Chianti

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miccel
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Re: Chianti Classico

Messaggioda miccel » 14 mar 2014 17:00

gp ha scritto:
in altro thread, miccel ha scritto:San Giusto a Rentennano – Chianti Classico 2011 Ritorno a questo vino, che ho bevuto tante volte (ma non nelle ultime annate) incuriosito dal giudizio alla soglia dell'eccellenza dato dalla guida espresso. Condivido, anche se con motivazioni non del tutto coincidenti: là si parla (più o meno) di un vino piacevole ed equilibrato anche se non troppo complesso. Io mi ritrovo nel bicchiere un liquido dal profumo di ciliegia e amarena davvero attraente; un po' troppo alcol in giro, volendo, e il finale è a tratti amaro, ma la bevuta è profonda e intensa, e piena di variazioni e richiami. Lo consiglio caldamente.

E’ rarissimo leggere sul forum riferimenti ai giudizi e alle descrizioni dei vini che si trovano nelle guide: il mantra è “le guide sono morte” (a quanto pare, sarebbero state giustiziate dalla Rete), quindi confrontarsi con loro non è per niente cool (lo dico in faccinese: non è per niente 8) ).

Prendo la palla al balzo per ampliare lo spunto.
Premessa: non ho assaggiato il Chianti Cl 2011 di S.G.R., ma… ci sono andato vicino. Dato che non bevevo da un po’ questo vino, qualche tempo fa ho visto cosa c’era in giro, e potendo scegliere tra il 2010 (un anno in più di bottiglia e 14° in etichetta) e il 2011 (un anno in meno di bottiglia e 14,5°, coerenti con l’annata più calda) ho optato senza esitazioni per il primo. Racconterò un’altra volta di questo assaggio.

Rispetto alle due guide e alle due riviste che seguo, il Chianti Cl 2011 di S.G.R. ha avuto giudizi diversi.
Molto buono e non lontano dall’eccellenza sia per la guida L’Espresso 2014, come dice Miccel (17/20), sia per Enogea (89/100, il migliore ex aequo tra i Chianti Cl di questa annata sul n. 51 del 2013). Buono ma con riserva per la guida GR 2014 (YY neri, quindi niente finale) e infine non meritevole di segnalazione secondo la rivista italo-svizzera Merum, che premia in particolare l’immediatezza e la bevibilità dei vini (n. 5 2013). Interessante la relazione simmetrica con il giudizio sul Chianti Cl ris. Le Baroncole 2010 della stessa azienda, il “fratello maggiore” del nostro: L’Espresso e Enogea hanno preferito il Chianti Cl 2011, seppure di poco, la guida GR il contrario (YY rossi).

Fin qui i giudizi, ma come ben sappiamo le descrizioni sono importanti: innanzitutto, dovrebbero farci capire di che tipo di vino si tratta. Non sempre le descrizioni sono disponibili, purtroppo, magari per ragioni di spazio: in questo caso invece siamo fortunati. Le metterei più o meno in ordine di apprezzamento, iniziando dal basso:
“Naso di confetture, anche legno; [al sapore,] confetture, rigido/austero, dolcezza, poi un po’ amaro” (Merum, tradotto dal tedesco)
“Belle le note di frutti rossi, un vino piacevole ma con qualche rigidità di troppo” (GR)
“apprezzabile impronta territoriale, con il frutto della ciliegia in evidenza; buona saldezza al gusto, carnoso, intenso, senza fronzoli (…) godibile e centrato” (Espresso)
“Varietale ineccepibile, che oscilla tra il cosmetico e il floreale, e tannino che prende il meglio dell’annata, restituendo certezza per il futuro” (Enogea).

