CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

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vinogodi
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda vinogodi » 12 ott 2014 22:02

Travolta ha scritto:
vinogodi ha scritto:...
Fra le cose davvero eccezionali o, per lo meno , impressionanti :
- Mi spiace dirlo , grande ES ma monumentale ES + Sole, entrato da quest'anno a tutti gli effetti nel gotha dei migliori 10 vini dolci d'Italia . La sua bevibilità e forza espressiva sono straordinari , altro piccolo miracolo di Gianfranco...


Perche' ti spiace ? :roll:
Non ho capito :D
...perchè ES è vino del cuore e vorrei sempre fosse la bandiera aziendale, ma se continua così...
PS: certo che , a parte i gusti personali che rispetto, una batteria come ES + Sole , ES e Jo sono carrarmati davvero unici...
PPS: il mio non vuole essere un demerito di ES, grande finezza su potenza sempre notevole, ma proprio un elogio a questo grandioso vino dolce da uvce Primitivo, dal gusto quasi ancestrale... 8)
Ultima modifica di vinogodi il 13 ott 2014 13:51, modificato 1 volta in totale.
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zampaflex
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda zampaflex » 12 ott 2014 23:27

Piccolo banco di assaggio di spumanti italiani oggi, con un po' di nomi modesti e un po' di base di case più conosciute.
Spicca tra le peggiori nefandezze l'Alma di Bellavista. Roba da 72/100 per intenderci. Tre bicchieri? Tre boccali vorrete dire...di vodka che si sono bevuti i giudici prima di votarlo! :x

Nei meno peggio, vince Giorgi con la cuvée 1870 (sboccatura 09 mi dicono, quindi ipotizzo vendemmia 05) non profumatissima ma ben costruita, fresca e senza difetti, mentre il resto, a partire dal secondo piazzato (Perlé 2007), chi più chi meno, qualcosa da farsi perdonare ce l'aveva. Maso Martis in edizione deboluccia; Cabochon a me mai piaciuto, Arunda con chiusura un po' amarognola.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda picenum » 13 ott 2014 00:17

Ieri sera, nella tana di Ciro, serata con i vini “OSSIDATI”, raccontati con grande maestria da Giampiero Pulcini. Personalmente mi sto approcciando da poco a questi vini e la degustazione dire che mi sia piaciuta è riduttivo.
Vini cerebrali in tutto, con un fascino incredibile, con tanta tanta roba, difficili da raccontare; vanno bevuti goduti con il loro abbinamento migliore ossia il vetro; sono vini capaci di regalare emozioni perché sussurrano (forse più che per qualsiasi altra tipologia) di storie di uomini, di territori e di vigneti. Caratteristiche comuni sono vecchie vigne, rese bassissime ed uve con alta concentrazione di zuccheri e basso ph.
Due batterie ed a chiudere un bel vin santo 1995 Isole e Olena;
Prima batteria composta da 4 vini con processo ossidativo in presenza di flor:
Vernaccia di Oristano 2008 Famiglia Orro: il più giovane del lotto e si sente, ambrato chiaro, naso caratteristico di confetture di agrumi, miele, mandorla etc, in bocca secco, meno spigoloso degli altri, intenso con rimandi di pasticceria secca con cui credo sia perfetto in abbinamento.
Vernaccia di Oristano riserva 1999 F.lli Serra: gran boccia, ambrato scuro, limpido, all’olfatto tanta roba, dinamico nel bicchiere, in continuo mutamento; qui le note marine sono più presenti rispetto a tutti gli altri vini degustati, con quella sua sapidità di fondo che, a mio avviso, è stata determinante negli abbinamenti; c’erano aringhe affumicate, acciughe del cantabrico e bottarga e questa vernaccia (in abbinamento) ha sovrastato tutti gli altri della batteria (in particolare fantastico con l’aringa).
Malvasia di bosa 2005 Columbu: colore un po’ più scarico e meno limpido rispetto agli altri, al naso caratterizzato sempre da frutta secca anche se mi è parso di trovarlo ancora in fase di chiusura; in bocca anche fatica a distendersi, in fine serata era migliorato molto, con l’affioro anche di note affumicate in retronasale; anche qui bella sapidità, e con la bottarga è un bell’abbinamento. Comunque per me vino da spettare ancora un po’.
Jura AOC Chateau-Chalon 2006 domaine Macle: sicuramente il più fine di tutta la batteria; savagnin, colore paglierino carico tendente all’oro, al naso ancora frutta secca e non, con un bel sentore di mela, al palato ancora fruttato con un gusto molto pulito ed una bella spina acida; finale lunghissimo. Accompagnato da uno strepitoso comté che, sinceramente, ha preso un po’ il sopravvento.
Seconda batteria composta da 2 vini con processo ossidativo in assenza di flor:
Jerez Palo Cortado, El Maestro Sierra: bono, tanto. C’è un mondo dietro lo sherry e per me impossibile ad oggi da raccontare.
Marsala Vecchio Samperi Ventennale, Marco De Bartoli: 100% grillo, metodo soleras, un vero campioncino, anch’esso molto complesso, dinamico, inaspettatamente fresco e pulito; ambrato con riflessi ramati nel colore, al naso ampio e variegato, tipico ma con rimandi alla noce e al cacao; in bocca l’alcol non si avverte, morbido si, ma con n’appagante salinità. Finale lungo. Abbinato ad un altro grande formaggio, un ragusano dop.

