LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

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arnaldo
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda arnaldo » 05 gen 2014 17:30

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Chateau Figeac 2002 - rubino scuro. Subito naso monolitico,molto di tabacco e frutta nera macerata. Poi col passare del tempo si apre si sensazioni fresche,balsamiche,unite a frutta scura ma soprattutto un cesto di spezie...bocca Figeac,annata piccola una cippa,volume,spessore,ampiezza e allungo ci sono in pieno. Piaciuto molto.
Gaja - Sperss 1993 - rubino trasparente sfumature granato. Splendido stato di forma. Langa fino al midollo. Terra,fiori macerati,tabacco biondo,spezie a profusione, col passare del tempo sfumature agrumate mature. Bocca solare,coerente al naso,meno irruento del vicino di banco,piu'elegante,sapido e ancora fresco. Sensazione netta di ulteriore durata. E la tenuta del giorno dopo ancora uguale....che bottiglia........ :shock: :shock:
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda arnaldo » 05 gen 2014 17:37

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Col panettone al Torcolato di Maculan (prodotto da Loison) cosa si poteva abbinare ?? Il torcolato 2009 di VITACCHIO, spesso indicato come il migliore Torcolato di Breganze. E tale si è confermato. Tanta acidita' a reggere l'urto dolce. Albicocche sciroppate,erbe aromatiche,creme brule',uva passa e pesche caramellate.Molto,molto buono.
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda Nebbiolino » 05 gen 2014 17:38

arnaldo ha scritto:Gaja - Sperss 1993 - rubino trasparente sfumature granato. Splendido stato di forma. Langa fino al midollo. Terra,fiori macerati,tabacco biondo,spezie a profusione, col passare del tempo sfumature agrumate mature. Bocca solare,coerente al naso,meno irruento del vicino di banco,piu'elegante,sapido e ancora fresco. Sensazione netta di ulteriore durata. E la tenuta del giorno dopo ancora uguale....che bottiglia........ :shock: :shock:


Sperss spesso è molto buono; si parlava giusto venerdì sera di un '96 bevuto qualche tempo fa, davvero bello.
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda davidef » 05 gen 2014 18:33

Nebbiolino ha scritto:
arnaldo ha scritto:Gaja - Sperss 1993 - rubino trasparente sfumature granato. Splendido stato di forma. Langa fino al midollo. Terra,fiori macerati,tabacco biondo,spezie a profusione, col passare del tempo sfumature agrumate mature. Bocca solare,coerente al naso,meno irruento del vicino di banco,piu'elegante,sapido e ancora fresco. Sensazione netta di ulteriore durata. E la tenuta del giorno dopo ancora uguale....che bottiglia........ :shock: :shock:


Sperss spesso è molto buono; si parlava giusto venerdì sera di un '96 bevuto qualche tempo fa, davvero bello.



Ssssssst..... :shock: cosa stai dicendo :shock:

questo 1993 sapeva pure solo di Langa, faccio fatica a capacitarmene ancora adesso :lol:
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda seicorde6 » 05 gen 2014 18:59

E se le note "carbenettose" percepite da alcuni forumisti in alcuni vini di Gaja fossero da attribuire eslcusivamente a bottiglie false?
Non vorrei riscaldare la solita minestra, ma proprio non mi spiego come alcuni degustatori (e non di primo pelo) possano percepire descrittori così diversi fra loro......L'articolo di De Magistris m'ha fatto riflettere, e non poco.
Cavolo, ha snocciolato dati veramente preoccupanti :shock:
Perché devi aver per forza torto solo se alcuni milioni di persone la pensano così?
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda lafacciazza » 05 gen 2014 20:31

seicorde6 ha scritto:E se le note "carbenettose" percepite da alcuni forumisti in alcuni vini di Gaja fossero da attribuire eslcusivamente a bottiglie false?
Non vorrei riscaldare la solita minestra, ma proprio non mi spiego come alcuni degustatori (e non di primo pelo) possano percepire descrittori così diversi fra loro......L'articolo di De Magistris m'ha fatto riflettere, e non poco.
Cavolo, ha snocciolato dati veramente preoccupanti :shock:


