Bolla fine e color oro.
Ci mette un po' a tirare fuori i profumi, il tempo di passare da 4-5° del frigo ai agli 8-10° della degustazione.
Parte con note gessose e agrumate, ma pian piano vira su note di pan brioche.
Poi nel finale arrivano le note gialle di pesca (anche sciroppata), mantenendo sempre in bocca un'acidità spettacolare ed un allungo fine ed agrumato. Piaciuto, ma da bere da solo... in 5 si è troppi per questo spumantino...
Rizzi - Barbaresco Pajoré 2006
C'è tutto il bello del barbaresco nel bicchiere.
Immediato, goloso, violetta e rosa, pepe nero.
Nel finale si apre ancora di più, e si conferma gran boccia gastronomica e da conversazione, ed anche facile da bere.
Con dei tortelloni all'anatra si è comportato egregiamente.
Giuseppe Mascarello - Barolo Monprivato 2004
Passata la paura della stappatura, il vino si distende, e così anch'io...

Parte piano, piano, in sordina.. i profumi vanno ricercati a lungo nel bicchiere.
Poi finalmente inizia a scoprirsi e tira fuori una fragolina selvatica di bosco da manuale che non lascerà più il bicchiere. Nel tempo anche il tabacco dolce e la liquirizia. Meno spezie del barbaresco, ma penso per la giovane età del vino.
In bocca è seta liquida, un soffio sussurrato che scende in gola. Finezza ed eleganza.
Tutto al suo posto, equilibrio perfetto... per qualcuno potrebbe mancare di "peso", ma secondo me fa anche parte del suo fascino. Magari è mancato solo un filino in più di complessità, ma quella arriverà... la seconda boccia rimarrà in cantina ancora per un bel po'. Ha trovato il suo compare con un sontuoso stracotto al nebbiolo.
Vignalta - Colli Euganei Moscato Passito Fior d'Arancio Alpianae 2009
Zagara nel bicchiere e in bocca, come da nome.
Dolce e complesso al punto giusto, si beve che è un piacere, più da solo per apprezzarne le doti, ma di compagnia anche con pasticceria varia. Bel passito.