Come aperitivo tre champi tra cui ricordo una magnum Le Petit Beaufort e per chiudere in bellezza questa magnifica serata il padrone di casa ha gentilmente offerto due bocce de La Coulee de Serrant (2002 e 1977).
Ultima modifica di picenum il 13 ott 2014 08:53, modificato 1 volta in totale.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Kalosartipos » 13 ott 2014 07:44

zampaflex ha scritto:Piccolo banco di assaggio di spumanti italiani oggi

Hai fatto penitenza in vista della serata? :mrgreen:
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda zampaflex » 13 ott 2014 09:11

Kalosartipos ha scritto:
zampaflex ha scritto:Piccolo banco di assaggio di spumanti italiani oggi

Hai fatto penitenza in vista della serata? :mrgreen:


Quattro chiacchiere con un po' di amici. Riguardo alla serata un po' ce lo aspettavamo, ci vorrà pazienza... :|
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Alberto » 13 ott 2014 09:22

picenum ha scritto:Seconda batteria composta da 2 vini con processo ossidativo in assenza di flor:
Jerez Palo Cortado, El Maestro Sierra

Sicuro sicuro? :wink:

Ad ogni modo gran bella degustazione e gran belle note...bravi... :D Giustissimo quello che dici:
picenum ha scritto:Vini cerebrali in tutto, con un fascino incredibile, con tanta tanta roba, difficili da raccontare; vanno bevuti goduti con il loro abbinamento migliore ossia il vetro; sono vini capaci di regalare emozioni perché sussurrano (forse più che per qualsiasi altra tipologia) di storie di uomini, di territori e di vigneti.


Ma della Coulée '77 non ci racconti niente?
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Ludi » 13 ott 2014 10:01

Fine settimana in Langa. Non moltissime le cantine visitate, ma comunque:
da Gaja assaggiati Barbaresco 2011 (buono, ma non da stramazzare), San Lorenzo 2011 (splendido, diventerà grandissimo) San Lorenzo 2004 (eccellente) e Gaja e Rey 1993 (chapeau, anche se la freschezza, o meglio la sua assenza, è sempre un piccolo problema).
Da Cavallotto, a parte Freisa 2011 e Barbera 2012, un filo segnate dall'alcol, eccellente il Bricco Boschis 2010 ma soprattutto il Riserva Bricco Boschis 2008 (amo sempre di più questa annata). Il Riserva Vignolo 2008, decisamente più pronto, è leggermente meno sulle mie corde. A sorpresa, ci è stato tirato fuori anche un Riserva Bricco Boschis 1999, di sorprendente gioventù e bevibilità assassina.
Da Schiavenza abbiamo apprezzato la Barbera 2012, veramente godibile, ed il Prapò 2010, eccellente. Un po 'deluso, invece, dai vini di Germano: l'Herzù 2013, giovanissimo, mi è sembrato meno espressivo che in altre versioni, ed anche il Cerretta 2010 non era nulla di che, considerata l'annata.
Piaciuti invece molto i vini di Ceretto: sono stati emozionanti gli assaggi da botte di Brunate, Bricco Rocche e Cannubi S. Lorenzo 2012 (quest'ultimo è un vino della madonna.....peccato per prezzo e reperibilità). Nella successiva miniverticale di Brunate, abbiamo apprezzato ovviamente l'austera 2006 e la fresca 2005, mentre mi ha convinto di meno la 2009 (ma è un'annata che amo veramente poco, come la 2007).
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda paperofranco » 13 ott 2014 13:09

L’altra sera, a cena con un noto forumista rodanista ed un paio di amici extra-forum. Alla cieca.