Caro il mio guitar man, forse se uno degusta un Nebbiolo usando bicchieri da " Bordo'" le note cabernettose le sente
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
boh, io sono uno sfigato(ho bevuto troppo poco gaja) fortunato, e come detto in altro 3ad, non ho mai scambiato, per quel poco che ho bevuto, un vino di Gaja che non fosse il Darmagi per un taglio Bordolese.
Roberto Andrea Balbo

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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda seicorde6 » 05 gen 2014 21:46

lafacciazza ha scritto:
seicorde6 ha scritto:E se le note "carbenettose" percepite da alcuni forumisti in alcuni vini di Gaja fossero da attribuire eslcusivamente a bottiglie false?
Non vorrei riscaldare la solita minestra, ma proprio non mi spiego come alcuni degustatori (e non di primo pelo) possano percepire descrittori così diversi fra loro......L'articolo di De Magistris m'ha fatto riflettere, e non poco.
Cavolo, ha snocciolato dati veramente preoccupanti :shock:


Caro il mio guitar man, forse se uno degusta un Nebbiolo usando bicchieri da " Bordo'" le note cabernettose le sente
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
boh, io sono uno sfigato(ho bevuto troppo poco gaja) fortunato, e come detto in altro 3ad, non ho mai scambiato, per quel poco che ho bevuto, un vino di Gaja che non fosse il Darmagi per un taglio Bordolese.


Cartellino giallo! :lol: :wink:

Ma nemmeno io.....ne ho trovata una che sentiva di Barbera ma era un falsone clamoroso.
Eppure, anche se non sono un grande degustatore, di Gaja ne ho bevuti un po,' a occhio croce almeno una quarantina di bottiglie.
Sperss '96, che nomina Nebbiolino, un mesetto fa ha fatto storcere il naso a parecchie persone.
Mah....
Perché devi aver per forza torto solo se alcuni milioni di persone la pensano così?
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda vignadelmar » 05 gen 2014 22:40

davidef ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
arnaldo ha scritto:Gaja - Sperss 1993 - rubino trasparente sfumature granato. Splendido stato di forma. Langa fino al midollo. Terra,fiori macerati,tabacco biondo,spezie a profusione, col passare del tempo sfumature agrumate mature. Bocca solare,coerente al naso,meno irruento del vicino di banco,piu'elegante,sapido e ancora fresco. Sensazione netta di ulteriore durata. E la tenuta del giorno dopo ancora uguale....che bottiglia........ :shock: :shock:


Sperss spesso è molto buono; si parlava giusto venerdì sera di un '96 bevuto qualche tempo fa, davvero bello.



Ssssssst..... :shock: cosa stai dicendo :shock:

questo 1993 sapeva pure solo di Langa, faccio fatica a capacitarmene ancora adesso :lol:


Per fortuna ogni tanto viene fuori qualche coraggioso che esce e dice il contrario della vulgata forumista che va per la maggiore, secondo la quale i vini langaroli del Giove Tonante dell'Enologia Italiana sono tutti clamorosamente tagliati con il cabernet e non sono territoriali.

Mi ricordo anche che qualche anno addietro si sia disquisito a fondo e ripetutamente anche sull'annata di una fantomatica svolta stilistica del Nostro: sarebbe dovuta essere la 1995.....poi, per fortuna, non se ne è più parlato, penso per mancanza di riscontri reali rispetto a certe fumose teorie.

Per i tagli con il cabernet succederà prima o poi la stessa cosa.

