (e come potrebbe essere altrimenti? E' un Collection!) ma almeno ho gridato KRUG! dopo poco la versata, incurante di dare il primo importante contributo allo str0nzatometro della serata.
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zampaflex
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda zampaflex » 13 ott 2015 10:12

Armando, su "ossianico" ho fatto la ola :D
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda darmagi90 » 13 ott 2015 10:14

Aramis ha scritto:
Gaja Barolo Sperss 1991
Stupenda e impeccabile evocazione langarola e vino tonico, coordinato, senza banalità legnose e senza a dire il vero un tannino così aggressivo come letteratura sulle vigne di provenienza (Marenca e Rivette, vicinissime alla Rionda) suggerirebbe. E’ molto lungo ed elegante, ed alimenta la convinzione che i vini aziendali di questo periodo vadano rivalutati anche dagli intransigenti aficionados del Barolo classico, quorum ego.


Grazie per il racconto magistrale, una delle più belle letture degli ultimi 12 mesi...

Ricrodo di averlo sentito all'uscita, al Vinitaly.
Mi sembrò, in quel momento, già stanco, affaticato, con un colore già di molto aranciato e profumi di liquirizia. Ci sono vini che non smettono mai di stupire!
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 10:17

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Qui c'è poco da barare: la bottiglia a destra è trasparente e si vede durante la versata malgrado l'abile mascheratura di Ezio. Allo stesso tempo, pur sapendo cosa sia, non si può che non restare impressionati dall'integrità dello champagne, malgrado la muffetta che lo inficia. Classicone fino al midollo, fruttato e spezialo all yellow, setoso al sorso con un dosaggio sempre un filo alto per me. Goduria garantita.
Su quello a sinistra dichiaro una parentela con il Collection '89. Mi butto su Krug '88 (l'annata in ballo era ancora da scoprire) perchè sento una di quelle bocche lì, di acidità appuntita. Poi il naso fa un altro sport, 'na roba da affannarsi a trovare le mille sfaccetature che si porta dietro. Qua si spara 100, anche Iva Zanicchi avrebbe approvato.
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 10:34

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Qui è stata necessaria una triangolazione degna del miglior tridente Monica - Armando - Alex. Manco Suarez - Messi - Neymar hanno osato tanto (scegliete voi le associazioni ma vi avverto che mozzico forte). Armando trova l'oliva dello Chevalier, Monica la freschezza della 2004, Alex la ciccia del Batard. Fai la somma e hai un vino che va bevuto con gli occhiali 3D altrimenti non ci capisci nulla di ciò che sta succedendo. Peccato una scodata amara percettibile alla fine che non me lo porta all'over the top. Così resta solo top, un gran pezzo di top.
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 10:55

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Poi il momento dei grandi produttori presenti. Verticale di Trebbiano con il 14 in grande spolvero per freschezza e bevibilità, ancora da farsi al naso ma molto promettente. Il '13 più ricco ed estrattivo, intenso nel colore e massiccio al sorso. Si ritorna in alto con il '12, qualche nota boisé ancora da integrarsi al naso, bocca al centro un po' scivolosa ma convincente, allo stato attuale per me il migliore. Il 2011 è l'opera prima in annata non semplice per i bianchi, coraggiosa e fiera ma come molte opere prime ha i suoi peccati di gioventù.
Si passa al rosso e Baron'ugo 2011 mena schiaffoni come il miglior Bud Spncer, sangiovese classico di Radda con la ciccia dell'annata a supporto, intimorisce i vicini di banco per prestanza e vigore. Vicini di banco che rispondono al nome di Campitello 2012 e Baron'ugo 2012 che non è più riserva ma titolare di una IGT: entrambi accomunati dalla sottile linea verde dell'annata, sono pronti e rilassati, fanno i secchioni e seguono attentamente l'annata non certamente top. Ma la seguono bene tanto che, alla cieca, il Baron'ugo '12 fa svolazzare altrove, fino a a toccare la Borgogna. Mai forma di bottiglia fu più adatta.
Poi i vini di Enrico che non ho fotografato ma v'assicuro che ci sono: Rizzi '12 è il melting pot dei cru, prende un po' di qua e po' di là, consapevole dei propri limiti ma anche dei propri pregi. Non è affatto un compitino, diventa anzi un ottimo q/p e un ottimo motivo per bere un bel nebbiolo tradizionale senza troppi fronzoli.
Nervo '13 è una distesa di sabbia e sassi, pare un mare in tempesta e fa cavalloni in bocca che si infrangono in un finale lungo e un fil ocaldo (forse la temperatura di servizio l'ha penalizzato). Il ragazzo si farà, come disse Muccioli.
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda arnaldo » 13 ott 2015 11:26

ma una bella foto di gruppo commemorativa no eh ? viste le star presenti....cavoli.....grande rileggere le note di Armando....gran piacere...... 8) 8)
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda vinotec » 13 ott 2015 11:40

arnaldo ha scritto:ma una bella foto di gruppo commemorativa no eh ? viste le star presenti....cavoli.....grande rileggere le note di Armando....gran piacere...... 8) 8)