Cote Rotie “Landonne” 1990 Rostaing.
Terziarizzazione avanzata, sulle prime avrei detto Bordeaux vecchio, per via di quella nota un po’ fumacchiosa, indipendentemente dal fatto che avendo visto la forma della bottiglia sapevo che non poteva essere, poi un che di animale unito al colore piuttosto scarico mi ha fatto pensare a Borgogna vecchia. Palo e palo, era Rodano vecchio. Buono, ma in fase declinante, chi conosce bene produttore e etichetta propendeva per una bottiglia non perfetta.

Cote Brune 1991 Jamet.
Questo invece ho detto subito Rodano, ma gli avrei dato 10 anni di meno, e con l’altro sembrava veramente ci corressero 10 anni di differenza. Gran boccia, e non è la prima volta che mi colpisce un vino di questo produttore. Al naso, patè di olive, una borsata di more fresche appena colte, qualche venatura minerale in bilico tra il ferro e la grafite. Bocca sontuosa, energica, tannini morbidi, lunghissimo il finale, perfettamente coerenti le sensazioni retronasali.

Etna Rosso “prefillossera vigna Don Peppino” 2006 Terre Nere.
Veramente cazzoso da riconoscere alla cieca, col senno del poi torna tutto, ma prima di averlo scoperto………
Ad un certo punto qualcuno ha detto convintamente “nebbiolo”, e io, da vera merda, avendo portato la bottiglia, ho rincarato la dose con”….in effetti ha una nota che ricorda incredibilmente il Cascina Francia…..”………
A parte il cazzeggio, anche questa boccia era notevole, confermo che si tratta di un vitigno fetente che può facilmente trarre in inganno, avendo sfumature ora pinotteggianti ora nebbiolesche. Profumo complesso, con una rosa fresca in evidenza, note fruttate e di carne rossa cruda. Bocca sontuosa anche in questo caso, con un calore tutto mediterraneo che forse è l’unico indizio non fuorviante; bella trama tannica, elegante, finale di gran sapore e persistenza. Gran bel vino davvero.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda picenum » 13 ott 2014 14:05

Alberto ha scritto:
picenum ha scritto:Seconda batteria composta da 2 vini con processo ossidativo in assenza di flor:
Jerez Palo Cortado, El Maestro Sierra

Sicuro sicuro? :wink:

Ad ogni modo gran bella degustazione e gran belle note...bravi... :D Giustissimo quello che dici:
picenum ha scritto:Vini cerebrali in tutto, con un fascino incredibile, con tanta tanta roba, difficili da raccontare; vanno bevuti goduti con il loro abbinamento migliore ossia il vetro; sono vini capaci di regalare emozioni perché sussurrano (forse più che per qualsiasi altra tipologia) di storie di uomini, di territori e di vigneti.


Ma della Coulée '77 non ci racconti niente?


Ti ringrazio del complimento, ho faticato un po' per scrivere queste due note, veramente vini non semplici da descrivere.
Il discorso del Flor l'ho riportato da pagano così come l'ho capito (non sono del mestiere); da quello che so io il Palo Cortado è considerato una via di mezzo tra il Fino e l'Oloroso tendendo al secondo col passar degli anni in affinamento. Da quello che ho capito, praticamente dopo la spillatura dalle varie botti (le solera), viene fortificato e messo nei barili ad invecchiare. la flor in presenza di forti gradazioni (mi sembra al di sopra dei 16%) decade, e quindi l'affinamento avviene "senza cappello". Naturalmente se qualcuno sa diversamente ben pronto ad ascoltare. Comunque straordinario, da provare col rancido del grasso di un pata negra (parole non mie :D ).
La Coulee del '77 (solo a pensare che avevo l'eta di mio figlio :roll: ), nonostante n leggero tappo, mi ha sorpreso, molto diversa da quelle bevute sino ad oggi, più affilata, meno sentori mielosi all'olfatto, in bocca molto complessa, dove l'acidità incredibilmente la faceva da padrone, ti pervade e ti rimane con finale molto lungo ed una freschezza disarmante.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda montrachet61 » 13 ott 2014 14:32

In una due giorni un po' compressa in Borgogna :