Ciao

.
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda paperofranco » 05 gen 2014 23:15

vignadelmar ha scritto:
davidef ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
arnaldo ha scritto:Gaja - Sperss 1993 - rubino trasparente sfumature granato. Splendido stato di forma. Langa fino al midollo. Terra,fiori macerati,tabacco biondo,spezie a profusione, col passare del tempo sfumature agrumate mature. Bocca solare,coerente al naso,meno irruento del vicino di banco,piu'elegante,sapido e ancora fresco. Sensazione netta di ulteriore durata. E la tenuta del giorno dopo ancora uguale....che bottiglia........ :shock: :shock:


Sperss spesso è molto buono; si parlava giusto venerdì sera di un '96 bevuto qualche tempo fa, davvero bello.



Ssssssst..... :shock: cosa stai dicendo :shock:

questo 1993 sapeva pure solo di Langa, faccio fatica a capacitarmene ancora adesso :lol:


Per fortuna ogni tanto viene fuori qualche coraggioso che esce e dice il contrario della vulgata forumista che va per la maggiore, secondo la quale i vini langaroli del Giove Tonante dell'Enologia Italiana sono tutti clamorosamente tagliati con il cabernet e non sono territoriali.

Mi ricordo anche che qualche anno addietro si sia disquisito a fondo e ripetutamente anche sull'annata di una fantomatica svolta stilistica del Nostro: sarebbe dovuta essere la 1995.....poi, per fortuna, non se ne è più parlato, penso per mancanza di riscontri reali rispetto a certe fumose teorie.

Per i tagli con il cabernet succederà prima o poi la stessa cosa.

Ciao

.


Non mi sento chiamato in causa, perché non ho mai detto niente del genere però, visto che l'argomento mi diverte, aggiungo due parole.
Mettiamola così: ognuno veda la "Langa fino al midollo" o la "quintessenza del nebbiolo" dove la vuole vedere, ed è giusto che tutte le posizioni abbiano pari dignità. Ma i monumenti e le divinità dell'olimpo lasciamole stare. Il nome di Gaja ha raggiunto un successo planetario, sicuramente meritato, non c'è bisogno di dargli più meriti di quelli che ha o di riscrivere la storia. Ci sono tanti bravi vignaioli in Langa, meritano altrettanto rispetto.
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda vignadelmar » 05 gen 2014 23:25

paperofranco ha scritto: Non mi sento chiamato in causa, perché non ho mai detto niente del genere però, visto che l'argomento mi diverte, aggiungo due parole.
Mettiamola così: ognuno veda la "Langa fino al midollo" o la "quintessenza del nebbiolo" dove la vuole vedere, ed è giusto che tutte le posizioni abbiano pari dignità. Ma i monumenti e le divinità dell'olimpo lasciamole stare. Il nome di Gaja ha raggiunto un successo planetario, sicuramente meritato, non c'è bisogno di dargli più meriti di quelli che ha o di riscrivere la storia. Ci sono tanti bravi vignaioli in Langa, meritano altrettanto rispetto.


Non so se allora tu frequentassi il forum ma il termine Giove Tonante dell'Enologia Italiana l'ho creato/inventato io proprio in una delle prime discussioni forumistiche sui suoi vini. Soprannome che ha subito preso piede perchè, detto non da me, lo ritrae caratterialmente e stilisticamente in maniera molto precisa.
Questo soprannome, adesso, va per la maggiore, non solo in Italia.

Io non gli do più meriti di quelli che ha e nemmeno riscrivo la storia. Sulla vetta dell'Olimpo enologico domina sicuro ed imperturbabile !!!

Ciao

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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda chiara67 » 05 gen 2014 23:30

il vero, grandissimo, peggiore, imperdonabile, oltraggioso difetto dei vini di gaja e' il prezzo. :lol:
e il fatto che riesca a venderli a quei prezzi deve rodere non poco ai molti produttori langaroli che meritano altrettanto rispetto (ma magari non altrettanti soldi).
perche' il vero, migliore, assoluto, affascinante pregio dei vini di gaja e' che si sa cosa c'e' nella bottiglia.
che sia 100% langa o 90% langa e 10% gusto internazionale (ma cosa vuole dire langa? sono d'accordo con l'oste in questo) o qualsiasi altro rapporto tra i due, il fatto e' che dentro alla bottiglia c'e' un vino sempre ottimo e spesso straordinario, cosa che invece non e' ancora per niente scontata per i vini di tanti altri produttori.
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda Nebbiolino » 05 gen 2014 23:36

paperofranco ha scritto:Mettiamola così: ognuno veda la "Langa fino al midollo" o la "quintessenza del nebbiolo" dove la vuole vedere


O dove è disposto a sentirla.

