il chiaro ha scritto:paperofranco ha scritto:Poi sono andato a Le Cinciole.
Qui la visita è stata molto breve, ma non avevo dato alcun preavviso, e i gentilissimi proprietari avevano un impegno. Segnalo il Chianti Classico 2010: ne riparleremo.
Mi interessa molto il tuo parere sui vini e sull'azienda, grazie.
M.
Eccomi.
Permettetemi però, prima di raccontarvi il mio pacchero "arruffato".
Metto in padella olio, spicchi d'aglio schiacciati e un peperoncino pizzicato. Porto l'aglio vicino al bronzo, tolgo tutto e metto in padella nello stesso momento: salsiccia sbriciolata, cipolle di tropea tagliate a fettine sottili(non battuto), fogli di cavolo nero tagliate a striscioline non troppo lunghe. Faccio andare a fuoco vivace, porto a sofferenza e dò sollievo con del vino bianco, macinata di pepe nero, faccio sfumare il vino. Quando attacca nuovamente sporco il tutto spiaccicandoci un pomodoro pelato e allungando con un po' della sua acqua, faccio ritirare. Metto il fondo rimanente di una busta di latte, faccio andare ancora. Quando soffre di nuovo spengo. Levo i paccheri indietro di cottura, recupero un po' d'acqua che aggiungo al condimento, una grattugiata di pecorino, e faccio una sorta di mantecatura portando a cottura il pacchero. Impiatto chiudendo con un giro di olio nòvo toscano.
L'ho chiamato "arruffato" perché sembra confuso, ma alla fine il risultato è stato di grande equilibrio.
Chianti Classico 2010 Le Cinciole.Ti mette bene fin dalla prima occhiata, con quel rubino brillante, di una bella tonalità luminosa. Sarà per via di una suggestione visiva, ma la prima annusata mi rimanda dritto in Borgogna, dalle parti di Vosne, e vi dico anche il vino preciso: Vosne-Romanée "la violette" 2008 di Christian Clerget. Tengo a precisare che non è un'offesa perché quel vino mi era piaciuto molto. Decisamente pepato, ferroso, anche una nota agrumata di arancia rossa, e floreale di rosa rossa. Docile nell'attacco di bocca, sfodera un'acidità guizzante ed una trama tannica sottilissima. Eccellente la persistenza per succo e mineralità. Un chianti, un sangiovese bello bello, e devo dire che Masna c'ha preso anche in questo caso. Già in beva, dovrebbe essere perfetto dalla prossima primavera. La mia indicazione, riprendendo un vecchio adagio borsistico dei tempi folli, è "strong buy", tradotto: comprare a piene mani......

. A parte le battute, è innegabile la crescita anno dopo anno di quest'azienda panzanese, consolidando uno stile fatto di pulizia, freschezza, espressività, rispetto del vitigno e del territorio, e conseguente coerenza alla prova del bicchiere. Bravi.