...è su facebook...ci sono tutti :D
...comunque è questa:

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questa è un po' più ingrandita...

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UBI MAIOR, MINOR CESSAT !
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 12:44

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Il dolce Remy piazza uno Chambertin sottile e roccioso, mi fa pensare per eleganza a un Clos de La Roche ma è l'annata ad incidere in maniera evidente nel vino, donando una chiarezza espressiva esemplare, di frutta e fiori, delicatezza salmastra, si è chiaramente di fronte ad un Grand Cru e non potrebbe essere altrimenti. E il manico è degno davvero.
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 14:42

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Meo 2005 selvatico e selvaggio, Brett Pitt e volatile prepotente, ha il suo fascino rustico per gli amanti del genere, personalmente preferisco maggior pulizia e nitore espressivo. La bocca certamente meglio, materia superba ma tornano le rusticità del naso. Peccato.
Monfortino 2005 beccato tra le proteste degli altri mentre si rifletteva su cosa fosse. Prima scuro e troppo introverso, c'è bisogno del bicchiere per scoprire di quale bestia anguriosa si stia parlando. Rigido e frenato nel tannino, è dicotomico tra struttura non devastante e tannino incazzoso. Preferisco nettamente altre annate di questo vino, questo è troppo dark per i miei gusti monfortiniani.
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda Andyele » 13 ott 2015 14:45

alexer3b ha scritto:Meo 2005 selvatico e selvaggio, Brett Pitt e volatile prepotente, ha il suo fascino rustico per gli amanti del genere, personalmente preferisco maggior pulizia e nitore espressivo. La bocca certamente meglio, materia superba ma tornano le rusticità del naso. Peccato.


Un Meo anomalo quindi?...rustico e selvatico non sono solitamente le sue peculiarità vero? o sbaglio?
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 14:51

Andyele ha scritto:
alexer3b ha scritto:Meo 2005 selvatico e selvaggio, Brett Pitt e volatile prepotente, ha il suo fascino rustico per gli amanti del genere, personalmente preferisco maggior pulizia e nitore espressivo. La bocca certamente meglio, materia superba ma tornano le rusticità del naso. Peccato.


Un Meo anomalo quindi?...rustico e selvatico non sono solitamente le sue peculiarità vero? o sbaglio?

Beh oddio, per le poche bottiglie bevute non m'è mai sembrato un Rousseau :mrgreen:
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda Andyele » 13 ott 2015 15:06

alexer3b ha scritto:
Andyele ha scritto:
alexer3b ha scritto:Meo 2005 selvatico e selvaggio, Brett Pitt e volatile prepotente, ha il suo fascino rustico per gli amanti del genere, personalmente preferisco maggior pulizia e nitore espressivo. La bocca certamente meglio, materia superba ma tornano le rusticità del naso. Peccato.


Un Meo anomalo quindi?...rustico e selvatico non sono solitamente le sue peculiarità vero? o sbaglio?

Beh oddio, per le poche bottiglie bevute non m'è mai sembrato un Rousseau :mrgreen:


Allora mi sbaglio certamente io perchè in quelle poche (sicuramente meno di te) bevute l'ho sempre trovato perfettino :oops:
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 15:15

Andyele ha scritto:
alexer3b ha scritto:
Andyele ha scritto:
alexer3b ha scritto:Meo 2005 selvatico e selvaggio, Brett Pitt e volatile prepotente, ha il suo fascino rustico per gli amanti del genere, personalmente preferisco maggior pulizia e nitore espressivo. La bocca certamente meglio, materia superba ma tornano le rusticità del naso. Peccato.


Un Meo anomalo quindi?...rustico e selvatico non sono solitamente le sue peculiarità vero? o sbaglio?