C’è una buona concordanza tra queste descrizioni e quella di Miccel qui sul forum. Il frutto rosso è uno dei tratti, con varianti più stilizzate (il floreale di Enogea) o più materiche (le confetture di Merum): un tratto che viene correttamente definito varietale da Enogea, mentre l’identificazione con il territorio proposta dall’Espresso non mi convince. Due altri tratti comuni sono i tannini marcati, con esiti che variano tra la rigidità (GR, Merum) e la solidità (Espresso, Enogea) – sfumature che potrebbero riflettere un giudizio sulla loro qualità più o meno segnata dal legno – che coesistono con una dolcezza/piacevolezza di fondo.
Sono invece minoritari descrittori come il legno (Merum) e l’alcol (Miccel), elementi che tuttavia è plausibile siano presenti: in particolare l’alcol, che spesso si fa sentire a Gaiole sud, tanto più in un’annata come la 2011, compromettendo l’eleganza e la bevibilità dei vini chiantigiani (la scheda aziendale rivela che sono 14,96°: per i miei gusti ce n’è già troppo nel loro Chianti Cl 2010 che dalla stessa fonte risulta averne 14,14…). Idem per la nota amarognola (Merum, Miccel). Assenti le spezie, che mi sarei invece aspettato di vedere esplicitate almeno in una descrizione, dato che di solito fanno parte dello stile della casa. Altrettanto assenti dalle descrizioni sia l’acidità, sia la mineralità: si intuisce che non devono essere di particolare rilievo (peraltro dalle schede aziendali risulta un pH più basso – maggiore forza acida – nel 2011 che nel 2010, 3,36 contro 3,46, a parità di acidità totale: o che non abbiano fatto la malolattica??).

Mia personale conclusione di questa rassegna: è molto probabile che questo vino non sia il mio tipo, e in generale il vino di chi preferisce Chianti Cl più stilizzati, più “a levare” che “a mettere”, e se possibile con una matrice minerale definita. D’altronde è già l’annata a “remare contro” in questo senso, in più c’è Gaiole sud con le sue quote relativamente basse.
Prima o poi l’assaggerò, magari quando troverò in giro il Chianti Cl 2011 di Badia a Coltibuono per un sano confronto alla cieca… (sempre di Gaiole si tratta e le zone dovrebbero essere vicine, salvo che a quanto pare da qualche anno B. a C. mette nel Chianti Cl anche una quota di uve da Castelnuovo Berardenga). Nel frattempo, bevo altro, per esempio il Chianti Cl 2010 di B. a C. che è assai più nelle mie corde!


Premesso che:
1) scorrendo questo thread mi accorgo che molti di voi avete una conoscenza delle annate e delle zone del Ch. Cl. ben superiore alla mia.
2) io non sono un “tecnico” ma solo un appassionato, sicché nel descrivere i vini cerco di volare basso; nel caso del S.G. a Rentennano 2011 ho sottolineato le sole note “ciliegiose” perché mi parevano talmente caratterizzanti da non poter essere omesse, questo non vuol dire che non ci fossero spezie, cuoio, tabacco ecc.
aggiungo:  non so quanto torni coi dati che riporti e con quello che ti aspetti, ma io ho trovato il vino caldo ma bello vivo e teso in bocca, difettava semmai per una certa spigolosità. Che ognuno abbia una predilezione per certe tipologie sono d’accordo, però, per dire, a me piacciono sia i vosne-romanée di Mugneret Gibourg che i brunello di Fattoi Ofelio…nel caso dei chianti classico in generale sono disposto a perdonare un certo grado di aggressività e scompostezza perché, se sono buoni, ti ripagano con quel finale sapido, raffinato e insieme ruspante che tutti conoscono (mi scuso per l’approssimazione). In ogni caso ti posso dire che a me i vini della Badia a Coltibuono piacciono (tanto, anzi parecchio), così come, adeguatamente invecchiato, il San Marcellino di Rocca di Montegrossi (mentre il loro base l’ho sempre trovato buono ma nulla più). Anche con Il Palazzino ho sempre incrociato bene, e abbastanza bene con Rocca di Castagnoli e Castello di san Sano. Altri gaiolesi piaciuti al momento non mi vengono in mente.
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Re: Chianti

Messaggioda gp » 17 mar 2014 16:00

1): non ti fare impressionare, qui tutti sappiamo alcune cose ma ne ignoriamo molte altre... :oops:

Interessante questa idea di un finale ben caratterizzato del Chianti Classico che può valere come bonus rispetto a eventuali durezze. I Chianti Cl più ossequiosi al gusto internazionale rimuovono entrambi gli aspetti, il bastone e la carota.