Io da sempre preferisco i langaroli di stampo classico, con lunghe macerazioni e affinamenti in botti grandi.

Però ci sono vini, figli di produttori le cui scelte non sono certo "Rinaldiane" (chiunque sia stato in cantina dal citrico sa cosa intendo...), che sono davvero buoni e il cui respiro è genuinamente langarolo.
Aldo Conterno nel 2008 ha lavorato bene, con affinamenti sicuramente "moderni" ma per nulla eccessivi o coprenti come in altri anni passati e che nulla tolgono ai grandi profumi del barolo; Il Ginestra Casa Maté di Elio Grasso è un vino mediamente splendido, che grida "barolo" ad ogni sorso. E Sperss, con qualche anno sulle spalle, è altro vino che oltre ad essere buono rivendica a gran voce le proprie origini.
Magari non in tutte le annate (la 2001, per dire, non mi è piaciuta), ma in quelle giuste è proprio una goduria.

Continuo a preferire senza alcun dubbio l'approccio "tradizionale", ma se qualcuno che lavora diversamente fa comunque dei buoni (ottimi, in certi casi) vini, non vedo perchè privarsene.
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda paperofranco » 05 gen 2014 23:39

chiara67 ha scritto:il vero, grandissimo, peggiore, imperdonabile, oltraggioso difetto dei vini di gaja e' il prezzo. :lol:
e il fatto che riesca a venderli a quei prezzi deve rodere non poco ai molti produttori langaroli che meritano altrettanto rispetto (ma magari non altrettanti soldi).
perche' il vero, migliore, assoluto, affascinante pregio dei vini di gaja e' che si sa cosa c'e' nella bottiglia.
che sia 100% langa o 90% langa e 10% gusto internazionale (ma cosa vuole dire langa? sono d'accordo con l'oste in questo) o qualsiasi altro rapporto tra i due, il fatto e' che dentro alla bottiglia c'e' un vino sempre ottimo e spesso straordinario, cosa che invece non e' ancora per niente scontata per i vini di tanti altri produttori.


C'è un vino sempre ben fatto, sempre ben confezionato, sempre non meno che molto buono; raramente emozionante o straordinario. Per il mio gusto, ovviamente.
Poi, il prezzo conta, e come se conta.
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda vignadelmar » 05 gen 2014 23:40

chiara67 ha scritto:il vero, grandissimo, peggiore, imperdonabile, oltraggioso difetto dei vini di gaja e' il prezzo. :lol:
e il fatto che riesca a venderli a quei prezzi deve rodere non poco ai molti produttori langaroli che meritano altrettanto rispetto (ma magari non altrettanti soldi).
perche' il vero, migliore, assoluto, affascinante pregio dei vini di gaja e' che si sa cosa c'e' nella bottiglia.
che sia 100% langa o 90% langa e 10% gusto internazionale (ma cosa vuole dire langa? sono d'accordo con l'oste in questo) o qualsiasi altro rapporto tra i due, il fatto e' che dentro alla bottiglia c'e' un vino sempre ottimo e spesso straordinario, cosa che invece non e' ancora per niente scontata per i vini di tanti altri produttori.


Ti Amo !!!!!

Ciao

.
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda paperofranco » 05 gen 2014 23:41

Nebbiolino ha scritto:
paperofranco ha scritto:Mettiamola così: ognuno veda la "Langa fino al midollo" o la "quintessenza del nebbiolo" dove la vuole vedere


O dove è disposto a sentirla.

Io da sempre preferisco i langaroli di stampo classico, con lunghe macerazioni e affinamenti in botti grandi.

