Chianti

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Re: Chianti

Messaggioda gp » 19 mag 2015 13:57

emigrato ha scritto:
paperofranco ha scritto:
emigrato ha scritto:Sempre di Chianti si parla...questo l'ho trovato al Le Clerq vicino, al prezzo (ok accise incluse come da legge in Polonia) di 10 euro spaccati. Ebbene si, anche il Tavernello si evolve :mrgreen: :lol:

Immagine


Eravamo già del gatto, al peggio non c'è mai fine. Non se la potevano prendere con qualcun altro?

Ma se vai sul loro sito se la son presi si anche con altri, poi bellissime le collezioni, tutte da 12%, come fatte con lo stampino :lol:
http://www.tavernello.com/products/still-wines/

Un po' mi vergogno a mettere questo link cmq :mrgreen:

L'immagine della bottiglia è fabbricata con Photoshop, come si vede confrontandola con le altre bottiglie visibili al link qui sopra. Solo che si sono dimenticati un piccolo particolare: per la Docg è obbligatoria la fascetta. Un lapsus freudiano, evidentemente :roll:

In effetti, il Chianti (non Classico, ma il loro target non conosce la differenza tra le due Docg) è la prima Docg che Tavernello propone, complice un disciplinare che prevede tempi di uscita troppo anticipati (dal 1°marzo per il Chianti senza indicazione di sottozona), e complice soprattutto la brutta vendemmia 2014, nella quale c'era sicuramente in giro una gran quantità di uva scarsa da riciclare con tecnologie appropriate, che è poi la specialità di questo produttore.
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Re: Chianti

Messaggioda emigrato » 19 mag 2015 14:07

gp ha scritto:
emigrato ha scritto:
paperofranco ha scritto:Eravamo già del gatto, al peggio non c'è mai fine. Non se la potevano prendere con qualcun altro?

Ma se vai sul loro sito se la son presi si anche con altri, poi bellissime le collezioni, tutte da 12%, come fatte con lo stampino :lol:
http://www.tavernello.com/products/still-wines/

Un po' mi vergogno a mettere questo link cmq :mrgreen:

L'immagine della bottiglia è fabbricata con Photoshop, come si vede confrontandola con le altre bottiglie visibili al link qui sopra. Solo che si sono dimenticati un piccolo particolare: per la Docg è obbligatoria la fascetta. Un lapsus freudiano, evidentemente :roll:

In effetti, il Chianti (non Classico, ma il loro target non conosce la differenza tra le due Docg) è la prima Docg che Tavernello propone, complice un disciplinare che prevede tempi di uscita troppo anticipati (dal 1°marzo per il Chianti senza indicazione di sottozona), e complice soprattutto la brutta vendemmia 2014, nella quale c'era sicuramente in giro una gran quantità di uva scarsa da riciclare con tecnologie appropriate, che è poi la specialità di questo produttore.

Certo, soprattutto all'estero si trova di tutto, specialmente fra Lidl ed altri discount, quasi tutti i prodotti toscani sono riconducibili a Sensi (non tutti ce l'hanno scritto in etichetta, anche loro un po' si vergognano :lol: ).
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Re: Chianti

Messaggioda gp » 19 mag 2015 14:26

In effetti questo Chianti pare sia fatto solo per l'esportazione, dato che è presente sul sito tavernello.com in lingua inglese, ma non su tavernello.it.
Le uve potrebbero venire da due cantine socie (tra le 32 che entrano nella Caviro, che è una cooperativa di 2° grado), cioè Cantine Leonardo da Vinci e Cantina del Valdarno Superiore.
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Re: Chianti

Messaggioda emigrato » 19 mag 2015 14:31

gp ha scritto:In effetti questo Chianti pare sia fatto solo per l'esportazione, dato che è presente sul sito tavernello.com in lingua inglese, ma non su tavernello.it.
Le uve potrebbero venire da due cantine socie (tra le 32 che entrano nella Caviro, che è una cooperativa di 2° grado), cioè Cantine Leonardo da Vinci e Cantina del Valdarno Superiore.