Sempre per continuare il dialogo "con mortuis in lingua mortua" con le guide, riguardo all'ultima o penultima annata del San Marcellino (al netto quindi dell'adeguato invecchiamento), la 2009, leggo questo: "Intensamente alcolico e boisé, ma anche minerale nelle sfumature" (guida L'Espresso 2014, 16,5/20). Dato che come preferenze chiantigiane io sarei semmai per l'opposto, anche qui mi sento avvisato e mezzo salvato...
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Re: Chianti

Messaggioda miccel » 17 mar 2014 22:41

Per continuare il discorso: spostandosi un po' a sud, un vino diverso ma che mi fa un effetto simile al San Marcellino è l'Asinone di Poliziano. Anche in questo caso il legno è marcato, ma il sangiovese non perde la capacità di contrasto e la vitalità, e col tempo recupera anche la sua naturale eleganza (pur sempre in un contesto di potenza). Diverso è invece il caso di dei supervini che andavano di moda fino a 7-8 anni fa un po' in tutta la Toscana, in cui l'uso della barrique e le tecniche di vinificazione erano destinati ad “ammollare” il sangiovese (anche in purezza) ed uniformarlo al gusto internazionale. Quelli non mi piacevano. I primi sì.
Ma naturalmente non sempre ho voglia di vini muscolari.
Avete qualche consiglio su chianti classici con poco legno e/o più con finezza che potenza?
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Re: Chianti

Messaggioda paperofranco » 18 mar 2014 09:59

miccel ha scritto:Per continuare il discorso: spostandosi un po' a sud, un vino diverso ma che mi fa un effetto simile al San Marcellino è l'Asinone di Poliziano. Anche in questo caso il legno è marcato, ma il sangiovese non perde la capacità di contrasto e la vitalità, e col tempo recupera anche la sua naturale eleganza (pur sempre in un contesto di potenza). Diverso è invece il caso di dei supervini che andavano di moda fino a 7-8 anni fa un po' in tutta la Toscana, in cui l'uso della barrique e le tecniche di vinificazione erano destinati ad “ammollare” il sangiovese (anche in purezza) ed uniformarlo al gusto internazionale. Quelli non mi piacevano. I primi sì.
Ma naturalmente non sempre ho voglia di vini muscolari.

Avete qualche consiglio su chianti classici con poco legno e/o più con finezza che potenza?


Direi di sì, ma è un argomento molto vasto.
gp
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Re: Chianti Classico

Messaggioda gp » 18 mar 2014 11:17

In particolare per la seconda che hai detto, è naturale andare a cercare in quota: Radda alta (per me Val delle Corti su tutti: il 2010 in particolare è talmente di finezza da rischiare la fragilità, se lo si prende contropelo) e Lamole e dintorni (I Fabbri, Podere Castellinuzza, Castellinuzza e Piuca: quassù i 2010 sono venuti piuttosto austeri, mentre i 2011 sono profumati e aromatici, la quota li ha salvati dalla cottura a microonde che ha colpito un po' tutto il Chianti Cl nella seconda metà di agosto).
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Re: Chianti

Messaggioda miccel » 18 mar 2014 13:54

Bien. Val delle Corti l’ho sentito, ma solo il base (2009, mi pare), e al bicchiere, e in effetti mi ha colpito; (anche Il Campino non male). Devo rimediare a questa lacuna. I Fabbri ce l’ho a portata di mano. Gli altri due non li conosco proprio, proverò. Grazie.
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Re: Chianti

Messaggioda ILMarcoG » 26 mar 2014 19:09

Mike76 ha scritto:
ILMarcoG ha scritto:e di Tenuta di Lilliano che mi dite?

voglio provare il base 2011, la riserva 2009 e la Gran selezione 2010...


Bevuto il base 2010 e la riserva 2007.
Il base è molto semplice, si trova molto di meglio anche in altre zone.
La riserva è già più interessante, non so però la 2009...


