Scrivo con piacere in questo 3ad le mie ultime note di degustazione, poi capirete perché "ultime".
Vorrei prima di tutto ringraziare qui, pubblicamente, Alessandro "wineduck", un ospite squisito, per avermi fatto passare una giornata splendida, direi perfetta, e ringrazio anche gli altri commensali(fra cui alcuni loschi e ben noti figuri
) per la piacevolissima compagnia. E' stato davvero un grande piacere.
Una giornata che mi ha fatto capire anche diverse cose: ad esempio quanto io sia piccolo come degustatore e quanta strada ho da fare per diventare grande; e poi quanto la cieca totale ti faccia sentire nudo davanti al vino, soprattutto se non ci sei abituato, ma allo stesso tempo quanto sia importante per crescere.
Passiamo ai vini.
1° batteria.
Champagne René Collard 1990.
Gli avrei dato una decina d'anni di meno. Molto bello il duetto fra note fresche agrumate e più evolute di torrefazione e funghi, con il lievito a fare da collante. Dosaggio discreto, bocca perfettamente equilibrata, non lunghissimo nella persistenza, ma di grande piacevolezza.
Trebbiano di Valentini 1993Giallo paglierino carico con riflesso dorato. Un bianco per certi versi spiazzante, soprattutto al naso, con un'intro quasi animale, una nota di pane bianco tostato in seconda battuta, e poi via con un ventaglio di erbette aromatiche; fascinoso. In bocca è totalmente appagante, si porta dietro intatta insieme ai suoi oltre vent'anni, la vocazione gastronomica; gradevolmente rustico, rotondo, chiude e allunga su una deliziosa scia sapida. Gran boccia.
2° batteria.
Chambolle-Musigny Les Charmes 2005 Ponsot.Battezzato subito come Borgogna, ho fatto molta fatica ad arrivare a Chambolle, e infatti non ci sono arrivato, mi sono fermato a Morey partendo da Nuit, e naturalmente ho toppato anche l'annata, ero in ballottaggio fra la 2002 e la 2005.
Fruttino rosso acidulo e dolce, rosa, ferro. Di spessore e presa sul palato, acidità luminosa e frutto "centrale" molto espressivo. Persistenza eccellente; un vino di gran classe, in beva da ora e a crescere di piacere per diversi anni.
Cote Rotie Cote Blonde 2005 Ronstaing.Battezzato subito come Rodano. Apre su una nota d'incenso e di mobile antico pulito, senza polvere e ragnatele. Si passa poi ad un rimando al varietale più consono con pasta di olive nere, anche degli accenni balsamici. In bocca è potente, ha più volume del precedente, mantenendo comunque una buona dinamica gustativa. Pressoché identica la persistenza per lunghezza ed eleganza. Un'altra gran boccia.
Per me, veramente difficile scegliere il vincitore.
3° batteria.
Chianti Classico riserva "il Poggio" 1977 Monsanto.Ci ho girato un po' intorno e poi ho sparato: un barolo del '90......booommmm......
A parte la puttanata, che da sola sarebbe dovuta bastare per farmi andare via zitto zitto, il vino è stupendo: granato classico da nebbiolo, profilo olfattivo in bilico tra le note agrumate e quelle balsamiche, elegantissimo. In bocca è perfetto: tannini levigati seppure ancora vivi, come l'acidità del resto; profondo e lungo, chiude in perfetta coerenza con il primo naso, arricchendosi di una eco minerale affascinante. Un grande vino.
Brunello riserva 1975 Biondi Santi.Se non fosse che mi dispiace da morire per Alessandro che ha buttato via i soldi, mi verrebbe da dire che sono quasi contento che fosse difettata, altrimenti vuoi sapere quanto l'avrei sparata grossa in questo caso........
Ovviamente sto scherzando, un gran peccato, davvero, anche perché non l'avevo mai bevuto e chissà se mai mi ricapiterà.
4° batteria.
Chateau Troplong Mondot 1990.Forse il vino meno buono della giornata. Note lattiche e sbuffi eterei di alcol; si sente la materia e si sente la gioventù, nonostante l'età anagrafica, però rimane un po' sgraziato, dall'inizio alla fine.
Chateau Margaux 1989.Una nota selvatica un po' fuorviante, sparisce con l'ossigeno e lascia il campo al classico profilo bordolese di classe. Grande in bocca, con quei tannini vellutati, quella fisicità gustativa senza alcuna pesantezza, quella progressione al palato da grande vino, quale è. Chapeau.
Cabernet sauvignon 1990 Tasca d'Almerita.E qui cascò l'asino, o meglio, il papero. "Ah, qui siamo in Toscana di certo, senti che tiro da sangiovese, forse Montalcino, ma di quelli buoni........"
Dopo questa ho deciso di lasciare il forum e di continuare a bere, da solo, zitto, senza dire o scrivere più una parola.