Però ci sono vini, figli di produttori le cui scelte non sono certo "Rinaldiane" (chiunque sia stato in cantina dal citrico sa cosa intendo...), che sono davvero buoni e il cui respiro è genuinamente langarolo.
Aldo Conterno nel 2008 ha lavorato bene, con affinamenti sicuramente "moderni" ma per nulla eccessivi o coprenti come in altri anni passati e che nulla tolgono ai grandi profumi del barolo; Il Ginestra Casa Maté di Elio Grasso è un vino mediamente splendido, che grida "barolo" ad ogni sorso. E Sperss, con qualche anno sulle spalle, è altro vino che oltre ad essere buono rivendica a gran voce le proprie origini.
Magari non in tutte le annate (la 2001, per dire, non mi è piaciuta), ma in quelle giuste è proprio una goduria.

Continuo a preferire senza alcun dubbio l'approccio "tradizionale", ma se qualcuno che lavora diversamente fa comunque dei buoni (ottimi, in certi casi) vini, non vedo perchè privarsene.


Condivido in toto, infatti su Gaja ho sempre fatto un discorso diverso.
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda Bordolese78 » 06 gen 2014 00:00

Se Gaja merita cotanto soprannome, mi chiedo chi si potrebbe "scomodare" per definire Incisa della Rocchetta, per esempio, che ha praticamente "inventato" un terroir...
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda chiara67 » 06 gen 2014 00:01

paperofranco ha scritto:
chiara67 ha scritto:il vero, grandissimo, peggiore, imperdonabile, oltraggioso difetto dei vini di gaja e' il prezzo. :lol:
e il fatto che riesca a venderli a quei prezzi deve rodere non poco ai molti produttori langaroli che meritano altrettanto rispetto (ma magari non altrettanti soldi).
perche' il vero, migliore, assoluto, affascinante pregio dei vini di gaja e' che si sa cosa c'e' nella bottiglia.
che sia 100% langa o 90% langa e 10% gusto internazionale (ma cosa vuole dire langa? sono d'accordo con l'oste in questo) o qualsiasi altro rapporto tra i due, il fatto e' che dentro alla bottiglia c'e' un vino sempre ottimo e spesso straordinario, cosa che invece non e' ancora per niente scontata per i vini di tanti altri produttori.


C'è un vino sempre ben fatto, sempre ben confezionato, sempre non meno che molto buono; raramente emozionante o straordinario. Per il mio gusto, ovviamente.
Poi, il prezzo conta, e come se conta.


ma su questo siamo d'accordo, l'emozione e' personale e come tale indiscutibile. non si puo' sapere chi ci fara' innamorare!
grandi fremiti per gaja non ne ho mai avuti nemmeno io, pero' diciamo che e' come fare una conversazione intelligente e piacevole un amico...nche se non e' innamoramento, e' un ottimo modo per passare il tempo.

certamente gaja toglie una delle emozioni associate all'apertura di una bottiglia di vino: quella nel momento in cui si toglie il tappo e si pensa "dovro' buttare questo tot di euro nel lavandino?" :lol: e considerando che nel caso di gaja quel tot di euro e' un bel tot, non mi sembra cosi poco!
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda il chiaro » 06 gen 2014 00:22

Bordolese78 ha scritto:Se Gaja merita cotanto soprannome, mi chiedo chi si potrebbe "scomodare" per definire Incisa della Rocchetta, per esempio, che ha praticamente "inventato" un terroir...


A me pare che incisa della rocchetta abbia utilizzato l'intuizione di altri, sempre di nobili amici si parla.
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda davidef » 06 gen 2014 00:22

paperofranco ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
paperofranco ha scritto:Mettiamola così: ognuno veda la "Langa fino al midollo" o la "quintessenza del nebbiolo" dove la vuole vedere


O dove è disposto a sentirla.

Io da sempre preferisco i langaroli di stampo classico, con lunghe macerazioni e affinamenti in botti grandi.