Beh oddio, per le poche bottiglie bevute non m'è mai sembrato un Rousseau :mrgreen:


Allora mi sbaglio certamente io perchè in quelle poche (sicuramente meno di te) bevute l'ho sempre trovato perfettino :oops:

Considera pure l'annata 2005 di mezzo che ha amplificato certe sensazioni. Ho bevuto un Vosne-Romanée 2002 Aux Brulées di ben altra finezza e precisione, sempre però in un stile ricco e "selvaggio" (e anche il cru incide ovviamente).
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda Becho » 13 ott 2015 15:30

alexer3b ha scritto:
Andyele ha scritto:
alexer3b ha scritto:
Andyele ha scritto:
alexer3b ha scritto:Meo 2005 selvatico e selvaggio, Brett Pitt e volatile prepotente, ha il suo fascino rustico per gli amanti del genere, personalmente preferisco maggior pulizia e nitore espressivo. La bocca certamente meglio, materia superba ma tornano le rusticità del naso. Peccato.


Un Meo anomalo quindi?...rustico e selvatico non sono solitamente le sue peculiarità vero? o sbaglio?

Beh oddio, per le poche bottiglie bevute non m'è mai sembrato un Rousseau :mrgreen:


Allora mi sbaglio certamente io perchè in quelle poche (sicuramente meno di te) bevute l'ho sempre trovato perfettino :oops:

Considera pure l'annata 2005 di mezzo che ha amplificato certe sensazioni. Ho bevuto un Vosne-Romanée 2002 Aux Brulées di ben altra finezza e precisione, sempre però in un stile ricco e "selvaggio" (e anche il cru incide ovviamente).


...penso che una delle bt di Meo a cui faceva riferimento Andrea fosse proprio un Aux Brulées 2002. Bevuto qualche mese fa con la CGT, bt a mio avviso precisa e senza rusticità ( buonissima tra l'altro ). Poi magari sarò stato un caso...anch'io non è che abbia bevuto molte bt di questo produttore.
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda Andyele » 13 ott 2015 15:45

Becho ha scritto:...penso che una delle bt di Meo a cui faceva riferimento Andrea fosse proprio un Aux Brulées 2002. Bevuto qualche mese fa con la CGT, bt a mio avviso precisa e senza rusticità ( buonissima tra l'altro ). Poi magari sarò stato un caso...anch'io non è che abbia bevuto molte bt di questo produttore.


Si Alessio, una è quella. Ma medesime sensazioni le ho provate con il suo Richebourg, l'Echezeaux ed il Cros Parantoux, quindi mi ero fatto una certa idea stilistica del produttore, magari sbagliando perchè 4 o 5 bottiglie possono anche non fare testo.
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 15:55

Becho ha scritto:...penso che una delle bt di Meo a cui faceva riferimento Andrea fosse proprio un Aux Brulées 2002. Bevuto qualche mese fa con la CGT, bt a mio avviso precisa e senza rusticità ( buonissima tra l'altro ). Poi magari sarò stato un caso...anch'io non è che abbia bevuto molte bt di questo produttore.

I suoi vini, per mia esperienza, sono sempre ricchi di estratto, più rustici nel tannino rispetto ad altri produttori con mano più leggiadra. Ovvio che in un confronto tra un cru di Vosne in annata molto femminile e un Vougeot in annata ricca, il primo risulti più "delicato". Ma lo stile c'è, si sente anche lì ed è anche il suo fascino in molti casi.
Ovviamente il 2005 provato non è una sentenza per il produttore e per la bottiglia in questione. :)

PS: Andy certo che fanno testo. Probabilmente tu classifichi in un certo modo il suo stile, io lo interpreto in altro in paragone con altri produttori che per me rappresentano al meglio la perfezione stilistica. Ad esempio Rousseau è uno di questi, sulla scia ci metterei anche Mugneret Gibourg per dirne un altro.
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 16:10

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A sinistra c'è Benjamin Button: nato vecchio.
A destra c'è il più grande naso da barolo di Montalcino. Poi la bocca non mente e me lo fa azzeccare. Dolcezza di tannino infinita, poi spunta l'arancia e potrebbe anche essere Serralunga ma è Castelnuovo dell'Abate. Per me un vino di longevità potenziale infinita, al tempo un q/p da sturbo. Peccato non averne fatta abbondante scorta.
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda Andyele » 13 ott 2015 16:18

Quindi il Poggio di Sotto Ris. 99 era buono?...m'era sembrato fosse stato liquidato come il solito dolcino, buonino e niente più!
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 16:29