Ho bevuto sabato il 2011... concordo con te... vino semplice, ben fatto, non eccelle in niente ma non ha neanche pecche evidenti...
gp
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Re: Chianti Classico

Messaggioda gp » 26 mar 2014 19:29

Più che una descrizione, mi sembra una non descrizione... come si traduce?

A me alla Leopolda un mese fa (con tutti i limiti dei banchi d'assaggio, ma con attenzione) era sembrato un vino decisamente notevole, nel registro austero e minerale, tutto fuorché un "compitino ben eseguito". Se potessi ovviamente lo risentirei quanto prima, ma il convento degli enotecari de Roma non lo passa, a quanto mi risulta :roll:
gp ha scritto:A me ha colpito molto Lilliano 2011 per la sua austerità classica, un tratto sempre più raro, quando non confuso con una disposizione sgarbata acida-vegetale del sapore
gp
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Re: Chianti

Messaggioda miccel » 26 mar 2014 20:53

A proposito di questo confine fra austerità e sgarbatezza, ho bevuto nei giorni scorsi L'Erta di Radda 2010. Il 2009 mi aveva colpito perché univa una piacevolezza rimarchevole ad una bella freschezza. Il 2010 si mostra da subito alquanto diverso, il frutto è meno in evidenza, lo devi cercare in mezzo a odori di terra e di pelli; ha una struttura più complessa ed è potenzialmente superiore all'annata precedente; mi sembra però che presenti qualche eccesso vegetale e ferroso ed amaro (non aggressività acida, invece). Lo tratto con rispetto, dandogli diverse possibilità. Ma, sarà l'età delle vigne, sarà l'altitudine della loro dimora, il vino al momento è un po' rigido. La motivazione che mi sono dato è che, come spesso si legge, “attraversa una fase di chiusura”. Opto cioè per la spiegazione-austerità e lo riproverò senz'altro nell'autunno prossimo.
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Re: Chianti

Messaggioda paperofranco » 27 mar 2014 10:57

miccel ha scritto:A proposito di questo confine fra austerità e sgarbatezza, ho bevuto nei giorni scorsi L'Erta di Radda 2010. Il 2009 mi aveva colpito perché univa una piacevolezza rimarchevole ad una bella freschezza. Il 2010 si mostra da subito alquanto diverso, il frutto è meno in evidenza, lo devi cercare in mezzo a odori di terra e di pelli; ha una struttura più complessa ed è potenzialmente superiore all'annata precedente; mi sembra però che presenti qualche eccesso vegetale e ferroso ed amaro (non aggressività acida, invece). Lo tratto con rispetto, dandogli diverse possibilità. Ma, sarà l'età delle vigne, sarà l'altitudine della loro dimora, il vino al momento è un po' rigido. La motivazione che mi sono dato è che, come spesso si legge, “attraversa una fase di chiusura”. Opto cioè per la spiegazione-austerità e lo riproverò senz'altro nell'autunno prossimo.


La motivazione è molto semplice: in Chianti, la 2009 è un'annata ben diversa dalla 2010, e se prendi venti aziende a campione ne troverai venti i cui chianti annata 2009 sono più "piacevoli" dei 2010. E non è una questione di un anno in più in bottiglia, lo erano anche all'uscita.
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Re: Chianti

Messaggioda Spectator » 27 mar 2014 14:03

..Qualcuno ha mai assaggiato il Chianti Cl de il Molino di Grace..di Panzano?
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Re: Chianti

Messaggioda paperofranco » 27 mar 2014 14:17

Spectator ha scritto:..Qualcuno ha mai assaggiato il Chianti Cl de il Molino di Grace..di Panzano?


