paperofranco ha scritto:Barolo "Turnè" 2008 Silvio Grasso.
M'incuriosiva molto questo barolo, unico esempio di vinificazione tradizionale della gamma di questo produttore da sempre "modernista", e a quel che so, unico esempio di vinificazione con tanto di nome in etichetta di questo piccolo e poco conosciuto cru lamorrese.
Colore granato luminoso e trasparente, classico. Al naso ha quel qualcosa, per me tipo una sfumatura canforata molto leggera, che non disturba, ma si sente che è un interpretazione classica di un modernista. Non so spiegarlo, ma chi ha un po' d'esperienza di barolo sono sicuro che lo capisce. Tannino sottile, quasi "sabbioso", e finale "caldo", ma elegante.
Non è il barolo che ti fa vedere la Madonna, non sono poi così tanti quelli, secondo me è da seguire. Spero che il produttore allarghi questa vinificazione a tutta la gamma, e spero che in molti a La Morra seguano il suo esempio. Accomasso e Marcarini insegnano cosa può venir fuori in termini di finezza ed eleganza da quelle colline.
Fu l'unico della gamma comprabile nell'ultima visita in questa azienda. Vini nel complesso troppo estrattivi (bordate di legno a parte), tirati, con fondo già su bottiglie recenti (lo stesso Turnè 2008 aveva un dito di fondo). Chi ci aveva costretto ad andarli a trovare (strenuo difensore della tradizione langarola... a parole) , ce li aveva dipinti come dei contadini veri: per carità, non hanno la NASA in cantina ma c'hanno il rotomaceratore con l'assetto ribassato e tutta l'amazzonia in listarelle di piccolo taglio. E mentre in giro TUTTI parlavano di una 2008 migliore rispetto alla 2009, da loro la grande annata veniva considerata quest'ultima perchè "c'ha più alcol".
Papero la vedo dura farli tornare ad un concetto diverso di vino, malgrado il nome di questo discreto barolo.
Alex