Annata 2012 al domaine Ramonet con Jean Claude anfitrionesco (entrato alle 18,15 al domaine ed uscito alle...21,30 :D ).
Gran bei vini : imbottigliamento dell'annata terninato a maggio con i GC. Il Batard è esplosivo ed ho bevuto un grande ruchottes nei premier.E' anche una delle volte (non sempre mi succede) in cui ho trovato un bienvenue-batard ben al di là dei premier di punta e comunque grande qualità in tutti i vini a partire dallo chassagne e dai puligny base,La produzione è molto bassa e le bt saranno poche visto che solo ora se ne inizia la commercializzazione.Purtroppo, a causa di altre persone arrivate dopo, non ho potuto assaggiare il montrachet (sarà per la prossima volta) perchè il numero di bt prodotte è infinitesimale e le persone intervenute (anche altri produttori) erano troppe.Sempre al domaine :
montrachet GC 2010 sontuoso!
bienvenue-batard GC 2009 (mi ha sorpreso : l'eccesso di pesantezza che avevo riscontrato da loro nell'annata sta scomparendo e probabilmente dovrò dare ragione a jean Claude che mi aveva detto che i vini si sarebbero con il tempo puliti) gran bella bottiglia !
puligny-montrachet Champ-Canet 1er cru 2003 (diffido dei 2003 bianchi ma qui in Borgogna dicono che quelli di Ramonet sono ottimi e superiori a quelli degli altri) bottiglia decisamente buona ma l'annata non mi convince comunque
chapelle-chambertin GC Trapet 2009 (per me è il cru meno "nobile" di gevrey, o comunque quello meno performante) ed anche qui gran bella bottiglia facilitata dall'estrema piacevolezza di beva dell'annata in questo momento
vega Sicilia (di cui non ricordo peraltro l'annata) con alcool troppo pronunciato e che avrei volentieri lasciato nel bicchiere visto il piacere dei vini precedente)
Poi ho dovuto andarmene perchè altrimenti non trovavo più da...mangiare al ristorante (anche se con molta gentilezza la moglie di Jean Claude ci ha portato, salumi, salatini e patatine.. :D ) e quindi non so che si è bevuto dopo.... :D
Poi, in ordine sparso :
morey saint-denis Bussiére 1er cru 2010 Roumier buono
chambolle-musigny Les Cras 1er cru Roumier 2010 buonissimo
chassagne-montrachet Moreau 2011 sufficiente, il vino era un po' caldo e ne ha risentito ma non è niente di speciale
mersault Charmes 1er cru P.Y.Colin 2006 molto buono (non amo tantissimo l'annata nei bianchi ma P.Yves è decisamente bravo a vinificare in ogni annata)
chassagne-montrachet Morgeot 1er cru Moreau 2010 decisamente buono
batard-montrachet GC Boillot 2008 a me è pervenuto poco di questo vino : poca materia in bocca ma molto poca
Gaja & Rey 2011 ha tenuto testa agli altri bianchi anche se personalmente l'ho trovato parecchio grasso e poco fine : resta comunque uno dei pochi nostri vini con vitigno internazionale in grado di non sfigurare
Sassicaia 1995 che dire........buono ma il mio palato non va più su questi vini
vosne-romanée Malconsorts 2006 Dujac vino ECCELLENTE (annata mirabilmente pronta da bere in questo momento) in tutto e per tutto, godibilità estrema!
clos de la Roche H.Ligner 2000 gran bel vino, un po' sporco nel bicchiere e visivamente non tanto bello da vedere ma grande materia (non filtrata)j e grande persistenza in bocca...avercene
vosne-romanée Malconsorts 2009 Dujac anche qui grande vino, meno performante del 2006 e con il futuro tutto da vedere : vino opulento, diritto in bocca con tanta finezza ma ancora ruspante e non rotondo come il suo fratellino più vecchio

E poi i vini di un produttore non troppo conosciuto e qualche champagnino....
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Alberto » 13 ott 2014 15:41

picenum ha scritto:Il discorso del Flor l'ho riportato da pagano così come l'ho capito (non sono del mestiere); da quello che so io il Palo Cortado è considerato una via di mezzo tra il Fino e l'Oloroso tendendo al secondo col passar degli anni in affinamento. Da quello che ho capito, praticamente dopo la spillatura dalle varie botti (le solera), viene fortificato e messo nei barili ad invecchiare. la flor in presenza di forti gradazioni (mi sembra al di sopra dei 16%) decade, e quindi l'affinamento avviene "senza cappello".