Però ci sono vini, figli di produttori le cui scelte non sono certo "Rinaldiane" (chiunque sia stato in cantina dal citrico sa cosa intendo...), che sono davvero buoni e il cui respiro è genuinamente langarolo.
Aldo Conterno nel 2008 ha lavorato bene, con affinamenti sicuramente "moderni" ma per nulla eccessivi o coprenti come in altri anni passati e che nulla tolgono ai grandi profumi del barolo; Il Ginestra Casa Maté di Elio Grasso è un vino mediamente splendido, che grida "barolo" ad ogni sorso. E Sperss, con qualche anno sulle spalle, è altro vino che oltre ad essere buono rivendica a gran voce le proprie origini.
Magari non in tutte le annate (la 2001, per dire, non mi è piaciuta), ma in quelle giuste è proprio una goduria.

Continuo a preferire senza alcun dubbio l'approccio "tradizionale", ma se qualcuno che lavora diversamente fa comunque dei buoni (ottimi, in certi casi) vini, non vedo perchè privarsene.


Condivido in toto, infatti su Gaja ho sempre fatto un discorso diverso.


nel bevessimo di dicembre, su tua efficace imbeccata, avevo proposto un ragionamento sul taglio di alcuni vini che per impostazione stilistica possano a volte dare impressione di minore aderenza territoriale rispetto ad altri non per demerito ma per diverse sfumature e loro interpretazioni, se riesco lo copio incollo perché mi sarebbe piaciuto farci una riflessione che la mannaia del cambio mese ha impedito :wink:
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda Bordolese78 » 06 gen 2014 00:32

il chiaro ha scritto:
Bordolese78 ha scritto:Se Gaja merita cotanto soprannome, mi chiedo chi si potrebbe "scomodare" per definire Incisa della Rocchetta, per esempio, che ha praticamente "inventato" un terroir...


A me pare che incisa della rocchetta abbia utilizzato l'intuizione di altri, sempre di nobili amici si parla.


A Bolgheri?
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda calzidavide » 06 gen 2014 00:40

BON IN DA BON PIGATO RIVIERA LIGURE DI PONENTE DOC 2008 Bio Vio
Paglierino carico con accentuati riflessi dorati.
Olfatto con tutti i sentori dell’uva Pigato resi più complessi dai 5 anni di affinamento in vetro: orzo, eucalipto, melone, ginestra ed erbe aromatiche. Abbastanza nitido e a fuoco e di discreta persistenza. In bocca è solido ed integro, la bevibilità è garantita più dalla sapidità che dall’acidità; ha discreto equilibrio e buona lunghezza.

MOSCATO D’AUTUNNO MOSCATO D’ASTI DOP 2012 Saracco
Paglierino scarico con riflessi verdolini, spuma piacevole e vivace.
All’olfatto è forte il richiamo alla frutta, l’aromaticità è riproposta su livelli altissimi: si alternano aromi di frutta dolce, pesca, salvia ed erbe. Bocca di piacevole dolcezza, dall’ottima corrispondenza e dall’intensa ricchezza di sapori, la beva è resa “leggera” dalla tenera acidità e dalla sottile spuma. Finale ricco, fruttato e lievemente erbaceo.

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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda davidef » 06 gen 2014 00:45

Andyele ha scritto:
davidef ha scritto:
Andyele ha scritto:Io non me la sono presa affatto che Davidef in modo "velato" e Vigna in modo diretto mi hanno detto che non capisco un ca@@o di vino...anzi concordo con loro :lol:

Però non era solo a me che mi riferivo quando parlavo della scarsa riconoscibilità. In varie bicchierate alla cieca ho constatato che in media su 10 persone i vini di Gaja vengono collocati in Langa da 2/3 persone (e non sempre le stesse). Certo al tavolo con me mancavano quelli bravi, quello è sicuro.

Le varie bottiglie bevute da Vinogodi non contano in quanto non era una vera cieca sapendo che era una nebbiolata oppure addirittura una verticale di Gaja dichiarata. Se Vigna sopra si riferiva a quelle direi che la sua "impresa degustativa" si ridimensiona un pochino.



