
Purtroppo ho sempre meno tempo per scrivere… Serata di capodanno:
Champagne Blanc de Blancs Brut 1985 – Jamart. Apre con un leggerissimo cognac che però lascia spazio a frutta matura e candita, naso semplice, meglio in bocca, ancora bella tesa, bollicina non finissima ma ancora bella presente.
Rehinessen Westhofen Morstein Riesling Trocken 2003 - Wittmann. Pfofumi su toni dolci, di frutta fresca, cedro e zenzero candito, pesca bianca, bello limpido. Anche in bocca torna la nota dolce, bella grassezza, lungo.
Chassagne-Montrachet 2002 – Niellon. Apre sporchino, si pulisce ma rimane un po’ confuso al naso, sorso piuttosto snello e ancora bello nervoso.
Taurasi Riserva Vigneto Cinque Querce 2001 - Molettieri. Colorone impenetrabile ancora bello brillante, ciliegiona, spezie dolci, un pelo di alcol, bocca piena ed avvolgente, abbastanza morbido ma direi bello appagante.
Salento Rosso Patriglione 1995 – Cosimo Taurino. Molto composto ed elegante, quasi timido a tratti, amarena e spezie, sottobosco, cuoio, profondo. Elegante anche in bocca, dove c’è comunque diversa materia, avvolgente. Da bere, non credo migliorerà col tempo.
Vdt Fosso della Rosa – Giovanni Almondo. Da uve brachetto, molto piacevole e rinfrescante, da berne a litri, color melograno, fragrante.
Passito di Pantelleria 2006 – Ferrandes. Incredibile come sia una vera e propria spremuta di uva sultanina, sembra di avercela nel bicchiere, oltre a canditi, babà, fico secco e un tocco iodato. Bocca a tratti sciropposa ma molto piacevole, bella sapidità. Sicuramente molto affascinante.
Qua e là nelle feste:
Lugana I Frati 2004 – Cà dei Frati. Incredibilmente ancora integro: colore dorato brillante naso sulle cere, tocco di erba limoncella e un po’ di idrocarburi. In bocca è un pelo scomposto, con una leggera astringenza, ma si lascia bere. Le ultime annate reggeranno ancora così?
Barbaresco Nervo 2010 – Vignaioli Elvio Pertinace. Tastiamo il polso a questa annata 2010, bel frutto, tocco speziato-rugginoso per un naso piuttosto semplice. In bocca astringenza un po’ troppo marcata e fastidiosa.
Costireres de Nimes blanc 2008 Mille X – Vignerons Jonquieres Saint-Vincent. Pensavo fosse deceduto, è invece floreale ed agrumato, bocca semplice e amarognola.
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Tralivio 2011 – Sartarelli. Naso timido di frutta bianca, anice e finocchietto, bella bocca in equilibrio tra grassezza e freschezza. Mi sembra un verdicchio che soddisfa sul breve periodo, oppure invecchia anche bene?
Morellino di Scansano Riserva 2009 – Fornace di Collecchio. Non supera il clichè del morellino moderno: colorone, fruttatone e morbidone, ma è veramente ben fatto e riesce a farsi bere senza troppe difficoltà.