Sì, più volte, ma non recentemente. Stile sul moderno andante, poca personalità, mai piaciuto veramente.
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Re: Chianti

Messaggioda miccel » 27 mar 2014 17:33

paperofranco ha scritto:
miccel ha scritto:A proposito di questo confine fra austerità e sgarbatezza, ho bevuto nei giorni scorsi L'Erta di Radda 2010. Il 2009 mi aveva colpito perché univa una piacevolezza rimarchevole ad una bella freschezza. Il 2010 si mostra da subito alquanto diverso, il frutto è meno in evidenza, lo devi cercare in mezzo a odori di terra e di pelli; ha una struttura più complessa ed è potenzialmente superiore all'annata precedente; mi sembra però che presenti qualche eccesso vegetale e ferroso ed amaro (non aggressività acida, invece). Lo tratto con rispetto, dandogli diverse possibilità. Ma, sarà l'età delle vigne, sarà l'altitudine della loro dimora, il vino al momento è un po' rigido. La motivazione che mi sono dato è che, come spesso si legge, “attraversa una fase di chiusura”. Opto cioè per la spiegazione-austerità e lo riproverò senz'altro nell'autunno prossimo.


La motivazione è molto semplice: in Chianti, la 2009 è un'annata ben diversa dalla 2010, e se prendi venti aziende a campione ne troverai venti i cui chianti annata 2009 sono più "piacevoli" dei 2010. E non è una questione di un anno in più in bottiglia, lo erano anche all'uscita.


Capisco. Dunque (ho scorso anche l’apposito thread sull’annata 2010 in Toscana), potrebbe essere il caso di andare a cercare Ch. Cl. 2010 di zone più calde, e riferirsi invece, per i più freschi, alla 2009 o alla 2011?
Lo so che è una semplificazione, però si va comunque per tentativi, tanto vale fare quelli che hanno una maggiore probabilità di successo…
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Re: Chianti

Messaggioda Spectator » 27 mar 2014 18:54

paperofranco ha scritto:
Spectator ha scritto:..Qualcuno ha mai assaggiato il Chianti Cl de il Molino di Grace..di Panzano?


Sì, più volte, ma non recentemente. Stile sul moderno andante, poca personalità, mai piaciuto veramente.


..Azz,ma allora questi di wine s.,sono propio degli..sprovveduti a dare 90p al loro c.classico 2009 :( ?Vatti a fidare dei..giornali :roll:
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Re: Chianti

Messaggioda gp » 27 mar 2014 19:16

Bizzarra conclusione.
Intanto dipende dallo stile di vino prediletto. Per gli americani un Chianti Cl che non sia moderno non va bene, quindi torna con quanto appena detto che a loro questo possa piacere.
D'altra parte, nel magico modo WS-Parker, per quel che ne so la vera soglia per l'eccellenza sono i 95 punti. Se ne danno 90 vuol dire che lo raccomandano ma non ci metterebbero la mano sul fuoco.
Infatti a loro è piaciuto ben di più la Riserva Il Margone 2006 (93 punti), che dev'essere una spremuta di legno micidiale ("The combination of intense balsamic and sweet cherry flavors and new oak mesh well in this maturing red").
gp
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Re: Chianti

Messaggioda paperofranco » 28 mar 2014 00:43

miccel ha scritto:
paperofranco ha scritto:
miccel ha scritto:A proposito di questo confine fra austerità e sgarbatezza, ho bevuto nei giorni scorsi L'Erta di Radda 2010. Il 2009 mi aveva colpito perché univa una piacevolezza rimarchevole ad una bella freschezza. Il 2010 si mostra da subito alquanto diverso, il frutto è meno in evidenza, lo devi cercare in mezzo a odori di terra e di pelli; ha una struttura più complessa ed è potenzialmente superiore all'annata precedente; mi sembra però che presenti qualche eccesso vegetale e ferroso ed amaro (non aggressività acida, invece). Lo tratto con rispetto, dandogli diverse possibilità. Ma, sarà l'età delle vigne, sarà l'altitudine della loro dimora, il vino al momento è un po' rigido. La motivazione che mi sono dato è che, come spesso si legge, “attraversa una fase di chiusura”. Opto cioè per la spiegazione-austerità e lo riproverò senz'altro nell'autunno prossimo.


La motivazione è molto semplice: in Chianti, la 2009 è un'annata ben diversa dalla 2010, e se prendi venti aziende a campione ne troverai venti i cui chianti annata 2009 sono più "piacevoli" dei 2010. E non è una questione di un anno in più in bottiglia, lo erano anche all'uscita.


