gp ha scritto:E' giusta la distinzione tra Dolcetto d'Alba e Langhe Dolcetto....
sono sicuro che ne parlammo già tempo fa (ricordo la mitica definizione dell'oste
) cmq il discorso sul dolcetto è lungo e complesso...riassumo due concetti per me basilari: il vitigno è dannatamente ostico da seguire sia in conduzione di vigna sia in vinificazione. Pensandoci bene è un "miracolo" che un vitigno così capriccioso sia ancora coltivato da chi ha possibilità di piantarne altri molto meno problematici.
Ci sono poi differenze elevatissime tra le varie zone (e le varie doc) sia dal punto di vista di "terroir" sia anche di "stile". Dogliani e Diano per me sono le più interessanti, più massiccio il primo, più beverino il secondo, anche se bisogna cercar bene e assaggiare prima di buttarsi all'acquisto smodato. L'unico forse che ogni anno è sempre uguale a se stesso è il già citato Papà Celso di Marziano Abbona (mistero della fede). L'ovadese non è mai entrato nelle mie corde per una sua rusticità quasi sempre troppo evidente, ma debbo dire che ho approfondito poco il discorso. Alba raramente usato come doc, Asti quasi sempre robaccia. Infine Langhe, che come per gli altri vitigni ammessi vuol dire tutto e niente e dipende assai da chi produce.