Crisi, spread, riforme, economia, tutti argomenti che da qualche anno sono al centro del nostro quotidiano, ribaltati e commentati in ogni modo sulle pagine dei social network che ogni giorno visualizziamo nelle nostre bacheche, tutti argomenti che ribadiscono e scandiscono inesorabilmente il periodo storico che stiamo attraversando, ricordandoci che non è certo dei migliori, eppure ieri sera, tra una "navigata" e l'altra, mi soffermo su questo post di una piccolissima cantina di Alghero: "Niente dosatori o bilance industriali da banco.....ci consideriamo dei piccoli artigiani del Vino, ogni singola bottiglia viene sigillata a mano con una attenzione maniacale".
Alle prime luci dell'alba di stamattina mi sveglio con ben chiaro il contrasto tra realtà come questa della cantina "Il grappolo d'oro" che producono non più di 3000 bottiglie l'anno di vino e realtà che producono non meno di 3000 bottiglie di vino all'ora, due facce di una stessa medaglia, due realtà importanti di una Sardegna che riesce a coniugare produttività e artigianalità rendendo i propri prodotti apprezzati in tutto il mondo.
E’ bellissimo constatare che ci si sofferma ancora ad osservare il proprio vigneto, come se riuscissimo a scorgere l'evoluzione di un grappolo d'uva, in una campagna lontana e silenziosa, distante anni luce dalla frenesia quotidiana che troppo spesso non ci consente neanche più di fermarci a gustare un bicchiere di vino, a sentire quei profumi e sapori che per fortuna esistono e resistono ad ogni crisi, quei sentori di una tranquillità che il contatto diretto con la natura riesce a farci ricordare ed apprezzare che la vita va assaporata e gustata ogni giorno, esattamente come si gusta e assapora un buon bicchiere di vino della nostra terra.
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