Sai qui (all'estero) non sono stati bombardati per anni dalla pubblicita' del Tavernello in brick :mrgreen:

Certo anche di prezzo si sono piazzati bene..
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Re: Chianti

Messaggioda Wineduck » 19 mag 2015 16:00

Quindi in sostanza, non avete trovato niente di veramente criticabile in questa operazione industriale: è solo snobismo radical-chic in definitiva.... :roll:
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Re: Chianti

Messaggioda paperofranco » 19 mag 2015 16:45

Wineduck ha scritto:Quindi in sostanza, non avete trovato niente di veramente criticabile in questa operazione industriale: è solo snobismo radical-chic in definitiva.... :roll:


No, è solo un vino di merda, in definitiva.
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Re: Chianti

Messaggioda vinogodi » 19 mag 2015 17:10

paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Quindi in sostanza, non avete trovato niente di veramente criticabile in questa operazione industriale: è solo snobismo radical-chic in definitiva.... :roll:


No, è solo un vino di merda, in definitiva.

...è un'affermazione forte: sicuro che non venga fatto con l'uva?
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Re: Chianti

Messaggioda paperofranco » 19 mag 2015 17:43

vinogodi ha scritto:
paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Quindi in sostanza, non avete trovato niente di veramente criticabile in questa operazione industriale: è solo snobismo radical-chic in definitiva.... :roll:


No, è solo un vino di merda, in definitiva.

...è un'affermazione forte: sicuro che non venga fatto con l'uva?


Almeno un po' d'uva ci sarà, immagino.
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Re: Chianti

Messaggioda vinogodi » 19 mag 2015 21:42

paperofranco ha scritto:
vinogodi ha scritto:
paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Quindi in sostanza, non avete trovato niente di veramente criticabile in questa operazione industriale: è solo snobismo radical-chic in definitiva.... :roll:


No, è solo un vino di merda, in definitiva.

...è un'affermazione forte: sicuro che non venga fatto con l'uva?


Almeno un po' d'uva ci sarà, immagino.
... denoti qualunquismo : se lo sai , confessa in che percentuale esatta , altrimenti sono congetture a vanvera... :lol:
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Messaggioda Wineduck » 20 mag 2015 11:46

paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Quindi in sostanza, non avete trovato niente di veramente criticabile in questa operazione industriale: è solo snobismo radical-chic in definitiva.... :roll:


No, è solo un vino di merda, in definitiva.


Papero ti voglio bene ma quando fai l'enosnob meriteresti che ti radessi i capelli a zero.... :mrgreen:
Eppure lo dovresti aver appreso anche dal lavoro che fai che con il solo "piccolo e (ex)bello" chiudiamo bottega tutti... :wink:
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Re: Chianti

Messaggioda paperofranco » 20 mag 2015 15:01

Wineduck ha scritto:
paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Quindi in sostanza, non avete trovato niente di veramente criticabile in questa operazione industriale: è solo snobismo radical-chic in definitiva.... :roll:


No, è solo un vino di merda, in definitiva.


Papero ti voglio bene ma quando fai l'enosnob meriteresti che ti radessi i capelli a zero.... :mrgreen:
Eppure lo dovresti aver appreso anche dal lavoro che fai che con il solo "piccolo e (ex)bello" chiudiamo bottega tutti... :wink:


A me sembra che oggi ci sia una tendenza, nell'argomentare, ad ignorare o comunque non considerare le differenze che passano fra un prodotto dell'industria ed uno dell'agricoltura, questo non solo riguardo al vino. Io sono per chiamare le cose con il loro nome, poi ognuno è libero di comprare, mangiare, bere e farsi piacere ciò che gli pare, ma non ci prendiamo di per il culo, per favore.
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Re: Chianti

Messaggioda gp » 20 mag 2015 15:16

Infatti. Tirare in ballo l'enosnobismo quando qualcuno di noi parla male di vini dichiaratamente industriali è del tutto fuori luogo -- anche perché, se fosse giusto, gli enosnob sarebbero legioni tra gli appassionati, il che è intrinsecamente contraddittorio.
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Re: Chianti

Messaggioda Wineduck » 20 mag 2015 16:55

paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:
paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Quindi in sostanza, non avete trovato niente di veramente criticabile in questa operazione industriale: è solo snobismo radical-chic in definitiva.... :roll:


No, è solo un vino di merda, in definitiva.