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Botte da orbi.
Chi preferisce uno e chi l'altro.
Petrus è un virgulto potente ed estroverso, frutta a vagonate, freschezza balsamica che mi fa pensare ad una quota di Franc importante, più del 5%. Bocca rispondente, quasi sfacciata nella sua gioventù.
L'altro è il protagonista del videogame che si trova di fronte al mostro dell'ultimo quadro e sfoggia le armi migliori e tutti i bonus per combatterlo. Lo combatte con l'armatura più dura e scura che ha a disposizione, lastre di grafite sovrapposte, mineralità profondissima e infinita. Meno frutto e più roccia, meno potenza e più rilassatezza.
Personalmente preferisco di poco Petrus ma entrambi hanno un grosso punto interrogativo di fronte a loro. Quando razzo se li bevemo? :lol:
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 16:29

Andyele ha scritto:Quindi il Poggio di Sotto Ris. 99 era buono?...m'era sembrato fosse stato liquidato come il solito dolcino, buonino e niente più!

Per me sì. Forse perchè l'ho riconosciuto. :lol:
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 17:06

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Altri '96, altro scontro interessante, con il Richebourg che pare avere un quid di rilassatezza tannica (e ci voleva poco) e olfattiva maggiore, con radici e salmastro in prima linea. Ca' d' Morissio è un vino denso, con un tannino incazzato in maniera invereconda, olfatto langarolo fino al midollo ma privato della nobile mobilità del Monprivato (gioco di parole quanto mai calzante). Si distenderà un giorno? Riuscirà a tirare fuori un pizzico di spensieratezza da quella massa enorme? Ora è tanto di tutto e soffre il confronto sul piano dell'agilità.
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 17:31

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Biondi Santi si conferma classicone anche nell'annata non più grande che mi possa venire in mente, di quelle per cui ti domandi se fosse davvero il caso di fare la riserva. Sangiovese elegante, delicato ma con la matrice ilcinese sapida e profonda al sorso a identificarlo come gran bel vino. Non ha spinta, acidità e definizione delle annate migliori, in mezzo ai mostri ovviamente ne risente, preso da solo ci passi una serata davvero bella.
L'altro è stato ribattezzato Grands Bestemmion.
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 17:53

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Metti Foreman sul ring con Sugar Ray Leonard. Chi vince?
Quintarelli non finisce di fare il giro di versata e lo becco: vino inusuale per questa serata, meno inusuale la sua potenza. L'appassimento si sente, non stanca, è saturante e intenso, anche in bocca dove devasta tutto, spazza via qualsiasi cosa, travolge con la dolcezza e la sapidità, allunga all'infinito. Non ho un gran rapporto con la tipologia, soprattutto per la poca mobilità che spesso la affligge ma non posso non riconoscere la grandezza di questo vino.
Pergole, beccato dal nostro Bomber, parrebbe un vinello al confronto ma poi ti domandi: chi finisci prima? Chi attira maggiormente la tua attenzione, chi ti fa salivare alla ricerca di ogni stilla di acidità contenuta in quel sorso di rara eleganza? Certo paga sotto tanti punti di vista, ma saltella e gira intorno all'avversario veloce e pungente.
Fuori i secondi, nel senso che la ciccia arriva a tavola!
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Re: Il ritorno dei morti beventi (mofise's night)

Messaggioda alexer3b » 13 ott 2015 18:18

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Non proprio i più simpatici produttori che mi possano venire in mente ma caspita che vini!
Su Soldera, senza aver che l'annata si sapesse, sparo Poggio di Sotto '91. Sento acidità, freschezza e struttura molto più lieve rispetto a molti '90 bevuti (la progressione a ritroso è sempre rispettata, salvo ripetizioni). Non è Poggio di Sotto e allora l'opzione resta una ed è Soldera. Alla voce "tannino dolce e setoso" troverete la foto di questo vino, il naso è un po' ingarbugliato da un pizzico (e più) di volatile ma che goduria! Una di quelle bottiglie che ti secchi senza difficoltà, dove non c'è pesantezza inutile. Vietato ai puristi della precisione a tutti i costi.
Gaja invece inverte i ruoli: naso che è un monumento di Langa per forza evocativa e sfaccettatura olfattiva. C'è tutto quello che ci deve essere e il Nebbiolo è l'unica opzione possibile. La bocca più ritrosa e tannica di Soldera ovviamente, più stretta e meno articolata. Pari e patta e applauso meritato.
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