AI BALESTRARI piazza dell'unità 27
Domenica scorsa pranzo con amici in questa trattoria/pizzeria che vanta tradizioni di cucina romanesca.
Si inizia con i soliti antipasti di fritti (fiori di zucca, olive ascolane, ecc.) direi abbastanza buoni, croccanti e non bisunti.
Seguono poi i primi, alternati tra varie matriciana, gricia e carbonara.
Io ordino un rigatone al sugo di coda, ma dopo un'attesa di mezz'ora mi viene servito uno spaghetto, peraltro piuttosto fino (n° 8?), con delle spuntature al sugo calde fuori e fredde dentro
faccio notare l'accaduto, la cameriera si scusa offrendomi un nuovo piatto, ma io rifiuto, perchè tra la fame, l'attesa e il
giramento de cojoni non ho voglia di passare mezza giornata seduto là dentro.
Dopo un pò arrivano tutti i secondi.
Tutti tranne il mio, perchè la trippa alla romana che ho ordinato un'ora fa è finita, e quindi
nisba. Ripiego su un classico senza sorprese (o almeno dovrebbe esserlo!), una bella scamorza ai ferri con prosciutto, che naturalmente invece di essermi servita calda e filante mi arriva in tavola tiepida e dura come un
sercio.
Sicuramente per me una visita da dimenticare, che non lascia spazio neanche ad un bis per un eventuale appello.
Magari qualcuno è stato più fortunato.