Capisco. Dunque (ho scorso anche l’apposito thread sull’annata 2010 in Toscana), potrebbe essere il caso di andare a cercare Ch. Cl. 2010 di zone più calde, e riferirsi invece, per i più freschi, alla 2009 o alla 2011?
Lo so che è una semplificazione, però si va comunque per tentativi, tanto vale fare quelli che hanno una maggiore probabilità di successo…


Semplificazione che ha una sua logica, ma le possibilità di successo sono poche di più del pescare a caso, data la difficoltà a districarsi in una denominazione incasinata come questa. Ti faccio qualche esempio. Fattoria di Lamole vigneto Grospoli: vigne a bacìo a oltre 500 mt slm; uno potrebbe pensare che la 2009 sia venuta meglio della 2008, e invece li bevi ed hai la sorpresa. Pomona, siamo sotto Fonterutoli, un versante molto caldo e soleggiato: la ris. 2009 è più "fresca" della 2010. E via andare.
Comunque, è un primo taglio alto alto che si può provare a dare, consapevoli però che non è detto.
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Re: Chianti

Messaggioda miccel » 28 mar 2014 12:13

Ok. Staremo a vedere. Grazie.
gp
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Re: Chianti

Messaggioda gp » 29 mar 2014 12:53

gianni femminella ha scritto:Chianti classico Pruneto 2009 , Radda in Chianti, Giuseppe e Riccardo Lanza ( copiato con esattezza dall'etichetta, sennò GP mi corregge :D ). Il colore ancora violaceo lo fa sembrare più giovane del dovuto. Niente di eclatante sul piano della forza e della lunghezza, ma l'armonia tra l'acidità sostenuta, il tannino ancora leggermente spigoloso e il frutto gli danno una bevibilità esemplare.

E se non dà fastidio costa anche poco.

Bravo, ci sei andato vicino, ma -- oltre a dirottarti da altro thread -- mi tocca correggerti lo stesso :D
Chianti Classico 2009 Pruneto, docg [gradazione] (Radda in Chianti, SI), [lotto] [Giuseppe e Riccardo Lanza sono i produttori: è un'informazione aggiuntiva che in genere si omette o si fa seguire al nome dell'azienda, separandoli con un trattino]

Dal catalogo della Chianti Classico Collection 2011, l'ultimo scaricabile in PDF (i successivi sono accessibili direttamente sul sito) si ricava che è una piccola azienda di Radda, con 2,6 ettari di vigneto iscritto all'albo a 500 m. di altitudine ("podere pruneto - Volpaia, dice l'etichetta) e circa 13.500 bottiglie prodotte. Nell'annata 2007, nel Chianti classico c'era un 5% di Merlot, che potrebbe spiegare il riflesso violaceo che dici. Commovente la gradazione dell'etichetta riportata sul catalogo (che però non è datata, quindi potrebbe essere vecchia): 12,5°.
L'assaggerei volentieri anch'io, ma temo che con così poche bottiglie siano praticamente introvabili fuori zona.

PS Grazie per la parte del messaggio che non ho riprodotto :wink:
gp
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Re: Chianti

Messaggioda gianni femminella » 29 mar 2014 13:19

gp ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Chianti classico Pruneto 2009 , Radda in Chianti, Giuseppe e Riccardo Lanza ( copiato con esattezza dall'etichetta, sennò GP mi corregge :D ). Il colore ancora violaceo lo fa sembrare più giovane del dovuto. Niente di eclatante sul piano della forza e della lunghezza, ma l'armonia tra l'acidità sostenuta, il tannino ancora leggermente spigoloso e il frutto gli danno una bevibilità esemplare.

E se non dà fastidio costa anche poco.