No dai, mica ti ho detto nulla di velato io, ti ho fatto una domanda diretta sui Cru, lascia stare tutto il resto della fuffa dopo che è un corollario che non mi appartiene, tu collocheresti fuori Langa Sori Tildin e Sori S. Lorenzo ? la domanda era questa, lascia stare il resto

se ti è capitata questa sensazione mi fai capire con che annate in particolare ? Lasciamo fuori Sperss per quanto già detto prima, senza alcuna polemica sia chiaro


Si Davide mi è successo sia con lo Sperss annata 1995 che con il 1990 che avevo portato io e quindi sapevo cosa era ma che tutto il tavolo ha posizionato fuori Langa e secondo me aveva grosse affinità con un Solaia. Stessa affinità con un Solaia la trovai un'altra volta con un Barbaresco 2000 (anche quello mi ricordo nessuno lo mise in langa e per molti era un sangiovese)
Ultimamente avrei messo fuori Langa un Sorì San Lorenzo 1998, poi quando dopo vari "discorsi" al tavolo venne fuori che invece eravamo alle prese con un vino Piemontese mi convinsi immediatamente che era un vino di Gaja.
Non ho mai trovato feeling con il Sori Tildin 1995 bevuto più volte sempre però a bottiglia praticamente scoperta, non saprei dirti quanto territoriale sia ma secondo me non è un paradigma di Langa nemmeno questo. Stesso discorso vale per il Tildin 1998.
Maggiori soddisfazioni e secondo me maggiore territorialità le ho trovate in annate più vecchie...mi vengono a mente ad esempio un Sorì San Lorenzo 1967, un Sorì Tildin 1971, un Barbaresco 1964.



non ho motivo di credere che tu non abbia percepito quelle bottiglie come me le descrivi, però a questo punto ho l'impressione che sia il concetto di Langa diverso da degustatore a degustatore o meglio quello che uno si aspetta di trovarci dentro ad una bottiglia per identificarla come Langa

oggi ho bevuto Cavallotto 2001 Bricco Boschis Riserva S. Giuseppe, alla cieca perchè si aveva voglia di fare così e in questo caso non era una bottiglia mia, ho subito identificato Barolo e ipotizzato 2000 per i tannini sciolti, qualche giorno fa però ho stappato Rabajà 2001 Bruno Rocca ed anche in quel caso non ho avuto dubbio su vitigno e area mentre per altri non lo sarebbe stato presumo dalle battute

è possibile quindi che, un pochino riallacciandomi al parallelismo suggeritomi da paperofranco sullo stile Bordeaux, alcuni non identifichino come Langa il vino proprio per il profilo di costruzione piuttosto che per eventuali presunte influenze di altri vitigni ? magari sto dicendo una boiata io, però altrimenti non riuscirei a capire le differenze percettive dove stiano

magari sarà che io abitualmente saltavo da un Barolo classico ad uno di impostazione moderna senza grosse difficoltà per provare tutto, dai grandi vecchi alle nuove proposte che venivano fuori con i pro e contro, quindi sono un pochino deviato di mio :lol:


mi sono autoquotato....vediamo se riesco a esprimere meglio il ragionamento :wink:
paperofranco
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda paperofranco » 06 gen 2014 13:59

