paperofranco ha scritto:Ieri sera una bevutina fra amici.
Chambertin 2006 Rossignol-Trapet.
Parafrasando l’indio(Gianmaria Volonté) in “Per un pugno di dollari” che dice “….quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile l’uomo con la pistola è un uomo morto…”, si potrebbe dire “quando un rosso di Borgogna di un certo livello viene messo in tavola a confronto con altri rossi di un certo livello, il rosso di Borgogna arriva ultimo pulito, quasi sempre…….”.
Infatti, appena l’ho annusato ed ho annusato gli altri, l’ho detto subito: “ragazzi, questo arriva ultimo pulito”, e così è andata.
Una nota leggermente cartonata mi ha fatto pensare ad una bottiglia non perfetta, ma forse è più una scusa che mi sono voluto dare per non ammettere l’evidenza: manca totalmente della dimensione di grand cru, e manca di quei profumi eleganti che fanno grande la Borgogna quand’è buona davvero. Semplice e scolastico, fa un compitino e basta.
Brunello di Montalcino riserva 1995 Poggio di Sotto.
Che bello ritrovarlo oggi, dopo quattro cinque anni dall’ultima boccia bevuta, in questa forma smagliante. Ha acquisito una maggiore complessità aromatica mantenendo intatta la profondità gustativa e la capacità di vibrare al palato, e il finale di bocca di una succosità irresistibile. Un monumento al sangiovese, un luminoso ricordo del mai dimenticato “bicchierino”, e per me, il miglior Poggio di Sotto di sempre.
Lo Chambertin 2006 mi, ci lasciò parecchio perplessi, come tutto il resto della gamma, dall'assaggio di botte, e poi anche dalla bottiglia, peraltro bevuta da Francone, oste magnifico.
Come potevi aspettarti, non condivido l'assunto: quando.... , ma, naturalmente, potrei avere anche una devianza partigiana, e dunque, amen. Nel caso specifico, gli ormai almeno tre anni dall'ultimo assaggio mi rendono impossibile un confronto puntuale, ammettendo di poterlo fare, con la tua bottiglia.
Tuttavia, e lo scrivo come spunto di riflessione, Patrick Essa, notissima anima di degustateurs.com e oggi, mi pare a tempo pieno, vinificatore da suo suocero a Meursault, domaine Buisson - Charles, in uno scambio privato mi disse, e sostenne fieramente, che per lui questo vino, in questa annata, era una delle "summe" borgognone di sempre. Poi, non capendo che in qualche modo, ecco, insomma, mica siamo dei mostri ma ci proviamo, non riuscì esattamente a spiegare perchè, a me, dico, e si trincerò dietro un concetto che vagamente suonava: se non avete l'abitudine ad assaggiare questo profilo duro e puro di Borgogna, io non posso farci una beneamata; e sicchè, ho lasciato perdere il confronto.
Questo non toglie che, nonostante abbia sinora avuto prove contrarie alla sua lettura, il tarlo mi rimane.