Bravo, ci sei andato vicino, ma -- oltre a dirottarti da altro thread -- mi tocca correggerti lo stesso :D
Chianti Classico 2009 Pruneto, docg [gradazione] (Radda in Chianti, SI), [lotto] [Giuseppe e Riccardo Lanza sono i produttori: è un'informazione aggiuntiva che in genere si omette o si fa seguire al nome dell'azienda, separandoli con un trattino]

Dal catalogo della Chianti Classico Collection 2011, l'ultimo scaricabile in PDF (i successivi sono accessibili direttamente sul sito) si ricava che è una piccola azienda di Radda, con 2,6 ettari di vigneto iscritto all'albo a 500 m. di altitudine ("podere pruneto - Volpaia, dice l'etichetta) e circa 13.500 bottiglie prodotte. Nell'annata 2007, nel Chianti classico c'era un 5% di Merlot, che potrebbe spiegare il riflesso violaceo che dici. Commovente la gradazione dell'etichetta riportata sul catalogo (che però non è datata, quindi potrebbe essere vecchia): 12,5°.
L'assaggerei volentieri anch'io, ma temo che con così poche bottiglie siano praticamente introvabili fuori zona.

PS Grazie per la parte del messaggio che non ho riprodotto :wink:


I gradi sono 13 e si beve che è un piacere. A ripensarci il merlot ci sarà senz'altro ( da solo non ci sarei arrivato ).

La bottiglia l'ho acquistata qui sul forum da un tipaccio di Campi Bisenzio il quale parlava di circa 10000 bottiglie prodotte.

Grazie a te.
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Re: Chianti

Messaggioda paperofranco » 29 mar 2014 13:58

gianni femminella ha scritto:
gp ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Chianti classico Pruneto 2009 , Radda in Chianti, Giuseppe e Riccardo Lanza ( copiato con esattezza dall'etichetta, sennò GP mi corregge :D ). Il colore ancora violaceo lo fa sembrare più giovane del dovuto. Niente di eclatante sul piano della forza e della lunghezza, ma l'armonia tra l'acidità sostenuta, il tannino ancora leggermente spigoloso e il frutto gli danno una bevibilità esemplare.

E se non dà fastidio costa anche poco.

Bravo, ci sei andato vicino, ma -- oltre a dirottarti da altro thread -- mi tocca correggerti lo stesso :D
Chianti Classico 2009 Pruneto, docg [gradazione] (Radda in Chianti, SI), [lotto] [Giuseppe e Riccardo Lanza sono i produttori: è un'informazione aggiuntiva che in genere si omette o si fa seguire al nome dell'azienda, separandoli con un trattino]

Dal catalogo della Chianti Classico Collection 2011, l'ultimo scaricabile in PDF (i successivi sono accessibili direttamente sul sito) si ricava che è una piccola azienda di Radda, con 2,6 ettari di vigneto iscritto all'albo a 500 m. di altitudine ("podere pruneto - Volpaia, dice l'etichetta) e circa 13.500 bottiglie prodotte. Nell'annata 2007, nel Chianti classico c'era un 5% di Merlot, che potrebbe spiegare il riflesso violaceo che dici. Commovente la gradazione dell'etichetta riportata sul catalogo (che però non è datata, quindi potrebbe essere vecchia): 12,5°.
L'assaggerei volentieri anch'io, ma temo che con così poche bottiglie siano praticamente introvabili fuori zona.

PS Grazie per la parte del messaggio che non ho riprodotto :wink:


I gradi sono 13 e si beve che è un piacere. A ripensarci il merlot ci sarà senz'altro ( da solo non ci sarei arrivato ).

La bottiglia l'ho acquistata qui sul forum da un tipaccio di Campi Bisenzio il quale parlava di circa 10000 bottiglie prodotte.

Grazie a te.


Sono un po' geloso di questo tuo nuovo flirt con gp....... :mrgreen:
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gianni femminella
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Re: Chianti

Messaggioda gianni femminella » 30 mar 2014 21:01

paperofranco ha scritto:
gianni femminella ha scritto:
gp ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Chianti classico Pruneto 2009 , Radda in Chianti, Giuseppe e Riccardo Lanza ( copiato con esattezza dall'etichetta, sennò GP mi corregge :D ). Il colore ancora violaceo lo fa sembrare più giovane del dovuto. Niente di eclatante sul piano della forza e della lunghezza, ma l'armonia tra l'acidità sostenuta, il tannino ancora leggermente spigoloso e il frutto gli danno una bevibilità esemplare.

