




- Margaux 1999 : l'ha talmente descritto bene Marcolanc da non poter aggiugere tanto altro. Di certo Margaux non fallisce mai , è forse il cru in assoluto più costante nella sua (per alcuni eccessiva) algida perfezione stilistica, l'equilibrio dei componenti pennellati, le sensazioni di felicità che riesce a dare alle papille, mai sovrastimolate e sempre pronte al sorso successivo. Ecco, tutta questa perfezione è forse il suo limite, perchè quei piccoli particolari che fanno riconoscere gli altri cru qui sono un pò stemperati e delocalizzati . Sta di fatto che avere Margaux davanti è attentato alla sobrietà di chiunque, perchè impossibile resistere al vedere il fondo della bottiglia ...





- Sassicaia 1978 : a me è piaciuto decisamente, anche se ho vissuto versioni più entusiasmanti. Paradossalmente della triade 1977 - 1978 - 1979 ( un triplete storico per il gioiello di Bolgheri) , dopo le ormai tante repliche,mi convinco che la 1978 è quella che meno ha dato la sensazione di assolutezza che raggiunge Sassicaia in quel periodo storico , anche se delle tre è l'annata più celebrata ... o forse le altre due, più dure e riottose inizialmente, hanno evoluzione più convincente. Sta di fatto che pure questa è da incorniciare per la complessità che la terziarizzazione gli ha donato , con quella veste granato carico, le note di confettura di ciliege, il cuoio e pellame deciso, la speziatura fine . OK "questa" bottiglia era da bere prima (anche il tappo era leggermente asciutto e ... infatti si è infilato nella bottiglia, però è l'ennesima testimonianza che qualche bordolese buono anche noi l'abbiamo prodotto...