Il Palo Cortado è un vino che nasce e si sviluppa da Fino con la creazione della flor nella botte, ma a differenza dell'Amontillado non va naturalmente ad estinguere il suo velo di lieviti con il passare degli anni (mi pare che la flor, che comunque va mantenuta con l'aggiunta periodica di un po' di vino fresco, mediamente duri 7-8 anni al massimo), ma invece viene "instradato" volontariamente dai cantinieri verso l'invecchiamento ossidativo dopo un paio di anni al massimo, facendo sì che la flor si estingua, ad esempio con l'aggiunta di alcol.
Nel Palo Cortado di Lustau (Almacenista Vides) bevuto qualche giorno fa questo "imprinting" della flor iniziale si sentiva bene, evidente rispetto agli Oloroso che non avevano questo sentore pungente ed evoluto di lieviti.
La fortificazione dello Sherry col brandy in ogni caso avviene prima della maturazione (o al massimo c'è una ri-fortificazione in corso d'opera appunto nel Palo Cortado, allo scopo di ammazzare la flor) e non dopo che il vino è stato tratto dalla solera.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda gianni femminella » 13 ott 2014 16:33

picenum ha scritto:Ieri sera, nella tana di Ciro, serata con i vini “OSSIDATI”,


Dovresti scrivere più spesso carissimo.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Ludi » 13 ott 2014 17:12

paperofranco ha scritto:Cote Brune 1991 Jamet.
Questo invece ho detto subito Rodano, ma gli avrei dato 10 anni di meno, e con l’altro sembrava veramente ci corressero 10 anni di differenza. Gran boccia, e non è la prima volta che mi colpisce un vino di questo produttore. Al naso, patè di olive, una borsata di more fresche appena colte, qualche venatura minerale in bilico tra il ferro e la grafite. Bocca sontuosa, energica, tannini morbidi, lunghissimo il finale, perfettamente coerenti le sensazioni retronasali.


grande Franco...questo vino lo bevetti tre anni fa per festeggiare i vent'anni di matrimonio (assieme a Corton Charlemagne Boneau du Martray 1991 e Yquem 1991). Mi riconosco pienamente nella tua descrizione e, per la cronaca, questo è quello che scrissi:

Granato scuro. Al naso s’impongono pepe, garrigue, prugna, netto goudron, ma anche rosa appassita, ribes, scorza d’arancio. Dopo una mezz’ora nel bicchiere, acquista anche note didascaliche di tapenade. In bocca riesce miracolosamente ad essere potente e leggiadro, con mirabile freschezza e lunga, lunga persistenza
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Wineduck » 13 ott 2014 18:17

Ludi ha scritto:
paperofranco ha scritto:Cote Brune 1991 Jamet.
Questo invece ho detto subito Rodano, ma gli avrei dato 10 anni di meno, e con l’altro sembrava veramente ci corressero 10 anni di differenza. Gran boccia, e non è la prima volta che mi colpisce un vino di questo produttore. Al naso, patè di olive, una borsata di more fresche appena colte, qualche venatura minerale in bilico tra il ferro e la grafite. Bocca sontuosa, energica, tannini morbidi, lunghissimo il finale, perfettamente coerenti le sensazioni retronasali.


grande Franco...questo vino lo bevetti tre anni fa per festeggiare i vent'anni di matrimonio (assieme a Corton Charlemagne Boneau du Martray 1991 e Yquem 1991). Mi riconosco pienamente nella tua descrizione e, per la cronaca, questo è quello che scrissi:

Granato scuro. Al naso s’impongono pepe, garrigue, prugna, netto goudron, ma anche rosa appassita, ribes, scorza d’arancio. Dopo una mezz’ora nel bicchiere, acquista anche note didascaliche di tapenade. In bocca riesce miracolosamente ad essere potente e leggiadro, con mirabile freschezza e lunga, lunga persistenza


Hai ragione Giuliano, grande Franco, anzi grandissimo! Veramente una bellissima descrizione e complimenti per la bevuta! :lol:
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda paperofranco » 13 ott 2014 20:22

Wineduck ha scritto:
Ludi ha scritto:
paperofranco ha scritto:Cote Brune 1991 Jamet.
Questo invece ho detto subito Rodano, ma gli avrei dato 10 anni di meno, e con l’altro sembrava veramente ci corressero 10 anni di differenza. Gran boccia, e non è la prima volta che mi colpisce un vino di questo produttore. Al naso, patè di olive, una borsata di more fresche appena colte, qualche venatura minerale in bilico tra il ferro e la grafite. Bocca sontuosa, energica, tannini morbidi, lunghissimo il finale, perfettamente coerenti le sensazioni retronasali.


grande Franco...questo vino lo bevetti tre anni fa per festeggiare i vent'anni di matrimonio (assieme a Corton Charlemagne Boneau du Martray 1991 e Yquem 1991). Mi riconosco pienamente nella tua descrizione e, per la cronaca, questo è quello che scrissi:

Granato scuro. Al naso s’impongono pepe, garrigue, prugna, netto goudron, ma anche rosa appassita, ribes, scorza d’arancio. Dopo una mezz’ora nel bicchiere, acquista anche note didascaliche di tapenade. In bocca riesce miracolosamente ad essere potente e leggiadro, con mirabile freschezza e lunga, lunga persistenza


Hai ragione Giuliano, grande Franco, anzi grandissimo! Veramente una bellissima descrizione e complimenti per la bevuta! :lol:


Grazie Giuliano, e grande Ale per aver portato questa boccia :wink: , continua pure che alla fine potresti riuscire a convertirmi al Rodano...... :mrgreen:
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda paperofranco » 13 ott 2014 20:28

paperofranco ha scritto:Rosso di Montalcino 2012 Baricci.
Colore rubino ................