E se non dà fastidio costa anche poco.

Bravo, ci sei andato vicino, ma -- oltre a dirottarti da altro thread -- mi tocca correggerti lo stesso :D
Chianti Classico 2009 Pruneto, docg [gradazione] (Radda in Chianti, SI), [lotto] [Giuseppe e Riccardo Lanza sono i produttori: è un'informazione aggiuntiva che in genere si omette o si fa seguire al nome dell'azienda, separandoli con un trattino]

Dal catalogo della Chianti Classico Collection 2011, l'ultimo scaricabile in PDF (i successivi sono accessibili direttamente sul sito) si ricava che è una piccola azienda di Radda, con 2,6 ettari di vigneto iscritto all'albo a 500 m. di altitudine ("podere pruneto - Volpaia, dice l'etichetta) e circa 13.500 bottiglie prodotte. Nell'annata 2007, nel Chianti classico c'era un 5% di Merlot, che potrebbe spiegare il riflesso violaceo che dici. Commovente la gradazione dell'etichetta riportata sul catalogo (che però non è datata, quindi potrebbe essere vecchia): 12,5°.
L'assaggerei volentieri anch'io, ma temo che con così poche bottiglie siano praticamente introvabili fuori zona.

PS Grazie per la parte del messaggio che non ho riprodotto :wink:


I gradi sono 13 e si beve che è un piacere. A ripensarci il merlot ci sarà senz'altro ( da solo non ci sarei arrivato ).

La bottiglia l'ho acquistata qui sul forum da un tipaccio di Campi Bisenzio il quale parlava di circa 10000 bottiglie prodotte.

Grazie a te.


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Re: Chianti

Messaggioda gianni femminella » 06 apr 2014 08:03

Chianti classico docg 2011 Casavecchia alla Piazza, gradi 14 - lotto 05.13 - Castellina in Chianti, produttore Buondonno

Ne ha parlato recentemente in due occasioni Franco per cui mi limito a dire che la parola che per me lo definisce meglio è "succoso" ( sempre che esista, a me viene in mente questa parola ), altra qualità che sottolineo è il bel tannino dolce. Pronto da bere, molto godibile. Piaciuto.
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Re: Chianti

Messaggioda paperofranco » 06 apr 2014 09:32

gianni femminella ha scritto:Chianti classico docg 2011 Casavecchia alla Piazza, gradi 14 - lotto 05.13 - Castellina in Chianti, produttore Buondonno

Ne ha parlato recentemente in due occasioni Franco per cui mi limito a dire che la parola che per me lo definisce meglio è "succoso" ( sempre che esista, a me viene in mente questa parola ), altra qualità che sottolineo è il bel tannino dolce. Pronto da bere, molto godibile. Piaciuto.


Secondo me, con due righe lo hai definito perfettamente. Mi permetto di aggiungere che, a mio modesto parere, è una delle migliori riuscite dell'annata nella sua categoria.
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Re: Chianti

Messaggioda miccel » 07 apr 2014 18:42

Tenuta di Bibbiano – Chianti Classico Riserva Vigna del Capannino 2008
Impatto impetuoso, chiodo di garofano molto in evidenza, e poi alcol e ciliegia sotto spirito che, col cioccolato che emerge successivamente, vanno a comporre davvero un mon cheri (cosa letta tante volte ma mai così chiaramente distinta). Nonostante la consistenza un po' sciropposa il vino ha slancio e fluisce generosamente. Sul finale secondo me qualche piccola imprecisione, perché le classiche note salate a tratti non sono ben fuse con quelle dolci del legno.
Difettino a parte, riconosco che il vino è buono, però è lontano dalla mia idea di chianti e di sangiovese.
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Re: Chianti

Messaggioda Sibballatore » 10 apr 2014 16:37

Mi sono imbattuto nel Chianti - Il Barlettaio, che non conosco.
Qualcuno sa dirmi esattamente con quali uve è fatto e in che percentuali?
Mi è parso di capire che non è 100% sangiovese. Neanche sul sitoweb sono riuscito a capirlo.
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