Papero ti voglio bene ma quando fai l'enosnob meriteresti che ti radessi i capelli a zero.... :mrgreen:
Eppure lo dovresti aver appreso anche dal lavoro che fai che con il solo "piccolo e (ex)bello" chiudiamo bottega tutti... :wink:


A me sembra che oggi ci sia una tendenza, nell'argomentare, ad ignorare o comunque non considerare le differenze che passano fra un prodotto dell'industria ed uno dell'agricoltura, questo non solo riguardo al vino. Io sono per chiamare le cose con il loro nome, poi ognuno è libero di comprare, mangiare, bere e farsi piacere ciò che gli pare, ma non ci prendiamo di per il culo, per favore.


Ah su quesot sono d'accordo: ma chi dovrebbe chiamare il proprio prodotto con una certa denominazione? Chi è più legittimato?
Guarda che queste sono le battaglie che da anni si fanno dentro i Consorzi: chi ha più ragione? I grandi imbottigliatori che con l'aquisto delle uve tengono inpiedi un'intera regione e migliaia di contadini oppure un manipolo di produttori di nicchia che vendono i loro vini carissimi a milionari (o comunque benestanti) e che sul territorio reinvestono poco o niente? E' una guerra eterna e senza fine.
E' anche una guerra assurda e senza logica: non ci sarebbe bisogno di farsi la guerra danneggiandosi a vicenda e disperdendo immense risorse. I modelli win-win esistono ma certamente non attecchiscono facilmente in territori di cultura medievale dove fare un dispetto al vicino vale più che fare un piacere a se stessi. La Toscana da questo punto di vista non è quella messa peggio: le Langhe sono di gran lunga peggiori. Chiedere a qualunque giovane produttore per avere conferma. A Verduno saranno si e non 20 produttori/imbottigliatori: la valorizzazione del Pelaverga non è mai quella che potrebbero raggiungere perchè sono spaccati almeno in 3 fazioni. Il problema è che guadagnano sempre troppo rispetto agli standard italiani e non sentono il bisogno di fare squadra.
Poi magari criticano i politici: tze-tze.... italiani! :x
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Re: Chianti

Messaggioda gp » 20 mag 2015 18:02

Tocca ripetere concetti elementari a beneficio di chi legge:
grandi imbottigliatori --> vini industriali --> vini di nessun interesse non solo per gli appassionati, ma anche per i consumatori avveduti dato che il rapporto qualità-prezzo raramente è favorevole (l'enosnobismo come detto non c'entra nulla).

Oltre ai grandi imbottigliatori, ovviamente sul mercato non ci sono solo "i produttori di nicchia che vendono i loro vini carissimi a milionari" (che volendo è l'estremo opposto), bensì tutto un continuum nel quale ognuno può trovare quello che gli aggrada.
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Re: Chianti

Messaggioda Wineduck » 20 mag 2015 18:46

gp ha scritto:Tocca ripetere concetti elementari a beneficio di chi legge:
grandi imbottigliatori --> vini industriali --> vini di nessun interesse non solo per gli appassionati, ma anche per i consumatori avveduti dato che il rapporto qualità-prezzo raramente è favorevole (l'enosnobismo come detto non c'entra nulla).

Oltre ai grandi imbottigliatori, ovviamente sul mercato non ci sono solo "i produttori di nicchia che vendono i loro vini carissimi a milionari" (che volendo è l'estremo opposto), bensì tutto un continuum nel quale ognuno può trovare quello che gli aggrada.



Eh certo, alla faccia dell'oggettività: tutti i grandi imbottigliatori fanno vini di "nessun interesse", quindi sono tutti "cattivi", invece di piccoli ce ne sono anche di "buoni"... ma va là!
Per la serie: il paccato sta da una parte sola. Infatti i Ciravegna erano noti industrali del vino! :evil:
Bisognerebbe parafrasare quello che oggi è stato saggiamente detto a Petrini: con le ideologie (radidal-chic aggiungo io) non si sfama il pianeta... e neppure gli si toglie la sete di vino!
Ma piantala con 'sta menata post-sessantottina del "piccolo è bello": vieni a vederli i piccoli, con tutti i loro pregi e difetti e poi vieni a vedere le grandi aziende che sono le uniche che danno uno stipendio ed una carriera a tanti giovani italiani, spesso laureati che possono rimanere in questa terra, comprarsi casa e mettere su famiglia. Altrimenti quando si parla di decadenza economica ed industriale si fa solo demagogia: e poi non dobbiamo lamentarci se non saremo più in grado di comprarsi i nostri stessi vini.
I piccoli difficilmente assumono persone extra-famiglia e le loro potenzialità sono ovviamente limitate. Io non penso che ci siano buoni o cattivi in base alla dimensione ma solo in base alla visione imprenditoriale che hanno, i valori che esprimono con i fatti e la capacità di soddisfare il mercato creando ricchezza per loro e per il territorio.
Tutto il resto è fuffa ideologica che crea solo disinformazione.
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Re: Chianti