Mille scuse per la pratica segaiola dell'autocitazione, ma vi farei sentire come ha retto questo vino a una settimana dalla stappatura.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda delta » 13 ott 2014 20:44

Sassicaia 89
Sontuoso, ricco e complesso.
Dopo 45min di decanter spunta della ciliegia e tanta frutta dolce
Anche un bel retrogusto prolungato di caramello e pesca
Dire buono è dire poco
:mrgreen:
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda picenum » 13 ott 2014 20:50

paperofranco ha scritto:
paperofranco ha scritto:Rosso di Montalcino 2012 Baricci.
Colore rubino ................


Mille scuse per la pratica segaiola dell'autocitazione, ma vi farei sentire come ha retto questo vino a una settimana dalla stappatura.

davvero ha retto una settima? :roll:
ps. t'ho mandato i saluti dal Bonucci :)
gianni femminella ha scritto:
picenum ha scritto:Ieri sera, nella tana di Ciro, serata con i vini “OSSIDATI”,


Dovresti scrivere più spesso carissimo.

Ho a cuore questo forum e lo leggo sempre... scrivere è un'altra cosa non è facile; sulla spinta emotiva di una bevuta che ti prende ci provo, ma il rischio di scrivere cazzate è alto.

per l'appunto
Alberto ha scritto:Il Palo Cortado è un vino che nasce e si sviluppa da Fino con la creazione della flor nella botte, ma a differenza dell'Amontillado non va naturalmente ad estinguere il suo velo di lieviti con il passare degli anni (mi pare che la flor, che comunque va mantenuta con l'aggiunta periodica di un po' di vino fresco, mediamente duri 7-8 anni al massimo), ma invece viene "instradato" volontariamente dai cantinieri verso l'invecchiamento ossidativo dopo un paio di anni al massimo, facendo sì che la flor si estingua, ad esempio con l'aggiunta di alcol.
Nel Palo Cortado di Lustau (Almacenista Vides) bevuto qualche giorno fa questo "imprinting" della flor iniziale si sentiva bene, evidente rispetto agli Oloroso che non avevano questo sentore pungente ed evoluto di lieviti.
La fortificazione dello Sherry col brandy in ogni caso avviene prima della maturazione (o al massimo c'è una ri-fortificazione in corso d'opera appunto nel Palo Cortado, allo scopo di ammazzare la flor) e non dopo che il vino è stato tratto dalla solera.

ho provato a spiegare, ma quel vino avrebbe richiesto, come anticipato, una cultura di base non indifferente.
Ho trovato poco in rete, ma di una cosa sono sicuro (nonostante i concetti, tanti, e i fumi di una serata impegnativa): l'ossidazione di quel vino è avvenuta in gran parte a diretto contatto con l'aria e non sotto il cappello; ora tempi e modalità boh? non ricordo... quello che hai espresso tu mi sembra giusto e non discosta molto da questo concetto.
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda paperofranco » 13 ott 2014 21:09

picenum ha scritto:
paperofranco ha scritto:
paperofranco ha scritto:Rosso di Montalcino 2012 Baricci.
Colore rubino ................


Mille scuse per la pratica segaiola dell'autocitazione, ma vi farei sentire come ha retto questo vino a una settimana dalla stappatura.

davvero ha retto una settima? :roll:
ps. t'ho mandato i saluti dal Bonucci :)
[quo.


