Sydney ha scritto:LibeDeOro ha scritto:Quindi, riassumendo; il rigore non c'è, ma Rizzoli a seguito del suggerimento dell'assistente di porta lo concede (come mille altri rigori dati in questa maniera). I romanari protestano, Rizzoli chiede a Sansone, Sansone dice che è rigore, e nonostante quello che dice il giocatore del Sassuolo e il suggerimento dell'assistente, Rizzoli torna sui suoi passi. Me la spiegate?
Lui non vedeirregolarità, l'assistente di porta dice rigore, il guardalinee dice di non aver visto niente, lui nel dubbio prova a chiedere a Sansone (cosa che non condivido, sono stato arbitro di pallavolo e ricordo che nei vari corsi ci hanno sempre detto di non chiedere mai ad un giocatore...), alla fine decide lui e non assegna il rigore.
LibeDeOro ha scritto:A Catania, lo scorso anno, erano partite le interrogazioni parlamentari e i "je scandaloso" di Pulvirenti. Come mai ieri è passato tutto in cavalleria?
Pulvirenti allora aveva ragione, questa la "piccola" differenza......
Il rigore l'assegna.
Indica il dischetto e Berardi si sistema la palla per calciare. Poi passano altri 2/3 minuti e alla fine decide di revocare la decisione, scodellando una rimessa a due.
In questo frangente non conta avere ragione o meno, visto che non avevano la moviola né a Catania, né ieri, quindi la certezza assoluta del torto o ragione, non potevano averla.
Ieri come lo scorso anno.
Giusta o sbagliata che sia (visto che comunque il dubbio rimane, nell'uno e nell'altro senso), la decisione presa non può essere revocata, a maggior ragione solo per le pressioni dei calciatori.
La cosa di ieri, arbitralmente parlando, NON STA NE' IN CIELO NE' IN TERRA. Come a Catania.
La correttezza o l'errore nella decisione singola, in questo frangente, conta zero.
E' palese che certi soggetti, fomentando giorno dopo giorno, hanno avvelenato la situazione più di quello che già non è ogni domenica.
E gli arbitri, soprattutto i senzapalle come Rizzoli, se le fanno sotto e hanno terrore di prendere certe decisioni.
"I vincenti trovano sempre una strada, i perdenti trovano sempre una scusa" JFK.