Messaggioda vinogodi » 20 mag 2015 19:53

Wineduck ha scritto:.. Io non penso che ci siano buoni o cattivi in base alla dimensione ma solo in base alla visione imprenditoriale che hanno, i valori che esprimono con i fatti e la capacità di soddisfare il mercato creando ricchezza per loro e per il territorio.
...pur rispettando appieno il concetto socio economico, da semplice appassionato "terra a terra" mi limito a suddividere "i buoni e cattivi" in base a quello che sventuratamente mi ritrovo nel bicchiere ... :lol:
PS: Ale , avrei desiderato , e sperato, di averti in Bue House domenica scorsa con gli altri toscanacci... :(
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Re: Chianti

Messaggioda Mauro qv » 20 mag 2015 20:34

Wineduck ha scritto:I piccoli difficilmente assumono persone extra-famiglia e le loro potenzialità sono ovviamente limitate.
...
Tutto il resto è fuffa ideologica che crea solo disinformazione.

Non dovrei intromettermi in una discussione così accesa, che tocca temi così importanti, non frequentando il forum spesso, ma dire che le piccole imprese non assumono e non fanno economia è una falsità enorme.
L'economia italiana è fatta per lo più da PMI (piccole medie imprese) che fanno grossomodo il 90% del pil e la stessa percentuale (un po inferiore) di occupati.
Le piccole imprese non sono ideologia radica-chic (o almeno non solo) come le vorrebbe dipingere qualcuno, ma la rappresentazione più bella e genuine del made in Italy (nel tessile, come nel cibo e nel vino, ma anche nel vetro ed altro), fanno prodotti con elevata personalità, sono legate al territorio, hanno un elevato appeal e molto spesso (nel cibo potremo dire sempre, nel vino un po meno) sono gli unici a fare davvero eccellenza (penso alla norcineria ad esempio).
Dovremmo giusto essere più bravi a venderle e farle conoscere al mondo.

L'Italia potrebbe essere quel grande paese che è, anche senza Tavernello, anzi forse senza Tavernello saremmo persino meglio e non più poveri.
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Re: Chianti

Messaggioda emigrato » 20 mag 2015 21:13

Mauro qv ha scritto:
Wineduck ha scritto:I piccoli difficilmente assumono persone extra-famiglia e le loro potenzialità sono ovviamente limitate.
...
Tutto il resto è fuffa ideologica che crea solo disinformazione.

Non dovrei intromettermi in una discussione così accesa, che tocca temi così importanti, non frequentando il forum spesso, ma dire che le piccole imprese non assumono e non fanno economia è una falsità enorme.
L'economia italiana è fatta per lo più da PMI (piccole medie imprese) che fanno grossomodo il 90% del pil e la stessa percentuale (un po inferiore) di occupati.
Le piccole imprese non sono ideologia radica-chic (o almeno non solo) come le vorrebbe dipingere qualcuno, ma la rappresentazione più bella e genuine del made in Italy (nel tessile, come nel cibo e nel vino, ma anche nel vetro ed altro), fanno prodotti con elevata personalità, sono legate al territorio, hanno un elevato appeal e molto spesso (nel cibo potremo dire sempre, nel vino un po meno) sono gli unici a fare davvero eccellenza (penso alla norcineria ad esempio).
Dovremmo giusto essere più bravi a venderle e farle conoscere al mondo.

L'Italia potrebbe essere quel grande paese che è, anche senza Tavernello, anzi forse senza Tavernello saremmo persino meglio e non più poveri.


Mauro, tieni pero' conto che nel vino, un piccolo produttore e' di solito quelli che in vigna lavora da solo o con pochi collaboratori, non proprio la stessa cosa dell'industria. Penso che anche qualche medio-grosso produttore stia sotto il numero di impiegati tipici delle PMI.
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Re: Chianti

Messaggioda gp » 21 mag 2015 11:07

Qualcuno sta facendo un bel po' di confusione, nell'ansia di ricondurre tutto a una contrapposizione ideologica tra piccolo (che non sarebbe più bello) e grandissimo (che magari "olet" un pochino ma a cui dovremmo essere tutti fantozzianamente grati).