Quando?
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda vinotec » 14 ott 2014 06:26

montrachet61 ha scritto:In una due giorni un po' compressa in Borgogna :

...ti sei portato a casa "qualcosa"? 8)
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda miccel » 14 ott 2014 16:56

Ludi ha scritto:
paperofranco ha scritto:Cote Brune 1991 Jamet.
Questo invece ho detto subito Rodano, ma gli avrei dato 10 anni di meno, e con l’altro sembrava veramente ci corressero 10 anni di differenza. Gran boccia, e non è la prima volta che mi colpisce un vino di questo produttore. Al naso, patè di olive, una borsata di more fresche appena colte, qualche venatura minerale in bilico tra il ferro e la grafite. Bocca sontuosa, energica, tannini morbidi, lunghissimo il finale, perfettamente coerenti le sensazioni retronasali.


grande Franco...questo vino lo bevetti tre anni fa per festeggiare i vent'anni di matrimonio (assieme a Corton Charlemagne Boneau du Martray 1991 e Yquem 1991). Mi riconosco pienamente nella tua descrizione e, per la cronaca, questo è quello che scrissi:

Granato scuro. Al naso s’impongono pepe, garrigue, prugna, netto goudron, ma anche rosa appassita, ribes, scorza d’arancio. Dopo una mezz’ora nel bicchiere, acquista anche note didascaliche di tapenade. In bocca riesce miracolosamente ad essere potente e leggiadro, con mirabile freschezza e lunga, lunga persistenza

Qualcuno ha notizie sull'attuale assetto di questa azienda? Si legge che i due fratelli si sono separati. La guida Bettane parla di "deux domaines".
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda Wineduck » 14 ott 2014 18:59

miccel ha scritto:
Ludi ha scritto:
paperofranco ha scritto:Cote Brune 1991 Jamet.
Questo invece ho detto subito Rodano, ma gli avrei dato 10 anni di meno, e con l’altro sembrava veramente ci corressero 10 anni di differenza. Gran boccia, e non è la prima volta che mi colpisce un vino di questo produttore. Al naso, patè di olive, una borsata di more fresche appena colte, qualche venatura minerale in bilico tra il ferro e la grafite. Bocca sontuosa, energica, tannini morbidi, lunghissimo il finale, perfettamente coerenti le sensazioni retronasali.


grande Franco...questo vino lo bevetti tre anni fa per festeggiare i vent'anni di matrimonio (assieme a Corton Charlemagne Boneau du Martray 1991 e Yquem 1991). Mi riconosco pienamente nella tua descrizione e, per la cronaca, questo è quello che scrissi:

Granato scuro. Al naso s’impongono pepe, garrigue, prugna, netto goudron, ma anche rosa appassita, ribes, scorza d’arancio. Dopo una mezz’ora nel bicchiere, acquista anche note didascaliche di tapenade. In bocca riesce miracolosamente ad essere potente e leggiadro, con mirabile freschezza e lunga, lunga persistenza

Qualcuno ha notizie sull'attuale assetto di questa azienda? Si legge che i due fratelli si sono separati. La guida Bettane parla di "deux domaines".


Si certo, si sono separati ed è stata una liberazione per Jean-Paul visto che non andava d'accordo con il fratello Jean-Luc da molti anni. La tensione in azienda era palpabile e la moglie Corinne ne era la portatrice principale... :?
Già sulle etichette dell'annata 2010 compare la nuova denominazione aziendale: Corinne e Jean-Paul e non più i nomi dei due frateli come prima. Dal punto di vista dei vini non cambia niente, anzi: JP potrà lavorare più sereno. Non ho per adesso notizie dei vini di JL: al prossimo giro in zona mi informo.
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda paperofranco » 14 ott 2014 19:26

Wineduck ha scritto:
miccel ha scritto:
Ludi ha scritto:
paperofranco ha scritto:Cote Brune 1991 Jamet.
Questo invece ho detto subito Rodano, ma gli avrei dato 10 anni di meno, e con l’altro sembrava veramente ci corressero 10 anni di differenza. Gran boccia, e non è la prima volta che mi colpisce un vino di questo produttore. Al naso, patè di olive, una borsata di more fresche appena colte, qualche venatura minerale in bilico tra il ferro e la grafite. Bocca sontuosa, energica, tannini morbidi, lunghissimo il finale, perfettamente coerenti le sensazioni retronasali.


grande Franco...questo vino lo bevetti tre anni fa per festeggiare i vent'anni di matrimonio (assieme a Corton Charlemagne Boneau du Martray 1991 e Yquem 1991). Mi riconosco pienamente nella tua descrizione e, per la cronaca, questo è quello che scrissi:

Granato scuro. Al naso s’impongono pepe, garrigue, prugna, netto goudron, ma anche rosa appassita, ribes, scorza d’arancio. Dopo una mezz’ora nel bicchiere, acquista anche note didascaliche di tapenade. In bocca riesce miracolosamente ad essere potente e leggiadro, con mirabile freschezza e lunga, lunga persistenza

Qualcuno ha notizie sull'attuale assetto di questa azienda? Si legge che i due fratelli si sono separati. La guida Bettane parla di "deux domaines".