Barolo Vigneto Rocchette 2004 Accomasso.
In una delle tante piacevoli chiacchierate col buon vecchio Lorenzo, qualche anno fa, ricordo di avergli chiesto quali annate considerava le sue migliori riuscite. Lui ci pensò su qualche secondo, tirò un sospiro e disse: "ho sempre cercato di fare dei buoni vini, che fossero anche digeribili, non pesanti per l'organismo, ma nel '71 e nel '90.....ahaaa...." alzando gli occhi al cielo ".....c'era della pura poesia......".
Avendo avuto la fortuna ed il piacere di bere almeno una volta il suo Rocchette '90, che fece diventare un vinellino insipido il Clos de la Roche di Monsieur Ponsot, m'avanza il crederlo; la vittoria di Davide contro Golìa.
Ma anche oggi, nel mio bicchiere, ce n'è tanta di poesia, caro Lorenzo, e bevo alla tua salute, che sia più duratura possibile.
Un vino di una bellezza struggente, solo apparentemente semplice e fragile, perché sarà ancora in piedi quando altri avranno già iniziato il loro declino, credetemi, e se non mi credete provatelo, e mi saprete dire. Penso che se uno non lo conosce non sappia quale vetta di eleganza possa raggiungere il nebbiolo di questo cru lamorrese. Eleganza che si esprime al naso in un ampio respiro floreale di rosa fresca mattutina, impreziosito da sfumature leggere di scorza d'agrumi e di tartufo bianco pregiato. In bocca è setoso, suadente, addirittura goloso(cosa non usuale per un barolo), con una filigrana di tannini da fare scuola ai ragazzi che studiano enologia, beva disinvolta e rilassata, lungo e profondo nel finale. Un barolo di gran classe.
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda gpetrus » 06 gen 2014 14:50

paperofranco ha scritto:Barolo Vigneto Rocchette 2004 Accomasso.
In una delle tante piacevoli chiacchierate col buon vecchio Lorenzo, qualche anno fa, ricordo di avergli chiesto quali annate considerava le sue migliori riuscite. Lui ci pensò su qualche secondo, tirò un sospiro e disse: "ho sempre cercato di fare dei buoni vini, che fossero anche digeribili, non pesanti per l'organismo, ma nel '71 e nel '90.....ahaaa...." alzando gli occhi al cielo ".....c'era della pura poesia......".
Avendo avuto la fortuna ed il piacere di bere almeno una volta il suo Rocchette '90, che fece diventare un vinellino insipido il Clos de la Roche di Monsieur Ponsot, m'avanza il crederlo; la vittoria di Davide contro Golìa.
Ma anche oggi, nel mio bicchiere, ce n'è tanta di poesia, caro Lorenzo, e bevo alla tua salute, che sia più duratura possibile.
Un vino di una bellezza struggente, solo apparentemente semplice e fragile, perché sarà ancora in piedi quando altri avranno già iniziato il loro declino, credetemi, e se non mi credete provatelo, e mi saprete dire. Penso che se uno non lo conosce non sappia quale vetta di eleganza possa raggiungere il nebbiolo di questo cru lamorrese. Eleganza che si esprime al naso in un ampio respiro floreale di rosa fresca mattutina, impreziosito da sfumature leggere di scorza d'agrumi e di tartufo bianco pregiato. In bocca è setoso, suadente, addirittura goloso(cosa non usuale per un barolo), con una filigrana di tannini da fare scuola ai ragazzi che studiano enologia, beva disinvolta e rilassata, lungo e profondo nel finale. Un barolo di gran classe.

fa piacere leggere queste righe.....ho alcune bt anch'io , mi pare pero' di 2006, e spesso i risultati sono molto diversi tra bt e bt ...o e' grande o e' da buttare come capitato un paio di volte
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Re: LE STAPPATURE DI GENNAIO 2014

Messaggioda gianni femminella » 06 gen 2014 15:38

Mormoreto Frescobaldi 2006 non di certo un highlight del forum, ma la bottiglia mi era entrata in cantina casualmente, e oggi l'ho stappata non senza soddisfazione, accompagnando dei tortelli Maremmani che stranamente sono stati di buona compagnia al vino.

Bevuto in un calice Swangshtaunn Praghenauler soffiato artigianalmente e appositamente per me da un artigiano boemo ( qui l'ho sparata bella grossa :mrgreen: vedi thread sugli Zalto ). Tannino dolcissimo, vino ruffiano, ma molto godibile e a un punto di maturazione ottimale. Lapidatemi, non mi è dispiaciuto per niente :roll:
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu

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