Intanto come scritto sopra c'è un continuum: piccolissimo, piccolo, medio-piccolo, medio... Quindi il manicheismo è riduttivo.

Ma soprattutto: siccome stiamo parlando dei grandi imbottigliatori, questo non esclude, anzi presuppone la presenza di una miriade di piccoli: i conferitori. La distinzione è tra i viticoltori-conferitori (in gran parte piccolissimi, piccoli, medio-piccoli) e chi vinifica (industrialmente) o addirittura condiziona mosti già vinificati e imbottiglia.
Se in una zona/denominazione sono presenti solo questi due tipi di soggetti, i problemi sono inevitabili perché -- oltre agli appassionati e ai consumatori avveduti che girano alla larga -- diventa facile perdere anche quelli di bocca più buona: basta che si affacci da un'altra zona/denominazione (o addirittura continente) un altro industriale a proporre un vino ugualmente anonimo, ma che costa qualche centesimo in meno.

Ovviamente denominazioni come il Chianti (non "Classico") questo rischio mortale non lo corrono, proprio perché c'è un tessuto produttivo in cui tra i due estremi c'è parecchio. Però è vero che negli ultimi anni segni di crisi ce ne sono stati, tra cui la caduta del prezzo delle uve (della quale i grandi imbottigliatori non possono che essere contenti, almeno finché non porta all'espianto delle vigne), che in certi anni ha toccato livelli molto bassi.

Molte denominazioni storiche in passato (Barolo e Barbaresco) e più di recente (Valtellina) hanno fatto grandi passi avanti proprio perché un numero crescente di viticoltori-conferitori ha smesso di cedere le loro uve agli imbottigliatori e si è messo a vinificare in proprio, a volte in forma associata. Così facendo, hanno scoperto che in realtà erano perfettamente in grado di camminare con le loro gambe e che non solo i margini di profitto degli imbottigliatori erano più ampi di quel che sembrava, ma che vini meno anonimi potevano spuntare un prezzo decisamente più elevato di quello degli imbottigliatori. Fenomeno questo particolarmente evidente negli ultimi anni in Valtellina, per dire.
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Re: Chianti

Messaggioda emigrato » 21 mag 2015 11:46

gp ha scritto:Qualcuno sta facendo un bel po' di confusione, nell'ansia di ricondurre tutto a una contrapposizione ideologica tra piccolo (che non sarebbe più bello) e grandissimo (che magari "olet" un pochino ma a cui dovremmo essere tutti fantozzianamente grati).

Intanto come scritto sopra c'è un continuum: piccolissimo, piccolo, medio-piccolo, medio... Quindi il manicheismo è riduttivo.

Ma soprattutto: siccome stiamo parlando dei grandi imbottigliatori, questo non esclude, anzi presuppone la presenza di una miriade di piccoli: i conferitori. La distinzione è tra i viticoltori-conferitori (in gran parte piccolissimi, piccoli, medio-piccoli) e chi vinifica (industrialmente) o addirittura condiziona mosti già vinificati e imbottiglia.
Se in una zona/denominazione sono presenti solo questi due tipi di soggetti, i problemi sono inevitabili perché -- oltre agli appassionati e ai consumatori avveduti che girano alla larga -- diventa facile perdere anche quelli di bocca più buona: basta che si affacci da un'altra zona/denominazione (o addirittura continente) un altro industriale a proporre un vino ugualmente anonimo, ma che costa qualche centesimo in meno.

Ovviamente denominazioni come il Chianti (non "Classico") questo rischio mortale non lo corrono, proprio perché c'è un tessuto produttivo in cui tra i due estremi c'è parecchio. Però è vero che negli ultimi anni segni di crisi ce ne sono stati, tra cui la caduta del prezzo delle uve (della quale i grandi imbottigliatori non possono che essere contenti, almeno finché non porta all'espianto delle vigne), che in certi anni ha toccato livelli molto bassi.