Si certo, si sono separati ed è stata una liberazione per Jean-Paul visto che non andava d'accordo con il fratello Jean-Luc da molti anni. La tensione in azienda era palpabile e la moglie Corinne ne era la portatrice principale... :?
Già sulle etichette dell'annata 2010 compare la nuova denominazione aziendale: Corinne e Jean-Paul e non più i nomi dei due frateli come prima. Dal punto di vista dei vini non cambia niente, anzi: JP potrà lavorare più sereno. Non ho per adesso notizie dei vini di JL: al prossimo giro in zona mi informo.


Che c'è stato un bell'incesto col cognato? :mrgreen:
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda alì65 » 14 ott 2014 21:22

Wineduck ha scritto:
miccel ha scritto:
Ludi ha scritto:
paperofranco ha scritto:Cote Brune 1991 Jamet.
Questo invece ho detto subito Rodano, ma gli avrei dato 10 anni di meno, e con l’altro sembrava veramente ci corressero 10 anni di differenza. Gran boccia, e non è la prima volta che mi colpisce un vino di questo produttore. Al naso, patè di olive, una borsata di more fresche appena colte, qualche venatura minerale in bilico tra il ferro e la grafite. Bocca sontuosa, energica, tannini morbidi, lunghissimo il finale, perfettamente coerenti le sensazioni retronasali.


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Granato scuro. Al naso s’impongono pepe, garrigue, prugna, netto goudron, ma anche rosa appassita, ribes, scorza d’arancio. Dopo una mezz’ora nel bicchiere, acquista anche note didascaliche di tapenade. In bocca riesce miracolosamente ad essere potente e leggiadro, con mirabile freschezza e lunga, lunga persistenza

Qualcuno ha notizie sull'attuale assetto di questa azienda? Si legge che i due fratelli si sono separati. La guida Bettane parla di "deux domaines".


Si certo, si sono separati ed è stata una liberazione per Jean-Paul visto che non andava d'accordo con il fratello Jean-Luc da molti anni. La tensione in azienda era palpabile e la moglie Corinne ne era la portatrice principale... :?
Già sulle etichette dell'annata 2010 compare la nuova denominazione aziendale: Corinne e Jean-Paul e non più i nomi dei due frateli come prima. Dal punto di vista dei vini non cambia niente, anzi: JP potrà lavorare più sereno. Non ho per adesso notizie dei vini di JL: al prossimo giro in zona mi informo.


sarebbe da capire a chi è rimasto cosa, sembra banale ed invece è molto importante......assolutamente da approfondire
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: CHE BEVESSIMO AD OTTOBRE 2014

Messaggioda gianni femminella » 14 ott 2014 21:39

alì65 ha scritto:
Wineduck ha scritto:
miccel ha scritto:
Ludi ha scritto:
paperofranco ha scritto:Cote Brune 1991 Jamet.
Questo invece ho detto subito Rodano, ma gli avrei dato 10 anni di meno, e con l’altro sembrava veramente ci corressero 10 anni di differenza. Gran boccia, e non è la prima volta che mi colpisce un vino di questo produttore. Al naso, patè di olive, una borsata di more fresche appena colte, qualche venatura minerale in bilico tra il ferro e la grafite. Bocca sontuosa, energica, tannini morbidi, lunghissimo il finale, perfettamente coerenti le sensazioni retronasali.


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Granato scuro. Al naso s’impongono pepe, garrigue, prugna, netto goudron, ma anche rosa appassita, ribes, scorza d’arancio. Dopo una mezz’ora nel bicchiere, acquista anche note didascaliche di tapenade. In bocca riesce miracolosamente ad essere potente e leggiadro, con mirabile freschezza e lunga, lunga persistenza

Qualcuno ha notizie sull'attuale assetto di questa azienda? Si legge che i due fratelli si sono separati. La guida Bettane parla di "deux domaines".


Si certo, si sono separati ed è stata una liberazione per Jean-Paul visto che non andava d'accordo con il fratello Jean-Luc da molti anni. La tensione in azienda era palpabile e la moglie Corinne ne era la portatrice principale... :?
Già sulle etichette dell'annata 2010 compare la nuova denominazione aziendale: Corinne e Jean-Paul e non più i nomi dei due frateli come prima. Dal punto di vista dei vini non cambia niente, anzi: JP potrà lavorare più sereno. Non ho per adesso notizie dei vini di JL: al prossimo giro in zona mi informo.


sarebbe da capire a chi è rimasto cosa, sembra banale ed invece è molto importante......assolutamente da approfondire


Oh Claudio :D mi sto chiedendo se sei più maniaco tu o papero.
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