Selosse 1996 - Giallo paglierino con riflessi dorati, sul subito sono in evidenza lievito e impasto per pizza, col tempo virano verso la classica crosta di pane con accenni di mandorla. Perlage presente ma appena percepibile, affilato con una bella acidità limonosa, a centro bocca cenni di frutta matura, bella persistenza con una fastidiosa chiusura metallica. Prima volta che apprezzo una bt di questo produttore ( e grazie al c... ), bella bolla però poi uno, inevitabilmente, fa due conti e con gli stessi soldi si potrebbero comprare 2 Krug o 3 DP pari annata che, imho, gli stanno sopra agilmente.
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Domaine d'Auvenay Chevalier Montrachet 2005 - Color oro, profilo olfattivo d'un esplosività mai sentita
appena versato faccio fatica a mettere il naso nel bicchiere, sembra di sbattere contro un muro di mais salato, pop corn, sesamo tostato, polvere pirica, burro salato, nocciole tutti perfettamente riconoscibili e mixati con un'eleganza fuori scala che col passare dei minuti cresce armonizzando ancor di più il vino. Bocca larga, con ritorni agrumati e frutta bianca, potente ed equilibrata chiude lunghissimo e salato. Uno dei bianchi più buoni che abbia mai bevuto, risentito pochi minuti fa non aveva ceduto d'un millimetro, anzi aveva smussato gli angoli ed acquisito ancor più eleganza con profumi freschi/primaverili di fiori. Non ricordo chi andò a rompere i marroni ad Andrea per aver usato la parola "stratificazione", ecco per capire cosa s'intende si dovrebbe aver davanti un vino della "Vecchia".
96,5Mugnier Chambolle Musigny les Amoureuses 1999 - Colore scuro con unghia granata, naso poco espressivo con cenni vegetali, medicinali e sporcato da un sentore di polvere/stantio. Si ripulisce dopo un pò ma senza acquisire complessità.
Sorso appagante benchè semplice, tannino ancora presente, una puntina d'alcol, mediamente persistente. Nel complesso un bel vino per carità, ma visto blasone e prezzo c'era d'aspettarsi molto di più.
92Rousseau Chambertin 2001 - Colore più chiaro del compagno di batteria, trasparente. Balsamico, incenso, cenere, cenni d'alcol nei primi minuti, si avverte una complessità ed un peso specifico maggiore soprattutto in bocca che, nonostante sia potente, è fresca e succosa, tannino setoso che ti accarezza buona anche la persistenza. Vino preso al giusto punto d'evoluzione, si avverte lo stile di Armandino in quanto pulito e preciso, costasse meno...
95-Chateau Pontet Canet 2009 - Scuro come la notte, marmellatoso, alcolico, pachidermico, legno a gogo che torna in bocca con sentori vanigliosi, buttarne giù un sorso è faticoso quanto alzare un frigo. Abbiamo passato la sera a decidere se sembrava più un Poggio ai Ginepri, un'Argentiera o un Guado al Tasso
Io mi chiedo come si possa dare, anche in prospettiva, un 100/100 ad un vino del genere.
81Chateau Lafite 1996 - Scuro impenetrabile fino all'unghia. Profilo olfattivo ovviamente giovane e scuro, potente, alcol e goudron, caffè. Il sorso conferma quanto sopra con un tannino giustamente incazzato, lunghissimo. Dopo 12 ore di bicchiere è più approcciabile e la bocca, nonostate il caffè sia più netto, è ancora più golosa. Grandissimo vino nonostante i difetti di gioventù, ripassare tra minimo 20 anni...meglio tra 30/40 però.
96,5Sassicaia 1985 - Buona per condire l'insalata
NGSGaR Percarlo 1985 ( Prima annata commercializzata ) Rubino scuro, naso poco espressivo con accenni di tabacco e cuoio. Bocca ruvida "da Percarlo", potente e con un filo d'alcol. Anche questo ha giovato del tempo nel bicchiere, adesso è disteso e godibile, l'alcol è sparito, è possibile avvertire flebili note ematiche e la bocca è più setosa e spostata sul frutto. Con una bistecca, come direbbe il Papero, sarebbe il top. A conti fatti anche questo mi ha parzialmente deluso, l'ho trovato nettamente inferiore al 1990.
92-Guigal la Mouline 1983 - Colore granato con unghia arancio. Miglior naso tra i rossi, veramente elegante, in evidenza oliva in salamoia, frutta esotica, incenso e caffè. Peccato che la bocca corrisponda poco, a parte una bella dolcezza appare slegata con tannino vivo e allappante, acidità scissa e media persistenza. Intendiamoci è un grande vino, però io da Guigal in grande annata ( 100/100 rp ) mi aspetto la perfezione o quasi.
96Chateau d'Yquem 1976 - Giallo carico, caramello al colore, naso che è un ventaglio di frutta secca ( fichi, datteri, albicocca... ) e candita ( soprattutto arancio ), poi zafferano, caramello e miele, tanto miele. Bocca spettacolare, agrumatissima, dolcissima col miele che torna, interminabile. Risentito adesso è una cosa indescribile, il naso ha forse perso d'intensità, ma la bocca è quanto di più erotico si possa trovare in un vino. Ammaliante, suadente, emozionante e la dolcezza è amplificata senza stuccare. Terza volta che lo bevo, questa bt è senz'altro la migliore. Un vino che colpisce al cuore.
99+