Molte denominazioni storiche in passato (Barolo e Barbaresco) e più di recente (Valtellina) hanno fatto grandi passi avanti proprio perché un numero crescente di viticoltori-conferitori ha smesso di cedere le loro uve agli imbottigliatori e si è messo a vinificare in proprio, a volte in forma associata. Così facendo, hanno scoperto che in realtà erano perfettamente in grado di camminare con le loro gambe e che non solo i margini di profitto degli imbottigliatori erano più ampi di quel che sembrava, ma che vini meno anonimi potevano spuntare un prezzo decisamente più elevato di quello degli imbottigliatori. Fenomeno questo particolarmente evidente negli ultimi anni in Valtellina, per dire.

Condivido in toto, e auspico che altre zone inizino a seguire questo esempio, magari proprio nell'area del CC.
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Re: Chianti

Messaggioda paperofranco » 02 giu 2015 19:16

Toccata e fuga di domenica pomeriggio a "Radda nel bicchiere", forse il peggior momento, coi produttori sfavati e i ragazzini beoni. Detto questo segnalo il prezzo esorbitante del bicchiere, 15 euro, e l'assenza di Montevertine e Monteraponi, e scusate se è poco.
Dei vini bevuti nessuna sorpresa, a parte l'ottimo chianti classico 2012 del Castello di Volpaia; quindi Valdellecorti 2012, Caparsino 2009 e 2010, Poggerino 2013, basta.

Già che ci sono, rammento anche qui un eccellente chianti classico riserva 2009 di Riecine bevuto in questi giorni(note nel mensile di maggio).
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Re: Chianti

Messaggioda Mike76 » 02 giu 2015 19:24

paperofranco ha scritto:Toccata e fuga di domenica pomeriggio a "Radda nel bicchiere", forse il peggior momento, coi produttori sfavati e i ragazzini beoni. Detto questo segnalo il prezzo esorbitante del bicchiere, 15 euro, e l'assenza di Montevertine e Monteraponi, e scusate se è poco.
Dei vini bevuti nessuna sorpresa, a parte l'ottimo chianti classico 2012 del Castello di Volpaia; quindi Valdellecorti 2012, Caparsino 2009 e 2010, Poggerino 2013, basta.

Già che ci sono, rammento anche qui un eccellente chianti classico riserva 2009 di Riecine bevuto in questi giorni(note nel mensile di maggio).


Stato anch'io, dalla mattina fino al primo pomeriggio, fino all'aumento delle temperature e degli inglesi avvinazzati.
Si è sentita forte l'assenza dei 2 produttori, ne ho parlato con Valdellecorti e Fattoria Vignavecchia (che sono poi andato a trovare in cantina: ottimo il rosé e i CC base e riserva). Cosa non carina...
Ottima sorpresa i 2-3 produttori Valtellinesi presenti: il rosato di Valdellecorti era più scuro del Sassella... :mrgreen:
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Re: Chianti

Messaggioda zampaflex » 03 giu 2015 10:50

Mike76 ha scritto:Ottima sorpresa i 2-3 produttori Valtellinesi presenti: il rosato di Valdellecorti era più scuro del Sassella... :mrgreen:


Chi c'era?
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Re: Chianti

Messaggioda zampaflex » 03 giu 2015 10:53

gp ha scritto:Molte denominazioni storiche in passato (Barolo e Barbaresco) e più di recente (Valtellina) hanno fatto grandi passi avanti proprio perché un numero crescente di viticoltori-conferitori ha smesso di cedere le loro uve agli imbottigliatori e si è messo a vinificare in proprio, a volte in forma associata. Così facendo, hanno scoperto che in realtà erano perfettamente in grado di camminare con le loro gambe e che non solo i margini di profitto degli imbottigliatori erano più ampi di quel che sembrava, ma che vini meno anonimi potevano spuntare un prezzo decisamente più elevato di quello degli imbottigliatori. Fenomeno questo particolarmente evidente negli ultimi anni in Valtellina, per dire.


Assolutamente vero. E concordo sul continuum spaziotemporale. Quello del vino è un mercato ampio e stratificato, epr cui ci stanno degnamente sia gli imbottigliatori/produttori di massa come Giordano, GIV, ecc... che i piccoli da 3000 bocce nel garage. Ognuno di loro risponde ad un target preciso (e diverso) di domanda.
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Re: Chianti

Messaggioda Alberto » 03 giu 2015 14:09

zampaflex ha scritto:imbottigliatori/produttori di massa come Giordano, GIV, ecc.

Sì, non metterei sullo stesso piano i due soggetti in questione, sinceramente...più che altro per evitare querele, eh!? :wink: :lol:
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Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.

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